Attack on Titan - choose your destiny ricerca Programmatore

Nome Gioco: Attack on Titan - choose your destiny

Stato: In Costruzione

Autore: attack on titan - choose your destiny

Categoria: Play by Chat

Genere: Manga e Anime

Codice Utilizzato: Codice Proprietario

Stato dei Lavori: Documentazione finita all'80%, mancano solo alcuni dettagli che ottimizzano il gioco gidieristico.

Descrizione: Sono passati 150 anni dalla distruzione del genere umano, eppure, il terrore, il rancore e la rabbia di quel giorno sono ancora scolpiti nell'animo come scritte sacre sulla pietra.
Impossibile definire chi avesse ragione all'epoca, seppur ogni azione sia stata giustificata da un movente valido, l'estremo atto di Eren Yeager ha portato alla quasi totale sterminazione d'ogni creatura vivente, compresi coloro che, purtroppo, non facevano parte del suo popolo. Quello di Ymir. Giganti colossali marcianti all'unisono, un'onda che, come tsunami, ha cancellato al suo passaggio secoli di rivincite, di felicità e tristezza. La fioritura di qualsiasi speranza spezzata sotto ogni passo. Il boato della Terra, l'arma da sempre nascosta dal Re Fritz sotto giuramento di pace, in mano al Dannato che aveva solo una gran fretta di morire. Furono in molti a perdere la vita, soprattutto chi, per sua sfortuna, si ritrovò vicino al punto focale d'inizio dell'apocalisse, ma la caparbietà di Marley ed il suo istinto di sopravvivenza donarono una piccola speranza di continuare la loro storia in questo mondo. Essendo un continente assai militarizzato e dati i numerosi bombardamenti scaturiti dalle battaglie contro il continente orientale, erano stati costruiti per la capitale - e non - alcuni rifugi sotterranei nei quali, fatta selezione, vennero introdotti solo i membri di alto rango Marleyani e guerrieri valorosi eldiani ancora convinti delle ideologie istruite dai loro aguzzini. Questo permise, quindi, la conservazione non solo della razza, bensì, di alcune conoscenze tramandate per i cento anni a venire. Le mura di Paradis caddero, simbolo indiscusso della Libertà tanto agognata e finalmente ottenuta, ma la città continuò il suo corso, crescendo, incrementando la popolazione e risorse, divenendo infine la capitale.

