Per capire cosa siano questi siti, e cosa offrano ovviamente bisogna giocarci ed entrare nelle loro meccaniche, spero con questo breve articolo di dare qualche idea su cosa siano, e qual'è il tipo di gioco che ci si può aspettare da questo genere di siti.
Cos'è una Land Virtuale?
Anzi tutto cerchiamo di capire di cosa stiamo parlando. Per Land virtuale intendo quei siti che offrono all'utente la possibilità di interagire, in forma prevalentemente testuale, con un mondo, popolato da altri utenti e gestito nelle caratteristiche generali dai gestori del gioco, nonché creatori del sito stesso. Quello che offrono è la possibilità di creare un proprio personaggio e di interpretarlo, fornendo per questo diverse “locazioni” rappresentate da finestre di chat all'interno delle quali è possibile giocare il proprio personaggio interagendo in tempo reale con gli altri utenti connessi e presenti nella stessa locazione.
Sviluppare un Personaggio in una realtà virtuale
L'idea di base non è quindi diversa da quella di un Gioco di Ruolo tradizionale, anche in questo caso si crea il proprio personaggio, lo si descrive, gli si attribuiscono delle caratteristiche psicologiche più o meno complesse, si scrive un Background e in alcuni casi viene attribuito anche un allineamento morale. Nulla di nuovo rispetto alla preparazione attorno ad un tavolo. Unica nota dissonante è forse il Background ovvero la storia, dato che è difficile conoscere l'ambientazione a fondo, e quindi è quasi “obbligo” per un personaggio porre le proprie origini all'esterno della terra, cosa suggerita in genere anche dal gioco stesso che spesso categorizza i personaggi appena arrivati con appellativi quali “viandanti” o “stranieri”. Ci sono significative eccezioni in merito, ma in generale a meno che non si usi un'ambientazione decisamente nota è difficile potersi creare un personaggio che sia da subito coerente con la storia del mondo.
Una volta arrivati in questo mondo ci si scontra subito col primo ostacolo. Che potrei rappresentare con la metafora del “salire su una giostra che sta girando”. Il problema del nuovo arrivato è la necessità di capire come si sta sviluppando la trama del gioco, senza questa comprensione non potrà mai entrare positivamente nel gioco stesso e lo sviluppo del suo personaggio, in termini di evoluzione dello stesso, risulterà un continuo attrito con coloro che stanno già giocando da tempo. Questa cosa risulta fondamentale, perché mentre si è attorno ad un tavolo lo sviluppo dei personaggi del gruppo è armonico e contemporaneo, tutti vivono insieme le medesime avventure. In questo tipo di giochi ciò non avviene e quindi spesso non si riesce ad avere la stessa continuità nella crescita del personaggio che si potrebbe avere attorno ad un tavolo.
Rendere in tempo reale ciò che avviene in differita
Un grosso limite, intrinseco, di questo tipo di giochi è l'impossibilità di rendere completamente l'idea del “tempo reale” di gioco. Mentre al tavolo è evidente che una cosa accade in un certo lasso di tempo, e in un forum di ruolo sono i giocatori stessi a decidere l'avanzamento del tempo di gioco usando solo strumenti in differita. Nelle Terre virtuali differita e tempo reale vengono mischiati, nelle chat infatti l'azione avviene in un “tempo reale” seppur molto rallentato, dato che l'agire scrivendo richiede molto più del tempo che richiederebbe fare la medesima azione. (Scrivere “Gennaro estrae la sua pistola dalla fondina prendendo la mira in mezzo alla fronte del suo acerrimo nemico e quindi fa fuoco” richiede sicuramente più tempo di quanto ne impiega Gennaro a “fare” la medesima azione). Questa differenza tra tempo giocato e tempo reale spesso fa sì che giocate durate anche ore non descrivano azioni durate ore, ma semplicemente minuti. Inoltre rende difficile fare in modo che il parlato (che invece richiede all'incirca lo stesso tempo della scrittura) abbia la stessa durata temporale dell'azione. Per recuperare, e dare un senso di continuità alle trame sviluppate nelle diverse chat le land (quasi tutte credo) adottano il sistema delle Bacheche, nient'altro che forum di fatto in cui vengono riepilogate le giocate effettuate in modo che, chi entrerà nella Terra virtuale, possa sapere quanto è accaduto prima del suo accesso.
Ovviamente questo richiede un notevole impegno di tempo, non solo per il gioco in se quanto per la necessità di seguire lo svilupparsi delle trame se si vuole che il proprio Personaggio e il proprio gioco siano inseriti nel contesto della Terra Virtuale in cui ci si muove. Il tempo che richiede risulta quindi essere decisamente superiore a quello che richiede il giocare attorno ad un tavolo, dato che attorno ad un tavolo il tempo di gioco si ferma tra una giocata e l'altra, mentre in queste Terre virtuali, il gioco prosegue, sempre, indipendentemente che si sia o meno presenti al gioco.
