03/06/2013 14:17:45
Perché quel Cowboy non sa sa dell'esistenza di Zombie e Mostri vari. Forse non hai letto bene i miei interventi precedenti. Ti invito a farlo ;)
Giusto!
Precisamente, mio caro
🙃
03/06/2013 17:58:25
03/06/2013 19:03:18 e modificato da santa muerte il 03/06/2013 19:07:12
Ommioddio sono anni che girovago per GDRonline, ma non mi ci ero mai iscritta...va bhè c'è sempre una prima volta per tutto e non a caso -come si nota dal nick- mi sono iscritta proprio per partecipare a questa conversazione ed aiutare Yoshi nel farvi pervenire tutte le info di base per -nel caso- accettare, commentare, denigrare, supportare, ecc. l'idea di questo nuovo gdr che per quanto mi riguarda esula dal tipico comportamento gdristico dove ci si limita a giocare pg contro "avversità" che sono semplicemente mosse dai fati.
Allora partiamo dalla definizione di Ghoul:
Non è il semplice e solito essere mutantemortostecchitoapezzidisossato che si è conosciuto in molti libri, film, gdr ecc.
Lui/lei è una entità non particolarmente dissimile dalla sua forma umana, che avrà solo qualche skill a parte - e sottolineo il fatto che Yoshi ad "umani" ha specificato che loro avranno tutte le skill adatte, vuoi che sia "mirare" o "cucire" ecc. (Yoshi, se sbaglio correggimi xD)- quindi ognuno potrà iniziare il suo lungo o breve cammino in land creando il personaggio umano che più gli piace. Come la maestrina proveniente dall'europa tutta secca e pizzi, il mastodontico fioraio, la pistola più veloce del west e chi più ne ha più ne metta.
Questa ambientazione fornisce l'opportunità -con dovute regole, punti esperienza, gioco continuo e buono- di poter ANCHE ritrovarsi nella "darkside" (we have cookies! xD). Una parte avversa che è nascosta, che verrà conosciuta dai pg che si giocheranno determinati percorsi per entrarne a conoscenza ecc.
Dalla mia esperienza sui gdr (di sicuro non ventennale, ma abbastanza lunga da poter dire la mia), ho potuto notare che tutte le land hanno un "fattore di dispersione", ovvero pg e player che si giocano l'ambientazione semplice e più o meno coerentemente (dipende dalle testine u.u), senza infischiarsene minimamente del background soprannaturale del gdr.
Ovviamente a movimentare la vita umana ci saranno gruppi, quest, mestieri, gilde e quello che vorrei sottolineare è che a differenza di altre land dove è difficile giocarsi gli intrallazzi fra gilde e pg, in tutte le idee di Yoshi c'è questo piccolo comun denominatore.
Ovvero quello che si possono creare screzi, combutte, patti a seguito di giocate o situazioni create PRINCIPALMENTE dal pg, anche il più semplice di tutti che come arrivato decide di..che ne so..derubare poco furbescamente qualcuno, prendendole di santa ragione e segnandosela al dito fino a che è lui a non darle per vendetta. xD
Questo può essere un esempio di Ghoul, una persona apparentemente normale, ma che porta in se il seme di una morte che gli è stata sottratta seppur non totalmente.
L'ambientazione -e qui è inutile dare etichette, dato che io non ne sono capace di mio, perchè le ho sempre odiate xD- è posta all'interno di un periodo ben preciso, in un luogo nuovo con tante possibilità, ma che nonostante la modernità legata al periodo storico, è ancora soggetto a quelle leggi ultraterrene tipiche di una cultura quale quella Messicana, le cui origini idealistico-storiche possono legarsi ad antichi miti tipici delle culture native di qualche secolo prima. Anche oggi, basta fare un giro in quei luoghi, per ritrovarsi immersi in realtà quasi irreali dove riti pagani si mischiano (un po' come ogni parte del mondo), alla religione predominante.
E' Western, perchè la gente andrà in giro con gli abiti del tempo, in un luogo dove si sa che se non hai un cappello e delle staffe sei un pezzente xD.
E' Ghotic, perchè non è tutta pizzi e merletti bianchi e di certo ha una impronta occulta tipica di...quella etichetta.
E' Steampunk, perchè ci saranno sicuramente "tecnologie" un po' più differenti dal normale per affrontare l'esistenza dei ghoul.
Per quanto riguarda i teschi, le mummie...ne deve passare di acqua sotto i ponti prima che da Ghoul bianco, si facciano tutte e tre le tappe per arrivare al Ghoul nero e raggiungere la prova con il dado.
Quindi la paura di avere un "Capo-Teschio" deficiente è quantomeno inutile, dato che a quel livello di gioco non arriverà il pincopallino iscrittosi il giorno prima, ma si arriverà con punti esperienza e con il buon gioco che di sicuro -come tutti i GDR- sarà monitorato e messo alla prova dai masters della Land.
Sicuramente è un prodotto di nicchia, ma parliamoci chiaro, perchè avere una alta utenza formata da ebeti illetterati che peccano ANCHE di metaplay, quando si possono avere 12 ottimi pg connessi che giocano bene e mandano avanti delle ruolate di qualità?
