We gonna let it burn: Reign Gdr

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Il gdr prende spunto dalla serie tv 2013 "Reign" che parla della giovane Maria Stuarda, Regina di Scozia, che per motivi politici si ritrova promessa sposa all'erede al trono di Francia, Francesco. Arrivata in Francia con le sue dame di compagnia, il fidanzamento fra Maria e Francesco viene formalizzato per rafforzare l'alleanza politico/militare tra Francia e Scozia. Ma la partita non è conclusa. I problemi si confondono fra politica, religione e affari di cuore. Il Principe Francesco è incuriosito dalla focosa Maria, ma come la maggior parte dei giovani, è restio all'idea di sistemarsi in matrimonio, soprattutto quando intraprende una storia sentimentale con una dama di corte. E il suo punto di vista sull'importanza e l'utilità di una alleanza con la Scozia cambia. Eppure, un'attrazione tra Maria e Francesco si accende.

Gli unici due personaggi volutamente mantenuti, per quanto riguarda attori e/o intrecci amorosi, sono appunto soltanto i due protagonisti della serie: Maria e Francesco.

Il nostro gdr stravolge, completamente, quella che è la trama del telefilm e la volta al soprannaturale, introducendo razze magiche e nuovi personaggi.

Il perché, vi chiederete?

Reign ha già di fondo degli aspetti soprannaturali: fantasmi, druidi (- streghe), veggenti e chissà quanti altri personaggi e/o creature verranno a galla. Non anticipiamo nulla, non avendo affatto avuto modo di conoscere il futuro della serie, ma ci concediamo la possibilità di rendere quest'intreccio amoroso, le alleanze politiche, i segreti, i misteri, che ruotano attorno alla serie, decisamente più interessanti.

Mantenuti anche i nomi dei Reggenti, i quali però hanno volti e particolarità differenti, i quali ruotano attorno alle vicende dei personaggi principali.

Di seguito troverete due prologhi, i quali serviranno ad introdurvi i personaggi di spicco del nostro gdr, i quali sono rispettivamente narrati da Kellen Tudor, amante ufficiale del Re Henry e James, loro figlio.

Sappiate che non sempre essere l'amante di un Regnante significa stare un passo indietro alla Regina o a chiunque altro possa essere raffigurato più vicino al Re. Certa è soltanto una cosa: quando il proprio amato verrà a mancare, la tua vita sarà appesa ad un filo e potrai garantirti di restare a corte solo attraverso favori sessuali o benevolenze miracolose. Insomma, questi sono problemi di secondo ordine che a mio avviso non sentirò mai il bisogno di affrontare, se non al momento debito. Incestuosa, infedele, lurida, meschina, abilissima manipolatrice: ecco come io mi definisco. Amo i piaceri carnali quanto quelli naturali; volta al servizio di un Dio che mai conoscerò, sacerdotessa del fuoco per volere divino, druida quindi fino al midollo. Osservo giorno per giorno ciò che accade all'interno del castello, mirando le intenzioni dei nobili signori che non fanno altro se non rendersi ridicoli ai miei occhi.

Catherina De' Medici, seconda in amore per quanto concerne il mio amato Henry, non è altri che una donna vendicativa e malevola, la quale non desidera altro se non vedermi crepare, malamente, per poter rendere giustizia al proprio ego, sotterrato dalle mie bellezze e virtù. Ella, volta a rendersi nemica di ovunque, persino della sorella, Anna, abilissima donna, a lei gemella e quasi identica se non per il color dei capelli, la quale è forse la seconda amante del Re: con lui, è stata concepita una bastarda. Soffermo a volte lo sguardo su mio figlio, il giovine James, odiato da Catherina ed amato da Henry ed i suoi figli, persino dal popolo. Affascinante e ammaliante cavaliere, nobile destriero, ormai macchiato dal vampirismo. Francesca, probabilmente di lui segretamente innamorata, dotata di magia oscura, la quale soccombe se paragonata a quella della sorella, Dianne, nobile quanto letale strega oscura, pronta all'incesto sotto ogni sua forma verso il fratellastro, che probabilmente ormai l'ha avuta. Nulla mi sfugge: le gesta dei giovani James e Dianne, volti a proteggere Maria e Francesco, probabilmente solo e soltanto per spingere questi verso la Scozia, tenendo quindi la Francia per sé.

Silenziosa, nelle stanze del Re, stando nell'ombra, osservo persino le nuove amanti di questi - in silenzio, aspetto, il giorno in cui morto il Re dovrò muovermi per garantirmi il futuro a corte.

Sarà forse per questo che punto ad ingraziarmi la primogenita e spingere mio figlio a considerare l'adulterio come una semplice unione tra carni affini?

