Calo interesse


raizingher

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12/11/2009 09:14:23 e modificato da raizingher il 12/11/2009 09:17:37

Si stava meglio quando si stava peggio, Forbes? A quando "i giovani non hanno più rispetto" e "non ci sono più le mezze stagioni" :D ?

Scherzi a parte, il momento di picco del gdr pbc in italia è stato proprio quando hanno iniziato a nascere tutte quelle land che iniziavano ad arginare tutte le illogicità di cui tu provi tanta nostalgia, le prime emule di lot che provavano a tappare una serie di incongruenze tipiche del pbc dei primi tempi. Incongruenze di cui non siamo ancora riusciti a liberarci completamente, come dimostra anche il post di Himbro, che condivido.

Indubbiamente quando le land erano tre o quattro, ci si adattava facilmente (alternative non ce n'erano) e il fenomeno era ancora semisconosciuto, il che consentiva anche un entusiastico avvicinamento dell'utenza. Quando le land hanno iniziato a crescere (land che richiedevano comunque un Programmatore e un Grafico perchè gli OS manco erano ponderati) l'utenza ha iniziato a disperdersi in cerca di qualcos'altro. E' un dato di fatto che una larga fetta di utenza fosse scontenta da turni accavallati, ruolo fatto a mezzo, gilde di master ed elfi provoloni, altrimenti saremmo rimasti tutti a giocare su lot, che invece, pur essendo riconosciuta come capostipite, è universalmente riconosciuta come land di mediamente scarsa qualità di gioco, motivi non ultimi turni raffazzonati, errori eccetera.

Potrei ribadire come l'eccessiva frammentazione abbia arrecato danno, ma vorrei evitare di sollevare l'ennesimo punto di vista: le concause della situazione odierna sono strettamente correlate tra loro, partire da una ti collega logicamente a tutte le altre.

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ghennadi72

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12/11/2009 11:06:45 e modificato da ghennadi72 il 12/11/2009 11:22:56

himbro ha scritto:
Sono il primo a dire che la chat non è un tavolo da gioco, però noo che le grosse possibilità che nascono dall'uso di internet vengano se non stoppate, almeno rallentate dai tradizionali metodi "radicati nel tempo", le schede del personaggio in tutti i giochi interpretativi sono veramente poco esaustive ci si limita a scrivere banalità e dati incongrui e poco utili invece di osare, dando maggiori stimoli ad esempio dividendo la storia del personaggio in domande utili aperte o nascondendo la storia del personaggio agli altri giocatori in modo da far vivere l'iterpretazione, in modo da lasciare gli altri giocatori a chiedersi chi sia veramente il personaggio dando psunti di gioco.

Io farei un passo indietro.
A che tipo di utenza é indirizzata la land?
A giudicare dall'uniformità, pochi gestori si pongono questa domanda, prima di mettersi a inviare kb col client ftp per caricare la nuova land sull'hosting appena preso.
La scheda del pg, come molti altri elementi dell'interfaccia, dovrebbe essere calibrata sul tipo di utenza che si mira ad attrarre (conseguenza di solito del tipo di gioco / ambientazione meccanica di gioco che si é scelta). Insomma, non esiste la scheda "buona per tutti gli usi", salvo alcuni dati fondamentali.
Per esempio... quale grado di fiducia hai verso la tua futura utenza, a proposito del "metagaming da lettura del BG"? Se la tua risposta é "zero fiducia" tutte le informazioni di BG/amicizie/parentele/affetti/alllineamento/diari andrebbero rimosse, o mantenute visibili solo al titolare del PG e ai master, lasciando che gli altri giocatori scoprano esclusivamente col gioco le informazioni di background di quel personaggio.

A voler essere pignoli anche i dati anagrafici (nome e cognome) non sono immediatamente desumibili dall'aspetto e dal comportamento del personaggio, quindi in teoria neanche il nome del PG dovrebbe stare sulla scheda in quanto dato non noto finchè il pg non si "presenta".

Se viceversa ti fidi a sufficienza da limitarti a sanzionare a posteriori l'eventuale metagaming da lettura della scheda, puoi anche lasciarceli quei dati, sapendo che tanti utenti sono "grafomani inside", gli piace scrivere il BG e le note caratteriali del loro personaggio e soprattutto gli piace che venga letto.

E' sempre una buona idea ricordarsi che come gestori possiamo "imporre" la nostra visione del gioco e imporre di conseguenza convenzioni come "Nella mia land il BG e le altre informazioni si scoprono solo ongame quindi nulla di questo finisce sull'avatar", mentre non siamo (imho) tenuti o autorizzati a esprimere giudizi morali/etici/pseudosociologici sulla voglia di scrivere altrui.

