Survivor GDR

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America, 2010.

Quando iniziò nessuno sapeva cosa stava realmente accadendo. Le persone camminavano normalmente per le strade, si sentivano tranquille,al sicuro. Non potevano commettere sbaglio peggiore. Sapevano tutti, in fin dei conti, in che rapporti l'America fosse con la Russia. Dopo tutti quei bombardamenti però commisero il fatale errore di credere di aver vinto. Ma la Russia non si arrese, non abbassò lo sguardo neppure per un momento e, in quei due anni in cui non rispose, dovevano sospettare che stesse architettando qualcosa di spaventoso per fargliela pagare. Credo che gli americani che avevano ordinato di bombardare Mosca quel dodici marzo non dormissero tranquilli nelle loro case, mentre assicuravano che la guerra era finita dentro le loro viscere tremavano, erano terrificati.

Lucesku Kuzov. Questo era un nome che l'america non avrebbe mai dimenticato. Fu lui, da quanto dissero i telegiornali dopo l'accaduto, a creare quelle bombe.Non erano semplici bombe,erano vere e proprie armi chimiche.I russi avevano escogitato un sistema per uccidere un intera città grazie ad una sola tossina.Non una tossina qualunque, una ricavata da un ceppo del fungo parassita Cordyceps.Un organismo perfetto,infetta le sue vittime e cresce negli strati corticali del cervello, modificando lentamente i comportamenti dell'ospite. Non c'è una cura. I Russi attaccarono Washington il tredici aprile. Distruzione, dolore, sangue per la città.Usarono soltanto alla fine la loro arma segreta,quando ormai gli Americani erano sconfitti.Erano così tanto pieni di odio e assetati di vendetta che non pensarono neanche per un solo secondo alle conseguenze di quella loro azione. Gli Americani piansero le loro vittime durante le settimane successive; il mondo avrebbe pianto le sue per sempre. Ricordo le prime notizie come se fosse ieri, erano anomale, sembravano macchinazioni inventate dai media per ottenere audience come tante altre. Morti che camminano. Non poteva esistere una cosa del genere:era impensabile. Se solo un ottavo della popolazione americana avesse creduto ai telegiornali forse nulla di questo sarebbe accaduto. Tutte le storie atroci che sentivamo in televisione erano vere. Washington era infestata, così come tutti i suoi abitanti. Iniziò allora, quando le cose si fecero più serie, una vera e propria diaspora dei cittadini dalla città. Il governo avrebbe dovuto prevederlo e mettere tutta la zona in quarantena, ma come avrebbero potuto proprio loro che il giorno dell'attacco erano li, nel centro della città? Soltanto a quel punto il presidente ordinò di bombardare la città, dalla scrivania nella nuova capitale, New York. Tuttavia ogni sforzo fu vano. L'apocalisse era iniziata e niente avrebbe potuto fermarla. Perché si diffondesse ci volle un attimo. Uno schiocco di dita e perfino l'Africa e l'Europa erano state infestate.I Russi erano stati contagiati dalle loro stesse armi letali.In un mese la popolazione mondiale si dimezzò. Le forze armate di tutti i paesi cercarono di intervenire, inutilmente. Fu un fallimento totale:quella era una guerra che nessuno stato avrebbe potuto vincere. Il caos regnava nelle città, in poco tempo le leggi furono dimenticate. L'unica cosa che contava era sopravvivere,non importava in che modo.Fu allora che l'essere umano fece la cosa che gli riusciva meglio, una cosa che era nella sua natura; tornò ad essere un animale, una bestia. Verso novembre le poche comunicazioni fra le città rimaste furono interrotte.Le ultime parlavano di rifugi sicuri,di una speranza.La verità però era una soltanto: non c'era più speranza, non per il mondo.

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