La fine del gioco

La fine del gioco postato il 03/09/2010 18:33:59 nel forum giochi online

Chiarisco subito che sto solo tentando di comunicare un punto di vista, mio personale, senza criticare nulla che sia stato fatto da altri, e faccio questa premessa non perché sto per criticare (come sarebbe da aspettarsi) ma perché non voglio essere frainteso.

Tutte le land che ho visto tendono all'infinito, nel senso che non hanno una storia vera e propria, ma puntano a vivere il più a lungo possibile e chiudono solo se c'è qualche problema, non credo ci sia nulla di male, ma se io facessi una land per raccontare una storia? (chiaramente interattiva e piena di storie secondarie, una storia che cambia a seconda di come si gioca ecc) se io facessi questa land solo per dire questa cosa, una volta finita la storia (presumendo di non voler tirare all'infinito come per Inuyasha o Ranma, oddio no) cosa rimane?
Quindi, io credo che la land che sto facendo, prima o poi finirà (e non si parla di tempi lunghissimi, credo qualche anno, che è poi più della vita media di una land media XD), chiudendo, apposta, alla fine della trama.

Ora, io sono un lettore carnivoro, amo arrivare al finale, adoro assistere alle trame che si rincorrono fino ad un esito e l'idea che si continui senza un vero motivo di fondo mi lascia un vuoto, come guardare la propria serie preferita per anni e anni e anni, fino a che delle motivazioni e della storia iniziale non c'è nulla.

Quello che mi chiedo è: se io dicessi che la storia ad un certo punto prima o poi finirà, cambia per il giocatore?

Sto sbagliando pensando di voler solo fare in modo che i giocatori vivano non solo un'ambientazione ma una storia precisa?

quota

03/09/2010 18:40:53 e modificato da orientia il 03/09/2010 18:41:45

Parlando da giocatrice, non da gestrice, credo che a me cambierebbe sapere già all'inizio che ci sarà una fine: metti caso che io voglia iscrivermi alla tua land al terzo anno dall'apertura, il rischio sarebbe trovarla chiusa il giorno dopo o dopo un mese. Non mi invoglierebbe all'iscrizione.

quota

03/09/2010 19:45:04 e modificato da marvash il 03/09/2010 19:45:46

se è già stata decisa la fine, io che gioco a fare? O.o

quota

03/09/2010 20:01:01 e modificato da himbro il 03/09/2010 20:44:32

La fine non è definita (dato che la storia cambia a seconda di come si gioca) ma c'è.
Detto questo, non è un gioco chiuso, ne c'è una sola storia, inafatti non funzionerebbe su you role, perchè è pensata come storia corale (e anche per avere più di un master), che quindi ha bisogno dei suoi giocatori, probabilmente a poco dalla fine si chiuderanno le iscrizioni, ma nel frattempo, non è un telefilm o un film in cui se non si vede l'inizio non si può capire, proprio per la struttura aperta del mezzo.
In ogni capitolo del gioco ci saranno chiaramente cambiamenti, ma a riassumere ciò che è già successo e serve sapere per giocare ci pensa l'ambientazione, in più, e questo lo dico anche se è antipatico, il luogo in cui ho scelto di ambientare la storia, consente un'integrazione rapida, al contrario non lo vedrei bene per vivere in eterno.

Detto questo non significa che dopo, con la stessa ambientazione, ma in un luogo diverso, con una storia diversa non possa mettere in sieme un gioco diverso, ma a questo punto sarebbe un gioco nuovo, e avrebbe anche un titolo differente XD

edit @Marvash: Il finale c'è, ma come ho già scritto non è affatto deciso, sono decise solo alcuni npg che faranno alcune cose, la reazione dei personaggi e anche i loro profili, cambieranno radicalmente la storia.

quota

03/09/2010 21:58:54

Esistono molti sistemi di gioco per storie interattive, solitamente tutti con inizio, svolgimento e fine.
Le campagne dei gdr da tavolo hanno una fine, che viene raggiunta grazie agli apporti dei giocatori e che può prendere più forme.
Il gdr by chat di solito viene visto come un "mondo", non una "storia".
Credo possa essere un ottimo esperimento quello proposto.
E credo anche che il progetto di gdr con inizio e fine possa avere vantaggi:
1. Può spingere i giocatori a "rischiare" un po' di più, dato che il pg non è eterno ed immortale per definizione
2. Puà dare prospettive di "varietà" al gioco. Finita la prima storia, perché non iniziarne una seconda, magari in un altro luogo od in un altro tempo? (Ok, è la terza volta che butto lì questa proposta in forum, adesso la smetto XD)

Per gli svantaggi, comunque presenti, non mi dilungo dato che mi pare siano già stati sviscerati tutti quelli che mi vengono in mente al momento.

