Officio Assassinorum

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L’IMPERATORE DEGLI UOMINI

L’espansione del genere umano tra le stelle non è più storia, millenni di guerre causarono la sua dispersione tra gli innumerevoli pianeti della galassia, scoprendo realtà che nessuno avrebbe mai sognato: civiltà aliene al massimo del proprio sviluppo e creature pervase solo dagli istinti propri di un animale trovarono posto negli incubi di chi era partito alla ricerca invana di un paradiso.

Fu così che gli uomini vennero a contatto con l’Immaterium, un piano separato dell’esistenza oggi conosciuto come Warp, dove molti trovarono l’oblio alla ricerca di infinita conoscenza e dove l’essenza primordiale del caos risiedeva, iniziando così a corrompere i cuori e le menti degli uomini; seguì quella che è conosciuta come l’Era dei Conflitti, durante la quale si confrontarono gli individui dagli incredibili poteri che erano venuti a contatto con l’Immaterium, isolando per secoli il pianeta Terra in una tempesta di Warp. Sentendo diminuire i propri poteri, coloro che rappresentavano le guide spirituali dell’umanità decisero di riunirsi in un grande concilio per una soluzione definitiva alla piaga che aveva preso la loro razza: sfruttando i poteri del Warp scelsero di immolarsi per rinascere insieme in un unica potente creatura, un vero Dio tra gli uomini.

Millenni dopo nacque un bambino che mostrava doti psichiche e intellettuali di incomparabile portata e presto imparò le debolezze dell’uomo, distaccandosene per non venirne intaccato finchè all’alba del Ventinovesimo millennio la sua potenza fu tale da favorirgli una veloce conquista della Terra ergendosi come protettore dell’umanità.

Così il Dio Imperatore della Terra potè risollevare il volto della sua specie verso le stelle: con la tecnologia creata grazie al suo infinito intelletto conquistò presto i pianeti più vicini e pose come base di sviluppo il pianeta Marte, su cui nacque tra gli abitanti il culto dell’Adeptus Mechanicus, una religione parallela a quella del Dio Imperatore; nonostante essa possa considerarsi a tutti gli effetti un’eresia, la fedeltà dei suoi adepti nel servire il Signore degli Uomini venne sempre da lui premiata e tuttora il suolo marziano è la Forgia su cui si sviluppano gli armamentari Imperiali.

Grazie alla tecnologia migliorata di Marte, l’imperatore potè avviare la costruzione dei suoi indistruttibili eserciti, dando vita sulla Terra ai Primarchi, venti superuomini con poteri affini ai suoi e con ogni abilità psico-fisica migliorata geneticamente rispetto a quella di un comune essere umano, i quali vennero presto inviati in tutta la galassia per dare inizio alla Grande Crociata, ma le forze caotiche del Warp generarono una vera e propria diaspora; tuttavia coi loro codici genetici il loro padre potè creare le prime legioni di Space Marine, dette della “Prima Fondazione”, 10000 guerrieri fedeli e implacabili presto rinominati “Angeli della Morte” per la loro potenza divina.

con il prosequio della crociata, riconquistando i territori perduti dal genere umano, gli Space Marines ritrovarono i Primarchi, scoprendo che essi erano diventati sovrani incontrastati dei pianeti su cui vennero a trovarsi, ma, cosa peggiore, che la potenza di molti di loro era cresciuta a tal punto da eguagliare quella dell’Imperatore stesso.

LA CORRUZIONE

Ricongiungendosi pianeta dopo pianeta coi Primarchi perduti, le armate imperiali raggiunsero presto l’invincibilità, ma anche l’esercito più forte ha i suoi punti deboli e più si arriva in alto, più la caduta è rovinosa: quello che per il Dio degli uomini doveva essere l’apice della gloria fu invece il periodo più buio della storia dell’umanità, di cui solo nella sua mente si conserva un buio ricordo.

Il primo dei figli dell’Imperatore ad essere trovato fu Horus: egli per anni combattè a fianco del proprio padre meritando i suoi elogi e la fiducia delle legioni, tra lui ed il padre l’affinità era unica ma con l’imminente scoperta degli altri fratelli, pur nella gioia di essersi ricongiunto a loro, coltivava dentro di sè un’enorme gelosia nei confronti della figura paterna.

Mentre quest’ultimo si allontanava per reincontrare i figli perduti, Horus proseguiva la Grande Crociata, guadagnandosi il titolo di “Signore della guerra”(comandante supremo) e l’onore di veder rinominare la propria legione, i “Lupi della Luna”, in “Figli di Horus”, rimanendo invincibile in battaglia, ma anche magnanimo e di grandi capacità diplomatiche: aveva infatti sviluppato le sue latenti abilità psichiche che gli permettevano una conoscenza profonda e puntuale della mente e del corpo delle creature senzienti. nonostante gli infiniti riconoscimenti che si guadagnava cominciava a rendersi conto di essere solo una pedina di suo padre, aprendo così dentro di sè una breccia che avrebbe colmato col sangue.

L’ERESIA DI HORUS

Terminata la Grande Crociata, prima di raggiungere l’Imperatore sul pianeta Terra per la fondazione del Nuovo Imperium, il comandante supremo fu spinto a recarsi sulla luna di Davin dal Primo Cappellano Erebus dei Predicatori ma venne ferito, pur nell’incredulità che potesse accadere qualcosa di simile a un guerriero di tale prontezza: fu allora che la sua corruzione prese forma e attanagliò completamente il suo inquieto animo; i Predicatori infatti erano segretamente devoti già da anni alle 4 principali divinità caotiche ed avevano diffuso il loro credo sui pianeti dove erano stati inviati,contaminando gli animi anche di altre legioni a fianco delle quali avevano combattuto in varie occasioni; Erebus,che aveva osservato Horus per lungo tempo, conosceva le sue debolezze e i suoi sentimenti nei confronti del padre, così con le forze illusorie e tentatrici del caos riuscì a convincere il Primarca a iniziare una guerra fratricida con l’intento di distruggere il Dio degli Uomini, facendo leva sulle sue emozioni; il suo piano per avere dalla sua parte il più potente dei Primarchi aveva avuto inconfutabile successo.

L’Imperatore nei tempi che seguirono era stato informato delle azioni compiute da Horus e sentiva che esse non erano comportamenti del figlio che conosceva così come conosceva sè stesso, ma in cuor suo sapeva che la peggiore delle ipotesi era la vera causa delle sue azioni e ne ebbe la conferma molto preso; proprio in quei giorni infatti, per risolvere una questione di facile risoluzione sul pianeta Istvaan

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