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Menzoberranzan - 08/02/2008 - Appare curioso, come giocatori che si sono contraddistinti per la loro totale inosservanza delle regole possano pretendere di fare critica qui, quando quello che criticano altro non e'... se non il regolamento base di D&D.
Ovviamente, l'esistenza di un regolamento non puo' che dispiacere a chi come unica regola segue quella che dice "io vinco, tu perdi".

La città è molto diversa da come è stata descritta: ha effettivamente attraversato un brutto periodo a causa di posti vacanti nell'amministrazione, ma la situazione è durata solo un paio di settimane, e l'intero corpo master è ora più attivo che mai (una media di 5-6 quest alla settimana, in diversi momenti della giornata), con conseguente aumento delle presenze.

Le abilità vengono tenute in gran considerazione, è vero, ma quasi unicamente nelle quest: è lì che il master spesso richiede tiri di osservare o cose del genere, come anche si fa nel gdr cartaceo... nelle giocate libere questo non viene richiesto, viene solo, in alcune occasioni, eseguito spontaneamente da pg per derimere questioni di precedenza su una particolare azione... di certo non ci si ingarbuglia con tiri di iniziativa ogni volta che semplicemente si vuole parlare.

Sono stati introdotti alcuni archetipi... esiste 1 (uno) personaggio che è diventato lich secondo le regole, ed è stato approvato dall'amministrazione per i suoi notevoli meriti interpretativi, badando anche, ovviamente, che rispettasse i requisiti richiesti dal manuale (perchè le regole ci sono e vengono comunque osservate)
Esistono anche alcune tenebre, una esigua minoranza (2-3) in tutta la city... giocatori corretti, valutati previamente l'accettazione della richiesta di archetipo... i suddetti giocatori hanno giocato il cambio di culto e tutti i rischi ad esso connessi nell'ambito della city e svolgono un gioco molto lontano dal powerplayerismo temuto, anzi... sono spesso i più "tranquilli".

Parliamo della classe mago: esistono 2 pg particolarmente "vecchi" (giocano da 5 anni) che hanno raggiunto livelli elevatoi in questa classe: hanno giocato regolarmente e hanno curato il loro personaggio, tutto questo senza andare a scapito del gioco comune: non si è mai visto uno di loro infatti uccidere pg più deboli solo perchè "poteva farlo", anzi; spesso promotori del gioco attivo, hanno sempre rispettato le possibilità della propria classe, che in effetti è potente... come lo sono tutte le altre, a parità di livello, ovviamente in maniera diversa.
Non sono state fatte concessioni particolari a loro in quanto "vecchi", ma nulla può impedire di usare i talenti di creazione oggetti magici, con relativa perdita di punti esperienza e investimento di denaro.

La questione della fede: Lloth domina indiscussa sui drow di menzoberranzan, ma per quanto questa sia la fede ufficiale, esistono altri credi... che ogni giocatore ha sempre saputo comportassero rischi; alcuni pg sono stati sacrificati per atti di blasfemia nei confronti di Lloth e uno dei pg più forti della city è un fervente religioso; in città vige ancora il rispetto per le femmine e per le sacerdotesse di Lloth, come è giusto che sia... e con le sue eccezioni (punibili a seconda dei casi: un mago di livello elevato porterà rispetto alle femmine e ai clan superiori, ma non si prostrerà leccando loro le scarpe... per i più esperti in questa ambientazione, potete confrontare il tutto con l'atteggiamento di Gromph, nei libri di Drizzt)

L'intera city insomma, rispetta i canoni di D&d, nel modo più assoluto: non si tratta di un ammasso di regole, ma di una fusione tra il libero gioco sciolto, e i manuali, per consentire un corretto gioco regolare ma spontaneo a tutti.
Quelle regole che sono fondamentali in un gioco che preveda equita' e correttezza tra i giocatori; l'abolizione di quelle regole ha un nome piuttosto preciso, che e' "metaplaying".
Il mio suggerimento, comunque, e' di non dare fede tanto alle parole di uno sconosciuto (la cui obiettivita' puo' essere assai discutibile) ma di provare e sperimentare coi propri occhi, e decidere autonomamente. :)

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