Pensieri nelle azioni

Pensieri nelle azioni postato il 02/08/2014 21:41:17 nel forum giochi online e modificato da bew il 02/08/2014 21:43:45

Gironzolo per le land da un po' di tempo, qualcuno direbbe anche troppo, e mi sono resa conto di come questo tema sia variegato e gestito in modo differente.

Ora, senza entrare nel merito dei regolamenti delle diverse land, quello che mi piacerebbe capire è come si rapporta in singolo giocatore di ruolo nei confronti della questione.

A quale categoria appartenete?

A quelli che includono pensiero off game nelle azioni descrittive dei loro pg spiegando cose che nella relatà non si dovrebbero vedere/conoscere?

Oppure, a quelli che descrivono solo ed esclusivamente ciò che è visibile del comportamento del loro pg?

E ancora, considerate che il poter inserire pensieri nelle azioni, o non poterli inserire, sia un punto a sfavore o a favore delle land?

E in ultimo, come vi relazionate quando vi trovate inseriti in un contesto opposto rispetto al vostro modo di vedere? vi adeguate o proseguite a giocare secondo il vostro modo di vedere?

Grazie!!

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quota

02/08/2014 23:19:40

Dipende dal pensiero in azione.

Se uno scrive cose come:
"Lo guarda, assumendo un'espressione contrita nel pensare quanto poco rispetto questo villico indegno abbia avuto verso di lui, di quanto arebbe facile prendere la spada e stroncarlo lì per la sua impudenza, ma non lo fa, pensando che non sia un atteggiamento degno di un nobile"

Allora è sbagliato, perchè fai fare al pg assunzioni anche offensive verso l'altro pg, senza realmente metterti in gioco e quindi parandoti le chiappe nel caso il villico da te insultato sia in realtà una bestia a combattere e ti riduca a un sacco da boxe


Se invece scrivi cose completamente marginali come:

"Si guarda intorno, notando come molta genete lì sia ben vestita. Di certo ha fatto bene a stirare la sua camicia per questa sera, o avrebbe fatto la figura dell'imbecille"

è un pensiero in azione, ma comunque inoffensivo. e allora ci può stare

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quota

02/08/2014 23:51:01

Premesso che non ho mai visto nessuno scrivere "Pensa che tizio sia scemo" e premesso che ad oggi ancora non ho capito quali sarebbero i pensieri in azione e quale invece sarebbe semplice descrizione...
...tipicamente me ne frego.

Ho fatto in modo che la mia azione dia spunti?
Ci ho messo un tempo accettabile per scrivere e inviare?
Ho fatto cose normali e coerenti con il mio pg?

Se le risposte alle domande qua sopra sono sì, poco me ne frega se ho scritto o meno il tanto famigerato pensiero in azione.

quota

03/08/2014 00:40:50

più che "Si guarda intorno, notando come molta genete lì sia ben vestita. Di certo ha fatto bene a stirare la sua camicia per questa sera, o avrebbe fatto la figura dell'imbecille" ci sarebbe da valutare altri casi:

è da considerarsi errore se ad esempio un personaggio scrive "proviene da lato est della foresta in cui vi è la sede delle streghe" oppure "dopo essersi recata dalle streghe, ecco che avanza verso il lato ovest della foresta" ?

Io ad esempio questi non li considero pensieri in azione ma bensì dichiarazioni di informazioni non rilevanti al fine del gioco...che possono portare ad un eventuale metagame da parte degli altri giocatori o smorzo stesso di spunti di gioco (visto che levi l'input ai giocatori con cui interagisci di chiederti "ciao, dove sei stata di bello?")

quota

03/08/2014 02:46:35 e modificato da ilgrandeinverno il 03/08/2014 02:52:30

Le regole sui pensieri in azione non sono nate perchè qualcuno si è convinto che fosse sbagliato trasmettere altro oltre a quello che il pg fa fisicamente, ma per arginare l'abitudine di alcuni giocatori di sfruttare l'espressione di un pensiero (col quale non puoi interagire) per criticare/prendere in giro/offendere terzi personaggi senza pagarne le coseguenze.

Di per sè la quantità di introspezione presente in una stringa inviata in chat non è soggetta ad alcuna "universale" regola di buon gioco, ma solo ai limiti voluti da chi gestisce il gioco e al tipo di impronta data allo stile interpretativo della singola land.

Ossia. Non é un errore di per sè, tranne dove va a fallare l'interazione. Cosa che non è affatto scontata.

Il fatto che molti giocatori, leggendo una introspezione, possano essere portati a sbagliare (quindi nel caso sbagliano loro, non chi inserisce un'introspezione nelle proprie stringhe) non rende un errore la cosa in sè, ma solo una cosa sulla quale è bene vigilare a seconda di come viene giocata.