Quindi l'ideale sarebbe che queste valutazioni venissero sempre formulate in maniera neutra e asettica, senza sottintendere giudizi e senza nascondere desideri più o meno "punitivi" verso le abitudini dei giocatori che non condividiamo.

Il metagaming é un atteggiamento preciso e riscontrabile in circostanze specifiche e va punito in quanto tale. Il desiderio di scrivere/leggere/essere_letti viceversa é una delle motivazioni che spingo molti utenti a giocare ai PBC anzichè al cartaceo da tavolo o ai mmorpg e non é mai una buona idea (imho) prendere moralmente a schiaffoni gli utenti lasciandogli intendere che se amano scrivere ed essere letti sono "cattivi giocatori che indulgono al metagame" e simili. Noi siamo fornitori di un servizio ludico, non telepredicatori incaricati di fustigare con sacro fervore l'utenza che indulge all'esecrabile bisogno di attenzione.

Peggio, siamo in un mondo multimediale e ci ostiniamo a scrivere spunti nelle bacheche invece di fare un finto indizio radio, inserire suoni, cosa che ad un tavolo curiosamente si fa da anni.

Ci ostiniamo a scrivere perchè é il sistema più immediato. Non dico che i tuoi suggerimenti non siano interessanti (anzi, in alcune circostanze sono ottimi) ma come sistema standard devi pensare anche alla raggiungibilità dell'utente finale, che potrebbe non avere le casse audio, potrebbe doverle tenere spente mentre gioca e quant'altro.
Infine c'è il solito discorso della grafomania insita nei gidierristi pbc.

Se mai, quello che a me mette sempre a disagio é la quantità di metagame che passa attraverso le bacheche ed il loro utilizzo, specie nell'abitudine di inserire azioni nei post della bacheca "ongame" come se questa fosse un luogo fisicamente giocabile. E resta inteso che esiste un problema molto grosso di "come mi gioco le informazioni ottenute/scambiate" tramite bacheca ongame?

Abbiamo giochi orrendi dove l'importante non è interpretare il personaggio ma entrare in una gilda o razza, e questo non è interpretare, abbiamo l'appiattimento del personaggio in un tipo di ruolo sempre identico e privo di sfumature, abbiamo il totale degrado della bellezza e della singolarità dell'individuo nelle sue molteplici caratteristiche,

Partiamo da un presupposto, esattamente come esistono buoni attori e pessimi attori, buoni scrittori e pessimi scrittori, esistono giocatori più capaci di altri di interpretare un personaggio riflettendo le sue caratteristiche di background e fisiche.

Va anche detto che SI IMPARA a giocare e a interpretare e che é sempre possibile migliorarsi giocando. I margini di miglioramento massimi raggiungibili ovviamente dipendono in gran parte dalla creatività e dalle capacità innate del giocatore, ma offrire al giocatore un contesto di gioco che lo spinga a migliorarsi é responsabilità del gestore e degli animatori del gioco.

La responsabilità (grave, imho) di alcuni gestori é che offrono sistemi di gioco fondati, come dici tu, sul possesso di un simbolo di gilda/mestiere piuttosto che di un titolo, ed in questo modo mettono i giocatori in condizione di stereotiparsi più che di approfondire l'interpretazione del loro personaggio.

ma l'instupidimento della massa, la corsa al gioco puerile nel tentativo di diventare il "protagonista" di una vicenda, la mananza di contenuti e di idee delle ambientazioni spesso ancora più piatte e inutili dei personaggi che le giocano, il credere che un elfo deve per forza essere buono e un elfo oscuro per forza essere cattivo e le due razze si debbano odiare, e debbano esserci per avere un fantasy,

Una volta scisso ciò che é responsabilità del gestore nel non incentivare l'appiattimento e la stereotipizzazione dei personaggi, va anche detta una cosa, e dovrebbe essere ricordata anche dai gestori (già accennata prima): ci sono sempre margini di miglioramento, nessuno nasce "imparato".

Quando ho fatto il mio primo login su una land pbc (indovina quale?) ho scelto di fare proprio l'elfo. Per me l'elfo era un tizio con le orecchie a punta come i vulcaniani, e scelsi l'elfo, allora, perchè nella vecchissima edizione di D&D a cui avevo giocato, l'elfo era una classe più che una razza, e poteva sia combattere che castare. Ecco cos'ero quando ho fatto il mio primo login da niubbo.

