Piccola guida avanzata di gdr. postato il 18/05/2013 19:18:04 nel forum giochi online
Buondì.
Evito i maneggi e scrivo autonomamente; organizzare questo documento con più persone mi avrebbe preso troppo tempo e ne avrebbe snaturato lo scopo. Faccio solo un preambolo, giusto per sottolineare che non parlo a vanvera e che non ho secondi fini.
Gioco di ruolo da quando avevo tredici anni, sono approdato quasi subito dal cartaceo al pbc e ho perfezionato questa mia passione negli anni con un sacco di pratica e un bel po' di varietà. Non pretendo di avere l'autorità di insegnare qualcosa a qualcuno, nè di ottenere vantaggi di qualsiasi tipo. Va da sè che quanto sto per scrivere è di libera fruizione e libera interpretazione. Potete anche dimenticarvi che l'ho scritto io.
Lo faccio perchè ci tengo che questo nemmeno troppo piccolo mondo si tenga in piedi e si regga sulle sue gambe, dando a chi vi si approccia la possibilità di farlo come si deve. Sento questa necessità perchè il bilancio complessivo di qualità che ho riscontrato in tutto questo tempo è molto altalenante, e non sempre ho trovato, cercando, quello che secondo i miei standard è il concetto giusto di ruolo.
Molti di voi già sapranno queste cose, per molti altri suoneranno nuove, ma in ogni caso repetita iuvant, e non c'è l'obbligo di essere d'accordo. Quindi sentitevi liberi di contribuire o obiettare.
Grazie.
1 - il personaggio e il giocatore.
Partiamo da quella che per me è la regola fondamentale: voi non siete il vostro personaggio. Ruolare è come recitare a teatro, con la differenza che siete voi a scegliere la maschera da indossare. Non c'è nessuna relazione tra l'attore e chi interpreta; l'impersonare qualcuno è una scelta che esula da quanto siamo d'accordo con quello che lui pensa, quello che lui fa e il modo in cui si comporta. Il principio base della finzione ruolistica è sapersi mettere nei panni di qualcun altro e comprendere - non necessariamente condividere - le sue motivazioni, costruendo una psicologia e un modo di fare derivato da esse. Nei mondi in cui si muovono i personaggi non c'è la nostra cultura, e non ci sono limiti morali o legali nel far fare qualcosa a un pg. Nessuno vi denuncerà o vi farà una partaccia perchè il vostro pg è un nazista. Se vi stimola interpretare la parte di un nazista, allora fatelo. Nessuno vi darà dei depravati perchè il vostro pg è d'accordo con la pena di morte. Voi non c'entrate niente: non fate altro che dargli vita.
2 - le difficoltà.
Fare quanto descritto sopra non è così scontato. Chi si è approcciato da poco al gdr non vedrà necessariamente come spontanee queste associazioni di idee, e sarà consciamente o inconsciamente portato a scegliere una tipologia fissa di personaggio con cui si sente più a suo agio. Uno dei migliori giocatori che io conosca non ha mai giocato un personaggio malvagio. Se gli chiedo perchè, mi risponde che non ce la fa, ci prova ma per lui è impossibile mettersi nei panni di un "cattivo." Non c'è niente di male. Il dissociarsi completo non è da tutti, è un meccanismo che può sorgere o non sorgere, e non rende nessuno migliore o superiore. Il punto è tenere presente un principio fondamentale: quello che interpretiamo deve stimolarci e stimolare. Gdr è prima di tutto gioco, e il gioco deve essere un'esperienza positiva. Nessuno vi darà un premio pulitzer solo perchè vi siete "sforzati" ad interpretare qualcuno che non vi va a genio o a fare una giocata che vi scoccia a morte. Se per ruolare iniziate a sentire lo sforzo, il peso o il fastidio, allora qualcosa non va. Non in voi, sia chiaro; non va nel tipo di personaggio che avete scelto, o nelle persone che vi circondano, o nell'ambiente in cui state giocando. Il gdr non deve costare sforzo. Creare un background, compilare una scheda, costruire una quest, sono tutte cose che devono venirvi spontanee. Se non è così, e lo fate per educazione o per senso del dovere, avete sbagliato pg, gioco o periodo. Non abbiate paura di prendervi una pausa o di allontanarvi, se vi accorgete di questo. Sento spesso dire, nei play by chat, cose come "mi sono spaccato la schiena a sviluppare questo personaggio" o "ho passato anni di impegno per progredire in questa corporazione." Non è un punto di vista sano. L'uso di un personaggio deve progredire su un binario che non vi pesa, che non vi stanca e che non fa altro che piacervi. Può essere difficile trovarne uno adeguato, ma se non è così, ehi, che giochiamo a fare?
