Giocarsi la scoperta o partire già informati?

Giocarsi la scoperta o partire già informati? postato il 17/01/2023 21:37:34 nel forum giochi e dintorni

Riprendo una discussione nata sul thread di Red Queen perché si sta affrontando un aspetto interessante (e se ne parliamo qui non andiamo OFF topic di là!).

La questione è: diciamo che in un'ambientazione di un pbc ci sono dei personaggi che senza poteri non hanno possibilità di sconfiggere i nemici del gioco o di competere con gli altri pg che i poteri li hanno, mentre potranno una volta acquisiti i poteri. Conviene quindi che i pg partano con i poteri o che invece questi vengano sbloccati in gioco?

Copio qui la posizione di haruka:

Dico la mia: i gusti sono gusti, le meccaniche di gioco sono più importanti. Nel senso, a me può piacere che il mio personaggio giochi a calcio nella Land ma magari il calcio non si riesce a rendere in gioco o crea problemi da altre parti.

Tenendo il buon esempio di Vampiri la Masquerade: giocarsi l'abbraccio è una cosa molto figa ma che appunto stona con il contesto pbc. Mentre io mi gioco l'abbraccio del pg, tutti gli altri pg vampiri non hanno granché da fare, considerando che il mio non sarà il primo abbracciato e che non può sempre essere "un evento per tutti" l'abbraccio di un pg (di solito non lo è!).

In più, prima dell'abbraccio il mio pg umano ignaro cosa fa nella Land di vampiri che tramano nell'ombra? Si crea un evidente squilibrio: il mio pg non può combattare efficacemente i vampiri da umano ignaro e anche come investigatore, basterebbe incappare in un vampiro per veder fallire qualsiasi indagine. Rischierei di passare il tempo aspettando l'abbraccio, cercando magari nel frattempo di affascinare i vampiri o di diventare direttamente lo schiavetto di qualcuno in attesa di venire trasformato.

Sono tutte cose fattibili, se uno le vuole giocare, ma che non aiutano l'economia del gioco globale: una Land di VTM dovrebbe fondarsi sulle trame dei vampiri che si scontrano tra loro o al massimo, dei Clan che si alleano contro un nemico comune. In questo contesto gli umani sono semplici pedine, perché è il gioco che lo dice. Seguire infiniti umani nell'abbraccio ruba tempo allo Staff e costringe i giocatori ad attendere "tempo" prima di entare nel vivo del gioco che si fonda su "vampiri che fanno cose".

L'abbraccio o comunque la scoperta dei poteri di un protagonista, è un aspetto che funziona in romanzi, film e serie tv, che hanno un protagonista o al massimo in una campagna di cartaceo dove il party di 4/5 persone sono i protagonisti e viaggiano insieme allo stesso ritmo. Una Land presenta una scenario del tutto diverso e non possiamo applicarci le stesse regole (si torna, volendo, anche il discorso sulla difficoltà di accettare la morte: un pg in un pbc non può essere il protagonista).

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quota

17/01/2023 22:36:03 e modificato da death-96 il 17/01/2023 22:36:42

Per me è semplice: tutti dovrebbero partire con la possibilità di entrare subito in gioco. Niente periodi di attesa obbligatori, provini, ere geologiche per la prima skill od arma.

Si vuole giocare l'abbraccio/razziazione/scoperta dei poteri con calma? Bene, se ne parla con la gestione e si ragiona su come fare.

Ma è e deve rimanere un caso eccezionale. Come tale non può monopolizzare e rendere tedioso il gioco di 10/20/100 player solo perché 2 o 3 vogliono giocarsi il pg che scopre i propri poteri in periodi dilatati di tempo.

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quota

18/01/2023 09:17:23

Qui sono abbastanza d'accordo con nick. Salvo cose strane, generalmente mi aspetterei che ogni singolo pg di una land sia fin da subito più potente del png medio dell'ambientazione. Anni fa, molte land di D&D facevano partire i pg dal livello 1... poi finalmente tutti si sono resi conto che al livello 1 puoi essere ucciso a caso da un popolano che passava di lì, e ora quasi tutte le land fanno partire almeno dal livello 3 (io ho un'ambientazione dove il png medio è più grosso e quindi faccio partire dal 5).

