Stanza delle Necessità GDR

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1968 - nascita.

Quel giorno faceva veramente freddo, constatò Loren mentre si sedeva sulla sua poltrona rossa per prendersi il suo thé delle cinque. Si appoggiò un pail sulle gambe e prese a leggere un libro che aveva comprato due mesi prima in una libreria nella Londra babbana. Era strano agli occhi di Albert, ma a Loren piaceva leggere libri di ogni genere e particolarmente i thriller, o come si diceva, babbani. A differenza del ragazzo a lei non interessava la purezza del sangue di quelli che scrivevano. Da sempre sarebbe voluta diventare una scrittrice, ma non era mai stata troppo convinta di questo. Loren era una persona che si criticava molto quindi non le piaceva mai cosa scrivesse. Lo faceva per divertimento, ma non si era mai spinta più in là di così.

Fu poco più di un'ora che cominciarono a manifestarsi delle piccole contrazioni al suo bel pancione. E fu poco dopo che sentì di essersela fatta nella gonna, nel vero senso della parola. Si alzò e chiamò Albert che accorse e la portò al San Mungo, dove dopo più di 24 ore di travaglio diede alla luce due splendidi maschietti. Pauly, nato alle 20.25 era il primo della generazione futura. A seguire, alle 20.40 nacque Harold, più piccolino di Pauly. Vennero subito portati via e messi in una incubatrice visto che erano nati qualche settimana prima della fine della gravidanza.

Anche se erano nati prematuri, come la maggior parte dei parti gemellari, i bambini erano sani e vivaci. Uscirono quasi un mese dopo, tra le braccia dei propri genitori che li guardavano con rispetto e anche un po' di ansia. Non sarebbe stato per nulla facile crescere due gemelli, lo sapevano, ma ce l'avrebbero messa tutta, se lo promisero proprio quel giorno mettendo i due bambini nelle proprie culle.

Nacquero in salute e nell'amore della famiglia Succo. Peccato che i due coniugi non potessero sapere che, tra le loro braccia, ci sarebbe stato uno dei futuri dittatori peggiori al mondo. Babbano e non.

1979 - 11 anni

Era una tiepida giornata estiva Scozzese. Come la maggior parte del mondo appena uscivano due raggi di sole, si andavano a fare pic nic al parco o scampagnate; insomma, ci si rilassava facendosi coccolare dal sole estivo. Quel pomeriggio Pauly se ne stava in giardino con suo fratello a giocare con le gobbiglie. Entrambi stavano aspettando una cosa; la lettera di Hogwarts.

Il padre di Pauly, Albert, se ne stava in salone a leggere la gazzetta del profeta. La madre, Loren, se ne stava in cucina a preparare la cena e rassettare ciò che doveva sistemare. Era una normale giornata, fino al momento che i due signori non sentirono le urla dei bambini. Non erano urla di paura, ma di stupore.

"Mamma, arrivano!" Sapevano di cosa stessero parlando i due bambini. Le lettere di Hogwarts. I due anziani si guardarono, stringendo le labbra. Entrambi maghi sapevano che, dei due figli uno dei due non sarebbe stato accettato ad Hogwarts. Non avevano avuto il coraggio di dirglielo, cioè fargli capire che era un Maganò era risultato decisamente impensabile. Forse Pauly nel profondo del suo cuore sapeva che lo fosse, ma non voleva accettarlo. Per anni aveva visto la magia di suo fratello venire fuori nei momenti meno impensabili, mentre con lui non era mai successo.

Quando i due bambini entrarono correndo e ridendo per la felicità, i due genitori invece li aspettavano sul ciglio della finestra dove i due gufi avevano lasciato le due lettere. Solo che, nello stesso momento che Harold prese la sua lettera a Pauly venne dato un pacchetto dai nonni. Nessuna lettera da Hogwarts per il piccolo maganò della famiglia.

I genitori di Pauly provarono in tutti i modi a far capire al ragazzo che non era differente dal fratello, ma il ragazzino sapeva che cosa significasse essere un maganò. Un emarginato in un mondo troppo grande per lui. E per questo non era stato accettato da Hogwarts, perché non aveva neanche un minimo di magia nel suo sangue anche se proveniva da una famiglia di Purosangue.

A differenza di ogni qualsiasi altra famiglia purosangue, i Succo accettarono il fatto che quel bambino non sarebbe andato ad Hogwarts perché era un Maganò. Lo accettarono davvero tutti, tranne il diretto interessato che cominciò, proprio quel 24 luglio del 1979 a disprezzare i maghi.

2018 - attualmente

Era iniziata la seconda caccia alle streghe. Un olocausto magico.

Dopo anni ignari della magia, i babbani vengono a conoscenza del mondo magico. Intimoriti da questo potere a loro sconosciuto e incomprensibile, iniziano a dare la caccia a coloro che possiedono abilità magiche. Sviluppano una tecnologia in grado di riconoscere maghi e streghe e soprattutto di sciogliere gli incantesimi di protezione che celano il mondo magico ai babbani. Per questo motivo quattro maghi e streghe - McGranitt, Lumacorno, Sprite e Vitius - i più potenti del momento, decidono, con il supporto delle scuole e ministeri della magia, di immolarsi in un ultimo straordinario incantesimo: unendo il proprio potere, ampliano la Stanza delle Necessità a una realtà completamente alternativa che possa inglobare ed ospitare il mondo magico così come lo conoscono (Diagon alley, Nocturn Alley, Il paiolo, Hogwarts, Hogsmeade). Inoltre, il sacrificio compiuto dai quattro maghi e streghe li rese praticamente immortali: le loro anime, anch’esse frammentate, si insidiarono in ogni singolo frammento creando un’infinità di Horcrux: questa caratteristica dei medaglioni è ciò che impedisce alla nuova tecnologia di riconoscerli come oggetti magici e di aprire il varco che porta al mondo magico.

Una volta fatto, la porta della Stanza delle Necessità nella realtà “babbana” scompare frammentandosi in mille pezzi che vengono raccolti per creare dei medaglioni, consegnati a babbani di fiducia come custodi ufficiali del “nuovo mondo”.

Nel "nuovo mondo" vi è possibile entrare ed uscire solamente con uno di questi medaglioni. Coloro che hanno familiari babbani si ritrovano spezzati in due, in quanto non è sempre possibile andare nel mondo babbano. Per accedervi ci vuole, oltre al medaglione, anche dei pass ufficiali da parte del Ministero della magia. Proprio come un visto, ci vogliono giorni per richiederlo. I ragazzi mezzosangue che hanno famiglia nel mondo babbano devono chiedere l'autorizzazione alla scuola per uscire. Perché non si può sapere cosa li attende all'infuori della scuola e del nuovo mondo.Insomma, si ritrovano in un limbo senza fine.

Per loro e per tanta altra gente, è come vivere lontani dalla propria casa e non poter andare a trovare la famiglia ogni fine settimana e/o nelle vacanze. Alcuni studenti e alcune famiglie degli studenti hanno accettato di "trasferirsi" nel nuovo mondo ma, ahimè, non tutti hanno accettato.

to be continued

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