Se quella land fosse stata una di quelle che selezionano i giocatori già dal loro primo login mi avrebbero cacciato a calci nel didietro e probabilmente sarei tornato a giocare a Ultima Online e Diablo II.
Negli anni successivi, invece, ho avuto occasione di tratteggiare un personaggio originale, ispirato ai sindar tolkieniani ma fortemente differenziato dallo stereotipo che giustamente hai ricordato dell'elfo buono e cagaconfetti.

Se, come gestore, non sei pronto a fare i conti con l'utente che arriva carico di pre-giudizi, se non sei pronto a fare i conti con l'idea che il giocatore deve avere tempo modo e opportunità per migliorare, a mio parere faresti meglio a non aprire proprio nessuna land. Perlomeno, non dovresti aprire una land pubblica e pubblicizzata.

Se pretendi in partenza certi standard di "qualità", devi sapere che stai offrendo una land per pochi "eletti". Benissimo, nessuno ti contesta la tua scelta, é più che legittima. E, dirò di più, é anche comprensibile per giocatori che ormai dopo tot anni di PBC classico non ne possono più di avere a che fare col classico "niubbo" stereotipato.

A condizione che poi, quando ti accorgerai che é abbastanza futile pagare tot centinaia di euro per il fichissimo server virtuale che hai acquistato quando sulla tua land ci giocano 4 utenti la settimana, non ti metti ad ammorbare il prossimo lamentandoti del fatto che l'utenza non capisce, che c'è il calo di interesse, che il PBC é cacca, e che non ci sono più i giocatori di una volta.
Perchè allora forse eri tu a non avere le idee chiare quando hai aperto la tua land.

Soffro quando vedo la gilda dei master come una gilda on game, cosa significa che è il lavoro del tuo personaggio fare il master?
Cosa vuole dire?

E perchè, cosa mi significa che un nobile ongame debba per forza essere un admin/moderatore? O che una guardia debba essere per forza un moderatore? Sfondi una porta aperta, con me, su questo tipo di discorsi. Queste sono *esattamente* le storture del sistema di derivazione lottiana. E non serve dire "ah, ma io su lot non ci gioco più da anni". Stica##i... ti sei scaricato un opensource che ripropone lo stesso modello e non ti sei curato di cambiarne le impostazioni? Allora stai facendo la stessa cosa, anche se sulla famigerata lot non ci hai mai messo piede.



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herduk

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12/11/2009 12:53:45

A parte quotare Raizingher, torno a fare la mia domanda: cosa è questo "regolismo eccessivo"?
Riusciamo a dare una definizione univoca alla cosa? Se no parliamo di aria fritta.


AAAARGH!

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ghennadi72

SCRIVI

12/11/2009 14:29:03

"Regolismo eccessivo" é una tautologia che di per sé dice poco. Eccesso di regole?

Posso dirti cosa intendo io, premettendo che ci sono a mio parere delle "macrocategorie" di regole eccessive. Alcune sono abbastanza evidentemente degli appesantimenti ingiustificati, altre sono semplicemente delle sovrapposizioni indebite tra ONGAME e OFFGAME, altre ancora rappresentano un appesantimento o meno a seconda dei presupposti di chi le valuta:

- a) Regole sovrastrutturali: regole che non portano a un aumento misurabile della fluidità/comprensibilità/accessibilità/usabilità del gioco, della certezza degli esiti o di una maggiore certezza di applicazione delle altre regole.

- b) Regole ridondanti: regole che ribadiscono e/o fanno da eco e/o modificano/abrogano/circostanziano/limitano/correggere regole già presenti (in tal caso sarebbe preferibile rivedere la regola originaria).

Queste prime due categorie di "regole eccessive" potrebbero essere affrontate con una banale razionalizzazione e sfoltimento delle regole esistenti. E' essenziale, in ogni caso, che la razionalizzazione venga compiuta da gestori/giocatori che hanno il polso del gioco della land in cui le regole andranno applicate; partire da presupposti irrealistici (tipo.. che so.. che 5 minuti sarebbero un tempo d'attesa "medio e accettabile" tra un proprio invio in chat e il successivo) o fuori dal contesto contingente di quello che viene giocato in chat può portare alla riscrittura di altre regole ugualmente sovrastrutturali e dagli effetti collaterali imprevisti.

Esempio tipico di Regola sovrastrutturale: se hai stabilito che puoi giocare solo quello che hai nello zaino o nell'equipaggiamento visibile in avatar, é del tutto inutile fare una regola per imporre al giocatore di dichiarare ad ogni azione tutto quello che indossa. Piuttosto sforza il cervellino per rendere l'equipaggiamento facilmente consultabile anche dalla chat con uno o due click al massimo.