D'altra parte, D&D è un sistema a livelli e offre un po' più di scelta da quel punto di vista... se invece hai un'ambientazione senza livelli divisa genericamente tra "gente coi poteri" e "tutti gli altri", le possibilità mi sa che son due: o tutti i pg partono coi poteri e sanno di averli (che è quello che dice nick), o partono senza e li ottengono in gioco (che è quello che dice haruka). La seconda opzione è palesemente più difficile della prima da strutturare bene, specialmente se magari i giocatori sono pochi e l'ultimo iscritto si ritrova ad essere l'unico pirla senza poteri in un dato momento.

Posso fornire un esempio per il mio contesto: la mia ambientazione è un multiverso mastodontico dove i personaggi si spostano soprattutto tramite portali magici. I pg (solo i pg) hanno la capacità di attraversare questi portali senza bisogno delle chiavi d'accesso. Generalmente la gente iscrive personaggi che sono già consapevoli di questo potere, ma qualcuno preferisce giocarsi la scoperta in chat (tipicamente assieme ad un altro pg che glielo spiega ongame). Nel nostro caso funzionano entrambi gli approcci perché il potere di attraversare i portali è una cosa extra rispetto alle capacità del personaggio, e un mago di livello 5 rimane un mago di livello 5 anche se non sa di poter attraversare i portali. Però non credo che sia facile far funzionare un approccio simile in un'ambientazione dove "avere i poteri" ti rende immediatamente potentissimo rispetto a chi non li ha.

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quota

18/01/2023 10:55:51

Preferisco sempre partire da zero.
Mi diverto molto di più e ho modo di conoscere meglio l'ambientazione e le regole del gioco testandole ed applicandole via via che il personaggio cresce.

Non che questo non possa avvenire anche diversamente, sia chiaro. Un personaggio informato può fare altre esperienze e crescite.

Ma in anni di gioco alla fine ho preferito fare questa scelta trovandola più emozionante.

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quota

18/01/2023 11:04:55

Abbiamo tutti gusti diversi, c'è chi preferisce la scoperta in ON e di giocarsi i cambiamenti e le reazioni "in tempo reale", e chi preferisce avere già in mano la cosa e giocarsi un personaggio che ha già passato quella fase ed ha a che fare con lo step successivo di quella conoscenza.

Sono gusti diversi e modi diversi di interpretare la storia di un personaggio, nessuno dei due è giusto o sbagliato (è come mettere a confronto due romanzi, uno dei due che inizia in medias res) e la risposta al quesito è semplice: essendo questione di gusti, si dovrebbe lasciare la libertà di scelta ai giocatori, senza costrizioni o obblighi.

In termini di struttura propria della land, al di là del già detto "non esageriamo con la gavetta", "basta attese infinite per poter entrare nel gioco", "raga' il 2023 e stiamo ancora coi provini" e simili, semplicemente se ci sono razze/poteri/robe particolari si dovrebbe dare la possibilità ai giocatori di scegliere se la transizione sia stata nel bg del personaggio o di giocarla in land, easy.

Poi mi potete anche dire "eh ma a me piace scoprirlo in ON" o "eh ma a me piace avere il pg già avviato nella razza", sono gusti e come tali non sono oggettivi, l'unica oggettività è nel dare libertà (laddove è adatto alla land) di scelta ai giocatori.

quota

18/01/2023 11:16:47

E fin qui... Il punto della questione è che: gusti < meccaniche di gioco.

Come dice quod, il mio gusto di scoprire le cose in gioco mi porterà a passare per forza di cose da una gavetta durante la quale non posso fare nulla, il mio gioco è subordinato a quello degli altri pg e devo costringere lo Staff a seguirmi con una quest ad hoc (che per i Master vuol dire seguirne infinite tutte bene o male molto simili tra loro. Gli vogliamo così male ai Master? Ce ne sono così tanti in giro da permetterci di fargli fare robe super-noiose che scoraggiano i più?).

I gusti hanno un impatto sul gioco per questo non ha molto senso dire "ognuno ha i suoi, lasciate scegliere la gente". Se lo Staff permettesse ai giocatori di portare avanti i propri gusti in libertà dovrebbe seguire gli spunti più disparati, in contrasto tra loro, che impattano sulle meccaniche, etc.

La domanda è: vogliamo giocare al gioco offerto della Land o vogliamo giocare al gioco che vogliamo noi? Perché scoprire i poteri è appunto una soluzione da romanzo, non da gioco "massivo".