Senza più il Wall Rose, il Wall Maria e il Wall Sina. Tre mura, tre figlie che vennero con esse dimenticate nell’oblio dei ricordi. 100 anni che sarebbero dovuti essere pacifici, 100 anni senza più conflitti con una sola razza esistente sulla terra e senza più NESSUN gigante a corrompere il fragile animo umano, così dedito e tendente all’oscurità del potere. Così sarebbe dovuto essere, eppure, nonostante l’accurato piano di Yeager, qualcosa è sfuggito perfino al suo occhio onniscente e quella popolazione sterminata è invece sopravvissuta sotto le ceneri del disastro covando odio e vendetta come la brace che attende solo l’alito di vento giusto che ne alimenti la fiamma sopita. I superstiti Marleyani uscirono dalle loro tombe sotterranee e si mescolarono nuovamente alla popolazione Eldiana, mentre il mondo, sotto sotto, non trovava comunque un vero equilibrio per una pace reale e duratura. Tutto distrutto e raso al suolo, non fu facile ricostruire dalle macerie e ancora un secolo dopo è tutto in corso d’opera. Tuttavia sarà proprio la segreta ricomparsa dei Marleyani a velocizzare il processo di ricostruzione, e lentamente, nella collaborazione i due popoli trovarono davvero il modo di unirsi pur nel segreto. Innumerevoli ormai i sangue misto e mezzosangue, tanto che dopo un secolo, è ormai quasi impossibile essere sicuri che all’interno del proprio albero genealogico non sia presente nemmeno una goccia di sangue Eldiano o di sangue Marleyano. Ma le abitudini e il carattere sono entrambi duri a morire. Il disastro apocalittico causato da Eren ha lasciato altro infatti, oltre all’albero che s’innalza dalla sua tomba a Paradis, ovvero la rabbia, il rancore e la vendetta di un popolo da sempre avvezzo a questi sentimenti. Una parte, uno zoccolo duro, dei discendenti di Marley resterà dedito a questo evento, come la dimostrazione della natura demoniaca del popolo di Ymir, essi non cederanno a questa nuova pace collaborativa conquistata col sangue e col genocidio. E sebbene questo gruppo stesso non possa dirsi completamente “purosangue” perciò libero dal sangue Eldiano, l’ex orgoglio di Marley sgorgherà tramite loro. “I sopravvissuti”. Così si chiamano, ancora ignota la loro esistenza al mondo intero, così come l’esistenza dei Marleyani sopravvissuti durante il Boato della terra. A Paradis, nei pressi dell’enorme albero, intanto, ormai sorge la capitale regia di tutta la zona. La più grande capitale al mondo visti i danni subiti da tutte le altre etnie. L’isola si estende scevra di impedimenti, libera e tranquilla senza più la presenza dei temibili Giganti. Già, perché anche questo fu il dono di Jeager all’umanità: la cancellazione dell’incubo giganti dal mondo, l’estirpazione di quel parassita e la morte dell’ultimo possessore dei 9 senzienti. Tecnicamente. Teoricamente. Ma cosa accadrebbe se, in realtà, Eren non fosse davvero riuscito a cancellare quel potere dal sangue Eldiano ora così diffuso e misto in ogni persona? Serpeggia questo sospetto fra tutta la popolazione rimasta sull’intero globo. E non per tutti è una spada di damocle sospesa sulla testa, per alcuni è una luce di speranza fiocamente brillante in fronte a loro. Il popolo di Ymir non ha scordato secoli di soprusi e l’idea di potersi ancora difendere con il potere dei giganti l’allieta, inoltre alcuni sono convinti che quella peculiarità facesse parte di loro, del loro popolo, della loro cultura e caratteristiche. Quel potere era ciò che li aveva identificati come Eldiani, la radice delle loro origini, e per orgoglio Eldiano, alcuni pensano che non era stato giusto, da parte di Eren strappar loro via la loro identità. Dall’altra parte lo zoccolo duro di impuri Marleyani, vede in quel potere sopito e forse scomparso la possibilità di ribaltare completamente la situazione. Di strappare una volta per tutte quella capacità dal sangue dei discendenti di Ymir e piegare quel potere al volere di chi, semplicemente, sarà in grado di carpirlo e comprenderlo al meglio potendolo utilizzare di conseguenza. Nel mezzo, a condurre una vita più serena, sta la parte di popolazione che non è stata di sicuro lieta di vedere un genocidio entrare in atto, che ricerca si, ma non per riportare i Giganti ma per migliorare la vita umana, che non vuole scordare cosa è accaduto ma vuole imparare da quei terribili accadimenti e non desidera che tutto ciò si ripeta mai più. E per questo lotterà e combatterà a denti stretti sempre, soffocando le rivolte, placando i rissosi, e tentando di mantenere una pace che a loro avviso era stata pagata tanto troppo cara.


Attualmente dunque, il mondo che pare unito si spartisce in queste tre grandi fazioni, due delle quali sono andate alla ricerca del potere perduto dei Giganti. Il mondo evolve e ricostruisce, alcune usanze di Paradis hanno superato il mare e ora sono molto più diffuse, come il movimento tridimensionale, ancora utilizzato in alcuni ambiti. E nell’ombra e nel silenzio, un gruppo di scienziati dei sopravvissuti si è infiltrato in quell’albero alla ricerca di una soluzione, di una chiave, un elemento qualsiasi che possa giocare a loro favore in questa corsa al potere perduto. Coloro i quali si avventurarono in quel buco nell’albero come dei novelli Ymir non uscirono uguali a loro stessi ma nemmeno cambiati come la piccola della storia Eldiana. Essi uscirono però con quella chiave, quella piccola svolta sufficiente a far loro fare il balzo avanti nella ricerca. Saranno riusciti infine a ricreare il potere perduto? perché se così fosse, fra la popolazione, fra di noi, si aggira già chi, con uno schiocco di dita, potrà riavvolgere il mondo nel caos e nel terrore. Un solo taglio, o magari una iniezione, e tutto ricomincerà da capo. Il ritorno di un Gigante Senziente.

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