Esempio tipico di Regola ridondante:se hai imposto per regola la turnazione fissa a prescindere dal contesto di gioco in chat (classico esempio dei presenti divisi in gruppi distinti) nel momento in cui ti accorgi che un arciere ci mette un'ora e quindici minuti per fare le sue brave tre azioni per scoccare una dannatissima freccia, é inutile che scrivi una regola ulteriore per autorizzarlo inviare azioni dopo 5 minuti senza attendere gli altri, perchè così lo mandi fuori fase, costringi tutti gli altri presenti a inviare anche loro in 5 minuti, e se ci sono più di tre persone in chat significa condannare i giocatori a scrivere e inviare azioni senza avere manco il tempo di leggere quelle altrui: a quel punto forse ti conviene rivedere proprio la regola a monte.


- c) Regole minestrone: regole che mischiano ON e OFF allegramente e senza una consapevolezza di fondo sui pochi casi in cui fare riferimento a questa mescolanza é d'obbligo (sanzione del metaplaying, etc).

Sfortunatamente questo aspetto é più difficilmente affrontabile, anche se macroscopicamente evidente già leggendo gli "Editti" di questa o quella land (editto?? é un regolamento per i giocatori o una bolla di scomunica per i personaggi?) o i set grafici dei simboli delle cariche che comportano privilegi gestionali e di moderazione, piuttosto che di servizio al gioco (guide/tutors, game master, etc).
E' più difficilmente affrontabile perchè spesso chiama in causa non una semplice regola da riscrivere, ma l'impostazione stessa (anche tecnica e di codice di programmazione) del gioco e della land.
Un documento regolamentare che mischia allegramente regole per i giocatori (termini e condizioni d'uso del servizio + regole di dinamica del gioco) e "leggi" ongame, si affronta però più facilmente.
Suggerimenti:
- Esilio: si chiama "sospensione temporanea dell'account"
- Esilio a vita: si chiama "blocco definitivo dell'account"
- Guardie/Giannizzeri/Ghisa/...: si chiamano "Moderatori delle Chat"
- Governatori/Podestà/Borgomastri/..: si chiamano "Moderatori dei Forum/Bacheche"
- Conti/Duchi/Baronesse/MarchesiDelGrillo: si chiamano "Admin"
- Bacheche: si chiamano "forum" e non sono luoghi fisici ongame
- Piccioni/Corvi/Gufi/Barbagianni/..: si chiamano "messaggi" e quando sono ongame ricordarsi non sono telecomandati e che solo sulle land di Harry Potter raggiungono il destinatario ovunque si trovi ongame
- Sudditi: si chiamerebbero "utenti"...

E vabbé si potrebbe continuare ad libitum...



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herduk

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12/11/2009 14:36:22

Ok, mi è più chiaro, ed è quello che immaginavo.
Mi era venuto il dubbio che applicare un regolamento/sistema di gioco (es. D20, es. Cthulu, es. Rolemaster) venisse considerato alla stregua di quanto da te esposto, nel leggere una serie di botta e risposta.


AAAARGH!

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himbro

SCRIVI

12/11/2009 16:53:52

ghennadi72 ha scritto:
Io farei un passo indietro.
La scheda del pg, come molti altri elementi dell'interfaccia, dovrebbe essere calibrata sul tipo di utenza che si mira ad attrarre (conseguenza di solito del tipo di gioco / ambientazione meccanica di gioco che si é scelta). Insomma, non esiste la scheda "buona per tutti gli usi", salvo alcuni dati fondamentali.
Per esempio... quale grado di fiducia hai verso la tua futura utenza, a proposito del "metagaming da lettura del BG"? Se la tua risposta é "zero fiducia" tutte le informazioni di BG/amicizie/parentele/affetti/alllineamento/diari andrebbero rimosse, o mantenute visibili solo al titolare del PG e ai master, lasciando che gli altri giocatori scoprano esclusivamente col gioco le informazioni di background di quel personaggio.

A voler essere pignoli anche i dati anagrafici (nome e cognome) non sono immediatamente desumibili dall'aspetto e dal comportamento del personaggio, quindi in teoria neanche il nome del PG dovrebbe stare sulla scheda in quanto dato non noto finchè il pg non si "presenta".

