L’impatto del gioco online legale a distanza è un fenomeno in crescita. Alla fine del 2021 il fatturato ha superato i 326 milioni di euro, con entrate per l’Erario pari a 5.791 milioni di euro stimati a fine maggio 2022, in ulteriore aumento del 9,5 per cento rispetto all’anno precedente.
I motivi di questo nuovo trend sono da imputare alla tipologia e alle caratteristiche tipiche del gioco online. Prima di tutto, gli operatori ADM, con legale concessione, per mezzo del canale a distanza, hanno attivato politiche di marketing incentrate sul benvenuto ai nuovi utenti, come i bonus di benvenuto, anche senza deposito. Oltre ai vantaggi economici e alla possibilità di testare i giochi del palinsesto - semplicemente registrandosi e dichiarando la maggiore età, senza dunque attivare un conto di gioco, uno dei fattori chiave dell’interesse verso i giochi a distanza è legato alle conquiste tecnologiche.
Le modalità tipiche del canale fisico hanno iniziato ad essere traslate sul web e via app, grazie agli investimenti economici degli operatori e dei concessionari, sempre più in partnership con le software house internazionali più innovative.
Questa dinamica ha visto una riproduzione dei giochi tipici delle sale in chiave multimediale, con richiami ed atmosfere di realtà assicurate dai giochi live, dai croupier dal vivo e dalla cosiddetta modalità “multiplayer”, ovvero multigiocatore.
L’espressione, mutuata dal vicino mondo videoludico, è riferita a un tipo di gioco non più “solitario”, davanti a un desktop, ma interattivo e partecipativo, attuabile proprio grazie ai software di nuova generazione e alla fluidità delle app, native o web che siano.
A dominare le preferenze degli utenti c’è sicuramente la modalità multiplayer connessa al gioco del poker, disciplina che peraltro, nelle sue varianti, ha registrato un aumento del 16 per cento in forma “cash” e del 10,7 per cento proprio in forma di torneo. Tra i leader nelle quote di mercato, assieme agli storici Sisal e Snai, si è distinto, ad esempio, un operatore ADM come PokerStars, che ha addirittura lanciato un software di realtà virtuale per alimentare l’offerta “social” del poker in versione Texas Hold’em.
La possibilità per gli utenti è quella di sfidare gli amici connessi oppure i Team Pro della piattaforma, ma anche gli streamer di Twitch.
Gli effetti di realtà, oltre alla grafica, sono affidati alla tipologia di oggetti che animano il gioco, personalizzabili con ricompense in-game. La costruzione della personalità del giocatore avvicina questa modalità ludica del poker a quella dei giochi di ruolo e diventa ancora più immersiva quando è sperimentata nelle opzioni “live”.
L’offerta è piuttosto nutrita, anche per altri tipi di giochi, come si legge dalle news di settore oppure dalle recensioni di nuovi casino AAMS pubblicate nei maggiori portali di comparazione: su LeoVegas, ad esempio, si può giocare al Multiplayer Blackjack live, mentre su BetFlag, GoldBet e Sisal è da poco sbarcata in Italia “Aviator”, una slot con moltiplicatore sviluppata dall’ucraina Spribe, apprezzata proprio per la disponibilità di una versione “social” multigiocatore.
Non solo il poker o le altre discipline di carte classiche, dunque, ma anche le slot possono diventare interattive, specialmente quando sono a “jackpot progressivo” o in forma di torneo, oppure quando, come nel caso di “Everybody’s Jackpot”, firmata da Playtech, a spartirsi le ricompense sono, oltre al vincitore del jackpot, anche gli altri giocatori qualificati.
Tutte queste tipologie di gioco, come si intuisce, rappresentano un mix tra i table games di vecchia generazione, con le loro regole e con il loro essere “condivisi” con gli amici, quelli di ruolo -in cui si incarna un personaggio, e, chiaramente, quelli delle sedi terrestri dei casinò, fatti di luci, atmosfere, colori, suoni.
La tecnologia è la linea guida di questa tendenza verso l’ibridazione del gioco e verso una dimensione a distanza sempre più vicina a quella fisica, tangibile, reale.
L’approdo al Metaverso del gioco da casinò ha reso questo fenomeno ancora più evidente: con Ice Poker, ad esempio, ospitato sulla piattaforma Decentraland, a poter accedere alle sale sono gli alter ego virtuali dei players.
Per potersi cimentare al tavolo verde è necessario un lasciapassare NFT, ovvero un invito digitale che lo rende particolarmente esclusivo, un po’ come i VIP Club dei maggiori casinò a distanza.
Il successo dell’esperimento è stato comunque notevole, con oltre 1000 utenti attivi in contemporanea a condividere il gioco del poker, e con oltre 800 mila registrazioni in poco tempo dall’esordio. Non a caso si pensa a una versione “videogioco” per mobile di Ice Poker, e, sempre non casualmente, la startup Poker Fi ha ideato una variante nel multiverso in cui il giocatore diventa un imprenditore, con la possibilità di acquistare terreni utili a ospitare le sale da poker.
Dal multigiocatore al multi imprenditore del Metaverso, dunque, le vie della tecnologia dei giochi da casinò sembrano essere infinite.