Troppo affezionati al nostro personaggio?

21/02/2011 13:02:04

Anche per me il gioco di ruolo è uno svago, e laddove i gestori hanno iniziato a pretendere da me qualcosa di più (stile lavoro non retribuito) me ne sono andato, molto semplicemente.^^
Riguardo al racconto che hai fatto, circa la resurgo, non credo personalmente che mi sarei giocato un simile pg per più di qualche role.
Ci sta che mi si cambi il pg in modo momentaneo, ma che mi si costringa ad un gioco totalmente diverso in via permanente mi sembra quanto meno pretenzioso ed egoistico.
Personalmente non sono contrario a rifarmi un pg nuovo, purchè mi si permetta di caratterizzarmelo come voglio, coerentemente con le regole e l'ambientazione della land.

quota

21/02/2011 16:10:51

Semplicemente cultura. :)
La nostra cultura ci insegna che la morte è qualcosa di terribile da evitare, anzichè insegnarci che la vita ha un inizio ed una fine, è fatta di cambiamenti e di esperienza che garantisce la nostra evoluzione.
La vita è un percorso che avrà una fine e bisogna imparare a vivere fino in fondo e prendere i cambiamenti come qualcosa che aiuta a migliorarci e a godere ciò che è questa splendida cosa chiamata vita, e concludere con una morte che è un congedo da tutto quello che abbiamo fatto.

Non hai elaborato il "lutto" tutto qui. :)

La nostra società non insegna ad elaborare i cambiamenti anzi cerca spasmodicamente di mantenere le cose così come sono quando non è possibile.
E' una questione di educazione culturale. (per me altamente sbagliata)

Si possono giocare centinaia di pg che sicuramente ti ci troverai meglio e migliore di quel pg, ma i gestori insegnano male o non sono in grado di spiegare certe dinamiche o consigliare.

Nell'esperienza del gioco che gestisco è sicuro al 99% che il pg che ti giocherai non sarà "quello".
Quando si è "elaborato" il pensiero della morte di quel pg che ti rendi conto che non sei stato in grado di affezionartici al 100%, noi che siamo stati in grado di osservare quel giocatore, abbiamo consigliato (con molta difficoltà perchè di solito il giocatore vede l'intervento della gestione sempre come qualcosa di negativo ._.) un pg che secondo noi è "quel pg".
Il pg che ti ispira.
Il pg che tirerà fuori il meglio di te.
Quello che ti ci affezioni al 100%, ti diverti un mondo e sopratutto, lo giochi da Dio, tirando fuori un talento che non credevi di avere.
Purtroppo, a causa di queste riesurgo non ti permette di scoprire questa evoluzione importante.

Ma vabbè, il gioco è svago quindi... peccato però.

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quota

21/02/2011 20:02:37 e modificato da dehro il 22/02/2011 09:44:27

mmmh sarò fatto male io ma tutte queste "emozioni" e coinvolgimento intimo nelle vicende del PG io non le vedo nè vivo, personalmente. si, mi diverto a giocare e a rendere la vita difficile al mio PG..ma qui si ferma il tutto.
elaborare il lutto? cacchio..se da bambino avessi dovuto elaborare il lutto per ogni volta che giocando a zorro o ai cowboys venivo colpito a morte, o un personaggio di fantasia moriva in un libro che stavo leggendo, mi sarei impiccato alla lavagna di scuola.. o peggio, sarei cresciuto emo.
per me il GDR è svago e gioco, e il giorno in cui dovessi accorgermi di stare leggendo un libro per prepararmi a meglio interpretare il PG e non per interesse mio personale verso la materia trattata, smetterò di giocare e darò fuoco al PC.

ti sei divertito a farli a leggere e ad usarli in gioco? allora hanno fatto la loro funzione e non sono pagine buttate al vento, perchè giocando con l'oggetto o disegno hanno svolto il loro compito, e degli sforzi fatti ti restano comunque la memoria, i chat logs, i disegni, le ore di divertimento, che poi dovrebbero essere il fine ultimo del giocare.
a meno che per te il gdr non sia progetto di vita, o magari progetto commerciale di qualche genere e quindi perdere il pg significa perdere davvero una parte significativa di uno progetto importante su cui hai investito risorse e denaro, e che ti causano un danno, quel che è successo è semplicemente che hai perso una "partita", per quanto lunga, ad un gioco.

quota

26/02/2011 23:52:15

Adoro il gioco di ruolo.
Mi emoziona e mi fa sognare; mi piace interpretare dei personaggi (in special maniera nel gioco di Narrazione Vampiri: La masquerade).

Premesso ciò, per me un pg non è altro che una manciata di kb.
Ne più, ne meno.
Quando "muore" virtualmente ha assolto la sua funzione e sono pronto ad inventarne ed interpretarne uno nuovo (grazie al cielo! Sono un tipo al quale piace provare sempre nuovi concept di personaggio).