Il Master in un gioco di 24 ore al giorno
Come accade attorno ad un tavolo, anche in queste Terre Virtuali ci son degli utenti che hanno il ruolo di “Master”, ossia di coloro che conducono la storia, facendo intervenire PNG ed eventi atmosferici o climatici, insomma lo stesso lavoro che fa il buon DM al tavolo. Ovviamente c'è una sostanziale differenza, in questo caso, come per lo sviluppo del PG, la storia prosegue e va avanti, anche in assenza del master narratore, in qualunque momento un giocatore può collegarsi e interpretare il proprio personaggio nelle varie locazioni, anche se non v'è nessun narratore presente. Questo comporta che il giocatore stesso sia in qualche modo incentivato a crearsi delle situazioni da sé oltre che a interagire con gli altri personaggi gestiti dal resto dell'utenza. Da gioco di ruolo diventa quindi quasi un “gioco di Land” ovvero il gioco di rendere viva una terra, incentrando sicuramente la narrazione sul proprio personaggio, ma cercando anche di rendere conto del fatto che egli non sarà sempre solo, o in compagnia di pochi intimi, come sarebbe se ci si basasse solo sul numero di utenti connessi al gioco in quella particolare locazione. Allora il master a cosa serve? Beh, il master serve, dato che non tutto può essere fatto dai giocatori, le scene davvero importanti per lo sviluppo della trama vengono arbitrate dal master, che può (anzi direi deve) anche inserire spunti di gioco per i giocatori. Da questa esigenza nascono le “giocate programmate” ovvero ciò che più si avvicina ad un gioco da tavolo in cui gruppi di utenti, che hanno un Background di gioco comune, si ritrovano con un master per svolgere una parte di una missione particolare. A differenza del gioco da tavolo però anche le giocate programmate sono vincolate dal fatto di essere in “quasi” tempo reale e quindi spesso la rapidità della narrazione viene vincolata dal limite delle possibilità di agire del personaggio. Per esempio un immenso castello non potrà essere ispezionato stanza per stanza, dato che la cosa richiederebbe moltissime azioni, il che giocando in tempo reale non è possibile. Sta quindi molto alla bravura del Master quello di “portare” gli eventi verso i personaggi in modo da accelerare la storia e dare appunto un senso alla giocata organizzata all'interno della trama generale del gioco.
La Lentezza di un gioco veloce
Di primo acchito si potrebbe pensare che un gioco che permette, collegandosi al sito, di giocare immediatamente sia un gioco “veloce” rispetto a quanto avviene intorno a un tavolo. Se per certi versi questo può essere vero, in realtà non è completamente così. Come già spiegato l'azione è subordinata alla velocità di scrittura, spesso diventa un fattore limitante, si fanno sessioni molto lunghe dalle quali però si ottiene poco in termini di gioco. Anche l'ingresso di un nuovo utente nelle dinamiche di gioco è lento, dato che è necessario comprendere come si sta sviluppando il gioco stesso (e non sempre è tutto esplicitato in bacheca), trovare coloro con i quali desidera interagire, e riuscire nel tempo che trova per giocare a ottenere una giocata che sia “concretizzabile” e che quindi gli permetta di sviluppare il proprio personaggio. Questi aspetti possono essere notevolmente influenzati dalla gestione e dagli utenti del gioco stesso. Un'utenza attenta cercherà di dare una mano a un nuovo arrivato a capire come si sta sviluppando il gioco e a farlo entrare appena possibile all'interno di una delle storie che si creano nel gioco. Perché non c'è niente di peggio che ritrovarsi a giocare un personaggio che sì si collega alle varie locazioni ma che è completamente “fuori dai giochi”. Nell'ultimo caso si ottiene l'impressione di stare (nel migliore dei casi) giocando semplicemente la “vita quotidiana” del proprio personaggio, senza che accada nulla di eclatante, come invece sicuramente accade quando si inizia a giocare attorno ad un tavolo.
Il futuro dei GdR è On-Line?
Leggendo su internet c'è chi sostiene che questo tipo di GdR sia il “futuro” del gioco, e che soppianteranno il gioco da tavolo. Personalmente ritengo la cosa immotivata, fornendo i due esperienze di gioco completamente diverse.
L'interazione che permette un gioco attorno al tavolo non è possibile in un gioco on line, di contro il numero di personaggi che può coinvolgere in una storia un gdr on-line non si può avere attorno ad un tavolo...
Le differenze sono quindi sostanziali, anche solo le tempistiche di gioco sono completamente diverse, e chi gioca attorno ad un tavolo si aspetta un ritmo d'azione che in una Terra Virtuale non potrà mai trovare! Per questo, ritenendo valido il gioco di ruolo svolto attraverso un computer, che sicuramente può offrire spunti per divertirsi interpretando un proprio personaggio, non credo che sia possibile che questo sostituisca il gioco da tavolo il quale risulta molto più immediato e porta a mettersi direttamente in gioco in prima persona.
Spero d'essere riuscito in qualche modo a dare un'idea di massima del fenomeno delle Terre virtuali e di come queste siano un gioco che può essere accattivante ma solo se c'è volontà del giocatore di investire nella costruzione della stessa e delle trame che poi andrà a giocare ed intersecare con quelle degli altri giocatori. Per chi si aspetta un intervento e una presenza decisa del Narratore si troverà deluso dinnanzi alla mancanza di questo tipo di stimoli per condurre la storia.
L'importante è che quale che sia la forma scelta, il gioco di ruolo dia sempre nuovi spazi e stimoli per sviluppare la nostra fantasia in modo concertato con quella di altre persone, che credo sia poi la magia più grande che un GdR può creare.