Ricordo ancora la grande purga del 2008 quando, con l’uscita della quarta edizione, tutti ci affrettammo a nascondere i nostri appunti, le nostre mappe e i nostri disegni. Sentivamo che tutto sarebbe cambiato, che ci avrebbero giudicati vecchi, senza speranza; in un mondo che andava così veloce, in un mondo pieno di poteri giornalieri, mensili, settimanali e a targhe alterne. Si dice che il libro più antico e segreto, quello che ogni Dungeon Master custodisce più gelosamente, sia il grimorium PNGiorium. Questo tomo impolverato, rilegato in elegantissima pelle di goblin, contiene la saggezza del Primo Master che, nella sua grandezza, ha dipinto quei personaggi che rendono un mondo fantasy veramente un mondo fantasy.
Ecco, già sento le urla dei miscredenti e dei giocatori radical chic: «il mio master è differente! Lui usa 2034243 voci diverse, ogni png ha un indirizzo fisso, un lavoro principale e un secondo pagato in nero. Conosco i suoi figli e la sera sogno che mi sposi!», oppure: «Certo che no! Io uso la mia fantasia! Io non sono ancorato a certi sistemi ruolistici, così noiosi e di altri tempi, a certi trucchetti così scadenti. La mia è una narrazione reale, fatta di persone che puoi vedere davanti a te, in carne ed ossa. Le mie sessioni sono arte, per i miei giocatori voglio solo il meglio!».
Signori, calma! Non negate certe regole non scritte: i cliché dei png sono il sale del gioco di ruolo. Non si sa chi abbia iniziato questa tradizione, ma è insita nel gioco come gli allineamenti e le classi. Andiamo, non c’è da vergognarsi! Chi non è affezionato a una di queste figure? E perché dovremmo? Loro hanno visto i nostri primi passi incerti tra la matita i dadi colorati. Ci hanno indicato le strade e sfilato soldi, ci hanno aiutato e al contempo buttato tra le braccia dei nostri antagonisti per qualche moneta d’argento. Li abbiamo incontrati in posti diversi a chilometri e chilometri di distanza e abbiamo riso della somiglianza (per non dire assoluta identicità) del tizio della locanda di Luskan con Caius della taverna di Suzail. Ma chi sono i più celebri Png del Grimorium? Se non li conoscete, ecco che vado a presentarveli.
L’oste
L’oste è un nostro amico inseparabile, nevvero? Le sue caratteristiche sono le stesse da millenni, tanto che l’oste che servì il piccolo Elminster pare sia lo stesso che si prende cura dei vostri personaggi adesso.
Possiede sempre, e dico sempre, una pancia prominente, forse causata dalla sua stessa buona cucina, chissà. Il motivo rimane ancora avvolto nel mistero, ma se volete un oste regolamentare deve essere grasso! Capelli? No! Il nostro oste deve avere la testa lucida: sono ammessi un pochino di capelli sopra le orecchie o dietro la nuca, ma senza è meglio.
Lui è il Png che si atteggia a uomo di mondo che sa sempre tutto, che ha visto tutto e, per questo, vuole meno rotture possibili. Di solito lo trovate in atteggiamento rilassato mentre pulisce boccali con un panno, sotto un cartello con su scritto “Vietato incantare”. Indossa una lunga parannanza bianca. piena di macchie di ogni cosa. In alcune versioni, per fortuna rare, è un avventuriero epico in riposo (ma sempre pronto a massacrarvi di botte).
Frasi tipiche
«Sono 30 monete d’oro.»
«Il mio vino non è mai annacquato!»
«Ehi voi tre, non datemi problemi, chiaro?»
«Ho sentito, per caso, una storia su quel tale. Potrei quasi raccontarvi qualcosa se…»
Il Paladino
Lo chiamano il “boyscout” o, nelle associazioni politiche antagoniste, la “guardia”; senza dubbio una presentazione simpatica, eh? E non lo avete ancora sentito parlare, ché può citare a memoria qualsiasi legge del regno, QUALSIASI, e sarete anche costretti ad ascoltarle!
Il Paladino ha un aspetto altero e regale, le sue vesti sono sempre candide così come la sua spada. Non vi fa passare nulla; che sia una parolaccia, un piccolo furtarello, il vostro vizio di andare con le donnine senza sposarle o il voler picchiare i nemici per convincerli a parlare, lui si opporrà con tenacia. Con così tanta tenacia che comincerete a sviluppare la voglia di picchiarlo selvaggiamente. Se avete un ladro nel gruppo, ci sarà da divertirsi. Dategli un bambino o una donna da salvare senza chiedere nulla in cambio e lo avrete fatto felice.