Spero di essere stata in grado di farvi entrare "empaticamente" almeno con 3/10 di voi stessi in questa idea che è ancora tutta da sviluppare, ma che può essere una ottima opportunità di evasione dai tipici gdr che si limitano alla regola del più forte, del "mi razzio vampiRlo così faccio figo, mordicchio e gioco in privata 24h su 24", del "mi gioco l'amorino mij". Perchè questo gdr, ha come idea di base un continuo flusso di idee ed azioni che possono essere portate avanti con voglia, insomma, non c'è e non ci deve essere per definizione staticità.
Un Beso.
04/06/2013 07:29:17
Errori a parte (di cui mi scuso profondamente, mi inchino, mi accartoccio e rotolo via per mostrarvi il mio rammarico), spero di aver reso l'idea. O_O
Insomma è tutto ancora da vedere, Yoshi ha solo proposto l'idea, poi è normale che verrà sistemato tutto nei minimi particolari. Non verrà -ovviamente- lasciato nulla al caso, si farà di tutto per limitare l'afflusso di niubbi yoooo! (e se niubbi non c'è sul vocabolario fa niente è____é)
04/06/2013 13:26:52 e modificato da yoshi il 06/06/2013 02:52:29
- MORTESCENZA
Il neologismo indica la Vicinanza alla Morte, anche detta Lontananza dalla Vita.
0 = SANTO
1 = UMANO - MEZZUOMO
2 = GHOUL BIANCO
3 = GHOUL GRIGIO
4 = GHOUL NERO
5 = ZOMBIE
6 = MUMMIA
7 = SCHELETRO
8 = TESCHIO
9 = POLVERE
10 = SPIRITO
- RAZZE
Più che delle vere e proprie razze, sono condizioni fisiche e metafisiche.
UMANO (parte con 15 PUNTI BONUS)
Guadagna UNA PROFESSIONE A SCELTA
MEZZUOMO (parte con 5 punti BONUS)
Guadagna ?
GHOUL BIANCO (parte con 0 PUNTI BONUS)
Guadagna INTIMIDIRE e FUORILEGGE
GHOUL GRIGIO (parte con 20 PUNTI MALUS)
Guadagna INTIMIDIRE, ROBUSTEZZA e FUORILEGGE
GHOUL NERO (parte con 50 PUNTI MALUS)
Guadagna INTIMIDIRE, ROBUSTEZZA, POTENZA e FUORILEGGE
ZOMBIE (parte con 100 PUNTI MALUS)
Guadagna INTIMIDIRE, ROBUSTEZZA, POTENZA, ORDA e FUORILEGGE
MUMMIA (parte con 500 PUNTI MALUS)
Guadagna INTIMIDIRE, ROBUSTEZZA, POTENZA, ORDA, CONSERVAZIONE e UNA PROFESSIONE A SCELTA
SCHELETRO (parte con 1000 PUNTI MALUS)
Guadagna INTIMIDIRE, ROBUSTEZZA, POTENZA, ORDA, CONSERVAZIONE, MASCHERA e UNA PROFESSIONE A SCELTA
TESCHIO (impossibile partire da TESCHIO)
Guadagna ?
POLVERE (impossibile partire da POLVERE)
Guadagna ?
SPIRITO (parte con 10000 PUNTI MALUS)
Guadagna ?
SANTO (parte con 5000 PUNTI MALUS)
Guadagna SANTITA', UN tipo di RELIGIONE E UN DONO a caso.
Se si diventa SANTO in gioco il DONO è scelto dal Giocatore.
Per ora è tutto.
04/06/2013 14:22:55 e modificato da yoshi il 04/06/2013 16:05:15
Poteva forse mancare?
El Nazareno
Per gli amici Il Messia
Vivo (?)
Santo (?)
Nato a Nazaret (?), il 7 a.C. (?)
Rinato (?) a Gerusalemme, Impero Romano nel 40 d.C. (?)
Dimora (?) a Gerusalemme (?)
Nota 1
Gesù di Nazaret (Betlemme o Nazaret, 7-2 a.C. – Gerusalemme, 26-36) è il fondatore del Cristianesimo, religione che lo riconosce come il Cristo (Messia) atteso dalla tradizione ebraica e Dio fatto uomo. Alcune religioni non cristiane, tra cui l'Islam, lo riconoscono invece come profeta mentre altre hanno elaborato una specifica visione su di lui. Gesù ha svolto la sua attività di predicatore, guaritore ed esorcista negli ultimi anni della sua vita nella provincia romana della Giudea.
Secondo la tradizione cristiana, le principali fonti testuali relative a Gesù sono i quattro vangeli canonici (Matteo, Marco, Luca e Giovanni). Per quanto concerne le ricerche storiche sulla sua vita le principali fonti si trovano nel Nuovo Testamento, in particolare nelle lettere di Paolo e nei vangeli sinottici, fonti che hanno trovato alcuni interessanti riscontri in ritrovamenti e studi archeologici. Gli ultimi secoli hanno visto infatti lo sviluppo di ricerche volte a valutare l'attendibilità storica dei vangeli, inclusi gli elementi soprannaturali e miracolosi, sia a ricostruire il profilo del Gesù storico.
I vangeli narrano la nascita di Gesù da Maria vergine, la predicazione focalizzata sull'annuncio del Regno dei Cieli e sull'amore al prossimo, e realizzata con discorsi e parabole accompagnati da miracoli; narrano infine la sua passione, morte in croce, risurrezione e ascensione al cielo. I vangeli e gli altri scritti del Nuovo Testamento identificano Gesù con il Messia e il Figlio di Dio. Le neotestamentarie lettere paoline esaltano il valore salvifico della sua morte e risurrezione. Per le principali confessioni religiose cristiane è la seconda persona della Trinità, assieme al Padre e allo Spirito Santo, e "vero Dio e vero uomo".