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quota

18/01/2023 11:50:13 e modificato da gdr-online.com il 18/01/2023 11:57:40

TL;DR: non esiste universalmente una modalità giusta e una sbagliata, se le si prende a scatola chiusa, senza considerare il contesto. Entrambi gli approcci hanno pari dignità, sono apprezzati dai giocatori e questa esigenza che emerge in più scritti, da parte di alcuni in forum, di cercare di trovare il modo giusto, la giusta dinamica, l'approccio universale etc oltre a non essere realizzabile, né auspicabile, è anche deleteria per il pbc.

Scriverò il solito papiro, sorry, ma mi piace argomentare ùù

Sarebbe più semplice se nel mondo le cose fossero o solo bianche, o solo nere, ma la realtà è che: 1 non lo sono, 2 non lo vogliamo noi (e meno male).

Basta guardare il risultato (parziale) dell'ultimo sondaggio. Poi ci arrivo ma intanto:

https://www.gdr-online.com/sondaggio_vota.asp?id=403 ↗

**

Venendo al main focus, la domanda così decontestualizzata non serve a niente. Perché se manca il contesto, scegliere - o da gestore che propone, o da giocatore che preferisce - è impossibile.

Nei tuoi interventi Nick io ho sempre l'impressione che tu abbia un approccio da gioco da tavolo (smentiscimi pure, se non è così) per cui in una sessione di gioco per te comunque si devono fare progressi, avanzamenti, ottenere risultati, sbloccare situazioni... carne al fuoco, insomma, o non ti diverti. Non credo che sia un'idea campata per aria, e non c'è niente di male. E' quello che cerchi tu in un pbc ed è rispettabilissimo, basta che domanda e offerta si incontrino e non ci saranno problemi.

Un po' l'ho dedotto leggendoti in tutti questi anni in forum, ma tralasciando i pregressi, lo dici anche apertamente in questo thread quando scrivi:



e al contempo ti chiedi cosa faranno tutti gli altri vampiri mentre vampiro 1 e umano 2 si giocano l'abbraccio dell'umano.

Onestamente sono un po' perplessa perché una land pbc NON è un gioco da tavolo. I giocatori non si trovano tutti insieme allo stesso momento per portare avanti solo il main focus della land.

Se fanno così, o ci si aspetta questo, o si offre questo, si stanno bruciando alcune delle enormi possibilità che offre il pbc, che è un gioco corale ma singolo allo stesso tempo, che è un gioco aperto h24, che è un gioco nell'80% / 90% delle situazioni privo di DM, e che quindi si basa sul sostrato delle relazioni che i personaggi creano tra loro. E queste relazioni cambiano di volta in volta ed incidono su ogni giocatore che, si spera, in land differenti si troverà a giocare personaggi differenti. Oppure, un personaggio tipo che sente suo ma che evolverà in maniera differente in ogni land perché farà differenti incontri, costruirà differenti relazioni, farà diverse esperienze.

Torniamo al contesto. Dici bene, una land VtM dovrebbe fondarsi sugli scontri tra i vampiri, ma può anche essere - e nella realtà è - che quella sia solo UNA delle tante offerte di gioco e ve ne siano molte altre che fanno parte della lore, con pari dignità.

Ma venendoti incontro, mettiamo che una land sia focalizzata su un solo punto.

Se il contesto è: land GOT, ci sono le casate, si scontrano per la conquista del trono di spade -> hai ragione tu. Mi aspetto che la gestione offra sin da subito la possibilità di entrare nel vivo degli eventi con abilità e poteri uguali a quelli degli altri giocatori. O comunque di poter incidere subito.

Se il contesto è: land Urban Fantasy, vampiri, mannari e demoni si scontrano per la conquista della città di New York (originale, eh?) -> hai ragione tu. Cosa vado a fare, io giocatore, l'umano sprovveduto in mezzo a questa faida sovraumana, dove al massimo posso ambire a fare da schiavetto o da cibo? Mi aspetto un personaggio razziato così mi butto subito nella mischia.

