Phoenix's Ashes

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Ventiquattro anni. Tanti sono passati dal momento in cui le nubi sopra la comunità magica, nubi scure e cariche di tempesta, si sono diradate cedendo il passo alla bonaccia. Lord Voldemort, il Signore Oscuro, mago oscuro per eccellenza, era stato finalmente sconfitto da quello che all'epoca non era molto più che un ragazzino. Il Prescelto, il Bambino-che-è-sopravvissuto. La minaccia era svanita e l'intera comunità dei maghi ebbe modo di affondare le mani in una sensazione che avevano quasi dimenticato: la pace. Ebbero modo di ricominciare a respirare, il tempo di piangere i cari che avevano perso, la forza per intrecciare nuovi legami. La Seconda Guerra Magica aveva crepato le certezze di tutti ma, se ciò che non uccide può solo fortificare, nel male tutti avevano trovato il coraggio di combattere. In quel giovane uomo si riversarono le speranze e la forza di tutti, quel ragazzo era diventato un simbolo, la sua leggenda era stata marchiata a fuoco nella storia. Molti avevano preso a chiamarlo "la Fenice": tanto forte da sollevare un popolo intero alla rivolta, le lacrime che aveva versato nella lotta erano riuscite a sanare la comunità. La Fenice aveva vinto e la pace calò tiepida e rassicurante su tutti, riportando la vita alla normalità. C'è chi riuscì perfino a pronunciare quel nome che solo qualche anno prima metteva i brividi. Vòl-de-mort, sembrava un anatema: la paura di un nome però non fa che incrementare la paura della cosa stessa. E così nessuno, dopo ventiquattro anni, ha più avuto paura. Dopo qualche anno al servizio della squadra magica degli Auror, alla morte della ormai anziana preside Minerva McGranitt, con fermo volere del consiglio scolastico le ha succeduto proprio Harry Potter

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