Web forcing

Web forcing postato il 27/03/2016 18:01:42 nel forum giochi

Domanda: ma implementare in un gioco online playbychat un sistema di premi ad intervallo di tempo regolare, premi che incidono ON game, non è considerabile web forcing alla browsergame?

Ammesso che questo possa essere considerato web forcing, a mio avviso lo è e lo ritengo moralmente inaccettabile (parere mio), non sarebbe quindi necessario descriverlo in bella vista per chi è nel progetto legalità di gdronline magari in questo modo?

Questo gioco utilizza sistemi di premiazione in base permanenza attiva nel sito, favorendo una prolungata connessione che potrebbe causare situazioni di stress, disturbo, dipendenza e IAD (Internet Addiction Disorder).

Se scorro i punti del progetto legalità vedo:

Rispetto della 196/03 (presenza dati identificativi del responsabile del database)

Rispetto della 196/03 (presenza della conferma via mail dell'utente sulla registrazione e/o dell'eventuale registrazione dell'IP o altri dati)

Rispetto della 196/03 (presenza della criptazione della password e/o delle procedure di recupero da parte dell'utente)

Rispetto del Copyright (utilizzo di materiale proprietario o, se esterno, citando riferimenti, fonti e previa richiesta e ottenimento autorizzazione degli aventi diritto)

Responsabilità giuridica non nota (assenza di dati identificativi verificabili del responsabile del nome a dominio e della relativa email di contatto)

Documentazione tecnica di gioco (regolamento di gioco chiaramente leggibile prima dell'iscrizione)

Documentazione specifica di gioco (sufficienti informazioni sull'ambientazione del gioco leggibili prima dell'iscrizione)

Assenza di Spam (assenza di utilizzo non regolamentato e/o non previamente comunicato all'utenza della casella di posta elettronica fornita all'atto della registrazione)

Rispetto della Tutela dei Minori (presenza di disclaimer sull'età minima di accesso per i siti con chat moderata ad ambientazione indirizzata ad un pubblico adolescente (14+), giovane (16+). adulto (18+))

Nessuno di questi punti informa e quindi tutela l'utente contro il web forcing o mi sbaglio? Perché vista la mia "cretinitaggine" potrei anche sbagliarmi.

quota

27/03/2016 18:33:26 e modificato da dyrr il 27/03/2016 20:42:01

Le prime versioni del progetto legalità a quanto ricordo avevano un punto riguardo il web-forcing https://www.gdr-online.com/readforum.asp?id=74571 che era il punto 5, che è poi stato rimosso nella nuova versione del progetto legalità.

Non ho trovato nel forum il motivo epr cui quel punto del pel sia stato rimosso, però sicuramente se è stato rimosso dalle condizioni del progetto legalità un motivo c'è stato, bisognerà aspettare che qualcuno che si ricorda il motivo meglio di me o qualche responsabile del progetto ti possa rispondere

quota

27/03/2016 18:43:00

Web Forcing è ai primi posti assieme a Cyberbullismo nella classifica della più grande panzana che abbia mai letto da queste parti.
Se ti senti in obbligo di loggare vuol dire che pensi che ne valga la pena. Se no, slogghi. Easy peasy.

quota

27/03/2016 21:06:23

Anche io quando avevo tredici anni e giocavo a Ogame lo facevo, poi sono andato una settimana in vacanza e mi hanno nukato il pianeta che Pearl Harbor a confronto sembrava un picnic.
Allorchè mi è scattata la molla che mi ha fatto dire oh, ma seriamente? E non ho mai più giocato ad ogame.

Il fatto è che qui si confonde una brutta abitudine con una dipendenza patologica, e chi sostanzialmente vive delle brutte abitudini altrui (i browser games) finisce con l'essere trattato come uno che spaccia eroina ai pischelli.

