Dunque. Oggi è il diciassette dicembre. Oggi esce il terzo film dello Hobbit. E io non so cosa fare.
Da un lato, lo Hobbit è un libro che mi è piaciuto veramente, veramente tanto. Dall’altro, non mi sono ancora ripreso emotivamente dal secondo film. Tra apparizioni della Madonna del Divino Amore, lo spirito di McGayver che s’incarna nei nani, i fallimenti critici su Conoscenze: Draghi (Oh oh oh! Metallo fuso contro un drago rosso! Che idea geniale!), Orlando Bloom che ruba ai nani qualsiasi pretesa di eroismo, i siparietti comici del governante di Pontelagolungo e Thorin che passa da “nobile erede tragico” a “banchiere genovese” in metà del tempo che Brachetti impiega a cambiare vestiti.
Quindi il dilemma etico è questo: glieli vado a dare questi 10 euro? Dopo il secondo film, vale la pena andare a vedere il terzo, riempirsi ancora di speranze, rischiando l’ennesima delusione? Perché, diciamolo apertamente, io non mi aspetto un bel film. Anzi, per farvi capire quanto poco mi aspetto, vi offro la mia visione del film, ovvero come penso sarà il film, visti i trailer e i vari rumor che girano.
Andando in ordine:
- Intro con un monologo epicheggiante e cupo, probabilmente pronunciato da Thorin, il quale ci ricorda le precedenti puntate, sennò si sa che lo spettatore medio non si ricorda i due film precedenti e si sente perso.
- Pontelagolungo, la calma prima della tempesta. La sagoma di Smaug che si staglia sul cielo stellato. I cittadini che fanno «È un uccello! No, un aereo! No, è un drago!». Seguono bestemmie.
- Luke Evans che fa il faccino disperato pensando ai nani/la città/la teiera che ha lasciato sul fuoco.
- Fuggi fuggi generale, Luke Evans corre tra la folla per cercare la “freccia”, seguito ovviamente dal figlio, l’odioso pargolo che ogni film per famiglie deve, per legge ancestrale, inserire al suo interno.
- Smaug inizia a incendiare la città e a gongolare mentre Evans scala la torre/campanile/qualcosa.
- Smaug si accorge di Evans e si lancia in un monologo che per noia e pomposità farebbe impallidire qualsiasi professore universitario.
- Momento di SUSPANCE (da pronunciare rigorosamente all’italiana), l’odioso pargolo dà il contributo determinante (non importa cosa di preciso, è un bambino in un film, per forza deve avere una parte importante).
- Smaug muore con una frase finale che non sarebbe stata fuori luogo alla fine di un episodio di Scoobey Doo o della Signora in Giallo.
- I successivi 40 minuti di film sono riassumibili in «Dammi l’arkengemma!» «No!» *Bilbo Baggins has disconnected from the game*.
Introspezione psicologica del Signore dei Nani, parte prima
- Elrond, Saruman, Radagast e Galadriel, rivelatisi essere i Power Ranger sotto copertura, vanno a salvare Gandalf. Possibile scontro con Sauron, che in questo momento della sua vita era davvero in fissa con Seven Nation Army.
- Salvato Gandalf e riunito il Potere del Trio (e tra questi cinque ve ne sono ben due di terzetti), si riuniscono in maniera meditabonda e cupa per discutere di cose meditabonde e cupe sulla cupa e meditabonda invasione (qui avremo anche una breve scena in cui ci mostrano i cubi e meditabondi orchi, giusto per farceli ricordare di tanto in tanto, e cercano di farli apparire minacciosi dopo che sono stati massacrati da un ciccione in una botte). Ah, aggiungere anche un qualche lampo sinistro negli occhi di Saruman giusto per farci capire che è lo stesso che poi diventa cattivo nel Signore degli Anelli.
Questa .gif è salvata nel mio hardisk come “golem barile alla riscossa.”
- Immagini di armate infinite di orchi, vagabondi, lupi ecc. ovviamente tutti armati con lame morgul (le bestemmie che ho tirato durante quella scena). L’effetto sullo spettatore sarà all’incirca quello della scena iniziale di Balle Spaziali.
- Bla bla bla negoziati, bla bla bla arkengemma, bla bla bla elfi boia solo noia, bla bla bla elfi e nani che si insultano.
- Arrivano gli orchi.
- Mentre Thorin pensa a come riuscire ad aggrottare ancora di più le sopracciglia, elfi, umani e Bilbo le stanno prendendo di santa ragione (ovviamente senza una goccia di sangue che sennò i bambini si spaventano).
- Thorin inizia a provare rimorso.
- I nostri continuano a prenderle.
- Thorin continua a provare rimorso.
- I nostri continuano a prenderle.
- Questa partita di ping pong della Lega della Morale Facilmente Individuabile va avanti fino a che i nani decidono che senza nessun altro vivo non possono vantarsi di quanto sono ricchi.
- Tredici nani riescono in qualche modo a cambiare le sorti di una battaglia. Possibili casi di surf su cadaveri di orchi
- Duello finalissimo e pregno di PATHOS (anche questo pronunciato all’italiana) tra Thorin e Azog.
- Thorin uccide Azog e viene mortalmente ferito.
- Alla fine della battaglia si riconcilia con Bilbo sul letto di morte, qualche banalità di circostanza, funerali ecc.
- Bilbo torna a casa, faccia crucciata di Gandalf che altrimenti non lo capivamo che era preoccupato per il ritorno di Sauron e per l’Unico Anello.
Ecco, adesso che mi son sfogato un minimo ditemi, o Kiwi: che faccio, li vado a buttare ‘sti dieci euro per due ore e mezza di “te lo avevo detto”? Devo ancora riporre qualche speranza nell’umanità e sperare che non sia una cagata buonista, insipida e family-friendly? È lecito sperare che riescano a riprendersi da quella Corazzata Potemkin del secondo film?
Io non so la risposta a queste domande, però ho una simpatica canzoncina sui nani con la quale salutarvi: