Nell’affrontare lo studio del gioco su internet, una delle prime problematiche è stata di limitare un campo troppo vasto. Dovendo approfondire la ricerca per non renderla una semplice enumerazione superficiale, ho scelto di esaminare l’offerta più indirizzata ad un utente italiano più che ad un utente generico; quindi ho cercato di lavorare innanzitutto con i siti di lingua italiana (magari gestiti da italiani per italiani), poi con siti bilingui o con sezioni in italiano, infine con ciò che dovrebbe essere internazionale o transnazionale (in genere gestito da grandi gruppi) che ovviamente si presentava in lingua inglese.
Ho poi scelto di eliminare tutto ciò che era a gioco d’azzardo o a scopo di lucro, in quanto la componente ludica non era il motivo finale del gioco o perlomeno il motivo esclusivo. Pertanto niente poker on-line, niente roulette e neanche giochini tipo “vinci-una-vacanza”, poiché il fine di questi giochi da parte dei giocatori è vincere qualcosa di concreto, da parte degli organizzatori è farsi pubblicità in una maniera leggermente più originale. Il gioco diventa un semplice pretesto, un mezzo e non più un fine.
A malincuore ho deciso anche di non approfondire molto il gioco a pagamento, cioè quei casi in cui per accedere al sito del multiplaying o al software stesso è necessario pagare un qualcosa. La scelta è dovuta all’impossibilità di distinguere tra semplice rimborso per il gestore o vero e proprio guadagno e quindi il gioco come un’attività commerciale. Beninteso in questo campo, cioè dei giochi a pagamento, secondo me non rientrano i software commerciali, cioè i vari titoli in vendita sul mercato, in quanto l’oggetto venduto è il gioco, il multiplaying è un accessorio, un gadget gratuito che a scelta dell’acquirente può essere utilizzato o no. Mi si potrebbe obiettare che i giochi a pagamento on-line in teoria vanno considerati come i giochi in vendita sul mercato fisico, solo distribuiti attraverso un altro canale; questo in teoria, in quanto i giochi multiplay on-line a pagamento sono concepiti esclusivamente per il multiplaying e non sono giocabili in versione un giocatore.
L’ultimo settore che ho eliminato è stato quelle delle consolle, per due motivi: primo perché la consolle si è affacciata da troppo poco nella rete per raggiungere la massa critica di giocatori collegati tra loro, secondo perché tradizionalmente i giochi esclusivamente per consolle sono giochi per un utente solitario, il giocatore contro il software e il computer; immaginare Sonic o Mario giocati in multiplaying (i tentativi di aggiungere più giocatori sullo schermo sono stati abbastanza miseri) fa perdere molto del loro fascino mentre Virtua Fighter o Final Fight in rete sono la semplice trasposizione della sala giochi su internet.
Alla fine è rimasto il gioco, puro e semplice, fonte di svago e di impegno massimi, settore dove la sperimentazione è intensa e costosa e la fruibilità è praticamente gratuita. Il multiplaying è la risposta alla mancanza di socializzazione (se mai questa mancanza c’è stata) del giocatore solo davanti al monitor; si torna alle congreghe di amici-giocatori, solo che adesso non hanno volto e nomi piuttosto eccentrici.
Quello che segue è in pratica l’elenco e la descrizione delle possibilità a disposizione di un webgiocatore italiano, di tutto ciò a cui può accedere abbastanza direttamente senza problemi di lingua o solo in seguito a una lunga ricerca.