Caston City

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Anno: Indefinito

Luogo: Indefinito

Pianeta: Terra

Sono passati tanti anni da quel giorno, in cui il cielo d'improvviso divenne scuro e nonostante il mese di agosto fosse ormai inoltrato, un forte vento freddo ghiacciava il respiro della gente. Nessun telegiornale avvisò di tale fenomeno, nessuno scienziato o simile pazzoide previde ciò che da lì a poco sarebbe accaduto.

D'improvviso quel vento freddo cessò di esistere ed il silenzio assoluto invase la terra. Nulla più sembrava aver vita. Le piante in piena fioritura e bellezza, furono spazzate via dal vento precedente così come ogni tipo di animale a sangue freddo o di organismo debole; solo la specie umana cercò riparo senza però sapere da chi o da cosa dovesse ripararsi.

Passarono un paio di ore e nulla sembrava succedere se non quel cielo che andava perdendo l’originario colore azzurro, sfumando dal giallo all’arancione, fino ad arrivare ad una tonalità rossastra come il ferro incandescente . Grandi palle di fuoco caddero verso la terra abitata, portando morte e devastazione ed in pochi secondi tutto divenne nero. Un boato invase il pianeta e poi di nuovo silenzio assoluto. Ci vollero giorni, prima che quella nera coltre di morte e macerie, restituissero alla Terra la luce solare. Quasi nulla scampò a quel disastro. Piante, animali, uomini, intere civiltà e secoli di tecnologia, furono spazzate in un momento, lasciando il posto al Nulla.

Per settimane terremoti scossero il pianeta che continuava ad ardere nel sottosuolo, proprio come un tempo, esattamente come nelle origini.

Pochi furono i sopravissuti, per lo più militari, governanti e gente ricca, di potere. Per mesi rimasero chiusi in alloggi sotterranei blindati temendo a volte di veder sfumare ogni speranza di uscita.

Ancora una volta, la vita prevalse sulla distruzione quando da un cratere formato il giorno della tragedia iniziò ad uscire acqua e nonostante questa provenisse dal sottosuolo in continuo movimento, questa si presentava di una temperatura di venti gradi circa. Stranamente aveva perso ogni minima salinità, ciò avrebbe significato la rinascita.

I sopravissuti lasciarono passare ancora qualche altra settimana, ciò che bastava per far riemergere qualche lembo di terra calpestabile, quindi si decisero a lasciare ciò che ormai era divenuta una prigione.

Iniziarono ad organizzarsi. Crearono i primi gruppi di ricerca e salvataggio ma nessun risultato premiò i loro intenti. Passò qualche altro mese, si effettuarono nuove ricerche, nuovi salvataggi ed i pochi sopravvissuti si riunirono sulle poche terre emerse, riversandosi soprattutto sulla maggiore. Quasi che la Natura stessa avesse deciso di dare una seconda possibilità agli uomini, da li a poco la vegetazione tornò rigogliosa, sebbene alcune specie mostrassero dei chiari segni di mutazione.

Le fonti di cibo iniziarono a scarseggiare nei rifugi e ciò costrinse i sopravvissuti a cercarne di nuove navigando con mezzi provvisori verso le isole vicine. Degli eroi che si sacrificarono per il bene comune, non si seppe più nulla.

Il resto dei sopravissuti dunque spaventati ed intimoriti da ciò che era successo alla prima spedizione esitarono molto, prima di mandarne una seconda. Dotarono i volontari di armi, sebbene queste fossero di piccolo calibro e le munizioni scarse. Quello che sarebbe occorso loro era di avere la certezza che vi erano altre forme di vita idonea a sfamare i sopravissuti.

Dopo qualche giorno uno sparo spezzo l'aria e successivamente un altro centinaio ne seguirono in rapida successione. Rimasero tutti in silenzio, stazionando lungo la spiaggia ad attendere il ritorno di quanti erano partiti. Amara fu la sorpresa di vedere che solo alcunii militari, feriti da morsi e graffi di vario genere, fecero ritorno.

Circa due giorni dopo gli stessi militari feriti scomparvero nel nulla. Lasciando al loro posto solo leggende e storie che iniziarono ad aleggiare nell’aria, ad essere raccontate attorno al fuoco la sera. Si parlava di mutazioni, di esseri diversi dalla razza umana.

Lentamente, a fatica, con ciò che era rimasto e con molta inventiva, i sopravvissuti iniziarono a ricostruire quanto le meteore avevano distrutto, portando a termine una nuova ed unica città, Caston City. Nuove attività di ogni tipo iniziarono a fiorire. La città iniziò a popolarsi passando da poche decine di abitanti ad alcune centinaia potendo così dar vita anche ad un sistema commerciale, ma fu proprio questo che portò ai disordini che ancora continuano a Caston City.

In aggiunta all’Anarchia vi era lo stupore nel veder tornare coloro che anni prima erano scomparsi nel nulla e ritenuti ormai morti. Tutti sembravano rimanere fermi nel tempo e non aver subito alcun cambiamento ed il ricordo del passato sembrava non avere più luogo nelle loro menti, del tutto cambiati; diversi furono i gruppi che tornarono in città e ciascuno di loro sembrava avere qualcosa di diverso, di strano e molte volte coloro che entravano a contatto con questi cambiavano divenendo come i primi.

Fuori dal disordine tuttavia rimase un gruppo, i “primi sopravvissuti” furono chiamati. Si disse di loro che erano fuori ancor prima che la catastrofe finisse per completo e che qualcosa in loro fosse cambiato, tuttavia nessuno lo potè mai asserire con certezza.

Questi non si occupano di governare, comandare o decidere ma si limitarono ad osservare tra la popolazione, aspettando qualcuno degno per tale compito così da porre fine ai disordini ed organizzare Caston City rendendola una città a tutti gli effetti.

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