3 - il background.
Non importa se il BG sia pubblico o privato, se amiate mettere nero su bianco le esperienze e le caratteristiche del vostro personaggio o preferiate giocare a carte coperte. L'importante è che abbiate ben chiaro nel vostro cervello quando, come, dove e perchè.
Quando vuol dire quanti anni ha il personaggio, a quanti anni gli sono successe determinate cose, quanto è plausibile che su di lui si ripercuotano le conseguenze di quello che gli è successo dopo un tempo stabilito.
Come è anche più importante: che carattere ha il personaggio? Che carattere ha avuto in passato? Qualcosa lo ha trasformato? L'originalità è premiata, di solito, ma non abbiate paura di ispirarvi a persone che avete conosciuto, protagonisti e antagonisti di cinema e letteratura, o a un'idea balorda che vi è venuta nel sonno. Il carattere è un punto centrale, poichè vi spinge, ogniqualvolta il vostro pg ha da prendere una decisione o ha da dare una risposta, a interpretarlo in una certa maniera. Un carattere superficiale spesso non basta a comprendere tutte le possibilità: spaziate con l'immaginazione anche sulle cose che vi sembrano insignificanti; magari ha qualche tic, qualche pregiudizio, qualche brutta abitudine, un difetto, due difetti, un mare di difetti. Detto così può sembrare che io vi stia spingendo a giocarvi dei disturbati, ma pensandoci non è così. Le persone hanno un mondo complesso al loro interno, anche quelle più tranquille e apparentemente tutte d'un pezzo. Nessuno è perfetto - cercate di riflettere su questo quando giocate un personaggio.
Dove ha vissuto? C'è una grande differenza tra un personaggio allevato come figlio di papà da un milionario e uno cresciuto orfano in una discarica. Così come fa differenza interpretare un pg cresciuto in una città libera, educato in maniera adeguata e dalla mentalità aperta, e qualcuno che è stato rinchiuso in un salotto/prigione/tribù indigena/astronave/orda tartara per tutta la vita.
Perchè agisce in un certo modo? I personaggi consapevoli al cento per cento di quello che fanno sono pochissimi; spesso un pg agisce credendo di essere nel giusto, o cercando di autoconvincersi o di convincere gli altri che il suo è il modo di fare più adatto. Altrettanto spesso non è veramente così. Se parliamo di malvagi, pochissimo malvagi sono "un malvagio che non perde tempo a chiedersi quello che poteva essere e quello che non poteva essere. io vivo qui e dal vicino, la mia erba è sempre verde." La maggior parte hanno subìto, sono inconsapevoli, irrazionali, capricciosi, viziati, o credono che il fine giustifichi i mezzi. Molti di quelli che vedono un personaggio malvagio credono che essere cattivi sia facile. Sbagliato, essere cattivi prevede assumersi la responsabilità di fare del male alle persone, fare scelte impopolari e perseverare nelle proprie azioni. Ci vuole una motivazione non indifferente. E, ancora, non dovete condividerla. Basta che la sappiate.
4 - trama, ruolo e protagonismo.
