Cineres Phoenix

Quando tutto fu creato, su tutte le terre emerse ombre di paura, di rabbia e di sofferenza imperversavano. Il buio era totale in quel mondo di urla e di lamenti, ma un giorno una luce si accese, alta nel cielo, era calda ed illuminava ogni cosa. Di li a poco i demoni dell’oscurità furono costretti a rifugiarsi nel sottosuolo, cercando il gelo ed il buio, creando cosi un mondo che tutt’oggi esiste e terrorizza tutti noi: l’oblio. Fu cosi che Halinor, il sommo sovrano di mondi, assunse il dominio sulle terre, iniziando a creare la vita. Dapprima creo ampie distese erbose e ricche ed assolate pianure, poi pascoli, boschi, laghi e monti che prepararono il mondo alla venuta del capolavoro del divino. Infatti il Dio, nella sua piena magnificenza, creo la prima forma di vita, gli elfi: alti, nobili, belli, gli elfi erano ciò che più si avvicinava al sommo Halinor. Il Divino era cosi felice della sua creazione, che dono a questi esseri la sua lunga vita e la sua sapienza, cosi che essi potessero vivere con lui in armonia. Per loro creo ogni specie animale, cosi da servirgli da sostentamento e da compagni; e tutto fu perfetto. Ma gli elfi ben presto si rivelarono orgogliosi e tronfi del loro sapere. Abbandonarono Halinor. Si rifugiarono nei boschi per sfuggire alla vista del sommo e per condurre le loro lunghe vite in serenità e pace. Fu cosi che Halinor rimase di nuovo solo, e in lui il rancore inizio a farsi largo. Tento di nuovo, questa volta non avrebbe commesso gli stessi errori, non avrebbe concesso tutto ai suoi figli. Creo gli Alestriani, un popolo colto, particolarmente affine alla magia e alla vita clericale. Erano più bassi degli elfi con la pelle di colore blu, molto esili e devoti al creatore. Halinor felice della loro riconoscenza e dono loro uno lunga esistenza e quanto più scibile le loro menti potessero contenere. Per ottomila anni il mondo non cambio, il sottile equilibrio tra la luce e l’ombra non si incrino mai. Un giorno, pero, un mago Alestriano, forte del suo sapere riguardo la magia del sangue, entro in un villaggio di suoi simili e sacrifico tutti gli abitanti distruggendo il villaggio. Creo un incanto, con il sangue dei morti, che confino in una pietra. L’incanto permise al mago di infrangere il muro dei morti e di richiamare i demoni dall’oblio. Il mondo cadde nel caos, i demoni imperversarono e distrussero buona parte del creato. Fu cosi che elfi e Alestriani, alleatisi insieme, marciarono contro le armate demoniache e contro il mago oscuro, e dove tutto era cominciato, tutto cessò, sotto gli occhi del creatore. I demoni grazie all’intervento del dio vennero ricacciati nell’oblio e il mago sconfitto. Ma i segni lasciati dai demoni erano profondi, gli elfi ridotti notevolmente di numero, tornarono a rifugiarsi nei boschi e di loro si perse ogni traccia, cosi come degli Alestriani, portati sull’orli dell’estinzione durante la guerra. Il mondo torno silenzioso e le ferite inferte dai demoni guarirono. Nel cuore misericordioso del creatore, il rammarico e la rabbia per gli errori commessi, si facevano sempre più persistenti, ma esso volle fare un ultimo tentativo. Halinor si mise di nuovo all’opera, e fu cosi che nacquero gli Uomini, grandi lavoratori, ingegnosi e progressisti, ma molto fragili e poco longevi. Coraggiosi, caparbi, ma a contempo irosi e malvagi, buoni e misericordiosi, ma anche ambiziosi e crudeli. Non passo molto tempo che questi iniziarono a combattersi e ad uccidersi senza scrupoli, in lotte per il potere e per la gloria. Cosi Halinor il divino lascio la terra, indignato da cio che aveva creato, e lascio le sue amate creature al proprio destino, consapevole che ciò che aveva creato era lo specchi del proprio cuore. Passarono millenni e i demoni riaffiorarono dalle profondità della terra, ora che il sommo Halinor non era più li per contrastarli, essi acquistavano poteri sempre maggiori fino a che, preso possesso di un chierico umano, questi marciarono di nuovo fra i vivi. Pestilenza, carestie, ed ogni male strisciarono su tutte le terre emerse, e sembro essere la fine di tutto. Ma si sa, anche nell’oscurità più completa, si può trovare una piccola e fievole luce, un barlume di speranza, e questo fievole alito di speranza fu trovato nel casato di Dragoter. Il reggente di questa terra Astar, grande guerriero e potente incantatore, uni gli altri casati, quelli di Marek, Lebon e Erestis sotto un unico stendardo e,con i Baroni suoi alleati, in una ricerca frenetica e disperata, riuscì a trovare gli elfi e agli Alestriani, che già in passato avevano sconfitto l’orda demoniaca. Hammond strinse con essi un alleanza, e gli eserciti uniti marciarono contro le armate demoniache. La guerra fu lunga ed estenuante, ma fu durante l’ultima battaglia che avvenne le svolta, Irvin, comandante di una delle armate reali, mentre combatteva al fianco dei suoi uomini, venne a scontrarsi con il demone supremo, e in un attimo di distrazione venne colpito a morte. Fu grazi alla spaventosa resistenza di Irvin, e alle sue doti magiche, che questi riuscì a combattere il demone, riuscendo a domarlo e a sconfiggerlo. In breve tempo le armate demoniache si ritirarono e tutte le genti del mondo trovarono la pace tanto desiderata, ricostruirono tutto, e tutte le razze si unirono sotto un unico stendardo, quello del re Astar, ormai vecchio e al termine della propria vita, costituendo cosi il regno di Hàlabras. Questi prima di morire premio Irvin per i servigi resi al regno, ed istituì un ordine di guardiani, incaricati di combattere l’oscurità, e di proteggere i Re a venire, un ordine di guerrieri arcani, addestrati tanto nelle arti magiche, quanto nelle arti del combattimento, che sotto la guida di Irvin doveva preservare l’ordine e la stabilita del mondo. Questi sono” i Guardiani dell’oblio”.