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quota

03/09/2010 22:15:16 e modificato da himbro il 03/09/2010 22:16:08

Ti prego, leggi bene, non ho mai detto nulla di tutto ciò.

quota

04/09/2010 09:33:16

Beh un PBC con un inizio ed una fine sarebbe di sicuro una cosa inedita ma non è molto tangibile e ti spiego il perchè;
Di solito le land sono "contenitori"di storie, ovvero all'loro interni si creano più storie ed è per questo che in molte land attuali la trama volge all'infinito perchè non cè un'unico protagonista o un gruppetto dio protagonisti ma ci sono tanti e poi tanti utenti che giocano che si creano le loro mini storie assieme ai master questa è l'anima del gioco ed ecco perchè non è molto fattibile fare una land con una fine delineata perchè a differenza di un libro in una land ci sono PG che interagiscono tra loro autonomamente e sono loro assiem al master che creano mini storie tante trame.
La land non è un libro ma sempre seguendo il paragone una libreria varia e vasta di cui i gestori possono deciderein che reparto della biblioteca metterla.

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quota

04/09/2010 09:56:14 e modificato da himbro il 04/09/2010 10:09:42

Credo che quà serva una spiegazione logica:

In ogni storia succedono cose fuori dalle possibilità dei personaggi principali, cosa che succede anche in ogni quest.
L'unica cosa decisa, è quello che queste cose faranno, come del resto è così in ogni campagna.
NON è temporale, prima o poi si arriverà al finale, cioè si scoprirà bene cosa sta succedendo e i giocatori potranno scegliere cosa fare, da che parte stare e che finale realizzare.
Quando e come si arriverà alla fine della storia è assolutamente in funzione dei giocatori, dei loro personaggi, di come sono i personaggi, di cosa vogliono, di come agiscono.

Ho creato questo gioco per raccotare questa storia, una volta finita questa storia, non ha senso fare continuare il gioco, che diventerebbe piatto.

Nonostante questo il sistema che ho pensato per lasciare masterare altre storie dai giocatori è uno dei più liberi, certo, perchè voglio altre storie.

Mi sembra di essere molto onesto quando dico che tutto prima o poi finisce e voler semplicemente sfruttare questa fine per dare un senso alla storia, per dare un senso alle azioni che fate in gioco.

Una volta finito tutto, cosa volete rimanga nella vostra memoria?
La sensazione di vuoto di qualcosa di non finito?
Oppure una storia che bella o brutta, almeno, ha avuto un senso logico?

Non credevo che la mia idea fosse così innovativa, o strana, tante cosa finiscono! XD

quota

04/09/2010 12:24:07 e modificato da mikee il 04/09/2010 13:02:57

Eh Himbro, so che stavi aspettando la mia risposta. :P

Premessa
Gestisco una cronaca che da quando è stata pensata 6 anni fa, ha un inizio ed un epilogo (termine più appropriato da adottare).
Se sarà un lieto fine oppure no, saranno i giocatori a deciderlo.
Il significato del fatto di portare un gioco ad una sua conclusione, è causato da questo fattore (ovvero il fattore X):

Il fattore X è l'obiettivo del gestore (almeno per quanto mi riguarda): creare una bella esperienza per il giocatore, questo causa la voglia di farlo giocare ancora. :P

Andiamo con ordine (mettetevi l'anima in pace, sarà davvero lunga).



Una storia costruita bene, sta sicura che non finisce dopo 3 anni, ma molti di più. (P.N. Abisso di Lazarus ne è la prova vivente)
Partendo dal presupposto che si crea una "mini dimensione" come ha citato qualcuno prima di me, le cose create come gli snodi della trama sono tanti quante le scelte narrative che i giocatori faranno.

I giocatori sono i protagonisti della storia, con le loro azioni volenti o nolenti portano avanti una situazione che inevitabilmente giunge all'epilogo.

(Nota: il NON FARE UNA SCELTA e sparire dal gioco è anche quella una scelta che lascia a chi resta, un elemento in più da tenere in considerazione, perchè viene a mancare una risorsa).

