E' sicuramente capitato a tutti noi, almeno una volta, di partecipare ad una role, in un gdr testuale, in cui i personaggi non interagivano tra loro solamente perché uno dei player non sapeva come riuscire a far iniziare al proprio personaggio una conversazione.
Ma, prima di continuare, facciamo un piccolo passo indietro. Nei gdr di tipo testuale, l'interazione tra i personaggi è una cosa fondamentale. Ma, cosa significa interagire? Fare un qualcosa che stimoli un'altra persona a reagire in un determinato modo. Ad esempio, salutare una persona significa interagire con quest'ultima, poiché, quel saluto dovrebbe dare l'opportunità di rispondere con un altro saluto, o qualcosa di simile.
Il problema nasce proprio qui, nel rispondere al tentativo di interazione o nel cercare di interagire.
Una persona che ha queste difficoltà nella vita reale, ha probabilmente anche delle difficoltà nel muovere il proprio personaggio in modo che interagisca con gli altri. Quindi, non si parla di timidezza del personaggio, ma del player!
Proseguendo nella lettura di questo articolo, troverai la spiegazione di come risolvere le proprie (o quelle di un proprio amico/conoscente) difficoltà nell'interagire con le altre persone, che, di conseguenza, risolverà anche quelle che si incontrano quando si cerca di avviare un'interazione tra due o più personaggi in un gdr di tipo testuale.
Come abbiamo già detto prima, interagire significa entrare in contatto con un'altra persona, non solo in maniera verbale quindi. Anche i segnali inviati dal corpo sono un metodo di interazione.
Ma, concentriamoci ora sul come interagire con le altre persone in maniera verbale. A seconda della persona che si ha davanti, è necessario adottare un certo tipo di confidenza.
Nel caso di una persona che non si conosce e con qualche anno in più, sarebbe meglio dare del lei, invece, quando ci si rivolge ad un coetaneo, ad un amico, ad un compagno di classe o ad un collega (nel caso in cui non ricopra un ruolo più in alto), ad un parente (se acquisito solo se lo si conosce bene), si può usare tranquillamente la seconda persona singolare.
Per iniziare una conversazione, è fondamentale trovare degli argomenti, possibilmente in comune, di cui parlare. Il luogo può esser molto utile a questo fine, basta guardarsi intorno per trovare qualche spunto! Ad esempio, se si è all'interno di un museo, si può parlare di una delle opere messe in mostra, chiedendo all'altra persona cosa ne pensa, se conosce l'autore, cercando poi di portare avanti la conversazione grazie alle varie risposte. In alternativa, qualora il contesto non fornisca abbastanza spunti per conversare, si può parlare di quel che sta accadendo nel periodo attuale, nella propria città. Il livello di confidenza può esserci utile soprattutto per capire di cosa è meglio parlare e di cosa no, e anche per mantenere la giusta distanza dalla persona con cui si sta interagendo.
Infatti, la distanza, è una degli elementi che comunicano il livello di intimità tra due o più persone. E' buona cosa non utilizzare un volume di voce troppo basso, ma neanche troppo alto, diciamo normale, e, sarebbe preferibile guardare una persona negli occhi quando si cerca di interagire con quest'ultima. Se non ci si riesce, una valida alternativa può essere quella di fissare un punto vicino agli occhi (ad esempio, il centro della fronte), senza però tenere lo sguardo sempre fisso, distogliendolo ogni tanto. E' molto importante però, nonostante tutto quello che è scritto in questo articolo riguardo all'intrattenere una conversazione, non sfociare in un monologo. Potrebbe essere interessante, ma potrebbe anche annoiare la persona con cui si sta parlando. Bisogna fare quindi attenzione ai segnali inviati da questa persona, che quindi cerca di interagire in maniera non verbale. Sono segnali che spesso non si riescono a notare, ad esempio, distogliere lo sguardo ed abbassarlo, può indicare disattenzione e, quindi, disinteresse. In conclusione comunque, nei gdr non è necessario applicare alla lettera tutte queste regole, perché, quando si ha imparato ad utilizzarle nella vità reale, viene poi naturale utilizzarle, in base all'esigenza, non è obbligatorio usarle sempre tutte.