Gdr e Psi

Gdr e Psi postato il 04/09/2013 22:21:09 nel forum giochi

Guardando nei vari forum e blog, i giocatori dei pbc vengono definiti come chi subisce una patologia e si immedesima in ruoli che vorrebbe vivere. In poche parole, chi non si è mai accostato al nostro mondo, ci definisce come una sorta di "folli." Idee, pensieri, incubi notturni, su questi psicologi che vogliono descriverci e descrivere i nostri mondi?

Entropia Universe ↗
Lascia che il tuo avatar esplori nuovi mondi e viaggi tra i pianeti in questo stupendo MmoRpg Sci-Fi Free to Play!

quota

04/09/2013 22:36:09

Personalmente credo che questi che tanto criticano, debbano farsi loro un esamino e vedere quanto la loro vita davvero sia felice è.è, se hanno tempo da pardere a puntare il dito sugli altri, vuol dire che i primi infelici sono loro.
Criticare chi si immedesima in qualcuno è come dire che nessuno allora dovrebbe più aprire un libro, non potrebbe recitare, non potrebbe liberare la sua fantasia e nemmeno guardarsi un film, perchè tutte queste attività portano di conseguenza a immedesimarti nei panni del personaggio, a viverlo. Allora saremmo tutti pazzi, benvenga !

Immedesimarsi in qualcuno e giocarselo a mio avviso è una grande fonte di ispirazione e stimola la mente, e un modo anche per dare colore alla nostra fantasia e ai nostri sogni, non possono impederti certo di sognare. Ci sarebbero tante cose da criticare, ma spesso è il rispetto che manca da parte della gente, il rispetto verso una passione che magari tizio o caio che critica non coltiva e nè è in grado di comprendere solo perchè non ha mai provato o solo perchè sono loro quelli che hanno perso le loro di passioni.

Pandora Upside Down High School ↗
La prima scuola per sovrannaturali al mondo vi attende! Scoprite il vostro cammino Ancestrale relazionandovi con i compagni e le attività dei club

quota

04/09/2013 22:44:45

Direi che è un po' riduttivo, ma che ha i suoi motivi.
Dovremmo però fare un passo in dietro e ricordarci che il gioco di ruolo è usato anche come terapia psicologica, pertanto è argomento che gli psicologi credono di conoscere.
Dico "credono" perché loro lo conoscono dal punto di vista terapeutico e non (sempre) ludico.

Il gioco di ruolo si basa sull'immedesimazione, certo, e perché non in qualcosa che vorremmo essere?
Da qui alla patologia, per molti, il passo è breve: già in passato abbiamo parlato (accennato) al tranfer che può colpire i giocatori di ruolo, in particolare i meno esperti, quelli che entrano nelle dinamiche del gioco di ruolo per la prima volta, ma è un problema che non riguarda solo i gdr (PbC, ma non solo!), ma anche i videogiochi e... i libri, con la differenza che un libro finisce e con l'ultima pagina termina la magia, mentre il gioco può andare avanti ad oltranza.

Il vero problema non è l'alienazione che il gioco può indurre in un soggetto particolare (timido, insicuro... "debole"), ma l'assenza di una "educazione al gioco", cioè la capacità di divertirsi senza diventare dipendenti dal gioco, la capacità di autoregolarsi e di autodeterminarsi.

Indiscutibile che una identificazione col proprio personaggio, fino ad uno "scambio" di identità (non dite che è esagerato: ne ho visti di giocatori incapaci di scindere gioco e realtà, confusi tra sé e il proprio pg) sia sintomo di un problema, quindi non vedrei affatto male un monitoraggio/supporto psicologico all'interno delle land.

Nel Caos ci sono tutte le risposte.



Non siamo anime affini.
Siamo una lama e la sua ferita.

quota

05/09/2013 01:05:52

Gli attori di professione non interpretano un ruolo?...

Uno dei primi giochi che vengono per istinto all'uomo, non è quello "Io sono X, tu fai Y, e succede Z"?...Interpretare un ruolo, appunto.


Ora, io non sono affatto uno psicologo nè un sociologo, ma penso che anche soltanto a livello logico/intuitivo bastino queste due considerazioni per spalare materia organica anfibia marrone sui vari eptiteti negativi che periodicamente certi media lanciano contro i giocatori di ruolo, cartacei o "virtuali" che siano.

quota

05/09/2013 01:14:47

Credo che dipenda, come molte cose, dall'ignoranza delle persone nel creare un'idea generica con la quale identificare una categoria.

Giocatori (adulti o adolescenti che giocano, quindi di per se persone meno serie delle altre) di ruolo (interpretano, quindi sono quelli che si vestono strano, stereotipo del giocatore dei live o dei cosplayer) via chat (che non hanno una vita sociale).

Sono abbastanza sicura che alcuni casi particolari non ci aiutano ad elevare la categoria ma come sempre è l'ignoranza in materia a colpire di più, non tanto la convinzione in quello che dicono di noi.

quota

05/09/2013 01:36:02

Ma cos'è, il commento della redazione di Famiglia Cristiana sul gioco di ruolo?

SATANISTI! D:

War Thunder ↗
Aviazione, veicoli corazzati e flotte militari della seconda guerra mondiale. Parteciperai a tutte le principali battaglie!

quota

05/09/2013 09:18:04

E' tipico dell'ignorante criticare ciò che non conosce!

Sono anni che va avanti la solfa "Satanista/Metallaro" oppure "Giochi agli FSP/Violento" e "GIochi di Ruolo/Malattia Psicologica".