Questo è l'argomento più delicato. Una volta creato e ideato un personaggio, è bene guardare il tutto con oggettività e chiedersi che ruolo quel personaggio debba avere all'interno di una ipotetica storia. Anche se non c'è ancora una storia. L'impulso più scontato è rendere il nostro pg il protagonista. Molto raramente questa scelta è giusta. Il gdr non è un simulatore di vita, ma una finzione, e come tale segue frequentemente una trama, o più di una consecutiva. In ogni trama c'è sempre un protagonista, o due, e molti altri personaggi non meno importanti, i cui ruoli sono pressocchè infiniti. Non tutti i personaggi sono adatti a sobbarcarsi il ruolo di protagonisti, ed è bene lasciare questo posto non necessariamente a chi è più bravo, ma a chi ha il pg che calza meglio nella parte. Pensiamo al Signore degli Anelli. Il protagonista è Frodo. Gandalf non è un protagonista. Si tratta di un personaggio che, per quanto sia indiscutibilmente dettagliato e "forte", non è il punto focale della narrazione. Gandalf ha un ruolo specifico: il saggio, la guida, il sapiente. Quello che indirizza verso le decisioni giuste e contribuisce all'azione. E quando Gandalf deve cadere in un crepaccio, lo scrittore non si fa scrupoli a farlo cadere in un crepaccio. La trama a volte prevede anche questo, e in quanto giocatori è bene tenerlo presente con franchezza, senza fare i capricci. Immaginate che casino sarebbe stato LOTR se tutti i personaggi avessero voluto essere protagonisti. Ore e ore di discussioni interminabili, Gimli e Legolas in prima fila a pronunciare frasi di alto spessore per il solo scopo di essere i prescelti, i capi, i migliori. Ma ce lo vedete Gimli a gettare l'anello nella lava? Questo intendo con "ognuno ha un suo ruolo nella trama." Se il personaggio che avete creato è uno scagnozzo, giocatevi lo scagnozzo. Sarà ugualmente divertente. Non dev'essere per forza lo scagnozzo speciale che viene morso da un ragno radioattivo. Senza giocatori responsabili che interpritano gli "altri", nessuna trama avrebbe senso, e nessun protagonista otterrebbe la sua meritata visibilità.
Esempi di ruoli "secondari"? Un milione: il guerriero taciturno, la spia, il ciambellano di corte, il consigliere del re, il maestro che ha allenato il protagonista ( state pensando a Karate Kid, bravi ), il traditore, l'amico inseparabile, il traditore redento, il mercenario dalla scorza dura che poi si affeziona ( Han Solo! Un personaggione, ma non possiamo certo chiamarlo protagonista ), il boss senza scrupoli che assolda un sicario senza scrupoli per uccidere i protagonisti, la Zia May, la moglie di Mel Gibson ( una qualsiasi, di quelle che crepano ) eccetera eccetera. Nessuno vi prenderà in giro perchè avete scelto un altro ruolo. Anzi.
5 - la morte.
In conseguenza del punto quattro, è inevitabile dire anche questo: se è arrivato il momento per il vostro personaggio di morire, allora che muoia. Stiamo parlando di una trama ( non necessariamente una trama inventata dai GM; la trama la si può costruire in testa, con le persone con cui si gioca. Non dev'essere per forza lunga, può anche durare due giorni. Ma ogni gdr è fatto di trame, consapevolmente o inconsapevolmente ), per cui non intendo "accettate acriticamente la morte solo per far vedere che siete sportivi." La sportività non esiste nel gioco di ruolo. Non è uno sport. Se l'erede al trono che torna con un esercito per strappare la sua città dalle grinfie dell'usurpatore muore investito da un carro, non c'è niente di interessante. La trama collassa, e tutto diventa una farsa. La morte, per il vostro personaggio, deve essere adeguata alla tipologia di personaggio e al ruolo che avete scelto. E lo stesso vale quando "uccidete." Se state andando a tutta velocità sul vostro carro, di primo mattino, e incrociate l'esercito del principe ritornato, evitate di investirlo. Trovate uno spunto che addensi la trama, non uno che la affossi.
- conclusione.
