The Rocky Horror Picture Show Gdr

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Una strada provinciale poco trafficata, Brevard nella contea della Transylvania (North Carolina); un’automobile in panne, una coppia di adolescenti la guarda come se quella fosse stata la loro ultima speranza: il coperchio del motore è alzato, il ragazzo sta cercando di capire quale sia il problema; ma sapete, lui non è mai stato bravo con i motori come non lo è mai realmente stato con le cose manuali. Si gira a guardare quella che dovrebbe sembrare la sua fidanzata, una ragazza dai capelli corvini e gli occhi scuri: si assomigliano molto, sembrano quasi gemelli… forse è perché sono fratello e sorella. La ragazza scosta dalla spalla una ciocca di capelli scuri, mentre alza un sopracciglio irritata. Ha sempre considerato il fratello un buono a nulla e non ha mai sprecato occasione per ricordarglielo, come in questo caso. Socchiude le labbra carnose, ma non fa in tempo neanche a lasciar andare il respiro che già appaiono dietro l’angolo le luci di due fanali. Si girano entrambi di scatto, stirandosi dal ciglio della strada per attrarre l’attenzione del conducente.
Un’autovettura, stationwagon color argento, si ferma ed un uomo dall’aria misteriosa abbassa il finestrino: indossa cappello ed occhiali da sole, nonostante si trovi al chiuso e sia ormai sera. Abbassa le lenti tinteggiate di nero e i due ragazzi si ritrovano ad osservare occhi come non ne hanno mai visti: scoloriti, dal tono così chiaro che sembra quasi siano stati lavati con qualche prodotto particolare. L’uomo accenna un sorriso e chiede se hanno bisogno di un passaggio: il ragazzo si fa avanti, tirando leggermente la sorella per il braccio con fare protettivo; con voce leggermente roca dice di aver urgente bisogno di un telefono, al che lo sconosciuto indica le portiere posteriori della sua macchina. I due giovani ci salgono, ignari del pericolo che corrono.

È cominciato tutto così. Questa storia narra di come un uomo sia impazzito e di come la sua perversione abbia trascinato nell’0blio non solo se stesso, ma anche il resto dei cittadini del luogo dove abitava.
Questa è la leggenda del dottor Frank-N-Furter, scienziato pazzo dalla vita sessuale contorta e disturbata: il suo cuore spezzato lo aveva portato ad impazzire, a pensare che con la scienza che gli avevano insegnato poteva dare vita all’amante perfetto. Grottesco, non trovate? Ma come per arte del destino questo dolce travestito riuscì a coronare il suo sogno. Nacque Rocky, un po’ tonto ma certamente bellissimo: un po’ come nella storia di Frankenstein, questo personaggio perfetto era stato creato da pezzi di varie persone… il cervello di uno, il viso di un altro, il cuore di un altro ancora. Così era nato il mostro, a cui aveva donato vita con amore e con una scarica elettrica. Ma la sua pazzia non era finita lì, aimè. Ormai la sua ragione non aveva più ragioni che tenessero: il poveraccio era sprofondato in quel che si dice pazzia. Cominciarono a sparire persone dal villaggio sotto al suo enorme castello, ereditato da dei dubbi e lontani parenti dell’uomo; tutti gli abitanti sapevano che chi andava non tornava più… o se lo faceva, non era più come prima.
Davano la colpa alla pazzia del professore, ma in realtà era tutto frutto di una mente geniale: come Don Chisciotte, l’uomo dei mulini a vento, aveva letto troppo e pensando che non ci sarebbe stato niente di male decise di riportare alla realtà le creature dei racconti che il padre gli leggeva sempre quando era ancora solo un bambino.
E così nacquero i capostipite dei vampiri e dei licantropi, ai quali seguirono il resto delle creature. Sono passati anni, decenni dal primo esperimento, eppure il dottore ancora non ha trovato pace: sembra quasi un divertimento, una strana sorta di perversione maligna, una nebbia che soffoca la luce su questa città. Tutte le creature possono avere figli e in questi anni si sono moltiplicate: si è aperta una faida per il potere su questo luogo maledetto; luce contro oscurità, bene contro male, licantropi contro vampiri. E tu, da che parte ti schieri?

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