Tolkien ha avuto la capacità di rielaborare miti e leggende antichissimi donando loro
una seconda nascita e rinnovato vigore. Non si è limitato infatti a raccogliere
tradizioni antiche e a restituirle alla luce di prospettive sociologiche e psicologiche,
ma ha voluto creare un mondo parallelo, definito da lui stesso 'Secondario', una
‘ucronia’, che non si manifesta però come unitaria e monotematica ma accoglie la
poesia e la visione del mondo di culture disparate e lontane fra loro nello spazio e
nel tempo. Per l'autore, infatti, sono state fonte di ispirazione la Bibbia, le vaste e
intricate mitologie norrena e finnica, leggende greche e medievali.
Tolkien è ritenuto all'unanimità l'autore per eccellenza del fantasy.
Spesso questo genere letterario è considerato di secondo livello o una
paraletteratura, adatto quindi a soddisfare un pubblico non così interessato alla
letteratura vera e propria. Il pregiudizio nasce anche dal fatto che il fantasy sia
considerato infantile o peggio portatore di valori negativi ed ambigui. Partendo da
questo presupposto sarebbe corretto distinguere fra i vari tipi di letteratura fantasy
che si sono sviluppati nel corso del 1900 e di cui Tolkien è uno dei primi artefici. Il
fantasy di seconda e terza generazione è infatti ormai quasi totalmente diverso dalle
premesse iniziali.
Tolkien compose le sue opere come se esse fossero il puntuale resoconto di epoche
antiche realmente esistite: i brani de Il Silmarillion sono infatti paragonabili come
stile, poetica ed intento ad un'epica vera e propria che vuole esaltare popoli e fatti
così ancestrali da essere andati perduti per sempre. Allo stesso modo Il Signore degli
Anelli è come se fosse un piccolo episodio di tutto un universo ‘fantastorico’ che si
sviluppa nella cosiddetta Terra di Mezzo. Questa considerazione richiama alla mente
le vicende dell'Iliade, che secondo molte teorie faceva parte di un ciclo più ampio
che narrava le storie mitologiche della Grecia antica.
Lo stesso ragionamento si può fare per Lo Hobbit: ridotto episodio antecedente ai
fatti de Il Signore degli Anelli, ma raccontato in una veste fiabesca e di tono meno
aulico rispetto alle opere già citate.
Per la maggior parte del pubblico letterario, Tolkien è il campione del
neopaganesimo moderno. Nei suoi scritti infatti è posto in primo piano l'amore che le creature provano per la natura e il mondo in cui vivono. Pochi invece conoscono il
suo forte sentimento religioso.
Il mio intento, per quanto riguarda questo elaborato, sarà soffermarmi su alcuni
punti che mettano in luce la parte nascosta dell'universo tolkeniano, ovvero il suo
voluto accostamento a valori sacri o più specificatamente cristiani.
Questo lavoro prende in considerazione alcune fra le opere più importanti e le lettere
più significative dell’autore. Fondamentali sono stati anche i libri e i saggi di alcuni
studiosi dell’epopea tolkeniana. Il metodo si è infatti basato sul confronto fra la
produzione letteraria e quella epistolare di Tolkien, sempre con un occhio di
riferimento alle teorie ed ai punti di vista di molti autori italiani e stranieri.
Come parte introduttiva, svilupperò alcuni argomenti generali in modo da presentare
l'autore, le sue opere e soprattutto la sua visione del mondo e della letteratura. Il
discorso verterà, poi, sul sentimento religioso che alberga nei lavori di Tolkien e
sulle critiche od errate interpretazioni che sono state mosse a partire dalla loro
pubblicazione.
La seconda parte del lavoro vuole essere una sorta di anello di congiunzione con la
terza parte: verranno infatti isolate alcune 'grandi tematiche' dell'universo tolkeniano
attinenti alla tesi religiosa che cercherò di mostrare.
Si vedrà, ad esempio, come sia costante la presenza della tentazione e del peccato e
come il simbolismo antico sia stato scelto e rielaborato da Tolkien. Una parte è
dedicata alla narrazione delle origini ed alla creazione del suo mondo fantastico che
presentano punti in comune con le Sacre Scritture.
La conclusione sarà finalizzata ad analizzare nel dettaglio alcune fra le più
significative creature: molti personaggi sono infatti simbolici e, pur avendo
caratteristiche e caratteri precisi, possono essere presentati come archetipi di figure
religiose. Inserirò inoltre alcuni disegni dello stesso Tolkien, eseguiti per mostrare
alcuni dei luoghi o dei personaggi più importanti delle sue opere.
Per ovvi motivi di lunghezza e di tempo, non saranno presi in esame episodi, storie o
creature in realtà importanti all'interno delle opere dell'autore in questione, o rimasti
nel cuore dei lettori.