Ho appena finito un ottimo pranzo a base di pane, olive e pecorino. Un bicchiere di vino c’è stato proprio bene; se avessi avuto la finocchiona potrei morire felice.
Purtroppo però c’è qualcosa che guasta la mia digestione ed il meritato riposo del sabato pomeriggio: l’avventura che sto giocando, anzi di cui sono Arbitro di Gioco, sta andando a schifio, lentamente ed inesorabilmente. Anzi, neanche lentamente.
Praticamente dopo due anni e mezzo di gioco con gli stessi personaggi, coltivati, amati, tenuti in considerazione come fratelli o figli reali, in due sedute consecutive ne sono morti quattro su cinque.
Otto mesi di avventura in-play sono passati: per chiF non conosce Warhammer FRP, sappiate che i personaggi in realtà sono morti tutti più volte ma esiste un parametro in questo gioco, il Punto Fato, che detto così mi viene da usare la voce da oltretomba, il Puuunto Faaato, che può essere usato anche per avere “vite” aggiuntive. Purtroppo però finiscono.
Per prima cosa ho dato la colpa ai giocatori:”Bastardi, avete giocato male, vi meritate di morire!” Ma che sia questa la realtà? Forse mi sono accorto inconsciamente che la faccenda languiva ed ho staccato la spina con due sedute impossibili?
Può darsi. In realtà le sedute erano tutt’altro che impossibili e, si, la sfiga ci ha messo del suo non lo nego e, si, hanno affrontato le situazioni in maniera approssimativa e tutt’altro che intelligente, ma comunque la colpa me la prendo io, sono io la Storia in effetti.
Decideremo la prossima seduta il da farsi: in una campagna così lunga e particolareggiata azzerare il gruppo è un’idea un po’…. boh mi vengono solo parolacce. In realtà è tutto successo nella prima seduta che facevo dopo essermi iscritto a lokee, porterete mica sfiga?
Vabbé, per esorcizzare la cosa ho deciso di scrivere un articolo su come fare a riconoscere che una storia si avvia alla sua morte per inedia.
Non posso venire stasera, devo, ehmmmm, spazzare per terra.
La saga delle scuse palesemente false potrebbe durare all’infinito, io ne ho scelta una rimasta indelebilmente impressa nella mia memoria da quando avevo 17 anni; si è mai visto un diciassettenne che passa l’aspirapolvere? Comunque quando si comincia a sentire scuse per non “sprecare” la serata giocando di ruolo, forse è il caso di arrivare ad un finale accettabile e tagliare la testa al toro, prima di rompere qualche amicizia, almeno.
Un drago rosso? Io l’attacco con il mio pugnale, senza armatura.
I personaggi cominciano a suicidarsi nei modi più artistici e palesemente senza senso? Altro motivo per cui bisogna cominciare a mettere inserzioni per trovare nuovi compari!
Mi porto a casa il manuale del bardo eh! Così, tanto per leggerlo.
Bugiardo! Nessuno legge il manuale del bardo!!! Quando i giocatori cominciano ad aver voglia di cambiare personaggio senza motivi apparenti, scegliendo magari la classe opposta alla propria oppure il personaggio più rompicoglioni, inguardabile e antipatico possibile, tipo uno gnomo paladino per intendersi, o un bardo di qualunque tipo in effetti, allora c’è qualcosa che non va. Se lo fanno in due dagli un taglio netto, subito!
Quasi quasi mi è venuta voglia di fare il master! Ho un’avventura…
Ma per favore, non sai neanche leggere che vuoi fare? Di solito a volerci spodestare è sempre il giocatore più ciuco, inevitabilmente inetto e che non conosce neanche una regola! Come fare a dirgli di no senza turbare la sua virilità? Urlategli: ”NOOOOOOOOOOO”. Capirà.
Questi sono i piccoli indizi che i giocatori stanno lentamente perdendo interesse. Se li avete provati, consolatevi, non siete soli. E poi c’è sempre il pane, le olive, il pecorino e la finocchiona.