Dai vangeli appare come la predicazione e l'operato di Gesù abbiano riscosso nella società ebraica coeva un limitato successo, conseguito peraltro principalmente tra i ceti più bassi. Il breve periodo della sua predicazione si concluse con la morte in croce, richiesta, secondo i vangeli, dalle autorità ebraiche del Sinedrio ma irrogata dall'autorità di Roma (che riservava agli schiavi una tale sorte), su decisione finale del prefetto romano Ponzio Pilato. Dopo la morte, i seguaci di Gesù ne sostennero la risurrezione e diffusero il messaggio della sua predicazione, facendone una delle figure che hanno esercitato maggiore influenza sulla cultura occidentale.
Secondo il punto di vista ebraico, Gesù è stato un predicatore itinerante, ma non il Messia atteso; non era Figlio di Dio, non ha compiuto miracoli e, dopo la morte in croce, non è risorto né asceso al cielo. Secondo l'Islam, Gesù è stato uno dei maggiori profeti venuti prima di Maometto; nacque verginalmente, compì dei miracoli (per volere divino), non morì, ascese al Cielo, deve tornare alla fine dei tempi quando sconfiggerà l'Anticristo, ma non era Dio che, secondo la sura CXII, "non ha generato né fu generato". Anche molti degli altri principali movimenti religiosi contemporanei hanno elaborato una propria interpretazione su Gesù.
Nota 2
I vangeli non narrano esplicitamente la vita di Gesù prima del suo ministero pubblico come pure le altre fonti storiche non cristiane. Alcune informazioni sono però desumibili da accenni sporadici contenuti nei racconti evangelici.
Quanto alla professione, a Nazaret Gesù era conosciuto come «il figlio del carpentiere» Giuseppe (Mt13,55), e «carpentiere» egli stesso (Mc6,3).
Questa attività artigianale gli ha verosimilmente garantito una relativa agiatezza ed autonomia economica, che non lo ha fatto appartenere agli strati poveri della sua società.
Non ci è dato conoscere la dimensione della sua impresa artigianale, se cioè si trattasse di una piccola bottega rurale dedita ad aratri e gioghi, o invece di una media o medio-grande impresa costruttrice con apprendisti e garzoni, attiva in opere edilizie – anche magari in città vicine come Zippori (a 6 km da Nazaret), che veniva ricostruita e ampliata in quegli anni da Erode Antipa.
Quanto alla famiglia, il totale silenzio circa Giuseppe durante il ministero di Gesù lascia ragionevolmente supporre che questi fosse già morto. La madre Maria, invece, oltre che negli episodi dell'infanzia, compare numerose volte durante la predicazione pubblica di Gesù.
Nel Nuovo Testamento sono poi presenti diversi accenni a "fratelli" (Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda) e "sorelle" (anonime) di Gesù, che tuttavia non sono mai detti figli di Giuseppe o Maria. Data la sporadicità degli accenni e la polisemia del termine nelle lingue semitiche (i testi neotestamentari sono scritti in un greco caratterizzato da ricorrenti semitismi), non è possibile risalire con certezza alla effettiva parentela di questi con Gesù, e sono state proposte diverse interpretazioni:
la tradizione cattolica, unitamente ai primi riformatori protestanti (soprattutto Lutero, Calvino) li interpreta come cugini;
la tradizione ortodossa li interpreta come fratellastri, figli di un precedente matrimonio di Giuseppe;
la maggior parte delle Chiese protestanti contemporanee li interpreta come fratelli in senso proprio, negando il dogma della verginità di Maria sostenuto da cattolici e ortodossi.
I vangeli canonici e le altre opere neotestamentarie non fanno alcuna menzione di una sposa di Gesù o di suoi figli: la tradizione cristiana lo ha pertanto considerato celibe. Questa convinzione trova inoltre riscontro nel suo stile di vita di predicatore itinerante e nell'invito all'«eunuchia per il regno» (Mt19,10-12), con il quale Gesù chiama i suoi discepoli a una scelta ascetica, verosimilmente sul suo modello. Alcuni studiosi hanno però rilevato come la scelta celibataria di Gesù si ponesse in contrasto con l'ambiente giudaico del tempo, dove erano esaltati matrimonio e fecondità. In realtà, forme di celibato erano praticate nel gruppo degli esseni, concentrati a Qumran ma diffusi in tutta la società israelita], oltre che nel caso del rabbino coevo Siemone ben Azzai.
Particolarmente significativi, in relazione a Gesù e alla religiosità del suo tempo, sono anche i riferimenti biblici al celibato di Geremia e quello, documentato nella tradizione ebraica, dell'astinenza praticata da Mosé dopo essere stato chiamato per la sua missione.
Quanto alla cultura, Gesù, come tutti gli ebrei della Terra d'Israele dell'epoca, parlava correntemente aramaico, una lingua semitica, della quale appare traccia in alcuni detti originali riportati dai vangeli (Mc5,41;7,34;15,34). Dai vangeli (Gv7,15) non sembra che avesse studiato presso qualche scuola rabbinica, anche se non si può escludere che possedesse la cultura di base che poteva essere impartita in una scuola di lettura della Torah di una sinagoga. Sicuramente sapeva leggere (e scrivere) in ebraico, lingua non più correntemente parlata, ma usata per il culto e le preghiere (Lc4,16-17), e dalla sua predicazione traspare una profonda conoscenza delle Scritture ebraiche. È ignoto se conoscesse il latino, lingua degli occupanti romani, o il greco, nella versione popolare (koinè) parlata in Medio Oriente.
