Questo lavoro si pone l’obiettivo di analizzare in chiave comparatistica uno dei primi scritti dell’autore britannico John Ronald Reuel Tolkien, I Figli di Húrin.
In realtà si tratta di esaminare non soltanto il libro in questione, pubblicato nel 2007 dal figlio Christopher, ma piuttosto la storia del protagonista, Túrin, la quale si evolve in molti testi e manoscritti di Tolkien, già a partire dal 1917 circa.
Lo scopo principale, dunque, sarà individuare come Tolkien sia giunto a descrivere gli aspetti psicologici del personaggio e gli impulsi esterni, solitamente sovrumani, che lo hanno portato ad affrontare numerose disavventure e peripezie, le quali si concluderanno con l’annientamento dei personaggi principali. In particolare ci si focalizzerà su alcuni personaggi letterari che costituiscono la base sulla quale Tolkien erige la complessa personalità, eroica ma tragicamente titanica, di Túrin. Alcune figure provenienti dalla mitologia, infatti, sono state elevate a canoni culturali, nei quali sono rintracciabili le sfumature psicologiche proprie dell’animo umano, e dai quali si è mosso Tolkien per costruire il suo personaggio, in particolare attraverso la figura di Edipo.
L’idea è quella di far emergere come Túrin sia un amalgama culturale, derivato dalla commistione di più emblemi mitologici. Le influenze mitiche non sono rintracciabili solamente nelle atmosfere tragiche e arcaiche in cui si sviluppano gli eventi principali, ma è possibile scorgerli ad un livello più profondo e intimo, ovvero nelle riflessioni psicologiche e nelle volontà decisionali delle intricate personalità presenti nel racconto.
Nella prima parte della seguente trattazione sarà data una panoramica generale sugli eventi più rilevanti della vita dell’autore, per comprendere quali siano stati gli interessi, gli studi e le attitudini che lo hanno portato a costruire il mondo fantastico, dentro il quale è sviluppata la storia di Túrin.
Successivamente si esporrà una breve illustrazione sulla creazione linguistica in cui si è cimentato Tolkien per gran parte della sua vita. Questo paragrafo è mirato a chiarire gli aspetti generali delle due lingue principali che si troveranno nel corso della narrazione, a causa della fondamentale importanza che assume la lingua nei lavori di Tolkien. Secondo l’autore infatti «la mitologia è linguaggio e il linguaggio è mitologia», e per quanto riguarda l’invenzione di una lingua o di un sistema mitologico, sostiene che la creazione della lingua e la creazione della mitologia siano funzioni strettamente correlate, non perché l’una sia il sottoprodotto dell’altra, ma in particolare perché la costruzione di un linguaggio implica intrinsecamente la formazione di una mitologia.1 E dal momento che la vicenda di Túrin è un racconto eroico - mitologico, inserito in un contesto mitico e cosmogonico più ampio, sembra opportuno fornire delle linee generiche sulle lingue che interessano in particolar modo la storia presa in esame.
Un intervento centrale cercherà di individuare come Tolkien si arrivato a comporre tale storia, la quale è stata presentata più volte in numerose edizioni. Sarà chiarito inoltre come in ogni pubblicazione relativa alla storia dei figli di Húrin sia presente la mediazione del curatore, ossia il terzogenito Christopher, il quale intervenne nell’organizzare il numeroso e caotico insieme di manoscritti lasciati dal padre, adottando determinate scelte editoriali non sempre coerenti tra loro e forse con presupposti che vanno al di là del semplice interesse letterario.
Infine, nell’ultima sezione, l’intero capitolo terzo, sarà proposta un’analisi del personaggio principale, mettendo in luce i probabili influssi mitologici che hanno dato forma alla figura in questione. Verranno proposti dei passi significativi dalla tradizione letteraria greca (insieme ad alcuni rifacimenti latini), da quella germanica e da quella finnica, confrontati con altrettanti passi ricavati da vari scritti di Tolkien, tutti riguardanti l’articolata storia di Túrin; per quest’ultimi infatti saranno proposte, ove necessario, più versioni del medesimo episodio per sottolineare la varietà di sviluppi, revisioni e metamorfosi di cui sono stati oggetto. Inoltre saranno esposti alcuni topoi delle antiche civiltà trattate, rintracciabili nel testo tolkieniano, con le ovvie trasposizioni dovute alla differenza tra l’immaginario ambiente culturale e l’atmosfera storico – mitica in cui sono ambientate tali vicende e la situazione religiosa e sociale delle opere confrontate.