A volte rimango allibito, quando sento parlare in certi termini "alti, nobili ed aulici" dei personaggi giocat nelle Land online: cavolo, mi dico, ma è solo un gioco!
Un passatempo, un hobby, una cosa di fantasia che non dovrebbe in nessuna misura influenzare la vita oltre lo schermo del pc.

Attenzione, non dico che sia sbagliato emozionarsi per il pg! E' ovvio che lo si faccia, è componente del gioco. Ma le emozioni devono durare non più a lungo del tempo in cui si gioca! trasportarle al di la del gioco..è poco salutare, è malsano.

I pg non esistono. La fantasia esiste ed è qualcosa che non muore insieme al mucchietto di kb virtuali.

Cito una frase detta da un ragazzo, durante una riflessione per spiegare come ci si dovrebbe comportare ripensando ad un pg (giustamente) morto: "Ho ancora le stelle"

quota

27/02/2011 10:27:17

Bravo Apo, ti quoto in tutto e per tutto :-)

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quota

27/02/2011 14:44:23 e modificato da ghennadi72 il 27/02/2011 14:58:42

Nulla. Innanzitutto perchè parli del tuo vissuto personale e sono davvero pochi i casi in cui qualcuno dovrebbe permettersi il lusso (o la supponenza) di entrare nel merito dei vissuti personali altrui. Sono tuoi e ti appartengono, quindi di default non sono né giusti nè sbagliati.

Sei controcorrente in un contesto nel quale i più accaniti sostenitori della 'morte definitiva' il più delle volte hanno smesso di giocare da un pezzo, o sono arrivati all'illuminazione sulla via di damasco solo dopo essere arrivati al capolinea con PG che hanno sperimentato TUTTO, usandole eccome le resurgo per arrivare a sperimentare quel 'tutto'.

Resto convinto che se anzichè arrivare a sperimentare tutto avessero dovuto ogni volta ricominciare da capo, specie in land in cui ogni volta devi ripetere le stesse manfrine prima di arrivare a giocartela alla pari col più sfigato dei coboldi, oggi non sarebbero affatto così entusiasti della morte definitiva del pg.

Vado anche oltre: molti storcono il naso ritenendo che l'eccesso di spavalderia dei personaggi nei sistemi che prevedono la resurgo porti a delle insopportabili distorsioni sul gioco.

Vorrei ricordare che la maggior parte del gioco si regge sull'interazione libera fra pg, tranne nelle land in cui sostanzialmente il gioco é una serie continua di "sessioni" in cui è il master a dettare tempi e modi dell'interazione tramite quest masterizzate. Il risultato é ovvio, se ad ogni passo rischi la morte definitiva: il gioco viene ingessato.

Gli staff stessi iniziano a preoccuparsi di questo (com'è ovvio) ed iniziano a "contenersi", quando masterizzano, e prima o poi arrivano alla classica direttiva del 'ammazziamo i PG solo in circostanze eccezionali'. Distorsione anche peggiore.

La scelta di far morire definitivamente il PG a mio parere deve restare nelle mani del giocatore. E' lui a sapere se e quando il suo pg ha raggiunto il capolinea e se e quando si divertirà di più dando vita a una nuova creatura virtuale. Io stesso dopo ... fammi fare due conti.. 2001-2008.... sei anni di interpretazione dello stesso elfo, mi sono scocciato e ho trovato stimolo nel gioco di nuovi personaggi.

Ma é stata una scelta mia, non una regola impostami. Probabilmente se nel 2002, quando il mio elfo morì la prima volta (ed era tutto tranne che chissà quale personaggio ingombrante per l'interazione altrui), m'avessero fatto ricominciare dall'inizio, lezioni, addestramenti e tutta la tiritera di rito, sarei tornato a giocare a Ultima Online e Diablo II.

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quota

27/02/2011 15:04:11

Credo che i gdr non siano per tutti.

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quota

27/02/2011 16:00:34 e modificato da mikee il 27/02/2011 16:04:22

Alla luce di una profonda riflessione, giungo a conclusione che chi dichiara di volersi "svagare" in realtà, tale parola non la usa a proposito, ma viene sfruttata come potente arma di difesa sulla dialettica.

Mi spiego.
La morte come tutto il resto non viene contemplato dal giocatore, altrimenti toglie "svago".
In realtà però, non è lo "svago" che intende, nonostante l'utilizzo è oltremodo azzeccato.

Per le persone sopra citate che tendono alta la bandiera dello "svago" in realtà, per me, non è lo svago che cercano, ma quello di trincerarsi dietro alla possibilità di non affrontare le complesse tematiche sopra esposte che fanno di un gioco "un gdr".

La definizione di svago sarebbe "non voglio che io e il pg affrontiamo niente di male= spesso implica lo sforzo di pensare".

La domanda ora è "cosa consideri un male o lo straordinario sforzo di pensare che toglie lo svago che tanto decanti"?