L'ultima conclusione, "trovate uno spunto che addensi la trama, non uno che la affossi", può definirsi il punto focale di tutto il discorso. Un gdr si fa in gruppo; nel caso di un cartaceo si parla di quattro - cinque persone, nel caso di un play by chat ne avremo dieci, venti o cinquanta. La questione non cambia: se c'è un gruppo, il gruppo deve divertirsi. E un gruppo si diverte solo se ogni singolo giocatore si diverte per conto suo. Il che vuol dire una cosa sola: una mano per te, una per il gruppo. Se stai per fare una cosa clamorosa ( investire il principe con un carro ) ma che non piacerà a nessuno e non stimolerà nessuno, non farla. Se il discorso epico che il tuo pg sta per fare è inadeguato, o si trova in un ambiente sbagliato ( in un bagno pubblico, in mezzo a chi non lo capirebbe, o accanto a qualcuno che ne ha fatto uno decisamente più epico ) non farglielo fare. Niente paura, nessuno vi dirà che non siete bravi a giocare perchè il vostro pg non parla. Guardate al di là delle prime impressioni, e gli altri lo faranno con voi.
Detto ciò. Non abbiate paura di essere obiettivi, perfezionisti o pignoli, come ho fatto io adesso. Il peggio che può capitarvi è che qualcuno non vi ascolti. Bene che vada, avrete fatto lo stesso quello che dovevate.
Buona fortuna.
Pagine → 1
18/05/2013 19:43:18
18/05/2013 21:03:24
Intanto grazie per aver messo giù questo articolo, indipendentemente dai contenuti specifici, che possono essere adatti o meno adatti ad eventuali contesti, ogni tanto ripassare i fondamentali non fa mai male.
19/05/2013 01:49:25
Con i giusti ritocchi, questo intervento potrebbe divenire un bell'articoletto o comunque un contributo di qualche tipo al Portale, secondo me ;)
Come già detto, una ripassata fa sempre bene. Mi piace come sono stati sintetizzati alcuni concetti. Good. ;-)
19/05/2013 04:06:44
19/05/2013 09:47:42
Io ho trovato molto utile questo post invece, che poi molti non vogliano purtroppo sentirsi dire di aver bisogno di aiuto perchè hanno tot anni di esperienza e poi non sono in grado di scrivere un bg completo e sono convinti che un bg non serve quasi a nulla, ho avuto modo di incontrarne molti, sia come utente che come gestore. ma lì dipende molto dalla singola persona. C'è chi è davvero interessato a voler migliorarsi e chi no. Alla fine c'è sempre da imparare a prescindere dagli anni di esperienza che ognuno di noi può avere, come in tutte le cose, non si smette mai di apprendere. Anzi ben venga chi vuole migliorarsi e farsi aiutare, è segno di maturirà a mio personale parere.
E purtroppo mi trovo dal dover dissentire al riguardo che il bg non è di alcuna utilità, in quanto la parte che viene citata nel punto del Background è la parte più importante per chi si iscrive in un gdr, poichè ogni land ha una sua ambientazione che cambia dall'altra, quindi anche se uno può avere le basi fatte, non conoscerà mai completamente l'ambientazione, specialmente se ricca, ha bisogno di essere guitato.
L'importanza di trascrivere da subito la storia e la descrizione caratteriale o fisica del pg, permette all'utente di comprendere l'ambientazione con cui avrà a che fare, la razza da giocare e quello che lui vorrà sviluppare anche nel gioco e anche come muovere e caratterizzare il proprio pg.
Tutta Questo permette inoltre all'utente di acquisire una conoscenza che gli permetterà di non scrivere castronerie con il rischio di essere ripreso dalla moderazione, cosa che attualmente, parlando nel nostro caso, seguiamo con cura i bg e cerchiamo di aiutare al meglio gli utenti nella compilazione della scheda, lavorando dove notiamo dubbi e da come viene scritto un bg escono fuori subito se c'è qualcosa da dover rivedere, che di loro iniziativa, non chiederebbero,abbiamo constatato che una volta approvato i bg c'è effettivamente una qualità di gioco nettamente superiore e fino adesso non abbiamo mai ripreso un utente che abbia commesso scorrettezze e allo stesso tempo gli utenti che giocano sono anche di aiuto per accogliere i nuovi arrivati e poterli coinvolgere nel gioco.
