Extremelot (per tutti Lot) è il pioniere italiano del gioco di ruolo via browser, circa dieci anni fa vedeva 20 iscritti scarsi, un server che crollava e una gestione caotica. Oggi invece…
Oggi Lot è qualcosa di enorme. Un mondo virtuale consolidato con qualcosa come migliaia di iscritti e un 2000 persone in connessione contemporanea quasi ad ogni ora del giorno. Ma come mai Lot resiste e le altre colano a picco?
La storia di fondo che traina questa Land è la vita del Ducato. Ogni gilda presente compie poi un proprio mestiere/lavoro/opera, delineando la vita di ogni personaggio, seguendo regole interne alla congrega di appartenenza, badando agli editti generali e alle procedure.
Negli anni il meccanismo burocratico da seguire si è fatto macchinoso e complesso. Il GDR è stato incanalato in un sistema che sfiora la complessità dell’approvazione di una legge del nostro parlamento (e non scherzo!).
Tuttavia questa enorme e dispersa città virtuale resiste. Mentre le altre che stanno da un minimo di 20 online contemporanei ad un massimo di 60 crollano di continuo. Il perché è strano, ma a quanto pare è la fidelizzazione che cambia tutto negli utenti. I lottiani sono fidelizzati.
“Vivere” Lot come un lottiano vero (quindi un gildato) è purtroppo, però, come avere un lavoro. Molte congreghe pretendono qualcosa come 3 mesi di presenza in land per accedervi e una volta nella combriccola ci sono gli orari obbligatori minimi.
Se sono queste le linee di tendenza, una nuova città virtuale nascente non avrà mai speranze di confrontarsi con il colosso. Dato che nessuna land di 20 persone obbligherà mai ad orari di connessione.
E’ dunque questo il GDR via browser italiano più amato? Un’accozzaglia di burocrazia laboriosa e un piano di orari di connessione per poterne fare parte?