Sunblade

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<<Chronos ordinò a Bwael di attorcigliarsi sul fondo dell’oceano e di sollevarsi lentamente al di sotto del regno, anno dopo anno, per isolarlo dal resto del creato fino al ripristino dell’equilibrio, contromisura di cui nessun vivente si sarebbe accorto. Vergò i dogmi del potere supremo incidendoli sulla lama di una spada sacra, la Sun Blade, che un giorno avrebbe ridato il sole a Cosmos e la vita, degna di essere vissuta, a tutte le creature. Scagliò la spada ai confini dell’Universo e sparì tra i marosi lasciando crollare il suo tempio>>.

La Genesi

Nella lussureggiante Cosmos, il Dio Chronos fece innalzare il suo tempio, esercitando ogni potere per il benessere e la cura degli esseri viventi, sebbene la sua duplice natura, in sé racchiudeva il bene e il male in egual misura, non gli impedisse di privarli della vita per garantire il giusto equilibrio del creato. Unitosi con Emera, una giovane ancella della costa, diede vita ai suoi tre figli, ciascuno incarnava una porzione di quell’equilibrio così indispensabile per la vita. Il primogenito, Taros, era di gran bellezza, una bellezza arcana ed enigmatica che difficilmente lasciava scampo. Il suo compito era quello di terminare le esistenze quando fosse giunta l’ora. Ebe, aveva in sé il dono della guarigione. La sua opera taumaturgica doveva garantire il prolungamento della vita a tutti coloro che per vicissitudini, rischiavano di perderla anzitempo. Ed infine l’ultimogenito Febo, dalle sembianze ambigue, con il volto androgino e una fisicità a metà tra la natura maschile e quella femminile, che aveva la missione di pesare con la sua bilancia emblematica, ogni grandezza, per garantire la libertà e la giustizia. Chronos pose a guardia di ciascuno dei suoi figli, un drago, e affidò a ciascuno dei suoi figli una zona del regno. A Taros, protetto dal drago di bronzo Nidhogg, fu affidata Ametron. A Ebe e al suo drago d’oro Fafnir, fu affidato il territorio di Thalassa. A Febo, sotto la protezione del drago d’argento Naga, spettò la verdeggiante Mithra Varuna. Tenne per sé il suo drago più antico Bwael e il territorio di Cosmos, provvisto di enormi ed accoglienti caverne per la deposizione delle uova dei draghi. Tutto era perfetto, rassicurante ed equamente ripartito, quando Taros decise di estromettere i propri fratelli dal governo del mondo, ricattando le creature mistiche trafugandone le uova. Create orde di ibridi, esseri malvagi del tutto assoggettati al suo volere, riuscì parzialmente nell’impresa risvegliando l’ira funesta dei draghi che presero a causare immani calamità oltre che a oscurare per sempre Cosmos nel disperato tentativo di salvaguardare le uova sopravvissute alla razzìa. Chronos ordinò a Bwael di attorcigliarsi sul fondo dell’oceano e di sollevarsi lentamente al di sotto del regno, anno dopo anno, per isolarlo dal resto del creato fino al ripristino dell’equilibrio, contromisura di cui nessun vivente si sarebbe accorto. Vergò i dogmi del potere supremo, incidendoli sulla lama di una spada sacra, la Sun Blade, che un giorno avrebbe ridato il sole a Cosmos e la vita, degna di essere vissuta, a tutte le creature. Scagliò la spada ai confini dell’Universo e sparì tra i marosi lasciando crollare il suo tempio.

La Prima Era

La Dea Ebe innalzò il suo tempio nel cuore di Thalassa, al centro del Lago Soulshine, collegato da cunicoli sotterranei con la Magione D’oro. Riunì proseliti e cavalieri, preparandosi a fronteggiare Taros. Schiere di Umani e Adanedhel accorsero in suo aiuto, facendo di Thalassa una vera e propria città, indipendente e ben difesa. Febo seguì Ebe innalzando il suo tempio nel centro di Mithra Varuna. I suoi proseliti e i suoi cavalieri erano Edhel e Fatae. Le difese naturali del territorio e le caratteristiche magiche di alcune delle sue creature, lo resero particolarmente coriaceo e idoneo a prestare cure. Le contromisure eccitarono la mente contorta di Taros, che erse il suo tempio, il più grande di tutti, tra le guglie del monte Ametron. Le sue creature non erano solo Sindri ma anche ibridi partoriti dalla sua mente malvagia, creature disposte a tutto e dai preoccupanti poteri come, i karagh, i Salamander, i Troll, i Coboldi e mostri degni della potenza di un drago come Golconda e Shadow. Cosmos, con il suo innaturale sole spento, divenne la patria di creature selvagge e pericolose come gli Akezhar.

Il Presente

La potenza e la malvagità di Taros non hanno eguali. A capo del suo popolo di Sindri e di ibridi, ha come unico scopo quello di destabilizzare definitivamente il potere degli altri Dèi abbattendone templi e magioni, affondandone le navi , reclutandone le creature e non ultimo, realizzare il desiderio supremo, quello di plasmare le uova di drago trafugate, in esseri draconici dal potere bestiale e immondo.

Il Regno di Chronos

Da Occidente scende attraverso le valli coperte di fango e detriti, l’arcano Logos, il fiume mistico che nasce nel paese occulto di Cosmos e che divide il regno dei morti da quello dei vivi, in un luogo oscuro rivolto a settentrione, ove il sole non giunge mai. Qui abitano creature selvatiche della notte, gli assassini, gli spergiuri e coloro che avevano sedotto le donne altrui, i cui corpi sbranati dal Drago Nidhogg, fedele al Dio Taros, ora riposano nella piana delle fosse. A Oriente, tra le guglie del Monte Ametron, si innalza la bronzea dimora del Dio Taros per la stirpe dei Sindri, i Nani o Albi neri, nemici degli altri Dèi e geni delle tenebre, avidi “figli” di Nidhogg, che scavano miniere tracannando birra. A Sud si erge Thalassa, dorata e salmastra dimora della Dea Ebe, sostenitrice del genere umano e di tutte le creature viventi, protetta da Fafnir, il Drago d’Oro. Ad Est l’ultima dimora,è quella del Dio Febo, che domina Mithra Varuna, protetta da Naga, il Drago d’Argento.

Sintesi

Un regno strappato al tempo. Un epico scontro tra Dei. Eserciti di ibridi. Draghi antichi. Maghi, Proseliti e Cavalieri. Questa non è una favola a lieto fine. Non è una storiella per bambini. E' una leggenda, la leggenda di Sun Blade.

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