Ma se il contesto è Land VtM con evidenti sfumature horror, gli umani NON sanno dell'esistenza dell'enclave che in realtà gestisce la città di Barcellona (originale 2.0) e gli sparuti vampiri hanno tutto l'interesse a far sì che resti così mentre contrastano l'ascesa di una cellula che pare abbia rapporti con il Sabbat -> forse non hai ragione tu. Perché in un contesto come questo, l'abbraccio E' una meccanica di gioco.

Per lo meno, io giocatore (non il personaggio che non immagina niente!) in quel contesto, mi aspetto di essere un semplice barcellonese che si fa la sua vita. Che prima o poi la sua vita sarà sconvolta dalla scoperta dei vampiri e da quel momento non sarà più la stessa. E questa cosa voglio giocarmela, non mi sta bene scrivermela in solitaria da background. Come anche mi aspetto il rischio che la scoperta costi la vita al personaggio, o che lo stesso sia introdotto nella società dei vampiri in modo da non mettere a rischio la masquerade. Ovviamente, la seconda opzione è quella più funzionale al gioco.

Quello che sto cercando di dire è che:

1) Senza contesto non si può dire se un approccio è migliore di un altro. Appreso il contesto, il cosa si gioca, il main focus della land, eventuali focus secondari, oppure l'insieme di temi che una land tratta, allora si può capire se la scoperta dei poteri in gioco ci sta, oppure no.
2) Ammesso che ci stia, deve essere conseguibile in tempi umani. Non ho mai parlato di attese bibliche per l'acquisizione di un qualcosa di così importante, a meno che non voglia io - giocatore - un approccio lento alla cosa. Ci sta che io possa volere andare piano perché la scoperta la fai una volta sola nella vita del personaggio e potrei, io giocatore, volermi godere ogni istante. Come l'abbraccio. Come, in altri contesti, ci può volere del tempo prima che io personaggio mi procuri gli innesti per diventare un cyborg.
3) La trasparenza è importante. Se una cosa può essere acquisita a fronte di gioco, io giocatore mi aspetto di sapere - anche in via sommaria - in quanto tempo potrò arrivarci. Poi posso anche decidere che se per diventare vampiro ci vogliono sei mesi, a me sta bene, come posso anche dirti ciao gestore. Come tu gestore puoi spiegarmi che, dato lo sparuto numero di vampiri che vuoi nel tuo gioco, quei sei mesi sono proprio il deterrente che hai trovato per i giocatori non assidui -> tua scelta, se è trasparente, non esiste problema. Può darmi fastidio, ma la rispetto. Altro discorso se la scelta è uno spauracchio per impedire a me, giocatore x, di arrivare al vampiro, quando il tuo amico di turno ci impiega solo un mese. Non funziona così.

**

Tornando un attimo brevemente sul discorso bianco e nero, e sui giocatori, un pbc non è un gioco da tavolo. Il fatto che sia aperto 24/24, 365 giorni all'anno non può essere ignorato perché è parte fondante di questa tipologia di gioco. E nell'arco delle 24 ore, diversi giocatori si troveranno a giocare cose diverse, anche lontane dal main focus. Non è umanamente possibile che si giochi solo quello per un'infinità di motivi (magari in un dato momento non c'è il DM, magari non c'è nessuno dell'altra fazione, magari si esce da un mese di main quest e non se ne ha voglia etc. etc). Non solo, i giocatori stessi del pbc si dimostrano adattabili e flessibili. E questo dipende da: con chi giocano, il loro mood, cosa hanno voglia di giocare in un dato momento, se stanno costruendo una trama personale, se stanno costruendo una trama globale.

Quindi per tornare alla tua domanda (cosa fanno gli altri vampiri mentre vampiro 1 e umano 2 si giocano l'abbraccio), ma mi auguro facciano mille altre cose che esulano da quell'evento. Che può essere portare avanti la lotta intestina tra clan, che può essere scontrarsi, che può essere trovare accordi economici e politici (quindi in linea con il main focus della land) o qualsiasi altra cosa avranno voglia di fare.

Avevo detto sarebbe stato lungo, sorry. Resto dell'idea che la chiarezza, del giocatore nel sapere cosa vuole giocare e del gestore su cosa offre nella sua land, siano l'unica soluzione a tanti problemi, insieme al dialogo. E resto dell'idea che entrambi gli approcci, se contestualizzati e spiegati, hanno i loro pro e i loro contro.