19/05/2013 11:04:42
Mi chiedo solo il perché di un lavoro solipsistico quando ci sono e ci sono stati tanti progetti simili, collettivi, che avevano bisogno di qualcuno che facesse esattamente questo - e cioè scrivere una guida relativa ai pbc.
Per carità, non sto criticando, eh!
La guida è ben scritta ed interessante.
19/05/2013 12:48:49
uhm... a costo di essere un po' rompiscatole mi devo dire d'accordo fino a un certo punto con quello che viene presentato in questo post... o meglio, vada bene la creazione del BG, il pensare al proprio personaggio come una realtà vivente e a sé stante rispetto al giocatore, nel limite del possibile e certo al 100% sposo l'idea che tutto questo non debba essere un peso, in nessun senso e per nessun motivo!
Ma... proprio non riesco a mettermi nell'ottica di dire "il tuo personaggio è un subalterno di una fantomatica trama"... no, questo secondo me non è un gioco di ruolo, ci sta in un gioco di narrazione, un gioco di improvvisazione teatrale, e insomma un gioco in cui lo scopo è la narrazione di qualcosa... ora, secondo me, il gdr e soprattutto il gdr by chat non è un gioco di "narrazione" ma un gioco di narrazionI nel senso che ogni personaggio sarà protagonista della SUA storia, che sia la storia di un servo vessato da padroni, di un incapace apprendista che cerca rituali oscuri o di un maestro che deve addestrare degli allievi inetti o straordinariamente capaci, qualunque sia il personaggio, per il giocatore che lo muove inevitabilmente è lui il protagonista di quella storia... e gli altri sono quello che la renderà imprevedibile, inaspettata che gli metteranno di fronte aiuti e ostacoli per sviluppare la sua trama. Non si può uscire da questo, dato che ogni giocatore si collega e vive la storia secondo il suo punto di vista, non sta scrivendo un racconto insieme ad altri altrimenti ok, potrebbe starci di giocare il "ruolo di secondo piano".
Di fatto si potrebbe scrivere una storia con Gimli protagonista, o una moglie che alla fine della sua vicenda personale muore... insomma esistono le storie di ogni personaggio e in cui, quel personaggio, è il protagonista. Unire queste storie potrebbe creare la trama ma non so, non sono del tutto persuaso che sia questo in essenza lo scopo del gioco... quello che ti mettono gli altri è parte della loro storia, non è giusto ne sbagliato ma è solo uno spunto, tutto può essere inserito in una trama e ogni trama può essere accattivante se si ha l'accortezza di cercare di includere quello che gli altri ci "regalano" e anche un investimento con un carro è un "regalo" alla storia, è un evento ed ogni evento ha una conseguenza, e ogni conseguenza è un motore della storia, che non va dove avresti creduto? Beh, benissimo! Altrimenti staremmo scrivendo un racconto, navigando seguendo una rotta tracciata... insomma... è chiaro che col secondo metodo è più "rischioso" è più "difficile" creare trame credibili forse ma sicuramente è l'essenza dell'aspetto ludico del gioco stesso... giocare per seguire qualcosa, per portare avanti un racconto che già in fondo conosciamo, non sarebbe la stessa cosa, a mio modo di vedere... per questo i ruoli narrativi calati nel contesto gdr sono secondo me forzati e dipendono dal punto di vista in cui la storia viene osservata, quindi tutti i giocatori sono protagonisti e personaggi secondari al tempo stesso...
19/05/2013 14:41:44 e modificato da ilgrandeinverno il 19/05/2013 14:44:28
Sintetico ed efficace.
Molto comodo nella sua brevità esaustiva.