Il fatto che a qualcuno magari possa effettivamente piacere giocare a questo tipo di cose non passa per la testa a nessuno: nessuno viene forzato a fare niente su internet, così come nessuno viene forzato dalla pubblicità di Banderas a comprare le macine e ingrassare.

quota

27/03/2016 21:19:27

Io non parlo di forzare, io dico che sarebbe meglio aggiungere nel progetto legalità anche i giochi che fanno uso di questo sistema, informando così l'utente di gdronline, cosa che si faceva ma poi è stata tolta. Sinceramente a me non interessa se la gestione utilizza immagini non proprie, davvero chi se ne frega, preferisco esser avvisata invece se la gestione fa uso di metodi web forcing, mi sembra non più legale, ma più umano: progetto umanità!

quota

27/03/2016 21:33:07

Credo che uno dei problemi più grossi sia dare una definizione e dei parametri di cosa rientra esattamente nel webforcing perchè parlando in giro ognuno fa ricadere cose diverse nel webforcing tipo:

Per alcuni il dare px ad azione è webforcing.

Per altri chiedere ad un capocorporazione o master di fare X quest la settimana è webforcing.

Per altri mettere che per ritirare lo stipendio intero si debba fare almeno un paio di azioni in chat è webforcing.

Ho usato gli esempi che mi sono capitati sottomano in questi anni come situaizoni di discussione.

Anche un qualsiasi mmorpg dove più mostri ammazzi più px fai più progredisci in on sarebbe webforcing.

Come stabilire quindi quando una qualche pratica ricade dentro o meno questa definizione.

quota

27/03/2016 22:38:54

Quindi tecnicamente non ti forza neanche più a fare niente. Non ci sono più i giochi da scimmiati di una volta!

quota

28/03/2016 03:58:15 e modificato da ghennadi72 il 28/03/2016 20:49:00

Il webforcing è stato rimosso dai punti esaminati dal PEL non tanto per una valutazione giusto/sbagliato ma per la difficoltà di individuare un criterio uniforme ed attendibile per stabilire cosa è webforcing e cosa non lo è. E, evidentemente, essendo risultata inattendibile/inadeguata/arbitraria la classificazione che ne veniva fatta a suo tempo dal PEL essa è stata rimossa dai parametri del PEL.

Risale più o meno allo stesso periodo la cancellazione/revisione radicale anche di altri punti del PEL, in particolare nel passaggio alla versione 3.x del PEL che ha segnato il definitivo passaggio da un miscuglio di consigli legali e opinioni del tutto arbitrarie sul "gioco sano" (prevalentemente derivanti dalle teorizzazioni del "progetto folle" di Gemini) a un sistema di valutazione fondato su criteri di conformità alla normativa in vigore, italiana ed europea.

Non è stato un passaggio da poco perchè ha segnato il passaggio da un'ottica di "uso le bandierine verdi del PEL per far vedere quanto sono figo ed evoluto rispetto al Male_Del_Millennio (extremelot e land fotocopia)" ad un'ottica di "spingiamo i gestori ad essere consapevoli delle responsabilità legali che hanno e dell'insieme di diritti/doveri che legano gestore ed utente di un gdr online".

Premettendo che il termine "web forcing" non trova alcun riscontro nella letteratura scientifica nè nel gergo giurisprudenziale, che il termine è nato in questo contesto (gdr online) e che se vai da qualunque funzionario della polizia postale o scrivi alla commissione europea per i media e la società dell'informazione (quella per intenderci che ha steso i criteri ispirativi del sistema di classificazione PEGI e PEGI-Online) e parli di "web forcing" questa è la faccia che fanno ---> O___O

Premesso questo... a suo tempo la valutazione era tra l'altro limitata alla forma più comune di "trucchetti per tenere il giocatore collegato", per intenderci, il famigerato "carisma" lottiano, punteggio accumulato automaticamente solo restando connessi e con un numero di azioni (utilizzabili normalmente per guadagnare e trovare oggetti utili) che si accumulavano con lo stesso criterio.

Francamente a parte un episodio che uno degli admin amava raccontare, è una panzana che ci siano giocatori che passano il tempo inattivo fissi davanti al monitor a fissare istupiditi un monitor fermo. Non dico che non possa accadere, se è per questo c'è chi si flippa il cervello restando a guardare i quadratini di smart-defrag per un'ora e mezza mentre viene eseguita la deframmentazione o chi si sballa sniffando i tubetti di colla.
Ma non confondiamo tra comportamento sciocco/imprudente/autolesionista del giocatore/utente e la cosa in sè.