Non esiste un modo giusto di giocare al pbc, continuare a cercarlo non aiuta, non solo, sono anni che si cerca di farlo ma non si arriverà mai da nessuna parte perché sotto la campana del pbc ci sta di tutto (grazie al cielo). E, vedasi i risultati del sondaggio che citavo in apertura: i giocatori lo sanno e vogliono che il pbc resti variegato e che continui ad offrire, in parallelo e nello stesso luogo (land) ogni tipo e spunto di gioco, dal pve, al pvp al simming. E se accettassimo che questa varietà di offerta all'interno della stessa realtà non è una debolezza, ma forse l'unica peculiarità che tiene ancora in piedi la baracca, nonostante siano passati vent'anni dai primi pbc, ne gioveremmo un po' tutti :) ❤️

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quota

18/01/2023 11:52:33

Partiamo dal presupposto che dipende dal tipo di land a cui stiamo giocando esser seguiti dallo staff o meno. Diverse ambientazioni permettono di giocarsi qualcosa del genere senza che un master ti debba seguire appositamente, perché la scoperta dei poteri/razza/altro può avvenire autonomamente (es. il giocatore magari in una quest o in una giocata si gioca autonomamente l'esplosione casuale dei poteri - rientrando sempre nelle dinamiche del sistema di gioco - con la conseguente evoluzione del pg senza mettere in mezzo i master), quindi in queste land il problema non si pone.

Altri tipi di land richiedono una cosa del genere perché magari razze/poteri/altro se non dati di bg sono legati a qualcosa che va per forza giocato con png ed eventi da master, ma lì il problema è a monte: scrivendo quelle razze/poteri/altro all'inizio la gestione ha deciso "sarà così, ci va bene che i master debbano seguire eventuali trasformazioni del pg".

Personalmente se dovessi tirar su una land, eviterei la seconda casistica perché vorrei evitare ai master di diventare burocrati e costringerli a far qualcosa del genere (perché sì, alla decima quest di un abbraccio vampirico anche loro si rompono le balle), costruendo razze e poteri per poter dar la libertà che ho citato prima, ma appunto per non voler male ai master come dici tu c'è bisogno di costruire all'inizio un sistema adatto.

Per quanto riguarda la gavetta citata, finché è una gavetta "autoimposta" penso non ci siano problemi. Se sono io a decidere che per un periodo il mio pg non può fare nulla, va benissimo, se ti piace quel gioco sei libero di farlo. L'importante è appunto che sia una scelta e non imposta a tutti (per dieci persone che gli piace giocarsi questa gavetta ce ne sono altrettante che invece vogliono entrare col mitra spianato in quest e lanciare tutti i poteri del mondo)





Perché scoprire i poteri non dovrebbe esser parte del gioco offerto dalla land?
Che si tratti di scoprirli in libertà o seguito dallo staff (perché come già citato esistono realtà in cui accade), se la land ti da questa possibilità vuol dire che a monte si è deciso che questo facesse parte dell'offerta, tutto qui.

Non sono d'accordo sul bollare la scoperta dei poteri come una soluzione "da romanzo e non da gioco massivo", per il semplice fatto che in entrambi i casi citati questa scoperta si integra con il gioco e con l'offerta che la gestione ha inteso per la land stessa, quindi non vedo chissà quali problemi.

(Permettimi poi una sciocchezza: magari ci leggo qualcosa di troppo io e non era quel che intendevi 😛, però in quel "da romanzo" ci vedo un'accezione negativa, e dato che stiamo parlando di giochi di RUOLO mi sembra un po' paradossale porre l'accento su una cosa del genere!)

quota

18/01/2023 12:58:13 e modificato da nick nightingale il 18/01/2023 13:03:14

Non si parla di "dignità" ma di "funzionalità". I gusti della gente, come detto, si possono tranquillamente scontrare con le meccaniche, cosa che qualsiasi gestore o giocatore di medio-lunga data può confermare.

Non si parla nemmeno di "un modo universale", che non c'è, ma di cose, singole, che funzionano, e cose, singole, che non funzionano. Dire che tutto funziona perché ogni gusto ha dignità a cosa porta? Fino ad ora cosa ha portato?

Citi un sondaggio che secondo me è esplicativo: la gente in maggioranza ha votato le Land dove si può fare tutto. Ma guarda un po', che scoperta. Poi ste Land non si sa quali sono, come dovrebbero funzionare e si ci possiamo davvero fidare di 16 utenti che hanno pigiato su un tastino...