In epoca moderna, alcuni studiosi hanno sostenuto che Gesù fosse un esseno, ma tutta la sua predicazione e i suoi atti contro il formalismo e le regole di purità formale sono in totale antitesi con quanto si sa degli Esseni.
05/06/2013 17:53:48
HONORIUS
L'Imperatore Teschio
Nonvivo
Teschio
Millequattrocinquantadue anni
Nato a Costantinopoli, Impero Romano d'Oriente, il 384
Rinato per la prima volta a Ravenna, Impero Romano d'Occidente, il 423
Dimora a Ravenna
Nota 1
Flavio Onorio (Costantinopoli, 9 settembre 384 – Ravenna, 15 agosto 423) fu il primo imperatore romano d'Occidente, dalla morte del padre Teodosio I (395) alla propria.
Già nel 393 ricevette il titolo di augusto. Durante il suo regno, il fratello maggiore, Arcadio, resse l'Impero d'Oriente.
Onorio era il figlio dell'imperatore Teodosio I e di Elia Flaccilla; aveva un fratello maggiore, Arcadio, e una sorella morta in giovane età, Pulcheria Teodosia.
Il padre lo onorò del titolo di nobilissimus puer e gli conferì il consolato per l'anno 386, quando Onorio aveva due anni.
Raggiunse il padre a Roma (389), poi tornò a Costantinopoli (391).
Nel 392 morì l'augusto d'Occidente, Valentiniano II, e poco dopo il generale di origine barbara Arbogaste elevò al trono Eugenio.
Teodosio fece inizialmente intendere di accettare il nuovo collega, ma poi, il 23 gennaio 393, proclamò Onorio, all'età di dieci anni, augusto d'Occidente, associandolo al trono come aveva fatto dieci anni prima con Arcadio e mettendolo in diretta opposizione a Eugenio.
Il 6 settembre 394, Eugenio fu sconfitto nella battaglia del Frigido; in quello stesso anno, Teodosio convocò Onorio alla corte di Milano.
Prima della morte di Teodosio (17 gennaio 395), quest'ultimo divise l'Impero tra i due figli: ad Arcadio andò la parte orientale, a Onorio la parte occidentale.
Questa divisione fu, dal punto di vista formale, solo amministrativa, essendo l'Impero ancora uno, ma fu anche un importante evento della storia romana, in quanto mai più un imperatore regnò sull'Occidente e sull'Oriente contemporaneamente.
Essendo Onorio ancora minore, la reggenza effettiva fu affidata a Stilicone, un generale di origine vandala; per rafforzare il proprio legame con l'imperatore, Stilicone diede in sposa a Onorio la propria figlia Maria (398 circa) e, dopo la morte di questa, l'altra figlia Termanzia (408).
L'impero d'Occidente fu sottoposto, durante il regno di Onorio, ad una serie di spinte disgregatrici sia esterne che interne, con invasioni di popoli barbari e diverse ribellioni di usurpatori (le fonti ne ricordano nove).
Nel 397 il comes Africae Gildone si ribellò nell'Africa settentrionale, ma la sua rivolta fu soffocata un anno dopo (31 luglio 398).
Nel 402 e 403, Stilicone respinse le incursioni dei Visigoti di Alarico.
Proprio a causa dell'invasione dei Visigoti, nel 402 Onorio spostò la capitale da Mediolanum, più esposta, a Ravenna, considerata meglio difendibile in quanto circondata da paludi.
La necessità di difendere l'Italia costrinse Stilicone a sguarnire la Gallia.
Nel 405, un esercito barbaro, al comando di Radagaiso, invase l'Italia, portando la devastazione nel cuore dell'Impero, finché Stilicone non lo sconfisse nel 406.
Nel frattempo i Romani esercitavano un controllo sempre più debole sulla Britannia romana; rimaste isolate, le guarnigioni romane di quella provincia sostennero diversi usurpatori, tra cui Marco (406 - 407), Graziano (407), e Costantino "III": questi invase la Gallia nel 407, occupando Arelate.
Il 31 dicembre 406 un grosso esercito di Alani, Suebi e Vandali sfondò la frontiera e invase la Gallia; questi popoli si mossero in Hispania nel 409.
L'influenza politica di Stilicone cresceva ad ogni vittoria militare conseguita, ma allo stesso tempo cresceva l'opposizione che il generale riscuoteva a corte, in particolare dal partito contrario alla negoziazione con i popoli barbari, guidato da Olimpio.
Dopo la morte di Maria, Stilicone convinse Onorio a sposarne la sorella Termanzia (408), ma quello stesso anno Onorio sposò la causa degli oppositori del comandante, entrando così nella sfera d'influenza del cortigiano che lo convinse a liberarsi di quello condannandolo a morte, facendone uccidere anche il figlio.
L'eliminazione del più valido generale dell'Impero romano d'Occidente permise ad Alarico I e ai suoi Visigoti la ripresa dell'offensiva militare. Durante lo stesso 408, Alarico chiese ad Onorio il permesso di portare il proprio esercito dal Norico alla Pannonia, oltre a modesti versamenti, ma Onorio, consigliato dal proprio magister officiorum Olimpio, si rifiutò di contrattare.