Quì si scende nelle dinamiche di gioco, un conto è semplificare la vita all'utente e un altro è togliere una vera parte del gioco, faccio un esempio:
Nel cartaceo abbiamo pochi pg e moltissimi png, ora molta dell'azione spesso è data dal fatto che noi non conosciamo nulla dei png a parte quello che scopriamo, ma in ambito chat i png sono per forza meno dei pg e spesso si giocano contro gli uni congli altri, quindi per avere un'esperienza ludica migliore è decisamente meglio coprire le informazioni.

Se viceversa ti fidi a sufficienza da limitarti a sanzionare a posteriori l'eventuale metagaming da lettura della scheda, puoi anche lasciarceli quei dati, sapendo che tanti utenti sono "grafomani inside", gli piace scrivere il BG e le note caratteriali del loro personaggio e soprattutto gli piace che venga letto.
E' sempre una buona idea ricordarsi che come gestori possiamo "imporre" la nostra visione del gioco e imporre di conseguenza convenzioni come "Nella mia land il BG e le altre informazioni si scoprono solo ongame quindi nulla di questo finisce sull'avatar", mentre non siamo (imho) tenuti o autorizzati a esprimere giudizi morali/etici/pseudosociologici sulla voglia di scrivere altrui.
Quindi l'ideale sarebbe che queste valutazioni venissero sempre formulate in maniera neutra e asettica, senza sottintendere giudizi e senza nascondere desideri più o meno "punitivi" verso le abitudini dei giocatori che non condividiamo.


A me che scrivano non importa, ma si perde l'obbiettivo, non è fare il bel raccontino, è creare un personaggio, puoi scrivere benissimo, ma sono fatti tuoi, noi non siamo degli scrittori della domenica siamo dei giocatrori di ruolo della domenica.
Ovvio che non si deve essere punitivi, ma non per questo si deve lasciare un elemento importante come una scheda del personaggio totalmente al gusto del giocatore, a cosa serve?
La scheda serve ai master per fare le trame del gioco, se è così allora deve essere ben strutturata e sopratutto contenere elementi concreti, non poesie e frasi di qualcun altro e il fatto che al tuo pg piace la cioccolata.
A me interessa che i personaggi vengano letti e che le cose che scrivono siano prese veramente in considerazione per il gioco, non sono cattivi giocatori, solo non hanno bene (credo) l'idea della misura e dell'obbiettivo di una scheda, se gli piace scrivere ed essere letti, beh provino a pubblicare un racconto, almeno avranno un pubblico di lettori più ampio.


Se quella land fosse stata una di quelle che selezionano i giocatori già dal loro primo login mi avrebbero cacciato a calci nel didietro e probabilmente sarei tornato a giocare a Ultima Online e Diablo II.
Negli anni successivi, invece, ho avuto occasione di tratteggiare un personaggio originale, ispirato ai sindar tolkieniani ma fortemente differenziato dallo stereotipo che giustamente hai ricordato dell'elfo buono e cagaconfetti.

Se pretendi in partenza certi standard di "qualità", devi sapere che stai offrendo una land per pochi "eletti". Benissimo, nessuno ti contesta la tua scelta, é più che legittima. E, dirò di più, é anche comprensibile per giocatori che ormai dopo tot anni di PBC classico non ne possono più di avere a che fare col classico "niubbo" stereotipato.

Ho sempre criticayto asperamente le iscrizioni chiuse, ma ho sempre apprezzato apertamente una completa disponibilità dei master e la creazione di manuali completi, non si tratta di un'utenza di geni, si tratta di una gestione di persone presenti e contente di spiegare il gioco, l'ultimo progetto in cui ho collaborato aveva non solo un manuale completo dalle basi, non solo strumenti di correzione ascolto e aiuto (anche anonimo) del giocatore ma un gruppo di ascolto problemi su msn.


A condizione che poi, quando ti accorgerai che é abbastanza futile pagare tot centinaia di euro per il fichissimo server virtuale che hai acquistato quando sulla tua land ci giocano 4 utenti la settimana, non ti metti ad ammorbare il prossimo lamentandoti del fatto che l'utenza non capisce, che c'è il calo di interesse, che il PBC é cacca, e che non ci sono più i giocatori di una volta.
Perchè allora forse eri tu a non avere le idee chiare quando hai aperto la tua land.

O forse le idee dell'utenza in generale non sono il massimo, mi è già successo, ho aiutato, l'utenza non ha gradito (sopratutto l'ambientazione esotica: si sono lamentati più per razzismo verso i cinesi che per le regole di gioco..) manon mi sembra ci sia un post quà sul sito in cui danno il mio prossimo, anzi, ho sempre criticato (cerca sul forum) questi atteggiamenti (come il razzismo e la stereotipazione nell'utenza del nostro bel sito).

