Lux et Tenebrae - The Rise of Madness

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Tanto tempo fa, quando il mondo non era ancora diviso fra bene e male e tutti vivevano in armonia fra di loro portando dentro di sè entrambe le forze su cui, oggi, si basano le nostre esistenze, gli uomini vivevano incontrastati sulla Terra.

Erano i padroni delle proprie vite e sceglievano di convivere l'uno con l'altro nel meglio dei modi, per impedire che la felicità di quella pacifica esistenza venisse meno. A quei tempi la natura era rigogliosa, donava frutti e ricchezze in abbondanza, e gli animali scorrazzavano liberi per i prati, i monti, le montagne, i mari e gli oceani. Tutto era perfetto e, in quel luogo paradisiaco che noi tutti conosciamo ora come Eden, niente e nessuno sembrava poter rompere quella illusione.

Un giorno però, nel bel mezzo della solita routine quotidiana, un fulmine nero squarciò il cielo e si insinuò nella terra fino alle viscere del mondo, risvegliando una creatura che era rimasta assopita per secoli.

Quella creatura era il male allo stato puro, Samain, e a differenza degli uomini, che avevano sia luce che oscurità dentro e la usavano in egual modo, lui possedeva solo odio e crudeltà nel proprio cuore. Sebbene sveglio però, non era ancora libero dalla sua prigionia: forti catene argentate lo tenevano legato al cuore della Terra stessa e gli impedivano di dare libero sfogo alla sua forza sulla superficie.

Ma si sa, il male dilaga e trova sempre una via per annichilire il prossimo.

E fu così anche per Samain.

Il suo potere era troppo forte e, piano piano, riuscì a scaturire dal terreno insidiandosi nei cuori di coloro che erano più affini alla potenza dell'oscurità. Le menti di queste persone, ben presto, vennero soggiogate e i le loro vite cambiarono per sempre. Dapprima erano solo esseri umani diversi, con qualche capacità in più, ma dopo breve tempo quelle abilità cominciarono a differenziarsi sempre di più fino a renderli completamente ed irrimediabilmente diversi.

Naquero i primi vampiri, i primi demoni, i primi licantropi, tutte creature oscure e crudeli.

Samain creò così il suo esercito e, reclutamento dopo reclutamento, ne formò uno talmente grande e vario da riuscire a schiacciare completamente coloro che erano rimasti normali.

Fu allora che accadde.

Un altro fulmine, bianco, comparì nel cielo e, questa volta, invece di colpire un solo bersaglio si divise in tanti fasci di luce diversi ed andò a penetrare nei corpi di alcuni degli umani rimasti. Questi vennero tramutati in creature buone, perfette e speciali, che furono finalmente in grado di contrastare il potere degli oscuri e si aggiudicarono una vittoria dopo l'altra.

La battaglia durò per anni, giorni interminabili di dolori e perdite, e nel momento in cui tutto questo divenne insopportabile le forze di luce concentrarono i propri poteri in un un'unica persona che, armata di sola purezza, si inoltrò nel nascondiglio di Samain e ingaggiò con lui una lotta millenaria, che ancora oggi si protrae nel tempo.

Da quel giorno, quelli le cui nature vennero cambiate, non furono più in grado di tornare normali ma, in compenso, grazie al sacrificio di quel saggio e forte guerriero, anche coloro che erano stati portati al lato oscuro riottennero un'anima.

Gli errori vennero presto dimenticati ed anche l'esistenza di mostri come vampiri o angeli venne rilegata nelle leggende o in libri mistici di culti monoteisti.

Ma non era leggende, era tutto vero, e alla fine alcuni lo compresero una volta che fu chiaro al mondo, nel 2012, che la magia esisteva.

Ora gli uomini, del tutto privati delle passate capacità, convivono con luce e ombra, ma pieni di terrore verso queste due grandi entità: le rinnegano, le temono e vorrebbero eliminarle per sempre, assieme a coloro che le incarnano.

