16/04/2012 20:13:17
Uhmn, salvando i flame possibili.
Facciamo un gioco di ruolo.
Mettetevi nei panni dei genitori dei "Bulli".
Poi in quelli dei "non Bulli".
17/04/2012 08:51:51
17/04/2012 09:40:40
Prego, chiedetemi pure tutto ciò che volete.
17/04/2012 09:45:54
17/04/2012 09:50:04
Sarebbe interessante.
Se solo i genitori non pensino che i giochi di ruolo siano una colossale perdita di tempo, anche se applicati alla risoluzione di gravi problemi.
Fanno eccezione due psichiatri, che giocano a D&D con i loro figli di 6 e 9 anni.
17/04/2012 09:51:36
No no, ho detto proprio, proviamo a metterci nei panni di questi genitori.
Cosa penseresti del fatto che hai agito così sui tuoi figli?
Pensavo fosse chiara la domanda.
17/04/2012 09:55:23
Probabilmente sono io a non aver compreso, mi dispiace.
Se fossi in un genitore..bella domanda. Non so esattamente cosa risponderti, visto che non sono padre.
Tuttavia, credo che vorrei essere presente ad uno di questi esperimenti, chiamiamoli così, in modo da far luce sulla faccenda.
E, se qualcosa non mi torna o lo trovo fuori luogo, non ci penserei due volte a prendere mio figlio sotto braccio e negare la sua partecipazione ad eventuali e future forme di gioco di ruolo applicate alla vita vera.
Del resto, proprio come mi ha detto personalmente uno dei genitori dei bulli, che tuttavia riconosce il valore educativo dell'esperienza, non tutto si può risolvere con un gioco.
17/04/2012 10:21:05
La domanda l'avevo già fatta implicitamente
17/04/2012 10:37:21
- Gioco di ruolo da quando sono bambino e non mi ha mai dato problemi, o almeno non troppi.
Se ti riferisci alle mie competenze psicologiche, ho seguito un master di Criminologia, e ho redatto una tesi sulla Psicologia del criminale minorenne.
Quindi, per rispondere alla tua prima domanda, pur non essendo uno psicologo, ma un antropologo con formazione etnopsichiatrica (e con questa disciplina non s'intende solo la psiche dei "selvaggi"), direi di si.
- Non capisco perchè dici che ho contrastato la violenza con la violenza. Ho ripetuto più di una volta che non c'è stata alcuna violenza, nè fisica, nè psicologica. I bambini hanno giocato, ed è questo ciò che continuano a credere negli altri due incontri che ho seguito. E non solo, si divertono anche.
Dici di no? Mi dispiace rivelarti che hai preso un colossale abbaglio.
Il gruppetto di bulli si è letteralmente decimato: da sette siamo passati a tre. E, soprattutto, l'ex capetto ha abbandonato il gruppo, lasciando il testimone ad un altro ripetente di quinta. La cosa bella, e che ora questo ragazzino ha anche migliorato i suoi voti a scuola.
Inoltre, rivelo anche che i tre si sono limitati molto nel torturare le vittime, limitandosi a rubacchiare o infastidire verbalmente: sono scomparse le sevizie che avevo delineato all'inizio del post.
Infine, l'appuntamento è diventato fisso, una volta al mese, e la prossima settimana incontro i bambini di quarta elementare.
Mi dispiace che tu e John continuate a credere che sono un incompetente e un facilone, ma sto cercando di dimostrarvi che, pur non essendo uno psicologo, e lo affermo per l'ennesima volta, sto riuscendo pian piano a migliorare la situazione che, sin dall'inizio, si è rivelata parecchio disastrosa.
Avrei io, invece, una domanda per voi.
Come avreste gestito voi la situazione?
E, badate bene, per fare ciò che ho fatto io non serve avere alcun titolo, seppur continuate a credere che invece sia necessario.
17/04/2012 11:08:15
Solamente? Non ti chiederesti affatto "che conoscenza ha quest'uomo per insegnare ad una mente giovane ed elastica il valore del punto di vista senza una etica o una morale dietro?"
O dall'altro estremo "Non faceva prima a riprenderlo e basta di fronte agli altri!? Non ha il diritto di maltrattare mio figlio!?"
Non sempre l'interpretazione va fatta su casi vincenti o perbenisti (ma questa è una pecca del voler dimostrare qualcosa).
Un solo esempio: Per fare coaching si parte sempre analizzando l'aspetto negativo del comportamento attuale. Prima di passare all'atto effettivo cioè all'esercizio, ci sono infiniti step di rielaborazione e comprensione non imposta ma solo suggerita, elaborata cioè dalle stesse persone che necessitano di sviluppare un secondo punto di vista.
Mi astengo ancora dal dare un giudizio o un parere persona su quello che hai fatto. Voglio prima capire se hai effettivamente valutato molti aspetti pericolosi nell'applicare dell'interpretazione a menti così giovani e malleabili.
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