Ducato dei Tre Sigilli

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[..] Sono ormai passati due anni dalla morte del Sovrano del continente, il compianto saggio e filosofo Siriel, le cui gesta rimarranno scolpite nei cuori e nelle menti dei cittadini e dei loro discendenti.

Sono stati due anni di lotte di potere, avvicendamenti politici, intrighi di corte e quanto di più aberrante la mente umana possa immaginare. La mancanza di un Re giusto e retto ha portato il Consiglio dei Detentori a forti scontri per rivendicare ognuno il proprio diritto al trono, trascurando e, di fatto, bloccando qualsiasi tipo di sovvenzione monetaria, invio di merci e beni di prima necessità verso le province del Continente e lasciando i sudditi sprofondare nello sconforto dilagante e nella miseria più totale.

Abbiamo quindi assistito ad una forte migrazione verso la Capitale di tutti quei dignitari di corte, militari decorati, semplici cittadini, contadini e rispettive famiglie privati dei mezzi di sostentamento necessari alla loro sopravvivenza, tutti in cerca di riparo dalla carestia abbattutasi sulle loro terre frustrate dall'incessante incursione di mostri e predoni, fino a quel momento diligentemente tenuti a bada anche grazie agli aiuti della Capitale. [..]

Fu proprio quando sembrava fosse giunto il peggio, costretti ad ammazzarci tra noi per l'ultimo tozzo di pane nella piazza principale che per secoli fu lustro di civilità e ricchezza della nostra Capitale, che i più stretti servitori del compianto Sovrano rinvennero il suo testamento.

Non ci fu mai dato sapere le testuali parole ivi incise, ma pare il savio re Siriel abbia svelato la sua natura semi-divina di cui già si vociferava da tempo, avendo egli vissuto oltre il doppio del massimo mai visto per un esponente della sua razza, e possedendo qualità di giustizia, onestà e scaltrezza oltre natura. Nuovamente non furono riportati i motivi del suo abbandono del mondo terreno, ma lasciò in eredità i tre sigilli del suo potere divino: a chi fosse riuscito a recuperarli sarebbe spettato il trono.

La Spada della Giustizia, lama leggendaria sempre al fianco di Siriel, nascosta tra le mura dei bastioni;

la Cotta dell'Onestà, sempre indossata in pubblico, affidata ai dignitari di Governo di cui il Sovrano maggiormente si fidava; l'Amuleto della Scaltrezza, vistosamente scintillante sul petto, affidato ad un mercante e venduto per pochi spiccioli in una bancarella del mercato della Capitale.

Fu così che, chi motivato dall'idea di un nuovo retto sovrano che potesse ridare lustro alla capitale, chi ambizioso di rinvenirne uno per rivenderlo ricavandone una fortuna, chi bramoso di sedere sul trono, ogni cittadino si mobilitò alla ricerca dei tre artefatti.[..]

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