12/09/2014 19:21:07 e modificato da poporoso il 12/09/2014 19:26:49
blancks ha scritto: E' vero, ma trovo concettualmente errato confondere la coerenza col regolamento di gioco in un gioco di ruolo.
Il personaggio sempre perfetto in combattimento e mai fallibile è palesemente incoerente, ma il sistema "a coerenza" spesso preclude il caso del tipico colpo di fortuna o sfortuna.
La coerenza non è un regolamento di gioco e le sue falle sono insite proprio nel fatto che non si presta ad un interpretazione univoca nelle situazioni meno palesi, mentre un buon regolamento di gioco dovrebbe essere sempre chiaro e mai fraintendibile.
Non ho detto di sostituire la coerenza alle regole di gioco. Dico solo che, mantenendo sempre la coerenza nelle azioni, si può benissimo autogestire il combattimento senza che ad ogni più piccolo scontro ci sia un Master a regolare la cosa.
Poi è ovvio e naturale che di fondo ci sia un regolamento ben strutturato (essenziale ed esaustivo, come dicevo sopra), altrimenti un sistema simile andrebbe, come hai analizzato perfettamente tu, facilmente a farsi friggere.
Il colpo di fortuna o sfortuna ci può sempre stare, per quello parlavo anche del tener conto di ambiente di gioco, abbigliamento, meteo, ecc (fattori non predeterminati che possono influenzare l'andamento dello scontro). Però ricordiamo sempre che ogni azione è premeditata. Parlare di colpo di fortuna nell'azione di un pbc è piuttosto... paradossale, direi. Ciò non toglie che uno possa giocarselo, sempre con coerenza e nel rispetto del divertimento proprio e altrui.
Modifico per dyrr: è vero, è molto più complesso. Ma non è così assurdo, anzi. Riportandolo alla realtà, è come se guardassi un combattimento di scherma alle olimpiadi tra due potenziali medaglie d'oro. Se sono arrivati fin lì, si equivalgono in capacità. Perciò ci può stare che il loro scontro duri a lungo. Stesso nel pbc: ci può stare che ci sia un equilibrio delle parti, ma anche lì è il bello del combattimento: trovare il colpo che l'altro non ha pensato o non può difendere.