I Visigoti, allora, raggiunsero Roma ed estorsero ai notabili cittadini 5000 libbre d'oro, 30.000 libbre d'argento, 4.000 tuniche di seta, 3.000 panni porpora e 3.000 libbre di pepe, mentre Onorio rimaneva inerte a Ravenna.
Nel 409 Alarico tornò a Roma dove, col sostegno del Senato romano, mise sul trono un uomo a lui più congeniale, Prisco Attalo.
L'anno successivo, dopo aver ricevuto sei legioni dall'Impero romano d'Oriente, Onorio negoziò con Alarico, ottenendo che questi deponesse Attalo; i negoziati, tuttavia, a causa del tradimento dell'imperatore che tentò di tendere un'imboscata al generale barbaro, si interruppero e si giunse al sacco di Roma (410), durante il quale Alarico prese in ostaggio persino Galla Placidia, sorella di Onorio.
Intanto la rivolta dell'usurpatore Costantino "III" in Gallia era ancora in atto. In aiuto di Onorio venne la rivolta, nel 409, di Geronzio, generale di Costantino, che proclamò un proprio imperatore, Massimo, in Hispania, e assediò Costantino ad Arelate; qui i due ribelli furono raggiunti dal generale romano Flavio Costanzo (Costanzo III), il quale sconfisse in successione Geronzio e Massimo e poi Costantino (411).
La situazione in Gallia non era però ancora stabilizzata, e da lì giunse un altro pericolo per il potere di Onorio: subito dopo che le truppe di Costanzo erano tornate in Italia, Giovino si ribellò nella Gallia settentrionale, col sostegno di Alani, Burgundi e della nobiltà gallo-romana.
Giovino cercò l'alleanza con i Goti di Ataulfo (412) ma si inimicò il re barbaro proclamando augusto il proprio fratello Sebastiano: Ataulfo cercò di accordarsi con Onorio, il quale lasciò che il sovrano goto risolvesse il problema dell'usurpatore, sconfitto e ucciso nel 413.
In quello stesso anno Costanzo sedò un'altra rivolta, quella di Eracliano in Africa.
Nel 414 Costanzo attaccò Ataulfo, che rimise sul trono nuovamente Prisco Attalo, e sposò Galla Placidia.
Costanzo forzò Ataulfo a ripiegare in Hispania e Attalo, avendo perso il sostegno dei Visigoti fu catturato e deposto.
La tattica di Costanzo di impedire ai Visigoti di ricevere i rifornimenti ebbe i suoi frutti: i Goti soffrirono la fame e il nuovo re Vallia (415-418) accettò di firmare un trattato di pace con i Romani: Galla Placidia sarebbe stata restituita a Roma, e i Visigoti, in cambio di 600000 misure di grano e del territorio dell'Aquitania, si impegnavano a combattere in nome dei Romani i Vandali, gli Alani e i Suebi in Hispania.
I Goti, condotti da Wallia, annientarono i Vandali Silingi nella Betica e gli Alani in Lusitania e Cartaginense, riconsegnando le province conquistate all'Impero; in cambio, Costanzo premiò Wallia e i Visigoti permettendo loro di stanziarsi in qualità di foederati (alleati dell'Impero) nella Valle della Garonna, in Aquitania, dove ottennero terre da coltivare (418).
L'Aquitania sembra sia stata scelta come terra dove far insediare i Visigoti per la sua posizione strategica: infatti era vicina sia dalla Spagna, dove rimanevano da annientare i Vandali Asdingi e gli Svevi, sia dal Nord della Gallia, dove forse Costanzo intendeva impiegare i Visigoti per combattere i ribelli separatisti Bagaudi nell'Armorica.
Per riallacciare i rapporti con i grandi proprietari terrieri gallici, alcuni dei quali, lasciati in balia dei Barbari, avevano preferito trasferire la loro alleanza dall'Impero ai barbari per scongiurare una possibile confisca dei loro terreni da parte dei nuovi padroni, Costanzo spinse Onorio a istituire un concilio delle sette province (della Gallia a sud della Loira), che si riuniva ogni anno ad Arelate.
La prima seduta si tenne nel 418 ed è possibile che abbia riguardato il problema delle terre da assegnare ai Visigoti. Nel frattempo, nel 417 Costanzo inviò Exuperanzio in Armorica, per sedare la rivolta dei Bagaudi e restituire la Gallia nord-occidentale all'Impero, mentre Castino fu inviato contro i Franchi, ed è plausibile che Costanzo abbia cercato di intervenire persino in Britannia.
In Ispania tuttavia la situazione si deteriorò di nuovo: nel 419 Gunderico, re dei Vandali, rinforzato dagli Alani superstiti che si erano uniti a lui, mosse guerra agli Svevi: i Romani, nel 420, reagirono, spingendo i Vandali a trasferirsi in Betica. Infine, nel 420-422 un certo Massimo, forse da identificarsi con il candidato di Geronzio, sorse e tramontò in Hispania.
Probabilmente l'attacco dei Romani ai Vandali del 420 era volto a deporre Massimo, probabilmente innalzato al trono o dai Vandali o dai Svevi; Astirio fu ricompensato per la cattura dell'usurpatore con il patriziato, mentre l'usurpatore fu condotto in catene di fronte a Onorio durante le celebrazioni per il 30º anno di regno di Onorio (422).