"Approccio da gioco tavolo" non so cosa vuol dire. Progressi, avanzamenti e risultati sono parte integrante dei giochi, non dei giochi da tavolo, di tutti i giochi. E non ho mai detto che un gioco sia fatto solo di questo, sicuramente non un pbc (ma manco una campagna al tavolo). L'impressione è che venga tirata fuori sta fantasia del gioco da tavolo un po' a caso, mi chiedo se giocate mai da tavolo e soprattutto con chi...


Il punto dell'esempio di Vampiri è che Vampiri è un gioco dove i pg vampiri "fanno cose" tra loro e gli umani sono pedine. Se fai una Land con gli umani giocabili, gli umani hanno gioco subordinato ai vampiri oppure sono cacciatori (quindi hanno i poteri per combattere i vampiri!) oppure crei due Land funzionanti a sé ma collegate, una dove stanno i vampiri e una dove stanno gli umani.

Il resto sono "pippe" più o meno interessanti ma che non funzionano in un contesto, appunto, corale: cioè dove il gioco del singolo è meno importante rispetto a quello della Land (cosa questa molto diversa dal gioco da tavolo dove le 4 persone del party sono i protagonisti). A me sembra invece che si insista sempre nell'imporre il gioco del singolo sul contesto, cosa che ovviamente crea cortocircuiti.


Tutto molto bello, ma ci scrivi un romanzo o una campagna cartacea per 4 persone. Su una Land cosa fai fare a 30 utenti mentre aspettano l'abbraccio? Non possono combattere i vampiri (perdono e comunque sono ignari); non possono indagare con successo (qualsiasi vampiri scheda base li frega). Cosa resta? Stai settimane a giocarti l'umano che va a lavoro, poi aperitivo con gli amici, poi a casa davanti Netflix? In attesa che il Master ti dica "c'è un ombra alla tua finestra...".


Se una Land ha un solo focus e tutto si basa sull'intervento dei Master, c'è un problema di fondo. Non sono stato chiaro io su qualcosa? Perché non capisco da dove esce questo esempio che chiaramente parte da un presupposto fallato: una Land costruita male.

++++++++++++


Hai ragione, in questa cosa almeno la cosa non pesa sullo Staff. Resta la domanda, prima di giocarsi sta cosa, un pg senza poteri in un contesto dove i poteri fanno la differenza, cosa si gioca? Per quanto tempo? Perché lo Staff in ogni caso, se permette queste giocate, dovrebbe offrire un contesto di gioco stimolante a chi vuole intraprendere la "scoperta" in on... E come lo fai? Ne vale la pena?


Esatto.


Ma io gestore e gli altri giocatori, cosa ci guadagnamo da questo? Perché una Land non è un posto dove uno va e fa quel che vuole (ciao Lot!). Un giocatore che per X tempo si fa gli affari suoi giocandosi un aspetto che ha poco/nessun impatto sul gioco degli altri e potrebbe, in base alle circostanze, averne sullo Staff, cosa mi offre?


Perché o crei una Land coostruita in modo che tutti i pg debbano fare questa scoperta nello stesso momento (non è possibile) o ne crei una dove la scoperta offre gioco di pari livello sia a chi deve scoprire che a chi deve far scoprire (possibile, non semplice) o la scoperta non funziona perché sbilancia il gioco e può appesantire lo Staff.


Non ho niente contro i romanzi! Penso però che i romanzi siano romanzi e i gdr e i pbc siano gdr e pbc. Cose diverse che funzionano con regole diverse, al netto di alcune similitudini. La mia impressione è che spesso si mischino le cose e questo genera incongruenze.

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quota

18/01/2023 13:27:03

Non so rispondere al "ne vale la pena" nell'ottica delle dinamiche complessive di una land, ma mi viene in mente che in molti giochi con poteri e similari sono insite nell'ambientazione interpretazioni diverse di cosa vuol dire avere a disposizione capacità differenti da quelle dei semplici umani. Interpretazioni spesso declinate in veri e propri gruppi di gioco che hanno come fondamento convinzioni del tipo "i poteri è giusto usarli in questo modo e per questi scopi".

