La Rocca Online

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In principio era solo un enorme Maelstrom di Esashtar...


...un colossale vortice che prendeva forma dal nulla e terminava nel nulla; alimentato da se stesso e da se stesso vincolato. L’eterno mulinello vorticava, per anni, per ere; e ogni certo numero di secoli o millenni,
esso filtrava potere dal nulla attorno a sé, e lo faceva suo, aumentando impercettibilmente le sue dimensioni; poca cosa, giusto la lunghezza di un sistema solare a volta…
Ma, narrano le leggende, ad un tratto il Vortice Primordiale smise di crescere, smise di attingere energia dal nulla attorno a sé; ma continuava a muoversi, a ruotare e a vorticare, forse stavolta sarebbero serviti più anni per farlo crescere. Ma così non fu, i decenni, i secoli, i millenni passarono ed il Maelstrom restava uguale a se stesso, aveva raggiunto un equilibrio con il nulla che lo circondava, e con se stesso; avrebbe pulsato e vorticato in eterno, sino a che qualcosa non fosse venuto a disturbare il
suo equilibrio e la sua quiete. Ora, non tutti sanno dell’esistenza dei Piani. Questi sono la proiezione di loro stessi, ma sfalsati nel tempo di pochi secondi o di diversi millenni. Essi sono sovrapposti, dunque
sono uno e milioni nello stesso luogo. Probabilmente il Maelstrom primordiale aveva già superato lo spazio di cui il suo piano disponeva, ma questo non potrà mai essere noto, fatto sta che su un altro piano, pochi secondi, o pochi secoli più indietro, lo stesso Maelstrom cresceva e stava per raggiungere l’equilibrio come fece la sua proiezione futura. Ma mentre quest ultima non trovò difficoltà ad espandersi nel piano successivo, la seconda si trovò a sforare nel piano di cui stiamo narrando la storia. Fu allora che l’equilibrio andò perduto. La coda del Maelstrom più giovane si insinuò
nell’occhio del più vecchio, i due vennero a contatto, gli assi di rotazione sbandarono, si scontrarono, collidevano e si fondevano, poiché essi appartenevano a piani diversi ma
erano fatti entrambi di Esashtar. Si fuggivano e si attiravano; ma la loro somma creava un potenziale che nemmeno i due piani uniti avrebbero potuto sostenere, e in un lasso di tempo di pochi milioni di anni i due vortici si frenarono a vicenda finché il più giovane,
respinto dal più anziano, non iniziò a vorticare in senso opposto. Il contatto successivo fra i due generò la fine di un era e l’inizio di un'altra. Ci fu un esplosione di silenzio, un irradiamento di buio e spruzzi di magia di cui i Maelstrom erano composti, saettarono in ogni direzione, con mute urla capaci di assordare e brillanti di buio tali da accecare. Queste gocce di magia erano però un misto di uno e dell’altro Maelstrom, dunque non
potevano esistere, e quando in una di esse lo scontro fra le due entità veniva vinto dall’Esashtar del piano più giovane, la goccia si annichiliva e veniva distrutta, poiché il piano originario non poteva contrastare un intero Maelstrom, ma una goccia alla volta si. Quando invece le due entità si pareggiavano, iniziava una lotta millenaria all’interno della singola goccia, sino a quando essa non moriva, poiché le due parti si eguagliavano.
Infine, quando in una goccia era presente solo entità Esashtar originaria di quel piano, questa attirava a sé le gocce circostanti più piccole, cercando di ricostituire l’originale vortice e ricominciare nelle Ere a far vorticare il Maelstrom.
Solo due masse di Esashtar rimasero separate, anche se l’attrazione fra loro era molto forte. A differenza di quanto accadeva solitamente, le due entità si inseguivano e respingevano a vicenda ma sempre restando intatte, non si annichilivano ne si distruggevano, ne si alimentavano, giravano l’una attorno all’altra, quella facente parte del vecchio Maelstrom intrisa di energia divina (in seguito il lettore capirà perché) e quella nata dal più giovane vortice intrisa di magia pura. Milioni di anni dopo gli abitanti della terra impareranno a chiamarli Sole e Luna.
Ma fra le migliaia di miliardi di gocce sparse fra i due piani, in una successe qualcosa di inaspettato. Essa sarebbe dovuta morire, poiché composta dalle due entità; ma stranamente, all’interno di essa, queste due entità non combattevano, bensì si stavano fondendo. Fu così, che dalla fusione delle due entità si generò, nella goccia magica, si generò una volontà, che crebbe e studiò quanto la circondava finché, in un processo che durò pochi secoli, Liyr non prese coscienza di sé.

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