Non c'è nessun rapporto di causalità diretta tra premio/presenza e giocatore-fisso-davanti-al-monitor, non più di quanto ci sia un rapporto di causalità diretta tra possesso di una patente di guida e stragi del sabato sera

Ci sono generazioni (alla lettera) di giocatori che hanno giocato sulla land in questione e su land con sistemi analoghi e nessuno s'è bruciato i neuroni: semplicemente si faceva altro, mentre il contatore saliva e nessuno era tanto imbecille da stare a fissare il monitor inebetito.

Peraltro la condanna morale sul c.d. webforcing nasce in una fase del web in cui gli abbonamenti "flat" erano ancora una rarità e la maggior parte degli abbonamenti era "a consumo". Se mai, molto più rischioso di fantasiosi e improbabili flippamenti cerebrali, era l'accumulo di ore di connessione a pagamento che poi facevano lievitare le bollette, a rischio di verificarsi di ammazzamenti domestici da parte di padri in bolletta nei confronti dei figli responsabili di aver fatto arrivare a casa bollette stratosferiche.

Oggi il problema non si pone nemmeno.

Volendo parlare di salute, infine, e di fissazione passiva e forzata del monitor, personalmente sono convinto che ci siano cose estemamente più pericolose dei punteggi a tempo, a partire da certe regole sulla turnazione.

Quelle sì, a seconda di come sono concepite, possono obbligare il giocatore a stare fisso come un idiota davanti al monitor, perchè se sta giocando non può mettersi a far altro (se lo fa rischia di perdere il turno o rallentare il gioco ad altri).

Ma qui si andavano a toccare alcuni nervi scoperti della comunità di giocatori, si scatenavano le consuete guerre di religione tra fautori di un tipo di turnazione e fautori di un altro tipo di turnazione e quindi si è saggiamente deciso di metterci una pietra sopra. Prendersela col famigerato "carisma" lottiano è facile (specie qui dove una buona parte di giocatori non ha ancora superato ilcomplesso d'edipo nei confronti di quella land e non riuscendo a spiegarsi il successo che ha avuto preferisce demolirla e demonizzarla in ogni modo possibile), mentre a provare a mettere in discussione determinate convenzioni di turnazione c'è pericolo di scatenare guerre di religione come quelle degli anni '80 tra commodoristi e sinclairisti.

Oppure, volendo proprio farsi del male, si potrebbe anche provare ad esaminare spassionatamente quanto la moda di costruire siti responsive e rendere accessibile una land di gioco anche da un dispositivo con monitor da 5", per inseguire il trend del momento, sia una pratica sensata o quanto non sia una pratica meritevole di palma d'oro per l'istigazione alla perdita di diottrie.
Costruire un sito responsive fa fico e fa curriculum, ma ci sarebbe parecchio da dire sulla reale utilità (e sulla sensatezza dal punto di vista ottico/sanitario) di spingere i giocatori a utilizzare un pbc da un dispositivo mobiledotato quando va bene di screen tra i 4" e i 5,5".

Net addiction, rischi per la vista e la postura e via dicendo sono argomenti da prendere molto sul serio e proprio per questo ridurre la questione a una crociata contro il famigerato "carisma" lottiano (e sistemi analoghi, di per loro non più e non meno dannosi o ipnotici dello strumento di deframmentazione disco) era a dir poco ridicolo, non molto diverso dall'imputare il surriscaldamento globale ai cerini accesi dai fumatori di pipa.

L'ultima questione poi sarebbe anche di senso. Già qualcuno s'è posto il problema. In qualunque gioco e in qualunque sport, più giochi, più ti alleni, più ottieni. E' una dinamica assolutamente normale. Specie se il tuo contributo al gioco non si limita al "mi connetto, giocatina, esco". Sono molti i casi in cui un tempo superiore a quello strettamente necessario alla giocata in chat è richiesto per motivi "organizzativi" e via dicendo. Chi dovrebbe stabilire una regola per decidere se il tempo trascorso è giustificato o no, se dipende da una stortura del sistema di gioco o da abitudini gestionali, eccetera?

Non vedo alcun modo sensato di definire se e quando si possa stabilire che un giocatore passa troppo tempo connesso e francamente accendo (idealmente) un cero di ringraziamento ogni volta che ripenso alla decisione di sottrarre questo tipo di valutazioni (e la possibilità di "regolamentare" o emanare direttive di "conformità etica") ai soggetti che bazzicano da queste parti.