Ti dirò che trovare un player che abbia questo approccio al ruolo è raro soprattutto la costanza di costruire un ambiente dove questo sia normale.
Lo trovo utile e lo troverei utile tra gli articoli, al di là di quanti ce ne siano.
E' un contributo ben scritto e che offre un taglio personale e soggettivo ma che può trovare dei gestori interessati a usarlo.
Grazie.
19/05/2013 20:28:58
Rispondo con un "di niente" e con un "prendetene e mangiatene tutti" a chi ha apprezzato, e credo di dover precisare con più chiarezza lo scopo di partenza per chi ha avuto da ridire sull'utilità materiale ( in confronto ad altre cose più "timbrate" già pubblicate in giro ):
Il termine "guida" non vuole essere un riferimento a impaginare e inserire nel codex, è un modo di dire. Ho voluto creare uno spunto di riflessione più conciso per chi sente di avere ancora qualcosa da chiarire, o si sente di mettere sul piatto alcuni argomenti particolari, come il seguente:
20/05/2013 10:11:47 e modificato da aydo il 20/05/2013 10:19:20
Uhm... non mi hai mica "convinto" e concordo che in un cartaceo esista una "trama" da seguire che in genere (almeno nel gioco "classico") è quella che è delinata e gestita dal Narratore/Master e all'interno del quale i personaggi vivono le loro avventure personali, il che mi sta benissimo e tutto quanto...
In un PbC però non riesco, personalmente, a inquadrare lo stesso concetto di "trama" da seguire, appunto perché il gioco in se è ad accesso libero e casuale, salvo giocate organizzate che però non dovrebbero essere (almeno per la modalità di accesso al gioco che appunto è libera) il "grosso" di quello che il gioco produce. Per cui si ha una situazione di improvvisazione di trame in cui i vari personaggi arrivano e scompaiono eventualmente e in cui delineare il singolo protagonista è possibile per ogni giocatore e dovrebbe essere inevitabilmente il suo PG nel momento in cui quel giocatore si collega al gioco stesso. Se gioca solo come "contorno" alle gesta di altri il suo gioco non è un gioco di ruolo ma un gioco di supporto alla narrazione, ma in ogni caso la scelta dovrebbe essere sua...
Nell'esempio che fai alla fine, ovvio che debbano esistere i persiani affinché esista un Leonida, ma fino a che il gioco non è stato giocato chi sarà il "Leonida" della situazione non dovrebbe essere prederminato, e il protagonista della vicenda potrebbe finire ad essere anche l'inutile Scrotos di 299+1 mentre Leonida finisce ad essere un "comprimario" nella sua vicenda... e in realtà sarà così e deve essere così per il giocatore che sta giocando Scrotos! D'altro canto è giusto che i Persiani non siano lì per essere semplicemente l'avversario di un Leonida, ma per raccontare la loro storia e per avere la stessa probabilità di protagonismo di un Serse altrettanto importante e con la medesima dignità narrativa, perché alla fine non si sta raccontando solo "300" ma anche appunto 299+1 di Scrotos, "la lunga marcia dei Persiani", "Il dolore dello schiavo di Serse" ecc ecc... ovvero una trama e una storia per ognuno dei personaggi... altrimenti ovviamente chi si trova relegato a sentire che la sua storia è lì, giusto come contorno, alla lunga (o alla breve) avrebbe buone ragioni per dire "ma io che gioco a fare?" oppure "perché la mia proposta di gioco deve essere inferiore a quella del personaggio Leonida?"
Ma soprattutto non ho capito il nesso tra avvelenare immediatamente, ossia tagliare il gioco ad altri personaggi, e il protagonismo del personaggio stesso... Se quello che intendi è, giochiamo non per "vincere" ma per lasciare anche ad altri spazio di giocare e sviluppo è un discorso diverso da, giochiamo con un certo ruolo all'interno di una trama e cerchiamo di attenerci a questo... almeno, a mio modo di vedere eh! ;)
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