Nel 422/423 fu allestita una spedizione per annientare i Vandali in Betica: ma la discordia tra i generali Castino e Bonifacio spinse il secondo ad abbandonare la spedizione ritornando in Africa con le sue truppe, e le truppe del solo Castino non furono sufficienti a sconfiggere il nemico: sconfitto in battaglia, forse a causa di un presunto tradimento dei Visigoti, Castino fu costretto al ritiro a Tarragona.
Grazie all'operato di Flavio Costanzo, rispetto al 410, l'Impero aveva recuperato la Gallia, sconfiggendo usurpatori e ribelli, e una parte della Spagna, annientando, grazie ai Visigoti, gli Alani.
Onorio, spesso in contrasto con il fratello imperatore d'Oriente, cercò l'alleanza con la Chiesa cattolica eliminando le ultime vestigia del paganesimo come, ad esempio, i giochi gladiatorii.
Per rinforzarsi politicamente, Onorio si avvicinò a Costanzo, il quale prima sposò Galla Placidia (417), sorella dell'imperatore, poi fu associato al trono nel 421.
Nonostante un relativo indebolimento dell'Impero, la situazione stava migliorando decisivamente sotto la ferma guida di Costanzo e non è implausibile che se Costanzo fosse vissuto più a lungo, l'Impero si sarebbe ripreso completamente.
Tuttavia tale stratagemma fu reso vano dal decesso di Flavio Costanzo avvenuto durante il medesimo anno, così che l'imperatore, sentendosi fondamentalmente inadeguato nell'affrontare la profonda ed irreversibile crisi contingente, ritenne opportuno ritirarsi a Ravenna.
Morì nell'anno 423, di edema.
Aveva trentotto anni e regnava da ventotto; non avendo lasciato eredi, il suo trono fu prima usurpato dall'alto funzionario Giovanni Primicerio, poi recuperato da Valentiniano III, figlio di Galla Placidia.
Nota 2
Onorio
Imperatore romano
In carica: 23 gennaio 393 – 15 agosto 423
Predecessore: Teodosio I
Successore: Giovanni Primicerio (usurpatore), Valentiniano III (legittimo)
Nome completo: Flauius Honorius
Altri titoli: Pius Felix, Victor ac Triumphator (393-395)
Nascita: Costantinopoli, 9 settembre 384
Morte: Ravenna, 15 agosto 423
Sepoltura: Sconosciuta
Dinastia: Teodosiana
Padre: Teodosio I
Madre: Elia Flaccilla
Consorte: Maria Termanzia
« L'affetto di Onorio per la sorella fu tanto che, deceduto Costanzo, ... usava baciarla frequentemente sulla bocca, facendo nascere in molti il sospetto di una turpe intrinsichezza. Ma tanto amore si convertì poi in odio, ad istigazione specialmente di Spadusa e di Elpidia, nutrice di Placidia, persona a cui essa dava assai confidenza; e v'aggiungeva l'opera sua Leonteo, gran maestro della casa di lei. E le cose giunsero al segno che frequenti sedizioni scoppiarono a Ravenna, e tumulti, e risse con spargimento di sangue; poiché a Placidia era ancora affezionata la turba de'Barbari [Visigoti] a riflesso dei matrimonj di lei con Ataulfo e con Costanzo. Di modo che infine, prevalendo il fratello, per codeste inimicizie, e per l'odio succeduto al primo amore, Placidia co'suoi figliuoli venne confinata a Costantinopoli. »
(Olimpiodoro, Storie, frammenti e riassunto di Fozio)
Il poeta Claudio Claudiano scrisse diversi panegirici riguardanti episodi della storia dell'Impero romano d'Occidente durante il regno di Onorio. Tra questi l'Epithalamium de nuptiis Honorii et Mariae (398), dedicato alle nozze di Onorio e Maria e i panegirici Panegyricus de tertio/quarto/sexto consulatu Honorii Augusti, in occasione del terzo (396), quarto (398) e sesto (404) consolato di Onorio.
Raffigurazioni di Onorio di una certa importanza sono presenti nella base dell'obelisco di Teodosio nell'ippodromo di Costantinopoli (390), all'interno della raffigurazione della famiglia imperiale nel missorio di Teodosio (393), e nel dittico consolare di Anicio Petronio Probo (406).
Lo storico di lingua greca Procopio di Cesarea in "La storia delle guerre" racconta un aneddoto riguardo l'imperatore (ritenuto falso da Gibbon), affermando che egli amasse trascorrere le giornate dando da mangiare e prendendosi cura delle proprie galline che giravano liberamente per il palazzo. Procopio aggiunge che quando un messaggero gli portò la notizia che Roma era caduta, Onorio rispose: «Ma come, se ha beccato dalla mia mano solo poco fa!», alludendo alla sua gallina preferita, da lui battezzata Roma.
05/06/2013 19:50:10
EL GAUCHO
Il Falso Santo
Vivo (?)
Umano (?)
Cinquantanni (?)
Nato a Santiago (?), Cile, il 1786 (?)
Dimora a Houstin (?)
Nota 1
Sei uno dei pochi che sa chi sia El Gaucho, anche detto Il Falso Santo.
Il motivo di questo soprannome è dovuto alla leggenda che El Gaucho irradia una volontà inizialmente benefica, ma che, a lungo andare, lentamente ti prosciuga.
Nessuno sa chi sia veramente.
Neanche tu.
Nota 2
C'è qualcuno che dice che Gaucho sia in realtà Adamo.
C'è qualcun altro che dice che Gaucho sia in realtà Mosè.
