Fino a qualche anno fa aprire una città virtuale, era un’opera di notevole impegno, che richiedeva all’appassionato di turno che ci si voleva cimentare tempo e capacità. Era un mondo di nicchia dove solo chi conosceva almeno i rudimenti di programmazione e grafica poteva destreggiarsi, mentre ora…
L’arrivo del gdr-cd ha rivoluzionato il mondo dei gdr via browser permettendo letteralmente a chiunque di creare la propria land personale, con la sola clausola che ogni patch al pacchetto di base e/o ad altre patch esistenti (scaricabili gratuitamente) venga reso di pubblico dominio. Evoluzione di un sistema tramite interazioni collettive? (forse era questo che voleva il creatore)
Ma cosa è successo davvero al mondo dei giochi di ruolo on-line?
Rivoluzione è il termine forse più adatto a descrivere il fenomeno che si è scatenato. Sia nel senso più positivo che negativo del termine. Tutti possono creare la propria land su improntazione di Le due città, città virtuale dello stesso creatore del gdr-cd. Ma quando si dice “tutti” forse una precisazione va fatta.
Nel “tutti” ci sono anche i ragazzini che demolivano il gioco di ruolo altrui su talune land e da esiliati si sono creati il loro regno personale. Nel “tutti” ci sono gli utenti insoddisfatti dal livello del proprio personaggio o dalla carica ricoperta e hanno usato il gdr-cd per creare una land pari pari a quella dove avevano qualche personaggio solo con una carica a loro piacevole… e poi si, va detto, nel “tutti” ci sono anche giocatori con la vera volontà di creare gioco e divertirsi con il buon gdr.
Le innovazioni al pacchetto base del gdr-cd ci sono state è innegabile e si è venuto a creare quel summit di menti che ha portato ad evolvere il punto di partenza, ma c’è stata anche un’inflazione assurda del numero di land esistenti (spesso tutte sullo stesso filo di trama e tipologia) e si ha avuto un crollo della qualità.
Se prima i vari gestori programmatori/grafici delle poche land esistenti “duellavano”, per il confronto tra loro sul livello della propria città virtuale, ora questa cosa è stata abbandonata in favore di un più comodo mezzo ad uso e consumo di massa.
E così esplorando il mondo della rete ci si ritrova in mezzo a decine e decine di land graficamente identiche e spesso e volentieri anche di medesima improntazione.
A distanza da qualche anno dall’apparizione del codice sorgente de Le Due città in opensource, si può dire che i pro e i contro si sono notevolmente amplificati e il gioco di ruolo in sè ha ricevuto sia danni che benefici.
Ci si può solo augurare che gli appassionati del gioco interpretativo e dell’informatica non si estinguano e che la competizione torni tale da coinvolgere anche chi usufruisce del gdr-cd in modo tale che le masse numeriche fissatesi in modo permeante su una manciata di land si diluisca non per le miriadi di land presenti, ma per la qualità che essere presentano tanto in grafica e programmazione quanto in ruolistica e gestione.