Vampire Diaries - Whitetree GDR

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“Gli spiriti si rivoltarono contro di noi e la natura passò al contrattacco. Per ogni punto di forza, ci sarebbe stato un punto debole. Il sole divenne nostro nemico. Ci costrinse a stare al chiuso per settimane. Ma c’erano anche altri problemi. I vicini che ci avevano aperto le loro case, adesso potevano tenerci fuori. I fiori alla base della quercia bianca ci bruciavano e impedivano l’ammaliamento. E l’incantesimo stabiliva che la quercia bianca che ci aveva dato la vita poteva anche togliercela. Il sangue che ci aveva riportati in vita è il sangue che bramavamo più di qualsiasi altra cosa. Non potevamo controllarlo. E così è nata una razza di predatori.”

Nuovo Mondo, X secolo d.C. Luna piena. In un villaggio di nativi indiani, due fratelli di acerba età assistono furtivamente, dietro la fitta boscaglia, alla trasformazione di un branco di licantropi. Ma qualcosa va storto e una delle bestie sbrana il minore dei fanciulli portandolo alla morte. Addolorato, il padre decide di cercare un modo per proteggere la famiglia dai lupi mannari. Nonostante la strega del villaggio, timorosa di sconvolgere l’equilibrio della natura, si rifiuti di aiutarlo, l’uomo trova presto appoggio nella propria moglie. La donna attinge a mistici simboli per creare un incantesimo. Il sole come simbolo di vita, la quercia bianca come fonte di immortalità. Un occulto rito di vino rimestato a sangue di doppelganger discende per le gole del padre e di cinque figli. Una spada trafigge il loro il petto e sangue umano viene quindi bevuto durante la transizione per completare la trasformazione. Forza, agilità e velocità. Vampiri. Ma uno di loro è diverso. La sua sete di sangue è più forte. La prima uccisione innesca nel quarto dei figli il gene del licantropo, che si manifesta a constatazione di una relazione segreta tra la madre e un abitante del villaggio, un lupo mannaro. Ibrido. Il padre stermina l’uomo e la sua intera famiglia, scatenando una faida tra vampiri e licantropi. Una guerra. La madre, disgustata dall’ abominio coniato, rende dormiente la maledizione del figlio, morendo vittima dell’ira e della vendetta dello stesso che incolpa il padre dell’assassinio e aizza nell’uomo una collera che sfocia in una caccia secolare. Al proprio figlio. Ai propri figli. Il focolare si sgretola. Fuga. Paura.

Italia, 1110. Una strega morente riunisce cinque uomini, cinque guerrieri. Per il volere di un’antenata, la strega lancia un maleficio vincolato al fuoco ed è al proprio ultimo respiro che lega gli uomini insieme verso un unico obiettivo comune: la distruzione dei vampiri. L’incanto conferisce loro talenti soprannaturali: forza, velocità, agilità, riflessi, resistenza. Immunità alla compulsione. Acredine nei confronti dell’immortalità, odio, ripugnanza. E un marchio: un tatuaggio indelebile, invisibile, a segnarne in eterno la carne. Umani, mortali. Cacciatori. L’inseguimento ha inizio: il paese vede una sanguinosa campagna di sterminio e macello che interessa la morte di centinaia di vampiri. La totale mancanza di pietà sfocia in un massacro, atto a diffondere tra l’umana popolazione, attraverso plateali esecuzioni pubbliche, un messaggio: i demoni esistono e vivono tra noi.

Nel 1114, con la conquista normanna dell’Italia meridionale, la Fratellanza dei Cinque viene a conoscenza dell’esistenza di una famiglia di vampiri originali. Muniti di paletti di quercia bianca e determinati a farne una carneficina, ne sovrastano in un primo momento l’immortalità, cadendo in conclusione succubi dell’ibrido avido di rivalsa e abbandonando un’umanità disarmata, vulnerabile, indifesa alla sete di sangue.