C'è perfino chi sostiene che lui sia Gesù Cristo.
I più folli e i più colti credono che in realtà El Gaucho sia Caino.
Hai con te qualche frammento mangiato dal tempo.
La lingua è il sanscrito.
Se non conosci tale idioma, questi frammenti ti serviranno a ben poco.
O forse no?
- Frammento 1
"...non c'è nulla di assurdo e non... coloro..che...che...che...non...sicché...trovare moglie... creature sulla terra...."
- Frammento 2
"...ci sarà spiegata un giorno chiaramente da Dio, ma vogliamo...ma che ci..incredibile..."
- Frammento 3
"Il capitolo IV della Genesi ci parla della nascita di Caino, di Abele e di Set; Adamo ed Eva sono stati espulsi dal giardino di Dio ed hanno iniziata la loro vita coniugale in mezzo alle nuove circostanze: nascono i primi due figliuoli. A questo punto, per chiarire il problema, dobbiamo porci delle domande: Quanti anni aveva Adamo alla nascita di Caino? Quanti anni passano fra la nascita di Caino e quella di Set? Set è il terzo figlio di Adamo oppure è semplicemente un figlio concesso da Dio per sostituire l'amato Abele?
Sono tutte domande che dimostrano da quanti punti di vista può essere considerato il problema.
Adamo aveva 130 anni quando nacque Set, ma quanti anni aveva quando nacque Caino?
Noi non sappiamo neanche se Iddio incomincia a contare gli anni di Adamo dal giorno che fu creato o piuttosto dal giorno che fu espulso dal giardino di Eden e che quindi fu sottoposto al valore degli anni e del tempo.
Anche questo punto ha il suo valore perché se gli anni di Adamo incominciano, nel pensiero di Dio, da quando esce da Eden, Caino può essere nato quando suo padre aveva soltanto uno o due anni, cioè quando suo padre aveva vissuto soltanto uno o due anni fuori del giardino; se invece i 130 anni che Adamo aveva alla nascita di Set erano tanti dal giorno che fu creato, Caino può aver visto la luce quando suo padre aveva forse 65 anni.
Parliamo di 65 anni perché altri patriarchi antidiluviani hanno avuto il loro primo figliolo a quell'età. Comunque, dalla nascita di Caino alla nascita di Set può essere trascorso un lungo o lunghissimo periodo di tempo e in questo lunghissimo periodo di tempo Adamo può avere avuto figliuoli e figliuole in numero notevole.
- Frammento 4
Alcuni critici affermano che tutti i figliuoli di Adamo sono nati "dopo" Set e perciò non esistevano quando Caino fuggì lontano dai suoi genitori per cercare moglie.
Questo non è chiaramente detto dalla Bibbia perché se essa ci parla di quello che avvenne dopo Set, non ci parla di quello che avvenne dopo Caino. Infatti così leggiamo nella Genesi: "Adamo dopo aver vissuto centotrent'anni generò un figliuolo alla sua somiglianza, secondo la sua immagine e gli pose nome Set...il tempo che visse Adamo dopo ch'ebbe generato Set, fu ottocento anni e generò figliuoli e figliuole".
- Frammento 5
Nulla ci autorizza a pensare che dopo Caino ed Abele, Adamo non generò figliuoli e figliuole. Anzi entro il lungo spazio di tempo che poteva esserci e che certamente ci fu fra la nascita di Caino e quella di Set potevano nascere forse due o tre generazioni.
Il fatto che Set venga presentato come la "sostituzione" di Abele ed il fatto che egli venga incluso nella genealogia come il "primogenito" non dicono affatto che egli sia stato il terzo figlio di Adamo.
Consideriamo infatti la cosa alla luce della Scrittura: Caino era il primogenito, ma Abele era l'amato da Dio; Caino, roso dall'invidia e vinto dal peccato, uccide Abele cioè uccide colui sul quale Iddio aveva posato il Suo occhio. Abele non è più il pellegrino del cielo, come lo chiamerà più tardi un grande cristiano, è scomparso dal mondo e Iddio vuol suscitare uno che prenda il suo posto e fa nascere Set colui dal quale viene Enos capostipite di un "popolo del Signore" (Genesi 4:26).
Questo non ci dice affatto che Set è il vero "primogenito" e che è nato subito dopo Caino ed Abele anzi sembra dirci esattamente il contrario. Adamo poteva avere figliuoli, figliuole e nipoti quando Iddio gli fece nascere "un uomo secondo il piano divino" che doveva essere considerato il vero capostipite, il vero primogenito di un popolo di Dio.
Non avvenne così anche nella storia di Giacobbe? Ruben il "primogenito" fu riprovato per il peccato commesso contro Dio e contro il padre, ed un altro figliuolo prese il posto di primogenito e questo figliuolo fu Giuseppe undicesimo figliuolo maschio di Giacobbe.
La Scrittura molte volte ci mostra che i "primogeniti" di Dio non sono sempre quelli che lo sono per nascita, ma sono quelli che lo sono per elevazione e le storie di Davide, di Efraim, di Salomone, di Giacobbe, dei leviti ci illustrano chiaramente questa verità. Sono storie che ci mostrano che l'elezione di Dio non è legata all'età: i primogeniti vengono ignorati o posti da una parte e altri, nati dopo, prendono il loro posto nel piano e nella benedizione di Dio.