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quota

28/03/2016 23:03:46

Il fatto che tu non lo consideri un problema, non vuol dire che non lo sia.
Pensa che strano, c'è gente che si gioca lo stipendio alle VLT (dove per legge non puoi vincere soldi).
La ludopatia è reale esattamente come il cyberbullismo e altrettanto dannosa.
Poi se tu sei il più figo del bigonzo che non ha mai problemi, beh, bene bravo bis.
Ciò, ripeto, non vuol dire che siano problematiche serie e in continua evoluzione che vanno a insidiare persone già fragili.

Io non voglio le gestioni-mamma come si comporta(va?) quella di Lot, ma gestioni attente a tematiche precise che rappresentano un pericolo sì.

La faciloneria a la "tutte cavolate" l'ho sempre considerata indice di scarsa lungimiranza e di chiusura mentale, oltre che estremamente irritante.

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quota

28/03/2016 23:27:55 e modificato da strangefolk il 28/03/2016 23:31:40

Adesso non ci allarghiamo, la ludopatia è una cosa molto diversa, prima di tutto perchè ci vanno di mezzo dei soldi. L'impulso di rischiare la miseria contro dieci euro è una patologia reale tanto quanto l'obesità e l'alcolismo, che non ha niente a che vedere con quello di cui si sta parlando qua - nello specifico vantaggi di gioco in ambienti free to play.
Le persone che inseguono compulsivamente i vantaggi di gioco non sono dei poveri martiri bisognosi di assistenza medica specializzata munti a sangue da admin senza scrupoli, è solo gente con un sacco di tempo da perdere, un discutibile senso delle priorità e, in generale, un brutto vizio.

La differenza mi sembra oceanica, se poi a te non va di vederla perchè ti è andato di traverso il casatiello e hai loggato con la voglia di flammare,oh, è un altro discorso, e possiamo anche litigare su qualcosa di più intelligente.

quota

29/03/2016 00:36:15

Sul webforcing di per sè, non esistendo di fatto il termine al di fuori di questo ristretto ambito (gdr online) c'è ben poco di cui discutere.

L'uso prolungato ed eccessivo del PC ha conseguenze mediche ben note per quanto riguarda i danni alla vista e i rischi per lo sviluppo di patologie legate alle posture errate. Altro campo, attualmente oggetto di studio, è quello dell'influenza dell'uso prolungato del PC e di altri device (soprattutto mobili) sui processi cognitivi.

Il tutto rientra nel concetto di abuso del mezzo e fa poca differenza se il danno lo si riporta perchè si passano 8 ore al giorno lavorando su autocad, pubblicando minchiate su facebook, giocando a candy crush saga, giocando a uno sparatutto o ammazzando goblin virtuali in un play by chat.

Tra il dire "troppe ore di pc fanno male" e "questo specifico elemento regolamentare di questo specifico gdr spinge in giocatore a trascorrere troppe ore davanti a un pc e quindi può essere causa diretta di degrado della vista, di patologie posturali o di disturbi cognitivi" ce ne passa.

Il "webforcing", specie negli anni delle connessioni a consumo in cui tre/quattro punti al giorno di carisma lottiano significavano una bolletta sostanziosamente più costosa per la famiglia del giocatore, era un bersaglio "facile". Ancor più facile in questo ambiente in cui una certa dose di "invidia" e di fastidio epidermico nei confronti di tutto ciò che è lot ha sempre portato i guru del gdr sano & di qualità a cercare di marcare linee di demarcazione etica contro l'Impero del Male del GdR.

Venuta meno la motivazione economica e la legittima condanna morale della cosa, è stato anche più facile esaminare la questione lucidamente (oserei dire "laicamente") e "svelare" la panzana del giocatore fermo ore ed ore davanti a un monitor a osservare il punteggio del carisma che cresceva, relegando tale immagine all'iconografia a cui appartenevano anche le storielle della nonna sulle mani che diventano pelose se si eccede in certe pratiche autoerotiche.

Detto ciò. Un bel disclaimer "Non eccedere con le ore davanti a un monitor", e la coscienza del gestore è salva. Esattamente come quella dello Stato grazie alle scritte terroristiche sui pacchetti di sigarette.

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quota

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