Frasi tipiche
«In nome di [insDio] io ti punirò!»
«In nome di [insDio] io ti proteggerò!»
«Giuro sul sacro nome di [insDio] che questa offesa verrà ripagata!»
«Per
Il Saggio
Lo conoscete tutti no? Alcuni registi avevano il Grimorium e lo hanno messo anche in celebri film. Da mago Merlino a Gandalf il Grigio (o la sua classe di prestigio, “il Bianco”), il saggio di turno è un vecchio arteriosclerotico, che nei momenti topici regala il consiglio più assennato. Quelle belle frasi, che riscaldano il cuore nei momenti più difficili, quando la vittoria è lontana e gli insuccessi troppi e insopportabili, sono nulla rispetto alle sue tediose filippiche.
Lui vuole avere ragione e per farlo riscava aneddoti dal passato che nessuno conosce (perché spesso li inventa) e possono durare ore ed ore. Ha infiniti poteri magici ma spesso non li usa, perché vi insegna a cavarvela da soli. Quando scoprirete che avrebbe potuto spostare quella montagna faticosamente scalata con un gesto della mano, vi troverete a stringere l’elsa della spada.
Non si capisce mai quanti anni abbia esattamente, apparentemente qualche trilione. Indossa sempre tuniche di una sola tonalità (attenti ai maghi rossi) e si riconosce per la sua barba lunga, il lungo bastone, le lunghe pergamene e la lunga favella. Troppo lunga.
Potrebbe essere peggio di così solo biclassando Paladino.
Frasi tipiche
«In un passato lontano, quando il tempo e lo spazio non erano che granelli di sabbia…»
«Chi saresti, tu?»
«Fate come dico e non ve ne pentirete!»
«Un’antica leggenda narra di un uomo che…»
«Come hai detto che ti chiami?»
«Vostra maestà non avrò rispetto per voi, io cambiavo i pannoloni a vostro nonno!»
La cameriera formosa
Esiste in tutte le locande di tutti i villaggi e città, e spesso è la figlia dell’oste. Ha un debole per i guerrieri forti e muscolosi e brama notti di fuoco occasionali con paladini. Forse sono le armature lucenti a catturarla come una gazza ladra. Non è brillante e neanche lontanamente intelligente, il suo modo di comunicare di solito è arrossire o ridacchiare. In molte versioni del Grimorio è spesso una sciocca, oca, burina. Lo so, è un cliché molto sessista, ma di solito gestita da un uomo è così, perciò inviate tutte le lamentele al Primo Master.
Indossa vestiti scollati, capelli raccolti e una parannanza bianca immacolata. Vi ruberà il cuore e, se non siete attenti, potrebbe passare a “petulante mogliettina” (ma questa ve la racconto un’altra volta).
Frasi tipiche
«Ihihihihihihihihi»
«Mi chiamo Sandy! Ihihihihihihihi»
«Messere, voi mi fate arrossire! Ihihihihihihi»
«Cosa vi porto bel masch- messere? Ihihihihihi»
Il Fabbro
Nella semioscurità del suo edificio in pietra, accompagnato dal rumore di metallo su metallo, avvolto dall’odore di ferro misto a sudore, lavora e dimora il fabbro. Lui è un nano, sempre! Se non è un nano, be’, allora è un fabbro da due soldi. Può spaccarti la testa anche solo spostando un bicipite, il suo sguardo è così truce che il ladro, al solo pensiero di toccare una sua cosa, si amputa la mano. È epico, non può essere altrimenti, anche quando ti rechi da lui ai primi livelli, perché non solo le sue armi sono piene di magia, ma lui stesso è impregnato di una vera e propria aura di santità.
È burbero (certo, è un nano), ma apprezza gli intenditori, sopratutto quelli carichi d’oro. Pagherà tutto molto poco e venderà tutto a molto, anche se ti dovesse rivendere le tue stesse cose. Non fatelo mai arrabbiare. Davvero, mai! (È il cocco del master.)
Frasi tipiche
«Questa armatura è più dura della mia testa.»
«Se tocchi ancora quello scudo in adamantio ti spacco il cranio.»
«Paga o ti rompo le ossa!»
«Per il martello di Moradin, quanto sei gracile!»
Eccovi presentati i primi pezzi del Grimorium Pngiorium, frammenti di una storia antica che ancora vive nei tavoli di tanti di voi. Forza ora, tirate fuori tutte le vostre lamentele! Gridate, gridate. Tanto lo so, che li usate anche voi!