- Avere la possibilità che il personaggio non muoia;
- Che il personaggio non venga ferito;
- Che il personaggio non venga sfigurato;
- Che il personaggio non possa fare quello che pensi tu, anche se questo può significare essere un danno per il gioco o gli altri;
- Che il personaggio non possa subire malus;
- Che il personaggio non possa avere soldi;
- Che il personaggio non possa avere favori;
- Che il personaggio non crei gioco, ma aspetta i narratori.

Ecc ecc ecc

Geniale trincerarsi dietro alla parola "svago" che suona assolutamente irresistibile, per nascondere una realtà dei fatti inequivocabile che chiamerei ppismo.
Il ppismo però viene condannato nel gdr...

Ricapitolando:
Gioco per svago (b'è è OVVIO se no non saresti qui.)
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Lo svago (la lista sopra riportata) indica per il giocatore giocare al gdr.
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Il gdr condanna la lista che sarebbe il gioco svagante del giocatore.
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Quindi... qual'è il vero gioco?

Trovo gli interventi dei giocatori siano delle "imposizioni" che vengono mascherate dalla "liberta di espressione" che non trovano fondamento plausibile su cui avere ragione.
Sembra un blando tentativo di puntare il dito altrove per distogliere l'attenzione sul reale problema: capricci u_u.

Il capriccio che il giocatore vuole fare come vuole a tutti i costi, in barba a tutto il resto.

Sperando che tale supposizioni che porto all'attezione continunino ad avere risposte non pertinenti.
Il mio specchio è abbastanza scivoloso su cui arrampicarsi, consiglio di avere delle ventose di ottima qualità se ci si vuole arrampicare bene. :)

Mi ci sto seriamente impegnando cercando di dare ragione al giocatore, ma proprio.... non trovo il modo.
Perfavore datemelo. :P

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quota

27/02/2011 16:19:37

Mikee a mio parere non é possibile stabilire un approccio generale e valido per ogni contesto. La tua 'scaletta', aldilà delle sfumature sullo svago di cui stai discutendo (e sulla quale non entro), pone domande interessanti sulle quali i gestori dovrebbero riflettere prima di progettare la loro land. Sfortunatamente sappiamo bene che molte di queste domande non vengono nemmeno poste, il più delle volte.

Si dà spesso per scontato che ciò che funziona su una land, funzioni su tutte e viceversa, che ciò che non funziona su una land non possa funzionare in un'altra.

Innanzitutto una cosa: parlare di "incoerenza" delle resurgo a mio parere é sciocco. Se le regole del tal gioco e l'ambientazione di quel gioco le prevedono, il discorso "coerenza" non esiste. Far morire definitivamente il pg diventa una scelta autonoma del giocatore.

Il discorso mutilazioni é più ostico. Una cosa che si verifica regolarmente nelle land che prevedono la resurgo é che le mutilazioni (ossia ferite invalidanti) diventano un evento "peggiore" della morte per i personaggi che le subiscono.

Laddove la morte é definitiva in realtà non c'è una grande differenza tra morte e mutilazione. Se il tuo personaggio é combattente e gli amputi una gamba, cambia poco che muoia o sopravviva. A meno che il giocatore non abbia voglia di proseguire con quel pg e fargli fare il pg invalido, quello è un pg perso. E francamente trovo idiota prendersela col giocatore se al giocatore piace fare gioco combattente e non ha voglia di giocare l'invalido. Fa prima a rifarsi un altro pg, sempre che abbia voglia di riprendere da zero.

Laddove invece c'è la possibilità della resurgo, sorge spontanea la domanda: se non é un capolinea la morte del pg (perchè può tornare con la resurgo) perchè dovrebbe esserlo una mutilazione? Ossia perchè dovrebbe una mutilazione parziale essere un evento irrimediabile quando neanche la morte lo é?

In alcune ambientazione é possibile la ricrescita dell'arto, specie in ambientazioni di tipo fantasy o con razze che hanno particolari bonus. Negli altri casi il problema si pone.

A prescindere dalle soluzioni adottate, sul consentire o non consentire che la mutilazione sia un evento definitivo e irrimediabile, io personalmente credo sia uno dei pochi casi in cui é legittimo informarsi prima, in off, col giocatore che deve subirla, per sapere se è disposto a giocarsela. So che molti storceranno il naso, ma non posso farci nulla.

La mutilazione di un pg, in un contesto in cui si prevede la resurgo, é un evento che può terminare la "vita utile" del personaggio. E se le ragioni che spingono lo staff a concedere la resurgo includono il non forzare i giocatori a ripartire da zero, logica vuole che lo stesso approccio sia applicato alle mutilazioni.

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quota

27/02/2011 16:22:16

Esatto, lo stesso concetto che avrei voluto esprimere e che si sposa felicemente con il concetto di 'svago'. Emozionarsi ed essere legati ad un personaggio non deve MAI sostituirsi al piacere del gioco.

quota

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