Non mi sembra così malvagio avere pg che stanno scoprendo i poteri e sono suscettibili alle influenze degli altri pg giocanti, che quindi cercheranno di convincerli che la strada giusta è quella della fazione x, dello scopo y o dell'ideologia z.

E' anche vero che spesso il periodo di avvicinamento parte da un interesse dimostrato prima di tutto in off e giocato in chat solo dopo, e che altrettanto spesso (giustamente) si cerca di mantenere un equilibrio numerico tra gli appartenenti ai vari schieramenti presenti nell'ambientazione e quindi tu Caio puoi essere convincente quanto vuoi nei confronti dei pg che ancora devono capire da che parte girarsi, ma la tua bravura si scontra con le necessità del gioco e non fa davvero sì che il tuo gruppo sia più numeroso e quindi avvantaggiato.

quota

18/01/2023 13:42:16

Chi decide di fare quest'esperienza scende a patti col fatto che questa fase di gioco equivale a "prenderò pizze a destra ed a sinistra fino alla scoperta dei poteri/razza" (pizze non per forza fisiche eh), perché si sta scegliendo autonomamente di avere uno svantaggio in una situazione in cui - come hai citato - i poteri fanno la differenza. Chi fa questa scelta lo sa già e probabilmente apprezza questa fase di gioco, motivo per cui secondo me il problema non si pone in realtà perché questa scelta si pone in un ottica del "accetto in questa fase l'offerta di gioco sapendo che il mio personaggio IN ON non la può affrontare al meglio", motivo per cui lo staff non deve cambiare il suo modus operandi.
Per chi apprezza questa cosa ne vale la pena, sì!




Partiamo dal presupposto che un giocatore può giocarsi questo percorso del personaggio in parallelo al contribuire con le trame di gioco, il pvp sociale tra fazioni e via discorrendo; giocarsi un'evoluzione del genere non ti astrae dal mondo di gioco, non ti mette in un'altra land, sei sempre lì ed interagisci con gli altri, e se sei un bravo giocatore hai impatto sul gioco ugualmente anche se il tuo personaggio piglia pizze a destra ed a sinistra perché è ancora umano e sta scoprendo pian piano quel mondo o quei poteri.
Giocarsi questa parte (e lo dice uno a cui non piace giocarsi la scoperta in ON eh) fa sempre parte dello sviluppo del personaggio e dei suoi rapporti con gli altri, del focus sul "ruolo" dei GdR.
Questa cosa non offre "nulla" al di là dell'interpretazione del personaggio fine a sé stessa, cosa che fa comunque parte del "ruolo" in GdR e che ci dovrebbe piacere se siamo in questo ambiente o staremmo giocando ad un gioco da tavolo ahahah





Negli esempi che ho fatto, abbiamo due possibilità:
-Scoperta autonoma: sta al giocatore decidere come e quando giocarsela senza affidarsi allo staff (ma rimanendo nei limiti del sistema di gioco, ricordiamolo sempre); questo crea tanto gioco a lui/lei e a chi gli sta intorno tanto quanto decide di fare il giocatore. C'è la libertà di giocarsi una cosa intima o che coinvolge chi gli sta intorno. In questo caso il problema non si pone.
-Scoperta con staff: come già detto la cosa è contemplata a monte della creazione della land e con il "patto" tra gestione e staff, quindi l'appesantimento dello staff non rientra in questa dinamica.

In entrambi i casi, lo sbilanciamento è voluto (che cambiamento ci sarebbe nel personaggio se non passasse da una situazione di svantaggio ad una di vantaggio nella scoperta del potere/razza?), crea nel gioco ciò che vi è ongame, ed in entrambi i casi può far parte dell'offerta di gioco. In entrambi i casi è previsto, in entrambi i casi è contemplato che ci sia questa fase di gioco, quindi fa parte dell'offerta.






Ma alla fine questo discorso, almeno dal mio punto di vista, lascia un po' il tempo che trova, è un po' come discutere di aria fritta se parliamo della questione generale. Questo perché dipende da land in land, ma sono tutte accomunate al fatto che tutto dipende da cosa decida la gestione a monete e se tutti i casi che abbiamo citato siano previsti ed incamerati per bene nel gioco se il lavoro è stato fatto bene.
Poi ovvio se andiamo a vedere le land fatte a mentula canis, si può parlare per ore ed ore di questa cosa senza giungere ad una vera conclusione.

quota

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