I difetti da evitare

05/06/2011 10:46:28

Quoto, Owli: ottimo metro che scremare gestioni di un certo spessore dalla fuffa, peraltro.

Importantissimo anche per me. Vengono pubblicate scempiaggini di ogni tipo, quando non addirittura ambientazioni assenti, o di 4 righe: e se lo dici, chi le ha..."scritte" si adombra pure.
Cosa sia un ambientazione è per molti gestori ancora un mistero da svelare.



Ma che vi fa di male il "simbolino" quando chi lo possiede lo merita, lo gioca, ne prende pregi e difetti, aiuta ad implementare un gioco collettivo ruolando la posizione che ha scelto per il suo pg?
Io inviterei a rivedere una posizione ostracistica verso il gioco delle gile, che rimangono un ottimo motore anti-staticità dentro una land: semmai, ci sarebbe da parlare di gilde affidate ad assenteisti cronici, di meritocrazia (tema sempre molto delicato, perchè di solito che ritiene di meritare questo o quello non si meriterebbe più di un calcione nelle gengive..), o di reale utilità delle gilde stesse rispetto al background di gioco (le land sono strapiene di organizzazioni inutili ai fini del gioco che diventano pascolo per nullafacenti da bar).

quota

05/06/2011 12:27:30

No no Prettyjane, io non sono contro le gilde, anzi le considero un buon motore di gioco! Piuttosto come dici tu, sono contrario alla "malagestione" delle stesse.
Le gilde, corporazioni, gruppi di gioco on game che siano, sono e devono essere fonte di gioco per l'intero gdr, il fatto è che molte volte il gioco porta ad escludere quelli che invece ad una gilda non appartengono, magari lecitamente, ma a volte anche senza un perchè.

quota

05/06/2011 12:35:54

E quello è un problema di mala gestione (o spesso, di miopia nella stesura di un bg che inclusa gilde che, palesemente, possono solo dedicarsi al tresette, disperdendo forze di gioco, demotivando giocatori).

"Escludere" chi non appartiene ad una gilda è secondo me un falso problema: premesso che di norma gli esclusi fanno del loro meglio per auto-escludersi, sono favorevole a un sistema che consenta lo sviluppo di linee di gioco coerenti e alternative a quanto già proposto da un ambientazione (ripeto: coerenti), a patto di profondervi impegno.
La parola chiave è quella: impegno. Di norma, dai player si vede "pretesa". Pretesa di avere la propria corp, pretesa di non fare e avere, in termini di ruoli, capacità e quant'altro.
Un ambiente valido, se ti impegni, ma sul serio e non a chiacchiere, dovrebbe permettere la crescita del tuo personaggio e del gruppo alternativo che volesse formare (e vedi che, gira gira, nient'altro è che una nuova corp, ne più ne meno).

quota

05/06/2011 17:02:33

Secondo me il difetto maggiore che può avere una land è: Stagnare.

Stagnare nel senso di rimanere morbosamente attaccata alle proprie idee, concetti, regole...

Idee:
I gestori dovrebbero essere aperti ad idee che non sono al 100% identiche con le proprie. Dovrebbero essere in grado di dire: "Io penso "a", l'utenza pensa "b", magari possiamo arrivare ad un compromesso in "c"." Non vuol dire che TUTTO quello che gli viene proposto/segnalato/comunicato debba necessariamente essere implementato/ripreso/adottato. Significa solo di non rimanere inflessibili e intolleranti verso cambiamenti che, perché no, potrebbero anche essere validi.

Concetti:
Se la mia land parte con l'idea di avere 20poli di gioco (perché prevedo/spero di avere 400utenti connessi in media) ma poi vedo che non riesco a sfruttarne nemmeno 2 per bene (perché magari ho solo 15utenti connessi) allora devo tornare sui miei passi e trovare un modo ON e OFF decente di adattare la land alle esigenze e quindi di tornare da 20poli a 1polo.

Regole:
Il regolamento è fondamentale. Detto questo c'è da dire che se il regolamento lo scrivo all'apertura della Land, a meno che non sia un fenomeno e possa prevedere con precisione raccapricciante (più impossibile che raro direi) il futuro e l'evoluzione della land, e poi non lo tocco più, non aggiungo ne tolgo nulla, non amplio le guide e non correggo eventuali imprecisioni/dimenticanze, il regolamento da fondamentale che era diventa obsoleto e ben presto farà più danni che altro.

Quindi, concludendo: Una land deve evolversi. Sempre.

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quota

05/06/2011 23:23:27

Certe volte mi chiedo dove giochi, Faber.
O dove hai giocato l'ultima volta, verso fine ottocento, suppongo.

quota

06/06/2011 00:19:36 e modificato da gargamella il 06/06/2011 00:24:27

Credere che creare un gioco sia creare una cosa che vada bene a tutti e possa essere da tutti giocata ridpondendo ad ogni possibile capriccio desiderio o aspirazione.
Essere consci che creare un gioco e un ambiente di gioco non vi rende migliori di chi, rispettando regole educazione ambientazione e compagni, giocherà con voi e di chi sceglienddo altro vi lascerà giocare per i fatti vostri.
Ricordarsi che si è responsabili di ciò che si crea, di ciò che si amministra nel bene e nel male, che se giustificate una illegalità per vostra mancanza o colpa non è colpa degli altri che sfruttano male ma di voi che date un cattivo esempio.
Mancare di essere chiari nel comunicare: cosa si è creati, per chi lo si è creati e con quale metodo il gioco deve funzionare.
Capire se la risposta del pubblico permetta o meno di portare avanti il progetto senza snaturarlo solo per avere si più utenza ma non più il gioco e lo stile di ruolo che volevate raggiungere con il vostro lavoro.

quota

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