Questo non significa che tutti i giocatori devono partire all'inizio della storia, se così fosse il narratore è incompentente.
Il narratore deve tenere conto, specialmente se porta avanti una scelta del genere, che ci sono persone che per pubblicit, voglia, risorse e tempo, può partecipare successivamente al tuo gioco.
Di conseguenza bisogna che crei l'elemento Y: chi arriva dopo può avere una grande parte nella storia, come se i giocatori stessero aspettando "i rinforzi" per aiutarli nella trama.

Questa è una cosa molto bella perchè sprona i giocatori a giocare inevitabilmente assieme, evitando di creare nicchie o elite di giocatori che, chiusi nella loro esperienza, non si apriranno mai agli altri.
Ma se il narratore crea l'elemento Y, di cui i giocatori anche vecchi (come i png) hanno bisogno di "rinforzi" e riempono ruoli vacanti necessari....

Non farti problemi ad iscriverti dopo, perchè loro, la narrazione e la trama, hanno bisogno di te. ;)



Nel nostro caso specifico, Piume Nere è un'ambientazione generica di cui nessuno vieta di aprire delle cronache parellele ambientate in altre città, a patto che rispetti l'ideologia, il sistema di gioco e non si comporti da carogna sfruttando il gioco per secondi fini illegali, immorali e lucrosi (perchè dopotutto, li viene citato un nome che non va infangato non solo per evitare problemi, ma sopratutto nel rispetto di coloro che hanno partecipato, si sono impegnati nel comportarsi bene e a rendere il progetto qualcosa di magnifico e "pulito")

Una città ha la sua narrazione che inevitabilmente finise, perchè ci sono giocatori che partecipano e giocano. :)



Nel nostro sistema, non è detto che si debba per forza cambiare pg.
Come non è detto che il pg debba per forza rimanere in una città se è nei guai.
Se ha la possibilità di scappare in un'altra città attiva, che possa avere la possibilità di farlo, ma che sia consapevole anche delle conseguenze che possono esserci come non possono esserci in base alle scelte dei giocatori. :)

Giocando più cronache parallele, se tu da quella situazione riesci a salvarti e scappare, puoi benissimo portati dietro le tue esperienze e pg, per giocare nell'altra città che ha dopotutto la stessa "ambientazione" ma con narrazione diversa.

Insomma... the show must go on ^_^



Qui c'è un'imprecisione.
Di solito, non è detto che l'ambientazione debba cambiare con il gioco, perchè l'ambientazione è il mondo in cui il personaggio vive, regole universali che non si possono cambiare.
Semmai è lo "scenario" o "cornice narrativa" chiamatela come volete, a cambiare, ovvero le dinamiche e la narrazione della città in cui il personaggio giocante vive ed agisce. (non parlo dello specifico del fantasy, perchè ha un altro parametro di valutazione)

Se da ambientazione c'è stata la guerra nucleare che ha causato la morte e la fame dei popoli, i giocatori non possono cambiare questa cosa.

Se in una città c'è fame e morte, il giocatore può cambiare questo elemento che fa parte dello scenario di quella città, ma non l'ambientazione.

Di solito questi due concetti vengono mischiati perchè chi crea il gioco, crea anche l'ambientazione in prospettiva alla sua land che rimane la città più importante/punto di riferimento mondiale ecc ecc.



Se ciò avviene, come sopra, il narratore è un'incapace.
E' ovvio che all'inzio della "storia della città" (chiamiamola così) ci sono dei binari precisi, se no come e da dove si inizia a giocare?
La storia da dove parte? Il narratore risponde: ok parte da qui, prima è successo così e queste sono le conseguenze.
Una situazione generica a cui è possibile agganciarsi.

Quando però i giocatori iniziano a giocare, bisogna avere il fattore Z (quanto me piacciono sti fattori).
Il fattore Z dice:
Tutto ciò che avviene in gioco è insindacabile che nessuno, nemmeno i narratori possono cambiare o ignorare. Se il giocatore ha fatto un'errore narrativo di cui si è pentito e che tu narratore vorresti editare. Narratore mettiti l'anima in pace perchè è andata così, non puoi cancellare ciò che avviene in gioco!

Le azioni dei pg per quanto possano discostarsi dalla trama principale, fanno comunque parte del gioco che tu narratore DEVI prendere in considerazione sia che possa piacerti o no, basta che le azioni non siano raggiunte in maniera illegali e fraudolente in fuori gioco.