Mystic Falls, Virginia Sud-Occidentale, Aprile 1864. Una giovane e avvenente damigella giunge in città. Narra della propria famiglia martire di un incendio, ad Atlanta, durante l’assedio del generale Sherman. Dichiarandosi unica sopravvissuta dell'incidente, viene accolta sotto l’ala protettiva di un membro del Consiglio dei Fondatori della cittadina che le permette di albergare in casa propria. Durante il soggiorno si innamora del minore dei figli ed origina un triangolo amoroso intraprendendo in contemporanea una relazione con il fratello maggiore, serbando un tenebroso segreto: è una vampira. Sciocca e malaccorta, si accerchia di diversi esponenti della sua razza, rendendo sospettosi i membri del consiglio riguardo l'esistenza della sua gente. La verbena inizia a diffondersi rapidamente all'interno del villaggio, così come il timore per la presenza di forze oscure. Le streghe, consce del pericolo che le minaccia, iniziano ad unirsi in un consiglio. La situazione si evolve rapidamente. In una nottata, al calar delle tenebre, una bussola incantata dalla Prima Strega guida il Consiglio nella caccia ai vampiri, aiutati anche dalla presenza dei lupi mannari. Gli immortali vennero catturati e confinati nella Chiesa del paese. Fiamme ad arderne la muratura, a distruggere e annientare la minaccia, con la colpa dell'incendio gettata sui soldati confederati. Ventisette vampiri presunti morti, ma in realtà prigionieri di una cripta, sigillata dalla magia della Prima Strega a causa di un accordo segreto. Un fatale errore. Un sanguinoso conflitto scema in un’estrinseca vittoria. La fanciulla, incolume allo sterminio e alla cattività a credito di un losco baratto, svanisce, costernata dalla morte di entrambi i fratelli suoi amanti, vittime della vergogna del loro stesso padre. L'alleanza delle Streghe si disgrega, e il vero viene occultato, lasciando l'umanità ignara della realtà e del pericolo che langue alle radici di Mystic Falls, incombendo bieco sul futuro.

“Mystic Falls. Sono nato qui. Questa è la mia casa. Per secoli, le creature soprannaturali hanno vissuto tra di noi. Vampiri, lupi mannari, doppelgangers. Streghe. E perfino ibridi. Ci sono coloro che li proteggono e coloro che li vogliono morti. Ci sono amici e nemici. Quelli che amiamo e quelli che abbiamo perso. E poi ci sono io, sono un essere umano.”

Mystic Falls, Virginia Sud-Occidentale, presente. Mediocre e anonimo paese di provincia. Caratteristico, pittoresco. Abitato da gente ospitale, ma che allo stesso tempo nasconde un atteggiamento sospettoso per la novità. Grondante di chiacchiere, pettegolezzi e maldicenze, false ciance e voci starnazzanti, che condiscono una società conservativa e conformista, legata profondamente alle tradizioni antiche. Plasmata e sottomessa ad un Consiglio di famiglie fondatrici sin dal 1860. Il Consiglio: un emblema di frivolezza, che si dedica a eventi mondani, celebrazioni e futili manifestazioni. Fasto e sfarzo ne camuffano l’autentico volto. Sono umani di celebre stirpe, cacciatori, consci e lucidi dello spettro che si annida in città e che fiata sul loro collo. Lo spettro del sovrannaturale e dell'occulto. Gli Immortali si immischiano, si amalgamano e si annidano tra la folla. Gole inspiegabilmente squarciate, enigmatiche scomparse, aggressioni e banche del sangue ripulite. Una storia che si ripete, e che riecheggia dai tempi antichi. Gli acuminati canini dei vampiri e i paletti di legno dei paladini dell'umanità tornano a cozzare. Ma non sono gli unici a prendere parte alla guerra. Spietate e mostruose belve, fameliche di umana carne, soggiogate da una maledizione e schiave della luce della luna scandagliano feroci la foresta. Lupi mannari. Licantropi, che lasciano dietro di loro corpi sventrati da incursioni animali e caratterizzati da giallastre iridi e agghiaccianti ululati che risuonano nell’oscurità delle fronde. Rari. In via di estinzione. Solitari, insidiosi e micidiali nemici. O fidi e leali alleati. Oltre a loro, le Streghe. Frammenti di magia zampillano onnipotenti dalla natura e confluiscono in forze elementari, per poter essere poi canalizzate e sfruttate per riti esoterici. Serve del creato. Devote alla Terra, venerano gli spiriti e onorano il disegno della ventura, strettamente radicato nella sacralità della vita. Scaltre e astute, restano nascoste al margine del conflitto, neutrali ed imparziali, timorose di un antico errore di cui ora raccolgono i frammenti.
La storia è il passato. La storia è il presente e il futuro. La storia siamo noi. Architetti del nostro destino, artefici delle nostre alternative e della nostra entità. Del nostro animo. Giocatori di carte della sorte. E tu, cosa opterai di essere? Tra le schiera quale fazione ti disporrai? Ti paleserai alla luce del sole o rimarrai nell'ombra?

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