08/09/2014 19:15:29 e modificato da salemk il 08/09/2014 19:21:22
08/09/2014 19:17:31
Fai poco la spiritosa perché il suggerimento costruttivo che ti ho dato è stato quello di non fare la professoressa, mettendoti a parlare di cose che non tutti possono argomentare, compresa te. Hai detto che se per te qualcosa è oggettivo, allora dev'esserlo anche per me (l'esempio di Tizio e Caio) e questo è già un errore, e so che dev'essere difficile per te accettare il fatto che ogni tanto puoi sbagliare, ma ti assicuro che è cosi. Ma vabbé, hai preferito darmi del qualunquista e del Capitan Ovvio, facendo ricorso alla tua solita mancanza di umiltà e capacità di ascoltare il prossimo, che non sia disposto a darti ragione ovviamente.
Ma a parte questo, amen sorella. So per certo che avrai qualcosa da ridire quindi ti lascio l'ultima botta, almeno saprò di aver fatto del bene a qualcuno.
09/09/2014 02:15:58
Esiste l'oggettività: oggettivo è quanto può definirsi e qualificarsi attraverso parametri di categorizzazione standardizzati da un sistema "con competenza istituzionale" e universale.
Identificare un sistema di competenza istituzionale, specialmente oggi, col pluralismo delle fonti espressive che troviamo in rete e della forza dell'opinione di massa, che spesso scardina "le realtà" (che si tratti di organi, istituzioni, tavoli tecnici, etc.)istituzionali, attraverso una forma elettiva del web, è estremamente difficile.
Generalmente un parametro di riferimento, che ci consente la misura di un oggetto: è la sintesi concordata di esperienze analitiche di un dato ambito diverse, di studio e di scienza, che si fanno convenzione universale.
Nel mondo del GDR non esistono queste competenze. Esistono nello sport, nelle forme ludiche o culturali di altro genere, ma non nel gdr.
L'oggettività tecnica di una resa del gioco (come scritto sopra anche da steamdoll: grafica etc.) attraverso gli strumenti del web è invece data da norme e convenzioni internazionali universalmente definite da protocolli.
La scrittura di un codice, l'adattamento grafico delle immagini, i formati, il rispetto degli accostamenti di colore nel riferimento a palette e via dicendo, non sono opzioni ma indicazioni che fanno un buon prodotto o meno, semplicemente perchè esistono convenzioni e regole globali che le definiscono come oggettive o meno, quando le si giudica.
Se poi ci spostiamo in ambito filosofico si fa più dura.
Il mondo materiale è quantificabile: si arriva a accordi di sostanza sulla "misura" dell'oggetto materiale perchè ha sempre una dimensione "scientifica" basata sull'osservazione e la deduzione empirica diretta con una storia concreta che stabilisce leggi fisiche, matematiche, chimiche, biologiche dimostrate, atte a parametrizzare qualsiasi genere di realtà "materiale".
Ma se ci spostiamo sulla morale, l'etica e via dicendo, la questione cambia. L'essenza non è parametrizzabile se non con l'adozione di modelli di riferimento che vengono "scelti" in un pluralismo di letture, che si sommano nelle posizioni storiche e filosofiche di menti universalmente accettate come propositive di "possibile" verità, ma certo non dichiarabile come unica e incontrovertibile.
Puoi dimostrare che il fuoco brucia e i modi in cui avviene. E se anche scoprissi un nuovo modo in cui può bruciare non negheresti i precedenti, scientificamente dimostrati. Non puoi dire, ugualmente, il fuoco è buono o cattivo.
Non puoi dimostrare che la coscienza punge. Semplicemente perchè la coscienza non è materia.
E' essenza e l'essenza rientra in un campo percettivo che al pari della ragione può analizzare, dedurre, intuire, spiegare senza avere tuttavia un'evidenza concreta, una prova fisica della materia che indaga.
09/09/2014 09:46:45
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09/09/2014 20:46:04 e modificato da blancks il 09/09/2014 20:46:31
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