Le sessioni "in gioco" non si toccano.

Se tu vuoi distruggermi un palazzo che in gioco è importante, e tu hai la possibilità di farlo, correttezza delle meccaniche di gioco e ci riesci, anche se a me narratore non va giù la cosa "perchè era importante", tu narratore DEVI prenderla in considerazione e andare avanti altrimenti è inutile che i giocatori giocano se poi tu fai come ti pare.
Se tu ritieni che possa essere un danno per la sopravvienza del gioco e quindi è giusto cambiarla, "ciò che avviene in gioco non si tocca" perchè è stata una scelta che va rispettata.
Il primo che deve rispettare questa regola d'oro, sei tu narratore, altrimenti i giocatori non hanno senso che giocano da te, perchè sarebbero comparse e non protagonisti come dovrebbero.

E capita la famosa domanda: ma se i giocatori imbrogliano? Nella mia esperienza è stato constatato che, se gli altri giocatori si accorgono che tu imbrogli e quindi li inganni, sta sicuro che gli altri giocatori ti mettono da una parte e non giocheranno più con te.
Il Narratore dal canto suo, non farà assolutamente nulla per cambiare questa cosa, perchè il Narratore sa che lo hai fatto, quindi alla fine, tu giocatore imbroglioni lasci la land perchè nessuno ti dedica più tempo in qualche modo, e nemmeno il narratore.

Problema risolto.



Non è che abbia capito tanto.

Ho citato sopra "i giocatori sono i protagonisti del gioco", quindi perchè il narratore dovrebbe far terminare il gioco?
Il narratore lo dichiarerà (attenzione lo dice ma non lo decide che è diverso) quando in gioco i giocatori consapevolmente o incosapevolmanete avranno spinto la storia verso a quell'epilogo.

Ragazzi, la storia è come un flusso inarrestabile, sia che siete consapevoli o no, altri giocatori prenderanno le proprie decisioni e sceglieranno anche al posto vostro se voi vi sotrarrete nel farlo.

E' gioco, buttatevi e giocatevi tutto, non c'è un tempo per questo, può avvernire domani come potrebbe avvenire mai, perchè dovrebbe esserci la paura del "si gioco ma poi finisce..." e allora? Sarete stati partecipi di una grande storia e di un'avventura che tutti insieme avete condiviso e avete cercato di dare altri snodi che non ci siete riusciti, perchè altri giocatori sono stati più bravi di voi.

E questo elemento deve essere un motivo invalidante da non iscrivervi? E' gioco, giocatore contro/a favore del giocatore, non c'è niente di più "gioco" di questo!



Iscrizioni inutili? Ma cosa dici? Quando si è nel vivo di una situazione, si ha BISOGNO di iscritti, perchè sono tante menti che si confrontano e vengono coinvolti al fine di dare un parere in più per risolvere al meglio quella situazione.

10 teste è meglio di 1.
Anche se le variabili sono infinite (tipo non sa giocare o sa poco di gioco) è preziosissimo perchè vi può dare un punto di vista esterno che i giocatori "troppo coinvolti" non se ne sono accorti prima.
Può capitare il nuovo giocatore (che non significa che sia idiota) come quello che ha esperienza.

Sai quante volte ho assistito a colpi di scena del genere? Ancora a distanza di anni mi fa accapponare la pelle.
Anche se capita 1 giocatore su 100, vale comunque la pena tentare perchè è una possibilità (seppur remota) che tu dai ai giocatori, perchè impedirlo?
E quando la vedi li, che si manifesta davanti a tuoi occhi di Narratore che tutto sa e tutto vede... cioè indescrivibile.
Anche se tu narratore non giochi (come nel nostro caso che leggiamo e basta) abbiamo tratto un divertimento davvero eccezionale, cosa che anche gli altri hanno fatto.

Perchè questa continua ossessione dello staff a controllare il corso degli eventi? Ma siete giocatori o narratori?
Il Narratore è un'osservatore passivo, lasciate che il gioco faccia il suo corso, gli iscritti, i giocatori, relax, il gioco ha un'anima propria, un ecosistema perfettamente bilanciato che vive e si alimenta da sola con il gioco dei giocatori e non ha bisogno delle vostre redini, all'inziio ha bisogno di una direzione, ma poi va avanti da sola come una foglia d'autunno che scivola sulla superficie dell'acqua.

