Disposables

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“Disposables” è un GRV sulla mercificazione dei nostri simili, sulla emigrazione, sull’abbandono, sullo sfruttamento e sulla definizione stessa di “umanità” che, ad un certo momento, traccia un confine fra “noi” e gli “altri” mettendo il partecipante nelle condizioni degli “altri” tramite una dicotomia totale fra il concetto di “uomo” e il concetto di “macchina pensante” negando all’ultima i diritti del primo.

I giocatori interpretano pertanto i Disposables, androidi identici in tutto e per tutto agli esseri umani e capaci di parlare, pensare, agire e ragionare come tali, colpevoli solamente di avere subito una qualche forma di guasto o di avere esaurito la loro funzione nel posto dove stavano.

L’accostamento fra gli “altri” (i Disposable) e “noi” (gli umani) viene pertanto presentata al giocatore nei panni del Disposable, che altri non è, nell’intento del gioco, l’allegoria del migrante proveniente da un luogo dal quale è stato cacciato via, dall’infortunato che perde il posto di lavoro, dalla madre abbandonata, dall’emarginato che paga per il singolo gesto di riscatto sociale. La società tende a giudicare l’individuo in base a quanto può essere utile o meno agli altri, o a quanto profitto può generare. Chiunque di noi, pertanto, può diventare un Disposable ed essere trattato come tale in qualsiasi momento, non serve andare avanti nel futuro per rendersene conto, e a chiunque può essere concessa una seconda possibilità.

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