Il Primo MUD (acronimo di Multi User Dungeon) fu scritto da Roy Trubshaw nella primavera del 1979 con il Macro-10, il linguaggio macchina disponibile sui DECsystem-10; era costituito, "molto semplicemente", da una serie di stanze virtuali nelle quali era possibile muoversi e "parlare", digitando ovviamente le frasi sulla tastiera, con altre persone collegate. Già nella versione successiva Roy introdusse maggiori possibilità di interazione, ampliando il database di oggetti e i comandi disponibili; MUD iniziava dunque la sua lunga e prolifica vita con l’aspetto di un normale adventure testuale, ma con il proposito, estremamente innovativo, di coinvolgere più giocatori in situazioni create all'interno di mondi virtuali, sufficientemente realistici da poter essere apprezzati anche con i limitati mezzi di allora. A quei tempi la possibilità di accedere a computers che avessero le risorse sufficienti a gestire un gioco multiutente erano ancora appannaggio delle università o dei grandi centri di ricerca. Per il loro progetto, infatti, Roy e i suoi collaboratori potevano contare su soli 50K di memoria sul DEC-10 dell'Essex University. Il salto definitivo verso la struttura di RPG multiutente richiese l'intensa collaborazione di Richard Bartle. Mentre a Trubshaw interessava soprattutto l'aspetto tecnico del programma, Bartle si impegnò costantemente nel rendere MUD più interessante per i giocatori, creando obiettivi da conseguire, indovinelli ed ostacoli da superare e aggiungendo un sistema di punteggio progressivo, perché I'azione diventasse ancora più coinvolgente.
Nel primo anno di vita del programma, i giocatori potevano collegarsi solo utilizzando il sistema di terminali di cui l'università era dotata; la sperimentazione di una connessione a commutazione di pacchetto, che univa il loro sistema ad Arpanet (la rete di computer americani originariamente sviluppata come sistema di comunicazione in caso di attacco nucleare e che poi, nel corso degli anni, si trasformerà in Internet), offrì loro la possibilità di estendere le capacità di collegamento di MUD. Nel dicembre del 1980 MUD permise a giocatori, geograficamente molto distanti, di condividere la medesima esperienza ludica. Il successo di questa iniziativa costrinse Richard a stabilire orari di gioco limitati, per non sovraccaricare il server che ospitava il programma, e a distribuire ad altre università la nuova versione dell'engine di MUD, chiamata Valley. La flessibilità e la portatilità di questo nuovo codice permise lo sviluppo in parallelo di molte versioni che differivano sia per l' ambientazione che per le caratteristiche di gioco.
Sono passati più di quindici anni da allora e il concetto di MUD, termine che ora viene utilizzato per designare una vera e propria categoria di giochi multiutente sulla rete, è stato esteso in maniera quasi impensabile. Sebbene la struttura di base sia rimasta la medesima, non mancano infatti sviluppi interessanti, favoriti dalla disponibilità di nuovi e più flessibili linguaggi di programmazione e dalla inesauribile fantasia dei programmatori: una grandissima varietà di ambientazioni (fantasy, cyberpunk, miti di Cthulhu, ecc...), client grafici, per ora sperimentati solo su pochi MUD, che permettono di integrare o sostituire completamente l'interfaccia testuale, e un numero sempre crescente di server a cui collegarsi.
Un esempio, tutto italiano, di questo sviluppo è quello di Lumen et Umbra, un RPG dalla struttura e dalle regole simili a quelle di D&D, ambientato però nella Roma antica, ed è gestito dagli operatori del sistema MCLink (vedi box informativo). Per collegarsi a LeU bisogna avere, ovviamente, un collegamento a internet di qualsiasi tipo; sotto ambienti come Windows o 0S/2 serve poi un client Telnet, un'applicazione che permette di gestire le risorse della rete nella maniera più tradizionale, ossia con un'interfaccia testuale in emulazione terminale. Una volta avviata l'applicazione, l'indirizzo da inserire è mcImud.mcIink.it:6000. Non appena il collegamento si sarà attivato riceverete un messaggio di benvenuto e la richiesta del nome del vostro personaggio. Se giocate per la prima volta, dovrete costruirne uno, scegliendo la razza, le abilità ecc... esattamente come in una partita di D&D. Per le caratteristiche (costituzione, intelligenza, forza e destrezza) potrete decidere con quale priorità verranno aggiornate rispetto alla "raccolta" dei punti esperienza. Avrete inoltre un punteggio per il movimento che verrà speso sia durante i vostri spostamenti che i vari combattimenti. Entrati nel gioco vero e proprio vi ritroverete nel Foro di Alma Civitas, la città principale di LeU, nella quale potrete trovare negozi e taverne, indispensabili per migliorare il vostro equipaggiamento e le vostre conoscenze del luogo. Particolarmente importanti sono le Gilde, diverse per ogni classe, dove è possibile spendere i punti esperienza accumulati per aumentare le proprie abilità. Per muoversi nel mondo di LeU, basta semplicemente indicare la direzione (N,S,E,W), mentre potete valutare il vostro equipaggiamento utilizzando INVentory (per ottenere la lista degli oggetti trasportati), EQuipment (per ottenere la lista degli oggetti indossati). Con TAKE (prendere), WIELD (impugnare, ad esempio, un'arma), WEAR (indossare) ecc..., interagite con oggetti posti nelle vostre vicinanze. Particolarmente curati sono i comandi che gestiscono le comunicazioni con gli altri utenti come TELL (per rivolgersi ad un personaggio in particolare), GOSSIP (per comunicare con tutte le persone nei dintorni), GTELL (per comunicare solo con i membri del proprio gruppo). L'interazione con gli altri utenti rimane infatti il cardine dell'intera esistenza di un MUD: in LeU è quindi possibile creare gruppi per esplorare i vari dungeons, ed esistono delle "bacheche" dove lasciare messaggi per i propri compagni. Ad Est del Foro troviamo anche la Stanza delle Donazioni, dove i giocatori possono lasciare il proprio surplus di oggetti come bonus peri nuovi arrivati. Non esiste quindi competizione (come in alcuni MUD dedicati al combattimento) tra i giocatori, ma una amichevole cooperazione. Buon divertimento.
Il presente articolo è stato pubblicato sull'Anonima Gidierre n.5 e concesso per la pubblicazione dalla redazione di Anonima Gidierre che ringraziamo!