Questo lavoro parte dall'analisi dell'ambiente di applicazione del Gioco di Ruolo: il gioco e il ruolo, l'attività ludica e le dinamiche all'interno di un gruppo strutturato. Ci si è resi conto che in quest'ambientazione, sovrapponibile ad un gruppo educativo, sono disponibili vari mezzi di controllo del gioco che modulati con competenza possono diventare utili strumenti educativi. Partendo da questa ipotesi, ci siamo rivolti nella prima parte alle teorie classiche riferite al gioco analizzando le valenze culturali e sociali, passando alla sua utilità nello sviluppo cognitivo della persona nei primi anni di vita; successivamente è stato esaminato il concetto di ruolo all'interno del campo sociologico riscoprendo le teorie che regolamentano le sue dinamiche all'interno di gruppi strutturati e non strutturati, con particolare riferimento ai gruppi di lavoro e la loro analogia con i gruppi educativi. E' stato, quindi, introdotto il Gioco di Ruolo analizzando le sue componenti tecniche, in modo da definire i concetti che troviamo alla base di questo hobby e poterli quindi utilizzare nel proseguo della trattazione come base di partenza per strutturare la dimostrazione dell'ipotesi iniziale.
Proseguendo nella trattazione, si mettono in evidenza le dinamiche comportamentali all'interno dei gruppi di gioco e le eventuali analogie con le teorie esposte nella prima parte. Descritta questa correlazione, ci si è posti l'interrogativo sulla reale applicabilità di tali processi in ambito educativo, con necessità e ambientazioni diverse rispetto ad un classico gruppo di gioco amicale.
La tesi prosegue con l'esplorazione del ruolo dell'educatore. Un educatore che voglia cimentarsi con questo gioco in un gruppo educativo, deve porre attenzione alle molte variabili relative ai processi gruppali per poter incominciare a raccontare un'avventura differente da un semplice racconto letto da un libro, in quanto narratore di "storie" e promotore delle varie opportunità di scelta e modulazione dell'attività. Il testo qui proposto è stato pensato anche per i "master di gioco" che potrebbero non avere competenze pedagogiche, ma che intendono svolgere il loro hobby in maniera più attenta, consapevole ed utile, oltre che divertente, ponendo attenzione alle finalità e agli obiettivi educativi: un modo più approfondito rispetto alla "normalità", con un occhio attento all'aspetto relazionale interno al gruppo.