Il Nottetempo Gdr

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Anno 2061. Sono passati più di sessant’anni ormai dall’epica battaglia contro Voldemort e il suo esercito. Più di sessant’anni da quando Voldemort e il suo esercito furono sconfitti. E dopodiché? Cosa successe? Vissero tutti felici e contenti? O no, certo che no. Ovviamente vi fu un periodo di pace. Il Ministero non era più sottoposto al controllo dei Mangiamorte, il che significava niente corruzione. La scuola di magia e stregoneria di Hogwarts riaprì i battenti e giunse alla presidenza Minerva McGranitt , ex professoressa di Trasfigurazione e capo casata Grifondoro. Ma il periodo di pace, come tutte le cose belle, terminò ben presto. Troppo presto. Così, mentre i numerosi seguaci di Voi-Sapete-Chi giacevano ad Azkban, nuove idee di libertà e di ribellione attecchivano nelle menti dei Giganti, spingendosi sempre più lontane e facendo breccia anche nelle teste di altre numerose creature magiche. E così, mentre il Ministero tenta di mantenere la situazione sotto controllo e di troncare sul nascere tutte le rivolte, in un altro luogo, lontano dai riflettori del Mondo Magico, qualcuno progetta già una strategia, un piano che possa funzionare per mettere di nuovo in ginocchio la società magica, e perché no, anche quella Babbana, approfittando della disastrosa situazione. Nel frattempo ad Hogwarts il posto di preside è stato occupato dalla brillante Eleanor Bringerlight, famosa viaggiatrice ed esperta di creature magiche (Che forse questo possa essere una delle principali motivazioni per la quale il Ministero ha deciso di metterla a capo della scuola?) . Intanto le circostanze peggiorano sempre più. Le rivolte si fanno più violente e neanche i potenti incantesimi degli addetti al Ministero riescono a placare tanta furia.
Ma è già settembre e un altro anno sta per cominciare ad Hogwarts.
Primo evento.
Kings Cross, binario 9 e ¾. Il treno parte: ore 11.00. E’ quasi sera e la ferraglia della locomotiva stride sul binario. Il treno è fermo. Perché? Qualcosa, qualcuno, sta salendo sul treno. Non sono esseri umani. Non sono neanche vivi. Ma si muovono e anche velocemente. Si arrampicano, distruggono i finestrini e irrompono nell’espresso. Urla, gemiti, grida. Inferi. Vogliono uccidere. Ma la domanda è sempre la stessa: perché? Ci vuole un attimo e la folla di studenti nel treno è nel completo delirio. Insegnanti e capiscuola fanno il possibile per salvare la situazione. Ce la fanno. Per un soffio. La locomotiva riparte.

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