Una via di mezzo tra gioco di ruolo online in tempo reale e per corrispondenza è costituito dalle così dette città virtuali.
Le Città Virtuali
Pro: non necessitano di calendarizzazione quindi il tempo da dedicargli è a totale discrezione del giocatore, dispongono di un supporto grafico (seppur minimale), ottimo sul lungo periodo.
Contro: curva di apprendimenti medio-lunga, ci deve essere un discreto numero di giocatori iscritti e attivi per potersi veramente divertire.
Stile:
Il termine “città virtuale” dice già molto su ciò che ci troveremo davanti cliccando sull’iscrizione, necessaria per il login. Giusto una e-mail di riferimento da fornire, e il nome del personaggio che andremo a giocare. Eventualmente alcuni primi dettagli su di esso, a seconda dell’ambientazione : sesso, prima di tutto, poi magari razza, se si tratta di un fantasy, o clan, se si tratta di Vampiri.
Premessa: molte, se non la totalità delle città virtuali, si basano su un codice sorgente di libero utilizzo denominato GDRCD di Romeo Gentile, sviluppato anni fa. Il codice ha subito variazioni nel tempo, ma le città virtuali che lo utilizzano tendono ad assomigliarsi graficamente. Non entro nel merito, di fatto la struttura generale che troviamo segue canoni ormai consolidati. Una città virtuale, è ciò che ci appare agli occhi: una schermata centrale che spesso raffigura uno scorcio della città stessa o del mondo in cui giochiamo. Sulla mappa troviamo diversi “hot spot”, ovvero punti da cliccare che portano in zone precise della città: ci può essere l’hot spot sull’ospedale, sul municipio, sul quartiere residenziale, sul lungomare.
Cosa significa che gli hot spot ti portano in quei punti? Che viene caricata una nuova schermata che va a sostituire la mappa, né più né meno una chat in cui sono presenti i giocatori che stanno giocando in quella precisa locazione, oppure vuota (nel caso in cui nessuno stia giocando, vedi sotto).
Come inizia il gioco? Semplice. Quando arriva un secondo personaggio in quella chat, si può iniziare ad interagire. Fino ad allora, concretamente il tuo pg non è là. Inizia uno dei due, e comincia scrivendo un’azione introduttiva.
Una città virtuale utilizza un sistema prettamente narrativo, testuale. Non ci sono grafiche in movimento, animazione.
Non è un MMORPG.
Si scrive un pezzo, che non sia mezza riga (non basterebbe), nemmeno un papiro da due pagine (nessuno avrà voglia di aspettare mezz’ora). Si invia, come quando si scrive su msn, o in una chat.
Sulla schermata compare quella che si chiama azione.
Si precisa dove si trova il personaggio, come è vestito, eventualmente se da fuori si capisce il suo umore, se sta facendo qualcosa, a discrezione se sta pensando a qualcosa, poi si riportano tra virgolette (o altro sistema comprensibile) i suoi discorsi diretti, insomma, come in un libro.
La tua azione di fatto è come un pezzo di libro, vissuta però soggettivamente dal personaggio. Per convenzione, si parla in terza persona di ciò che fa il proprio personaggio.
A quel punto, sta all’altro giocatore fare lo stesso. Ed i due pg inizieranno ad interagire, di fatto essendo nella stessa location è ovvio che si incroceranno. Potrà essere un incontro occasionale (il passante che chiede una sigaretta al tipo per strada), come un incontro di lavoro (se i due pg già si conoscono), o qualsiasi altra situazione.
Può capitare di entrare in una chat (locazione) già affollata, in quel caso ci si inserisce, rispettando i turni. Ognuno manda un’azione, poi si aspetta che gli altri facciano lo stesso, e quando il giro finisce, si invia una nuova azione. E così via.
La giocata finisce quando un player vuole, dichiarando un’azione conclusiva, che il proprio pg per un qualche motivo lasci la zona (esce dal locale, si allontana sul vialetto, se siamo in un parco, ecc).
Si può giocare in tutte le location (salvo eccezioni), incontrare gente, creare trame, amicizie, inimicizie, parlare e interagire fisicamente. Anche combattere, picchiare, uccidere (ma questa è un’altra storia).
Di fatto, un personaggio sviluppato su una città virtuale, è come una persona vera che vive la sua vita. Giorno dopo giorno. Lavora, esce, instaura rapporti, soffre, si diverte.
Nella prossima puntata mi soffermerò sulla simulazione di uno scontro (e sul sistema di lancio di dadi per risolvere tali situazioni), e sugli aspetti di contorno : l’avatar del personaggio, ovvero qualcosa di simile ad una scheda di un GdR cartaceo arrichita da immagini del personaggio, e musica di sottofondo (facoltative), il denaro (e come lo si guadagna e si spende), le istituzioni o gilde (ovvero raggruppamenti di pg uniti da qualcosa -dottori, polizia, maghi, guerrieri), la bacheca (qualcosa di simile ad un forum interno alla città virtuale dove si raccolgono commenti, suggerimenti, informazioni sul gioco come il regolamento, oppure spazi organizzativi per le gilde).
Stay tuned!