E perchè, cosa mi significa che un nobile ongame debba per forza essere un admin/moderatore? O che una guardia debba essere per forza un moderatore? Sfondi una porta aperta, con me, su questo tipo di discorsi. Queste sono *esattamente* le storture del sistema di derivazione lottiana. E non serve dire "ah, ma io su lot non ci gioco più da anni". Stica##i... ti sei scaricato un opensource che ripropone lo stesso modello e non ti sei curato di cambiarne le impostazioni? Allora stai facendo la stessa cosa, anche se sulla famigerata lot non ci hai mai messo piede.


E torniamo alla tecnologia, allora le land "antiche" non erano la perfezione si vede, allora, forse una sana ricerca tecnologico-contenutistica è la base della solidità della nostra comunità?
Mi sembra che allora le cose chè ho detto fino ad ora dicessero questa cosa..magari mi sbaglio, magari..

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Guida la tua squadra di soldati in combattimenti su larga scala, con fanteria, veicoli corazzati e aerei della IIa Guerra Mondiale!

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enelya

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12/11/2009 17:23:09

himbro ha scritto:
Nel cartaceo abbiamo pochi pg e moltissimi png, ora molta dell'azione spesso è data dal fatto che noi non conosciamo nulla dei png a parte quello che scopriamo, ma in ambito chat i png sono per forza meno dei pg e spesso si giocano contro gli uni congli altri, quindi per avere un'esperienza ludica migliore è decisamente meglio coprire le informazioni.


Nel cartaceo il fato è onnipresente e determinante. Nel play by chat spesso è appallante e non necessario. Ogni personaggio è anche un essere che determina l'evoluzione della storia e la dinamica del gioco è un susseguirsi continuo di esiti che vengono dal basso.
Anche un player può essere un "paymaker" figura essenziale in chat e ha bisogno di quei dati.
E' importante quanto il fato, il playmaker nell'economia di un gioco di chat, mentre nel cartaceo conta poco e niente.


A me che scrivano non importa, ma si perde l'obbiettivo, non è fare il bel raccontino, è creare un personaggio, puoi scrivere benissimo, ma sono fatti tuoi, noi non siamo degli scrittori della domenica siamo dei giocatrori di ruolo della domenica.


Permettimi, questo è un tuo gusto personale e può valere sempre per un gioco da tavolo: la scrittura nel play by chat non è un optional ma uno strumento, esattamente come voce e parole nel gdr da tavolo.
Ha una sua funzionalità e un suo modo corretto di essere usata e non esclude la bellezza.
L'appassionato di play by chat ama leggere e scrivere spessissimo ed è giusto sia così: è un gioco che alla scrittura dà un peso essenziale ed è parte del divertimento.
Ci sono persone che approcciano il play by chat senza sapere nulla del gdr tradizionale e ci arrivano, spesso essendo spettacolari giocatori nell'una e nell'altra versione di gioco.


La scheda serve ai master per fare le trame del gioco, se è così allora deve essere ben strutturata e sopratutto contenere elementi concreti, non poesie e frasi di qualcun altro e il fatto che al tuo pg piace la cioccolata.


Non prenderla sul personale, ti garantisco che quanto vengo a scrivere non ha alcuno spirito provocatorio, solo che mi rendo conto proprio di impostazioni di gioco distanti e credo che dipenda dalla formazione al gioco diversa che si ha.

A me pare di leggere spesso in molti interventi un po' di fatocentrismo e gestionecentrismo.
Che non è un male, ma non sempre e non in tutte le visioni del play by chat è quella universalmente valida.

Il play by chat parte dalla chat ed è essenziale la spinta al gioco data dai players, nonchè la loro capacità di essere una storia che determina un'evoluzione di chi interagisce tra loro.
A me player serve una scheda ma serve anche il gioco in chat.

E serve soprattutto al fato che il personaggio dovrebbe osservarlo perchè uno può avere un background enciclopedico, ma l'evoluzione del personaggio va di giocata in giocata e non è pensabile inserire tutto quello che si gioca sulla scheda.
Ci sono evoluzioni che una scheda non può contenere.
Senza la chat, senza l'osservazione della chat e di quella dimensione corale che è l'ambientazione e che evolve con la partecipazione dei players da parte del fato e della gestione.