Dopo la nascita di James, io ed Henry decidemmo di prendere vite diverse, seppur sapevo che il mio posto apparteneva alla Francia, non all'Inghilterra. Quando mio fratello tornò, decidemmo di vivere la vita insieme. Il nostro amore non è sigillato da un matrimonio, siamo consanguinei, io sono l'amante del Re, eppure amo mio fratello più di ogni altra cosa e da questo nostro amore sono nati tre splendidi figli, che un giorno governeranno L'Inghilterra.

Bastardo. Così mi chiamano di solito. Il bastardo del re. Dovrei essere il primo figlio, il legittimo, poichè sono nato prima di tutti, ma sono nato dalla donna sbagliata. Non sono figlio di Catherina de'Medici, no, lei nutre un particolare odio nei miei confronti, mia madre è Kellen Tudor. Ora vi chiederete: cosa ci fa una Tudor in Francia, visto che fino a pochi anni fa le due grandi potenze erano rivali. Proprio questo è il punto, mia madre fin da piccola fu una reale, e quando crebbe e l'inghilterra e la Francia si mettevano d'accordo sul da farsi, Kellen veniva portata in viaggio dai fratelli maggiori. Era sempre stata una curiosa, mia madre, forse è proprio questa sua curiosità che l'ha portata ad essere dannatamente furba ed astuta. Quando lei ed re di Francia s'innamorarono, sapevano bene che la loro unione poteva essere solamente qualcosa di proibito, lui era il re di Francia, e avrebbe sposato Catherina. Così era deciso. Mia madre divenne così l'amante ufficiale del re, sebbene fosse inglese e nessuno potesse vederla di buon occhio, il re la proteggeva. Quando Kellen decise di staccarsi dalla corte - rimanendo tuttavia in Francia - a lei venne fatta costruire un'intera reggia, dove era vive con una famiglia nuova e diversa, dove io non sono visto di buon occhio. Bene, come vedete sono amato dai miei genitori e dai figli di mio padre, il popolo mi ama quasi al punto di volermi sul trono di Francia, ma io so bene che quel posto appartiene a Francis, mio fratello e amico. Non ho intenzione di usurpargli il trono.

Un giorno, quando mio padre mi chiese di accompagnarlo a cavallo in una delle missioni militari - devo ritenermi fortunato, sono più bravo di qualsiasi altro a corte, su queste cose - io e lui fummo costretti ad assentarci dal castello, per combattere una guerra che non era nostra, mentre Francis andava a recuperare la sua promessa sposa, Mary.

Mentre noi partivamo, raggirati da qualcuno di cui non conosco l'identità, le donne di corte furono assediate da barbari, disposti a prendersi le donne e il denaro. Non so come e cosa successe, ma mentre cavalcavo improvvisamente la mia mano prese a sanguinare, proprio più sotto dell'anello che io e Dianne condividiamo. Non era una cosa normale: non ero ferito, niente di niente. Non ci misi molto a capire che la mia amata sorellastra era in pericolo. Non ci misi due volte a fare dietro front.

- James! Dove vai? Ho bisogno di te al mio fianco. -

- Qualcun altro ha bisogno di me in questo momento, padre, quando tornerete a casa sarete fieri di me. Ve lo prometto. -

- James! - Urlò il re. - Stai attento! - Il re sapeva di non potermi perdere.

Dopo aver cavalcato fino al castello, vidi un numero infinito di barbari, attorno all'entrata: uccisi senza pensarci due volte i barbari che facevano da guardie: erano troppo ubriachi per un duello vero. Vidi i barbari toccare ciò che era mio: toccavano l'oro di famiglia, saccheggiavano il cibo, i quadri, ma sopratutto, toccare qualcosa che nessuno poteva toccare: Dianne.

Sebbene lei fosse una strega potente, era ancora una bambina spaventata, e da sola non avrebbe potuto farcela. Non ci pensai due volte a trafiggere al petto l'uomo che l'aveva scaraventata a terra. Dianne aveva le lacrime agli occhi e il labbro spaccato a causa di una probabile violenza. Era il mio cuore, adesso, a sanguinare.

- Cosa ti hanno fatto, amore.. - Le sussurrai, mentre con la mano le toglievo un po' di sangue dal labbro. Vederla ridotta così, aumentava solo la mia ira. L'amavo, e nessuno aveva il diritto di toccarla.

- Uccidili tutti James, uccidili. - Mi supplicò.

Non dovetti starci a pensare molto, ero diventato una belva. Quel giorno, mi macchiai di molti peccati, peccati che sarei fiero di compiere ancora e che porto orgogliosamente sul petto. E' questo che un bastardo fa: il lavoro sporco. Il re promette, io agisco.

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