12/12/2009 12:28:39
12/12/2009 13:01:02 e modificato da aleedan il 12/12/2009 13:02:31
12/12/2009 16:25:10
12/12/2009 19:43:50
Nei Pbc non esiste l'interpretazione, ma semmai la descrizione della stessa, ergo non tirerei in ballo il teatro e la recitazione (personalmente ritengo una bestemmia associarne anche solo l'idea al pbc).
Ciò detto invito tutti alla calma e ad evitare di citare dogmi inesistenti; che ognuno giochi e si diverta come meglio crede, senza nulla imporre a chi la pensa diversamente: è questa la meta che il pbc deve impegnarsi a recuperare a mio avviso, se non vuole scomparire in migliaia di sottogiochi.
12/12/2009 22:11:02
13/12/2009 04:44:46 e modificato da valchiria il 13/12/2009 04:53:54
13/12/2009 09:40:00
scrivere 20 righe non è rispetto??
ma stiamo esagerando davvero... ma davvero davvero...
Voglio sposare Valchiria. *_*
13/12/2009 11:16:12
Chiarisco per aceboy: il pbc è qualcosa che nulla ha a che spartire con un copione, e lo dico in qualità di persona che scrive, dirige e opera nel teatro da una ventina d'anni. Se poi la vogliamo vedere come forma di svago in cui ognuno scrivendo si compiace di ciò che scrivono lui e gli altri allora limitiamoci a considerarla tale, plz.
Per owli1: il modo in cui mi hai abilmente inquadrato dimostra che hai fiuto nel valutare chi sono i giocatori abili e chi quelli pessimi. Continua così ;-)
13/12/2009 11:27:37
13/12/2009 12:24:42
Ammiro il vostro stoicismo nel perorare le differenti cause, però ritengo che tutta la discussione stia esulando dalla realtà.
Dice bene Valchiria quando afferma che non esiste una "legge" che vieti l'uso dei pensieri. Non ci sono regole scritte, anche perchè non esiste la Bibbia del Ruolismo.
Però, andando a vedere nella realtà dei giochi di ruolo via chat, buona parte (direi un buon 80%)delle land qui a sinistra, le bandiscono per regolamento. Altre non lo fanno, tollerano una minima misura, ma richiamano chi ne fa un uso eccessivo. Nessuna o quasi, le permette apertamente o ne incoraggia l'uso.
Nella terminologia legale, esiste il concetto di consuetudine. Una condotta (contraria all'uso) quasi universalmente accettata e perpetrata nel tempo verso un evento (i pensieri) diviene una consuetudine, che in assenza di regole scritte diviene a tutti gli effetti "legge".
Questo per amore di verità.
Dal mio punto di vista, io rifuggo gli integralismi.
Penso che i pensieri,se fatti qualche volta, per arricchimento e non per automagnificazione, e con buon gusto, possono essere tollerati
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