E' un errore di per sè solo se il regolamento della land (che riflette i soggettivi presupposti di chi ha messo in piedi il gioco) lo definisce come un errore. Come disceva il buon Boskov: Rigore è quando arbitro fischia.

Ancora più semplice: "E' sbagliato toccare il pallone con le mani?". Non c'è risposta sensata a una domanda del genere. Se giochi a calcio e non sei il portiere, sì è sbagliato. Se giochi a calcio e sei il portiere e non è un retropassaggio, è giusto. Se giochi a pallavolo o a basket o a rugby o a pallamano, è giusto.
"E' sbagliato atterrare l'avversario per impedirgli di segnare"? Se giochi a calcio o basket, sì, è sbagliato. Se giochi a rugby o ad american football é non solo giusto ma auspicabile.

Noi ci regoliamo così:

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quota

03/08/2014 09:17:40

Per come la penso io è del tutto inutile scrivere un pensiero in azione, farlo giocando con un altro pg è uguale a dire di star giocando da solo per il semplice fatto che molti giocatori, nelle loro azioni, spendono più tempo a parlare del cuore afflitto, di cosa è accaduto la sera, o il giorno prima, che nella descrizione visiva e comportamentale rispetto agli elementi che li circondano.
Per logica conseguenza il player che legge un papiro di 20 righe, di cui 15 sono dedicate a fatti personali dell'interlocutoree dei quali mai si potrebbe essere a conoscenza, e 5 a un limitativo "salve come state" non può, non ha voglia, o non riesce a trovare spunti per intrattenersi in gioco con un giocatore simile, per il semplice fatto che è costretto a trarre qualche possibile spunto per interagire da un superficiale : "lo guarda per qualche secondo annoiata poi si gira dall'altra parte". Se in alcune land vengono tollerati non è certo un problema né motivo di lamentela da parte mia: tasterei il terreno verificando chi fra tutti possa essere più "tollerabile" a livello di pensieri innazione, ma comunque io giocherei sempre omettendoli.
Diciamo che la sensazione che provo difronte ad una frase di questo tipo "lo guarda pensosa e rattristita per via del litigio di qualche sera prima" è che il player desideri che venga chiesto al suo pg perché è triste, ma a che scopo visto che a me giocatore hai già spoilerato il tutto previo pensiero? Scrrivere e descrivere dei nostri personaggi dovrebbe essere come leggere un libro, si gioca di parole d'astuzia, di sguardi e di comportamenti, ed il fattore mistero se ben reso è a mio parere molto più d'intrattenimento per chi gioca con noi e legge le nostre azioni, piuttosto che vedersi togliere ogni dubbio grazie ai pensieri in azione.

quota

03/08/2014 10:58:03

No no no! Per me il pensiero in azione non ci sta, come i cavoli a merenda! :-)
E' bellissimo descrivere quello che il piggì vuole dimostrare e non scrivere quello che vorrebbe fare se e come o ma!

quota

03/08/2014 11:29:33

Personalmente non includo nei Pensieri le descrizioni di posizionamento o altro che possano essere inseriti per chiarificare il gioco e che non portano scompensi.

Nei Pensieri includo solo cose che il personaggio pensa, o che vengono descritte come motivazioni a sostegno di un comportamento od un altro... e che nella realtà non sarebbero visibili, e di conseguenza giocabili!

Per altro, anche per i pensieri come quello della camicia... esiste sempre il modo di esprimerli in modo diretto evitando il pensiero.

"Arriva nel luogo si guarda intorno e pensa ho fatto bene a stirarmi la camicia così non stono con l'ambiente"
(mi pare che l'esempio fosse pressapoco così, se ho sbagliato scusate)

potrebbe essere reso in modo da dare più gioco anche agli altri con un
"Arriva nel luogo e si guarda intorno mentre con le mani si liscia la camicia appena stirata e un'aria soddisfatta gli appare sul viso"

Scrivere la prima cosa o la seconda, ha un impatto decisamente diverso sul gioco. La prima lascia spazio a interpretazioni e alla fine non da nessun *gancio* agli altri per le loro azioni, la seconda è una manifesta spiegazione di ciò che è visibile e di conseguenza senza dubbio giocabile.


Detto questo, ovvero dopo aver fatto un piccolo esempio di come si possa passare dal pensiero indiretto e sbagliato, all'azione diretta e corretta, ne approfitto per aggiungere una cosina sugli effetti passivi dei pensieri in azione.