Quanto dici in relazione alla necessità del fato di avere certi elementi precisi sul pg, dipende dal tipo di gioco che si sta facendo:se il fato vuole arrivare a un esito preciso della giocata o se è aperto a soluzioni interattive che potrebbero stravolgere quell'esito.
In tal caso serve a pochissimo conoscere un avatar: il personaggio *interagisce* col fato e gli elementi di sviluppo non sono preparati ma nascono spontaneamente dal gioco e nel gioco. Il fato serve l'interazione e non è l'interazione che serve il fato.
E' tutta una concezione specifica del "mastering" che a mio parere cambia a seconda dei contesti e delle giocate.



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himbro

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12/11/2009 17:45:02 e modificato da himbro il 12/11/2009 17:48:34

enelya ha scritto:
Nel cartaceo il fato è onnipresente e determinante. Nel play by chat spesso è appallante e non necessario. Ogni personaggio è anche un essere che determina l'evoluzione della storia e la dinamica del gioco è un susseguirsi continuo di esiti che vengono dal basso.
Anche un player può essere un "paymaker" figura essenziale in chat e ha bisogno di quei dati.
E' importante quanto il fato, il playmaker nell'economia di un gioco di chat, mentre nel cartaceo conta poco e niente.


Come al solito non riesco a farmi capire bene, io so che il personaggio è un creatore di gioco, appunto per questo voglio che il personaggio sia concreto, chiarendoci, se nel by chat non c'è master allora si deve impostare il gioco perchè sia "avventuroso" anche senza master e quindi dare gli strumenti per un gioco di relazioni tra pg che sia "complesso" nel senso di profondo, tu non giochi con una persona perchè ti piace la scheda, ci giochi per l'obbiettivo che ha il tuo pg, per arrivare ad uno scopo del pg che porta ad una trama concreta e giocabile, ad un fatto, senza master.


Permettimi, questo è un tuo gusto personale e può valere sempre per un gioco da tavolo: la scrittura nel play by chat non è un optional ma uno strumento, esattamente come voce e parole nel gdr da tavolo.
Ha una sua funzionalità e un suo modo corretto di essere usata e non esclude la bellezza.
L'appassionato di play by chat ama leggere e scrivere spessissimo ed è giusto sia così: è un gioco che alla scrittura dà un peso essenziale ed è parte del divertimento.
Ci sono persone che approcciano il play by chat senza sapere nulla del gdr tradizionale e ci arrivano, spesso essendo spettacolari giocatori nell'una e nell'altra versione di gioco.

La scrittura è un mezzo non un obbiettivo, la scrittura è comunicazione, sopratutto se l'obbiettivo non è scrivere una poesia o un racconto ma comunicare cosa il tuo personaggio fa, che poi l'obbiettivo sia la comunicazione e la creazione delle storie è un fatto certo, ma è più importante lo scrivere o il gioco che si crea scrivendo?


Non prenderla sul personale, ti garantisco che quanto vengo a scrivere non ha alcuno spirito provocatorio, solo che mi rendo conto proprio di impostazioni di gioco distanti e credo che dipenda dalla formazione al gioco diversa che si ha.
A me pare di leggere spesso in molti interventi un po' di fatocentrismo e gestionecentrismo.
Che non è un male, ma non sempre e non in tutte le visioni del play by chat è quella universalmente valida.
Il play by chat parte dalla chat ed è essenziale la spinta al gioco data dai players, nonchè la loro capacità di essere una storia che determina un'evoluzione di chi interagisce tra loro.
A me player serve una scheda ma serve anche il gioco in chat.
E serve soprattutto al fato che il personaggio dovrebbe osservarlo perchè uno può avere un background enciclopedico, ma l'evoluzione del personaggio va di giocata in giocata e non è pensabile inserire tutto quello che si gioca sulla scheda.
Ci sono evoluzioni che una scheda non può contenere.
Senza la chat, senza l'osservazione della chat e di quella dimensione corale che è l'ambientazione e che evolve con la partecipazione dei players da parte del fato e della gestione.

Anche quà non ci siamo, non dicevo questo.
L'impostazione del gioco parte dai giocatori, ma la gestione e i master sono giocatori il cui compito è muovere l'ambiente nel quale i giocatori muovono (definizione banale).
Nei GDR dove il giocatore fa quello che vuole con la scheda, non lo fa perchè è importantre quello che scrive, anzi non conta sssolutamente quello che scrive il personaggio, non dicevo neanche di avere un bg chilometrico (anzi) se rileggi un mio intervento precedente ti renderai conto che le mie posizioni su questo sono diametralmente opposte, il BG serve al giocatore per impersonare e alla gestione per creare e controllare le trame, se tu ci scrivi cagate perchè vuoi essere figo e te lo lasciano fare perchè la gente guarda sopratutto le foto, è charo che nessuno dei master leggerà mai una scheda per creare delle storie "complesse"

Quanto dici in relazione alla necessità del fato di avere certi elementi precisi sul pg, dipende dal tipo di gioco che si sta facendo:se il fato vuole arrivare a un esito preciso della giocata o se è aperto a soluzioni interattive che potrebbero stravolgere quell'esito.
In tal caso serve a pochissimo conoscere un avatar: il personaggio *interagisce* col fato e gli elementi di sviluppo non sono preparati ma nascono spontaneamente dal gioco e nel gioco. Il fato serve l'interazione e non è l'interazione che serve il fato.
E' tutta una concezione specifica del "mastering" che a mio parere cambia a seconda dei contesti e delle giocate.