Quindi alla fuga di Caino potevano esserci sparsi, nei dintorni del paese, numerosi discendenti di Adamo raggruppati in colonie o famiglie ed infatti alla nascita di Enos, avvenuta 105 anni dopo quella di Set, suo padre, gli uomini già numerosi nel mondo, si separarono in due distinti popoli: uno profano ed uno religioso; uno di Dio ed uno estraneo a Dio.
Ci sembra quindi che non esistano elementi validi per dichiarare che la storia di Caino è assurda e storicamente imprecisa; ma esaminiamo ora se può essere considerata immorale. Infatti, i critici, irriducibili ed ostinati, affermano che se Caino ha potuto trovare una moglie, l'ha potuta trovare soltanto nel numero delle sue sorelle e quindi ha compiuto un atto incestuoso condannato e condannabile.
Prima di ogni cosa vogliamo far notare che si potrebbe allora spostare il problema anche più avanti e portarlo addirittura ad Adamo perché anche Adamo ha avuto una moglie che non veniva da altro popolo o da altra famiglia, ma dalla sua stessa carne; una moglie cioè che era più che sorella o parente.
Se Adamo poteva avere una moglie della sua stessa carne vuol dire che Iddio riteneva sana e morale questa relazione matrimoniale.
Che cos'è infatti la morale? La morale è semplicemente una legge della società umana o per la società umana. E' cioè una legge formulata dagli uomini per la società o una legge formulata da Dio per gli uomini. L'immoralità si verifica soltanto quando c'è la trasgressione della legge perché il "peccato è la trasgressione della legge". Se non c'è legge non ci può essere trasgressione della legge.
Ebbene che cosa c'insegna la Bibbia a questo riguardo? C'insegna chiaramente che Iddio ha dato la sua legge o ha rivelato la sua volontà in ragione delle condizioni degli uomini. Non quello che è proibito oggi è stato sempre proibito e non quello che gli uomini devono fare oggi dovevano fare ieri. Basta ricordare le parole di Gesù: "Fu detto dagli antichi: Non commettere adulterio... ma io vi dico che chi solo riguarda una donna...". Sono parole che ci parlano di una legge che si sviluppa, che si perfeziona; Iddio chiede di più perché sa di poter chiedere di più. Egli ha tollerato, ha permesso, ha considerato le circostanze e le condizioni di ieri, ma col mutamento delle cose compie anche il completamento della legge.
Tutti ricordiamo la disputa sostenuta da Gesù, intorno al divorzio. Gli oppositori del Maestro si facevano forti di una legge data da un legislatore inviato da Dio: "Perché Mosè permise il divorzio?" "Per la durezza dei vostri cuori..." rispose Gesù e con questa risposta fece chiaramente comprendere che la legge data da Mosè "rendeva morale" un atto del quale gli israeliti, in quell'epoca, non erano capaci di fare a meno.
Possiamo forse concludere che questo metodo di Dio rappresenta un compromesso della verità e che Iddio stesso muta e si cambia secondo le esigenze degli uomini? No, possiamo soltanto dire che Colui che è il Legislatore perfetto e la Giustizia assoluta chiede agli individui ed ai popoli soltanto quello che essi possono dare e fare. Ogni individuo ed ogni popolo ha una responsabilità propria che è in relazione alla luce, alla legge e alla forza che possiede davanti a Dio.
Noi non siamo esaminati da Dio sul metro della legge degli antichi e gli antichi non sono esaminati in base alla legge che possediamo noi; ognuno deve rispondere personalmente a Dio.
Quindi, Abramo, che sposa Sara, figliuola di suo padre (Gen. 20:12); o Nahor che prese in moglie Milca, figliuola di suo fratello (Gen. 11:29), possono essere considerati uguali a Caino che forse prese in moglie una sua nipote od una sua sorella. I matrimoni fra consanguinei condannati oggi dalla legge morale, erano resi necessari, all'epoca primitiva, dalla particolare condizione della nascente umanità che faceva capo ad una sola coppia di coniugi e quindi voler fare appunti di puritanesimo sembra almeno puerile perché anche in opposizione con ogni conclusione logica e storica.
- Frammento 6 - in dotazione solo ai Santi e ai Nonvivi
Caino poteva facilmente trovare moglie perché la Bibbia non esclude affatto l'esistenza di una figliolanza di Adamo, successiva a Caino stesso e precedente a Set e Caino poteva anche contrarre un matrimonio con donna consanguinea perché a quell'epoca non esisteva rivelazione o legge che rendesse quell'atto - necessario allo sviluppo della specie umana - riprovevole od immorale.
06/06/2013 00:05:29
Novità!
Secondo recenti disposizioni si è deciso che GHOUL TOWN PBC non sarà unicamente un play by chat, ma anche un play by forum, un play by mail ed un play by facebook.
Per questo motivo incollerò l'annuncio (solo quello, non preoccupatevi) anche nelle altre sezioni.
Grazie per l'ascolto,
EL TESCHIO SANTO (carino come soprannome, eh?)
06/06/2013 00:28:21
Un play by chat, by forum, by mail e by facebook...regolato come?
Nel senso, l'intenzione è quella di accorpare più strumenti accessori al pbc o di infilare l'ambientazione in quattro diverse piattaforme con pg e trame che vanno per conto loro?
In entrambi i casi mi sembra un po' delirante da gestire <.<
Ottimi quesiti.
Ti rispondo con:
- La prima che hai detto.
- Oh sì, lo è. Ma la cosa non mi impensierisce.
Sono altri i problemi, fidati ;)
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