Niente paura, lasciatevi trasportare dalle emozioni in ballo.



Così come le narrazioni di una data città.
Riuscire a comprendere quando è giunta la fine.
E sarà li l'epilogo.
C'è sempre, per quanto vi sforzate di impedirlo ci sarà perchè nulla è controllato ne dallo staff e ne dai giocatori.
Lo staff potrebbe prevederlo, intuirlo ma non controllarlo.

Dopotutto siamo umani, siamo giocatori che per quanto possiamo essere bravi o avere talento per giocare ad un gioco di ruolo non saremo mai perfetti, ci capiterà di sbagliare e ad evolvere tutto al suo epilogo.



Se così accade, il narratore è davvero poco professionale.
Il perchè l'ho citato sopra.

Se tu hai proposto un gioco per farla giocare ai giocatori, e poi chiudi perchè non rispetta l'idea di base (perchè non la rispetta mai visto che siamo tutte persone diverse) che l'hai creata a fare?

Sei un Narratore o sei un Giocatore? Il dilemma sta sempre li.
Scegli una volta per tutte cosa fare.

L'importante è che rispetti la coerenza del contesto narrativo, se poi fa una scelta anzichè quella che volevi tu, perchè devi "punirlo così"?
Fai il giocatore del tuo gioco che avrebbe molto più senso e sarebbe anche più onesto.



Esatto!
Se i pg si salvano, perchè non possono andare in un contesto "successivo" a quello giocato?
Aspetto più anziano, più vissuto.... :P



Noi siamo la prova vivente che funziona. :P
Nelle land "contenitori di storie" hanno maggior ragione a raggiungere l'epilogo prima degli altri. xD
Di solito queste storie sono contrastanti fra di loro (chissà perchè nascono litigate infinite fra gestione e giocatori) e mi domando come fanno ancora a vivere....

Se i giocatori giocano con tutti, si ritrovano tutti coinvolti, se succede qualcosa innesca il meccanismo a catena che coinvolge tutti indiscriminatamente.
Il punto da te esposto non è verficabile, perchè il motivo da me sopra elencanto.

Le mini storie sono fine a se stesse che ti fa divertire 2 ore ma a distanza di tempo? Non dice nulla, è privo di significato che annulla il gioco stesso. :)

Opinione personale.

Posso dire che: noi portiamo avanti questa scelta condivisa anche dagli stessi giocatori. E' un pacchetto che funziona!

Quanto espresso sono opinioni che spero vi abbia delucidato, perchè alcune motivazioni non hanno davvero motivo di esistere.

Giocate e divertitevi, perchè davvero, è un'esperienza unica che vi cambia in positivo l'idea del gdr.

Con me lo ha fatto, infatti ho adottato questo metodo e sono qui a parlarne. :)

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quota

04/09/2010 13:46:14

La puntualizzazione di Faber è giusta e doverosa, ed è il primo motivo per cui l'idea non mi pare assolutamente applicabile.
Il "cast" di un gdr è mutevole, troppo mutevole.

Ciò che invece non muta, o muta razionalmente in anni di gioco, è il background di fondo, i temi che propone, e lo fa in base al livello di intereazione che i personaggi, in intervalli di tempo anche molto, molto lunghi, attueranno o meno. Uno scenario, e quindi una land, può cambiare, modificarsi nel corso del tempo e a seguito del gioco praticato da chi la frequenta.

quota

04/09/2010 14:15:13 e modificato da kheper il 04/09/2010 14:33:27

Credo che Faber abbia ragione, ma che se impostato bene un gdr possa sopravvivere alla sparizione dei pg.
Penso a quel vecchio film in cui Steven Seagal è il boss di un team di navy seals che deve entrare in un aereo sequestato... ad inizio film ti fanno vedere quanto è figo il team e quanto è fighissimo Seagal... poi ad inizio missione una stupidaggine va storta, Seagal muore ed il team deve continuare senza il boss, interpretando di conseguenza il disagio operativo ma la determinazione di arrivare sino in fondo XD


EDIT: Credo che la cosa fondamentale comunque sia una: Mettere Bene In Chiaro ai Giocatori lo stato delle cose. Fa parte delle regole del gioco: la storia avrà un termine. Se a loro va bene una volta che lo sanno... si iscrivono. Altrimenti... no.

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quota

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