Io personalmente non li uso, non mi piacciono, non li trovo utili, e evito di perdermi in divagazioni da scrittore che a mio avviso triturano solo le balle di chi legge, mia personalissima idea, poi ognuno è libero di pensarla come vuole, ma, dicevo, patisco molto i pensieri scritti dagli altri, vengo costretta a prendere nota, e poi dimenticare, un sacco di dettagli che il mio pg non può conoscere, ai quali non posso rispondere, con i quali non posso interagire, e che di conseguenza non arricchiscono il mio gioco ma anzi, lo impoveriscono.
In pratica finisco per leggere una sveglia di 15/16 righe di roba, per poi salvare si e no due righe :D

Personalmente, potessi, abolirei dal mondo del gdr i pensieri nelle azioni... e sottolineo il personalmente, prima che qualcuno venga a puntarmi il dito contro :D

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quota

03/08/2014 14:07:39

Quoto Bew.

E' verissimo poi che non esiste un codice penale del GDR quindi ognuno nella sua Land è libero di fare e permettere quello che vuole......

... ma, un gioco di ruolo dovrebbe ricreare una realtà verosimile per i giocatori che ci si avvicinano. Anche se l'ambientazione è fantasy, fantascientifica, etc. etc. Dentro questa i giocatori si muovono come attori che interpretano una parte, ma la interpretano per il gioco e basta. Non c'è alcun pubblico esterno (lo Staff dovrebbe essere capace di comprendere le azioni dei PG grazie alla lettura delle azioni stesse, alla conoscenza delle schede e del gioco). Di conseguenza i pensieri a chi si rivolgono?

Scrivere che il mio PG prima di arrivare in una chat è stato alla taverna, a casa sua, sulla montagna, è un'informazione che influenza gli altri senza essere utile e cozza profondamente con la coerenza di gioco. In pratica non sto più interpretando una parte ma sto svelando il mio personaggio agli altri "attori". Nella realtà della chat gli altri non sanno il PG da dove arriva: che si generi metaplay o che semplicemente si dia un'informazione inutile, sono entrambe cose che non aiutano il gioco e l'atmosfera, quindi a cosa serve?

Un GDR non è un romanzo. Spesso i pensieri danno l'impressione che il PG sia il protagonista del gioco, quando invece ci sono infiniti altri PG presenti che hanno lo stesso "valore".

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quota

03/08/2014 14:25:41

il "pensiero" strettamente inteso andrebbe limitato esclusivamente a casi di telepatia o lettura del pensiero o cose del genere, ma è anche vero che la "sensazione" può aiutare a dare un'idea dell'atteggiamento, del tono e delle sfumature del pg in un modo che è molto più efficiente di una descrizione puramente fisica.

se Anastasia guarda il vestito rosso di Genoveffa pensando a come starebbe meglio addosso a lei, è abbastanza chiaro che sia gelosa o comunque non amichevole verso Genoveffa, e che il pg potrebbe volersi fregare il vestito.
se Anastasia guarda il vestito rosso di Genoveffa pensando a quanto Genoveffa sia una stronza, non si è data un'impressione relativa all'azione ma si è semplicemente buttata un'offesa a vuoto.
se Anastasia guarda il vestito rosso di Genoveffa corrugando la fronte, non si è fatta trapelare alcuna info off, ma l'azione non è molto chiara (non le piace il vestito? odia il rosso? Genoveffa le è antipatica? Anastasia ha problemi intestinali?).

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quota

03/08/2014 14:40:05

Ma è esattamente questo il punto.
Se io indosso un vestito rosso e tu mi guardi senza particolare espressione, io non capisco se sei geloso, se ti fa schifo il rosso.
Se corrughi la fronte posso immaginare che ci sia un parere negativo da parte tua ma non so il perchè.
Se sorridi posso ipotizzare un consenso, ma non è detto che sia reale...

In ogni caso nella realtà come nel gioco... se si ha qualche dubbio sulla reazione altrui cosa si fa?

Si chiede!!!

E in gioco una domanda porta gioco, approfondisce la conoscenza fra due pg senza dare nulla per scontato e senza affidare questo compito di conoscenza a pareri off che in on non si ha modo di conoscere.

Scrivere un pensiero, di qualsiasi natura esso sia, non fa altro che tagliare gioco, ti fornisce un'informazione che in realtà non potresti avere, ma te la fornisce così direttamente e sterilmente che non puoi giocarci sopra.

Se Anastasia guarda il vestito rosso di Genoveffa e pensa a quanto le fa schifo, Genoveffa non le chiederà mai On game perchè la stia guardando, perchè lo sa già... ma non dovrebbe saperlo... e si perdono parti di gioco e di spessore.

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quota

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