Sbagliato, una quest è una collaborazione di giocatori, non solo sarebbe interessante che il "fato" prendesse spunto dai personaggi a disposizione e dalle loro "particolarità" per creare le missioni che poi vivranno inserendo nel gioco una vera introspezione, ma gli stessi giocatori dovrebbero avere un obbiettivo che dovrebbe essere quello del personaggio anche nel gioco libero, quindi una domanda che sarebbe interessante inserire sarebbe "Cosa desidera il personaggio?" e magari sarebbe interessande mettere la controparete "Cosa teme il personaggio?" così sarebbe davvero il gioco libero ad avere spunti e una direzione.

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Un Varco si apre davanti a te, un mondo tra i mondi è a portata di mano. Lasciati alle spalle le certezze, diventa quello che hai sempre cercato.

quota


enelya

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13/11/2009 11:31:48

himbro ha scritto:



Come al solito non riesco a farmi capire bene, io so che il personaggio è un creatore di gioco, appunto per questo voglio che il personaggio sia concreto, chiarendoci, se nel by chat non c'è master allora si deve impostare il gioco perchè sia "avventuroso" anche senza master e quindi dare gli strumenti per un gioco di relazioni tra pg che sia "complesso" nel senso di profondo, tu non giochi con una persona perchè ti piace la scheda, ci giochi per l'obbiettivo che ha il tuo pg, per arrivare ad uno scopo del pg che porta ad una trama concreta e giocabile, ad un fatto, senza master.


Cosa intendi con personaggio concreto?
In un gioco descrittivo, appunto, la scrittura dà la concretezza.
Il punto che argomento io è che non è una scheda a farla.
Condivido quanto dici in seguito, che è il mio stesso identico concetto: la scrittura nel gioco è un mezzo, ma può essere anche un obiettivo.
Proprio perchè il play by chat ha una sua tecnica di scrittura il niubbo che entra la impara.
Io comunque contestavo il concetto di avatar: se uno sull'avatar ci vuole mettere anche solo una citazione che esprima a suo dire il personaggio a mio parere ci sta.
AL di là dei fattori fisici i personaggi devono uscire in chat.
Credo che possiamo sintetizzare il concetto espresso col dire che la scrittura del play by chat DEVE essere interattiva, vale a dire essere comprensibile e offrire all'interagente (che sia il fato o un player) spunti chiari per una reazione.
Attenzione anche al fatto che esiste una *lettura* poco interattiva e che non accetta scritture lontane dal proprio gusto. La comunicazione può avere codici diversi espressivi ognuno con la sua dignità.

Anche quà non ci siamo, non dicevo questo.
L'impostazione del gioco parte dai giocatori, ma la gestione e i master sono giocatori il cui compito è muovere l'ambiente nel quale i giocatori muovono (definizione banale).


E' questo il punto su cui dissento.
Quando hai ottimi playmaker chi muove l'ambiente sono principalmente quelli: il fato mette in ballo elementi che possono portare a qualsiasi evoluzione, ma non muove di per sè.

Non ci piove che certi stili incomprensibili e autoreferenziali dei playes sono inutili, ma il problema non sta nello stile, sta nella finalità della loro scrittura.
Così, se il bg chilometrico *serve* vada il bg chilometrico: se è pieno di descrizioni di biondi capelli del nonno, dei genitori, dei fratelli e dei figli del pg no.
Poi che anche a me si accappona la pelle quando leggo di iridi ghiacce e proferir verbi, questo è un altro discorso.
Ma basterebbe un intervento gentile della gestione che spiega che a scrivere un'azione non è il personaggio ma un giocatore contemporaneo e regole chiare che il problema di questi stili incomprensibili si risolve.


Quanto al cosa desidera il personaggio e cosa teme il personaggio, io credo sarebbe più interessante che il pg lo dimostrasse in chat e che il fato lo provocasse scoprendolo e lasciando scoprirlo agli altri.
img
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