Purtroppo è in questa realtà che noi oggi viviamo, costretti in un mondo che all'apparenza offre pari possibilità a chiunque cammini su questa terra, ma che nella realtà dei fatti riserva solo sguardi pieni di disprezzo e di scherno per chi, a differenza degli umani, possiede capacità fuori dal comune o che, per pura e semplice questione di genetica, è una creatura della notte o del cielo stesso.

Ed è sempre in un periodo così buio che, due fratelli, differenti dagli altri per storia e poteri, si sono ritrovati soli contro tutti gli altri. Gemelli identici nell'aspetto ma non nelle idee, decisero di aprire una scuola nella piccola ma accogliente città di Greymouth, dove persone normali e non potessero convivere pacificamente senza nè guerre nè pregiudizi: la porta era sempre aperta per tutti, indipendetemente dal passato turbolento o meno, e per lungo tempo le cose sembrarono andare per la meglio.

Dante era buono ed altruista, aveva sempre un sorriso per tutti ed era amato dagli studenti in quanto considerato più come un amico, quasi un compagno, che come Preside. Era dell'idea che con il passare degli anni presto gli umani avrebbero accettato le loro differenze e che, alla fine, chiunque avrebbe imparato a vivere nella serenità più completa, senza bisogno di complicarsi l'esistenza con stupide guerre. Suo fratello però, Virgil, che fra i due era quello più riflessivo, duro e furbo, non la vedeva alla stessa maniera anzi, considerava gli umani alla stregua di stupide scimmie calve, senza capo ne coda: secondo Virgil, quelli che avrebbero dovuto guardare dall'alto in basso qualcuno erano quelli che, come lui ed il fratello, possedevano poteri inimmaginabili. Non gli andava giù il fatto che ancora tutti si prendessero gioco delle persone speciali, che le braccassero come animali, rinchiudendole od uccidendole a piacimento. La sua idea era che, se volevano ottenere qualche cambiamento, era necessario ricorrere alla forza per avere ciò che desideravano.

In un primo momento, Dante, che voleva davvero bene al proprio gemello, tentò di arginare la sua rabbia con la sua sola presenza, ben consapevole che l'affetto provato nei suoi confronti non era certamente a senso unico, ma purtroppo, alla fine, arrivò il giorno in cui nemmeno quel loro legame così profondo ed importante fu in grado di mettere freno alla costante collera che Virgil provava. Il fratello maggiore sfidò il minore in una lotta all'ultimo sangue mentre, tutto intorno, i loro stessi studenti lottavano l'uno contro l'altro in una piccola ricostruzione della battaglia che un tempo aveva diviso la Terra in due, fra bene e male.

Inutile dire quali ne furono le conseguenze.

Virgil vinse Dante dopo un'estenuante incontro e, senza pietà alcuna, lo trafisse con la sua arma, ritirandosi infine con il suo piccolo esercito di giovani che la pensavano esattamente come lui. Volevano che gli umani si inchinassero alla loro supremazia e, se nel processo di conquista qualcuno dei loro simili si fosse intromesso, non avrebbero esitato neanche un istante nel toglierli di mezzo proprio come il loro capo aveva fatto con il sangue del suo sangue. Stufi di trattenersi, stufi di nascondersi, era giunto il momento di portare il mondo ad una svolta decisiva.

Peccato che, colui che si proclamava ora nuovo leader indiscusso, non avesse fatto i conti con la potenza del proprio gemello.

Dante non era morto e, rinato a nuova vita per via del sangue demoniaco che gli scorreva nelle -risvegliatosi nel momento giusto-, ricostruì a nuovo splendore il proprio istituto reclutando nuovamente ragazzi che avevano bisogno di un rifugio, di una nuova casa in cui potersi riposare, divertire, ridere e sognare. Non voleva ingaggiare battaglia, ma se fosse servito non avrebbe esitato a fermare Virgil: la sua idea era balzana e non gli piaceva per niente, era perciò in dovere di dirglielo e di mettergli i bastoni fra le ruote in ogni modo, magari cercando al contempo di farlo tornare il Virgil di una volta.

Due scuole, due Presidi, una città scenario di continue dispute per determinare quale delle due fazione abbia ragione circa le sorti del mondo.

In quale parte sceglierai di combattere?

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