Da quel glorioso giorno sono passati più di quattromila anni e molto è cambiato, la chiesa ha acquisito il controllo dei maghi, costretti a essere rinchiusi nella città Arcana di Rosh, coloro che non sono all’interno di Rosh sono ricercati dai templari, inoltre ha un ruolo molto influente sulle decisioni riguardanti il regno. Il popolo è spaccato in varie fazioni, i Baroni celesti, diretti discendenti dei baroni che aiutarono Astar a sconfiggere i demoni, controllano vasti territori e si contendono il dominio su tutte le terre del re. Le principali casate sono tre: Marek, Lebon e Erestis. I Custodi dell’oblio sono consiglieri fidati del re, nonché sua guardia personale, il loro numero è bassissimo, si contano a tutt’oggi a malapena cento custodi, il motivo di tale scarsità di custodi è ignoto, sono famosi e rispettati in tutto il regno, ma non dal clero che li vede come una minaccia, la loro sede è a nord della capitale nella torre di Otras. Gli elfi e gli Alestriani non sono visti di buon occhio, ma vivono pacificamente fra gli umani, hanno perso molte loro tradizioni e ormai sono simili, in usi e costumi, agli umani. Pochi di loro vivono al di fuori del regno, il re ha concesso agli elfi e agli Alestriani, che non si sono uniti ad esso, di vivere in terre selvagge lontano dal regno e di conservare i propri usi e costumi, benché siano controllati dalla chiesa. In questo clima di forte tensione, vivono i popoli, stretti nella morsa dei potenti e sotto l’onnipresente controllo clericale. Dopo secoli di pace, ora giungono nuove inquietanti notizie da nord, pare che l’intero territorio appartenente alla casata minore dei Teutor, appartenente al Baronato dei Marek, sia improvvisamente stato afflitto da carestie e pestilenze, allarmanti avvenimenti, che riportano nella mente di tutti paure antiche, e crescenti disordini in una nazione già di per se turbolenta.

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