Citando Capa:

quota

05/09/2013 09:46:07

I metallari non sono satanisti, ma è satana ad essere metallarista u.u
Detto questo torno in topic...

Dunque, sono dell'idea che la verità stia nel mezzo. Il gioco di ruolo, virtuale, cartaceo o live che sia, preso di per sè e per quello che normalmente è il suo unico scopo, è di fatto un'occasione sociale che offre moltissime cose positive a chi ci si immerge.
Partendo da quella che può sembrare una banalità, io su i pbc ho allenato la mia grammatica italiana e imparato un sacco di parole nuove e terminologie interessanti non apprese a scuola. Sono fiera di saper scrivere correttamente nella mia lingua, dato che sono la classica persona a cui si accapponano pure le tonsille quando vedo stupri del lessico, come apostrofi sbagliati, accenti a casaccio o le H assenti da dove dovrebbero stare.
Il gioco di ruolo inoltre permette di socializzare in maniera alternativa a moltissime di quelle persone che diciamocelo, spesso stanno chiuse in casa e non hanno modo/voglia di svagarsi al di fuori. Io da ragazzina ero per esempio la tipica ghettizzata dai coetanei, la classica adolescente che faceva fatica ad integrarsi, e il poter "staccare la spina" dalla realtà pur senza sfuggirle, ovviamente, era per me un'occasione di divertimento e di svago innocente, dove attorno non c'era nessuno a giudicare i miei gusti musicali, i miei vestiti o i miei brufoletti, cose per cui a quell'età si scatenano delle guerre ò.o.
Con i live, per esempio ho invece imparato ad aprirmi, ad affrontare le situazioni di petto e a socializzare più facilmente, perchè immedesimassi in un ruolo vuoi di responsabilità, vuoi carismatico e via discorrendo, comunque ti mette nella posizione di rapportarti con le altre persone e di dover dimostrare di avere polso, cosa che a me mancava tantissimo, essendo sempre stata molto timida e chiusa.

Il gdr non è una cosa brutta e cattiva... Semplicemente, come tutte le cose, diventa un mezzo dannoso per chi lo utilizza scorrettamente.
Siamo pieni così, di persone che per essersi troppo calate o affezionate ad un ruolo, diventano dei veri e propri fanatici avvinghiati ai loro alterego, che gonfi di punteggi, abilità e quant'altro, danno loro l'illusione di essere diventati un qualche tipo di eminenza ludica.
L'ho visto nei pbc quanto nei live, il concetto non cambia... "se in questa realtà falsata io mi sento un super-turbo-mega-figo, allora mi aspetto di sentirmi così anche al di fuori".

E questo è sbagliato. Ergo, se gli psicologi si sentono di giudicare malamente certi individui additandoli come dei folli, allora fanno bene. Per me, certi sono matti per davvero! Ma per quel che mi riguarda mi sento la coscienza a posto, così come penso sia il caso della maggior parte di tutti noi.


Giocare di ruolo non è diverso da quando da piccoli giocavamo a fare i leoni e gattonavamo per casa gridando "groar!".
È finto, divertente e tiene sveglia la fantasia. Fino a che la linea che divide gioco e realtà resta netta, non c'è nulla per cui preoccuparsi.

Ikariam ↗
Su una piccola isola, in qualche parte del Mediterraneo, sorge un`antica civiltà. Sotto la tua guida inizia un`era di ricchezza e di scoperte!

quota

05/09/2013 11:22:16

A me sinceramente fanno sempre un po' di tenerezza e compassione questa gente qui, che punta il dito e giudica a ramengo per il puro gusto di farlo.
A mio giudizio certi psicologi dovrebbero essere i primi ad entrare in cura, dato che di problematiche "relazionali" ne hanno parecchie per me.
Oppure,più semplicemente, ce l'hanno con i GDR perchè bannati per PP e Metagame XD

quota

05/09/2013 12:14:25

Si, mi garberebbe un monte essere come uno dei miei pg!

Ha la ragazza che somiglia a Megan Fox, ha un lavoro che lascerà solo quando lui lo deciderà, riesce a pagare le tasse, l'affitto, non conosce la crisi, parla almeno tre lingue, mangia quanto vuole e non ingrassa, ha qualche probabile potere che gli permette di combattere il male e a quanto pare ci riesce pure.

Si facessero meno zagane sti improbabili psicologi. Fantasticare non è ancora reato. Fingersi altri invece è spesso una malattia. Due cose diverse a mio avviso.

quota

05/09/2013 14:07:34

non so di quali forum o blog si tratti, ma mi stupisce da come leggo tutto questo generalizzare assimilando un disturbo mentale a una categoria.

Sarei curioso di vedere quanti di questi che generalizzino abbiano veramente le commpetenze professionali per dare simili giudizi e quanti magari non abbiano mai aperto un Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM IV).

Ci possono essere vero casi in cui un transfer avviene, ci sono casi documentati, ma anche in quel caso, non è il gioco di ruolo in se che crea la problematica, ma possono essere un sacco di fattori a farlo, dalla persona predisposta, ad altri molto vari, ma anche li ci vuole una competenza professionale per poter valutare una situaizone simile prima di poter diagnosticare uan cosa del genere ad un giocatore

DarkOrbit ↗
Galassie remote e pericoli in agguato ti attendono. Vinci battaglie avvincenti in DarkOrbit: diventa un cosmonauta temerario e combatti!

quota