«Tiziocaio dov’è?»
«È tornato a restituire il resto sbagliato alla cassiera.»
«Davvero? Non c’è niente da fare, è proprio un legale buono…»
Una frase innocente, pronunciata con naturalezza, quasi inavvertitamente. Eppure quella frase, per esperienza, ha il potere di monopolizzare le successive ore di conversazione. Seguiranno diatribe su quale categoria definisca un preciso modello comportamentale, arringhe su episodi passati che fanno propendere chiaramente a un allineamento diverso e monologhi su come l’intero sistema di cella a nove sbarre progettato per D&D sia fallace.
Beh, ovviamente è fallace: it’s a game, buddy! Eppure i giocatori, io per primo, tendono a dimenticare per cosa siano nati gli incroci tra buono, malvagio, legale, caotico, e neutrale, finendo per cadere nella trappola. Il fatto è che finché giochi di ruolo ti limiti a fare quello, immedesimarti in un ruolo, che come tale potrà presentarsi dallo stereotipato al caricaturale, ma non sarà mai una fedele rappresentazione di personalità umana al 100%. In quella condizione poter premere su alcuni tasti predefiniti dà sicurezza al giocatore e conferisce temporaneo spessore al personaggio, quindi servono delle direttive di base verso le quali orientarsi se non si vuole rischiare di giocare alla lunga personaggi tutti uguali.
Ecco quindi che quando la passione per il giochino fatto di carta e dadi sconfina nella vita reale ci si trova ad affibbiare appellativi impropri a persone inadatte. E non mi riferisco solo a frasi come «Metti le frecce, dannato orsogufo!». Ovviamente scherzo: gli orsogufi alla guida renderebbero il mondo un posto migliore.
Insomma, si finisce per voler incastrare una persona in una definizione, anche solo per gioco, anche solo per passare la serata. E l’epilogo è sempre piuttosto similare, c’è un allineamento sul quale si ricade con la maggior frequenza, anzi due, a seconda se le persone con le quali ne disquisite son più positivisti o meno.
Vi invito a provare voi stessi, non vi spoilero il risultato in cui incappo io con allarmante frequenza, ci si risente casomai nei commenti qui sotto. Vuoi perché siamo in Italia (hint here), vuoi per mille altri fattori, ma quando si arriva ad assegnare un allineamento diverso da questi due solitamente si è davanti a una persona speciale. Sia nell’accezione più lusinghiera del termine sia che ci si riferisca a un amico “tutto speciale”.
A guardarci bene, però, c’è un altro ambito nel quale possiamo tentare di giocare con successo a «lui di che allineamento è?»: i personaggi di fantasia appartenenti a romanzi, fumetti, film e serie TV. Sì, perché alla stregua dei personaggi in un GdR, anche quelli in un’opera mediatica mostrano tendenzialmente solo poche facciate del poliedrico agglomerato di sfaccettature caratteriali che è normalmente una persona. Qui s’innesca un bizzarro meccanismo inversamente proporzionale: migliore la capacità dell’autore nel dar spessore ai personaggi, peggiore il risultato del nostro giochino, o quantomeno controverso.
Prendiamo quindi un’opera di successo, una relativamente recente e dal successo mediatico diffuso. Ma come, non volete i Miei Mini Pony? Neanche se mettiamo la loro sigla migliore?
Uff, come siete difficili. E vabbé, si farà con Game of Thrones. Per il corretto svolgimento di questo giochino, non soffermatevi sulle differenze tra romanzo e serie televisiva: per motivi di maggiore diffusione, terremo in considerazione i personaggi solo per come sono apparsi nella serie. Per la stessa ragione NO SPOILER: se poi nel romanzo un personaggio cambia e si attiene più a un altro modello comportamentale, in questa sede noncenepofregaddemeno. E visto che sono pigro non mi metterò nemmeno io a fare i meme, li pesco direttamente dall’internet e li critico. Va di moda e ci si mette meno, tié.
Sembra opinione comune che Eddard Stark sia stato legale buono, pace all’anima sua. Ma ne siamo davvero davvero sicuri? Cioè ok, è il martire della situazione, bene. Ma ha mentito spudoratamente per aver salva la vita. Sì, ok, c’era in ballo anche la vita della sua famiglia, ma ha confessato il falso: quest’azione come s’incastra nel gioco dei nove? Ricordatevi inoltre che stiamo parlando di un uomo che ha decapitato un tizio davanti ai figli perché “andava fatto” e perché “avessero a impararne”: indubbiamente legale, ma poi così tanto buono?
E Arya è una bambina sperduta, le son successe tante cose brutte tutte a lei, poverina. Ma non è che se ne stia a guardare, la piccina. Sul caotico posso essere d’accordo, ma siam sicuri sia poi tanto buona? Non meriterebbe di più quella casella Robert Baratheon, panzuto buontempone perditempo, che in passato ha fatto cose buone e poi si è messo a poltrire? Poi ti viene in mente che voleva uccidere una regazzina dall’altra parte del mondo, così per sicurezza, e tanto tanto buono non ti pare più. Forse di questo quadretto quassù l’unico su cui non ho niente da ridire è Joffrey; come accade col Joker negli alignment meme (sì, hanno anche un nome e una pagina su Know your Meme) dei fumetti, anche in questo caso la casella caotica malvagia è sua e di nessun altro. Lo stesso discorso può funzionare anche per la madre, dai: anche lei neutrale malvagia me la vedo discretamente bene. Ma purtroppo per voi ci sono altri alignmenti meme su Game of Thrones, parecchi altri. Ve ne riserbo solo altri tre e poi smetto, lo giuro.
Errore mio: c’è effettivamente un altro caotico malvagio eccellente che mi sfuggiva in precedenza, come ben due meme provvedono a ricordarmi subitaneamente. Debbo dire che quest’ultima in particolare forse è quella nella quale mi ritrovo maggiormente, soprattutto nei legali. E voi che ne pensate? Quale griglia è la più fedele? Let the game begin…