Una notizia pubblicata a fine 2013 da The New York Times, The Guardian e ProPublica ha sottolineato che l'Intelligence Americana, così come le agenzie di intelligence britanniche, hanno spiato i giocatori di giochi di ruolo in mondi virtuali come Second Life e World of Warcraft.
La notizia è basata su documenti classificati che erano trapelati dall'ormai noto ex collaboratore della National Security Agency (NSA) Edward Snowden, nei quali viene rivelato come spie di Stati Uniti e Regno Unito erano impegnate nella raccolta di dati e comunicazioni dei e tra giocatori.
Justin Elliott (ProPublica) e Mark Mazzetti (The New York Times) affermano: "senza limitare le loro attività al regno terreno, spie americane e inglesi si sono infiltrate nei mondi fantasy di World of Warcraft e Second Life, attuando la vigilanza tramite la raccolta dati online e di scambio informativo su giochi di ruolo in cui milioni di persone in tutto il mondo si applicano”.
Incredibilmente, questa attività è andata avanti per un bel pò di tempo, come Amanda Zamora da ProPublica cita: "risale almeno al 2008 la sorveglianza virtuale, dopo che le agenzie di intelligence cominciarono a temere che gruppi terroristici potessero utilizzare i giochi per comunicare e tracciare reale attacchi."
Jared Newman da PC World scrive: nessun commento ufficiale è stato fornito da Microsoft o da Linden Lab; Blizzard Entertainment ha invece dichiarato che non sono a conoscenza del luogo di assunzione di detta sorveglianza, il che significa che lo spionaggio è stato attuato senza che lo sviluppatore del gioco fosse a conoscenza di tale attività o ne avesse il consenso.
Soprattutto, non sembra che tutti questi dati e la raccolta di comunicazioni abbiano portato, fino a quel momento, a qualcosa di concreto; infatti Justin Elliott (ProPublica) e Mark Mazzetti (The New York Times) affermano: "I documenti evidenziano che gli sforzi non hanno portato ad alcun successo antiterrorismo; ex funzionari dell'intelligence americana, dipendenti della società di gioco attuali ed ex, nonchè gli esperti esterni, hanno detto nelle interviste che poche erano le prove per le quali i gruppi terroristici considerassero i giochi come piattaforme paradisiache per comunicare e scambiarsi informazioni”.
Posto quindi che la lotta al terrorismo è davvero molto importante e che tale lotta ha la necessità di acquisire informazioni nei campi piu' diversi e variegati, sembra assodato che la raccolta di dati/comunicazione nei giochi online non sia stato produttivo mancando risultati concreti.
Tenendo questo a mente, rimane palese l'invasione della privacy di milioni di ignari appassionati dei giochi di ruolo. E non solo: io stesso, dopo aver giocato World of WarCraft su un server degli Stati Uniti per più di tre anni, mi chiedo se uno dei miei compagni di gilda possa essere stato un agente dell'NSA teso a raccogliere dati su di me e accertare se ero una minaccia terroristica, piuttosto che un amico con cui condividere passione ed amore per il mondo fantasy.
Appare quindi logico porsi a questo punto delle domande: la nostra privacy si sente violata? abbiamo mai incontrato un lui/una lei nel nostro mondo virtuale che possa essere assimilita ad una spia? Il monitoraggio dei giochi online è una esagerazione a cui i Servizi di Intelligence guardano, perché non sanno piu' dove guardare o, al contrario, non bisogna sottovalutare questa possibilità accettando anche la violiazione della nostra privacy in funzione di un bene superiore rappresentato dalla definitiva sconfitta del terrorismo? Che cosa possiamo fare noi come giocatori per evitare di essere spiati? Domande per le quali, ad una riflessione piu' matura, ci si rende conto di non avere risposte univoche e certe.
Possiamo concludere, quale insegnamento, affermando che due sono i cardini su cui incentrare la nostra attenzione alla luce di quanto accaduto:
- la conoscenza e la consapevolezza che queste cose possono accadere (per fini leciti o illeciti) e quindi porre attenzione alle normali norme di salvaguardia di password, filtri, antiphishing, social engineering, ecc. tenendosi sempre informati (p.e. leggendo e riflettendo su questo articolo)
- un comportamento nel rapportarsi agli altri utenti (attraverso risorse quali newsgroup, mailing list,forum, blog, reti sociali o email in genere) improntato a correttezza, senza esagerazioni che possano attirare l'attenzione di personaggi che nulla hanno a che vedere con la nostra predilezione per i GDR on line, anzi capaci di trarne profitto con lo sfruttare questa nostra virtuosa passione.
Quando inizieranno a spiare i nostri giochi ben più amatoriali? :)