Gdr vuoti

22/07/2005 18:55:45

spero che si troveranno bene nei loro gdr VUOTI.... ognuno nel proprio mondo... ognuno CHIUSO nel proprio mondo.

... se non fossi troppo ignorante mi verrebbe in mente platone...

... approposito... posso venire anche io per la birra?

quota

25/07/2005 11:21:46

Che sia un abominio, te lo dico senza rancore, può essere quanto mai opinabile.
Come sai l’ambientazione di un gdr è data dal contesto storico di riferimento (es. Medieval), dal genere (es. Fantasy), e dal suo back ground di base (es. <<C’era una volta la strafamosa “Terra di Mezzo” dove un oscuro signore...>>) .
Come nasce oggi un GDR “Medieval Fantasy”? Semplice: andando a scomodare la mitologia celtica.
Uhm... ma dal 700 al 1300 d.c. mi risulta che le tradizioni popolari abbiano sfornato in tutto il mondo un infinito altro numero di creature fantastiche, diverse da elfi, fate e folletti dei boschi.
<<Eh, no... ma sai... non farebbe “figo” creare una comunità Medieval Fantasy e inserire tra i PNG ‘u “Monacheddu” al posto del più carismatico e classico “Folletto”.>>
Ma cavolo u Monacheddu... è... una sorta di folletto. Nostrano, ma pur sempre un folletto: fa parte dei miti popolari dell’Italia meridionale!
<<Certo, ma su di lui Tolkien, Terry Brook e compagnia bella non hanno mai scritto nulla! E non sia mai che ci discostiamo da questi mostri sacri della letteratura fantasy tradizionale. Non sia mai che facciamo qualcosa che vada contro tendenza. Sarebbe un male.>>
Ed infatti abbiamo 1200 comunità che passano sempre la stessa pappa trita e ritrita.
Avere un’ambientazione più flessibile per me significa:

1. evitare di appiattirsi sempre sulla mitologia celtica, sulla tradizionale letteratura fantasy e in particolar modo sul “vangelo secondo Tolkien”;
2. avere il coraggio di prendere del contesto storico di riferimento solo il livello evoluzionistico in fatto di conoscenze tecnico/scientifiche, per il resto attingere dall’infinito pozzo delle tradizioni popolari (anche non Nord Europee) oppure, ancora meglio, direttamente dalla nostra fantasia, anzicché attaccarsi come parassiti a Tolkien;
3. una volta creato il contesto in cui i nostri PG si potranno muovere, fare in modo che il gioco non si fossilizzi. Ogni comunità medieval fantasy, per esempio, pare sospesa, cristallizzata nel suo meraviglioso mondo. Non si va avanti e non si va indietro. Di nuovo non si scopre neanche l’acqua calda. Il concetto di “evoluzione” neanche ci sfiora la mente, tanto che mi verrebbe da chiedere <<Ma il mondo, in un fantasy del genere, è nato partendo direttamente dal Medioevo, o c’ era qualcosa di più primitivo prima (il che lascia pressuppore che forse, in un tempo remoto, ci sarà anche qualcosa di meno “medioevale”)?>>

Nello specifico riguardo all’ultimo punto si potrebbe obiettare: prevedere la possibilità di un’evoluzione significa non potere eticchettare il gioco come vero e proprio “medieval”, ad esempio. Se si fanno progressi ti perdi il contesto storico di base.
Risposta all’obiezione: Sbagliato. Non me lo perdo: lo supero! E’ ben diverso. E non necessariamente lo devo superare in un breve arco di tempo. Ma so che nelle possibilità di questa comunity è prevista anche quella di andare avanti, col tempo.
Riguardo al discorso “Realismo”: non credo inciderebbe sui canoni di gioco tradizionali inserire un principio come “Qui è necessario mangiare per campare, non si vive di sola aria e si guadagna con il sudore della fronte. Ma senza cliccare su nessun tasto dove ci sia scritto <<lavora>>”.
Dici che è troppo "indecente" come proposta?

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quota

25/07/2005 17:08:27

I pg/gestori sembra si stiano calmando. Sono convinto che tra un anno la lista qui a sinistra contera trenta, al massimo quaranta nomi.

quota

26/07/2005 03:00:27

20 o 30 nomi secondo me sono comunque tanti. L`utenza si disperde comunque.

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quota

26/07/2005 14:22:05

Ce ne sono sempre stati un bel po.
E comunque non tutti i giocatori frequantano una sola land. Nel periodo d`oro dei gdr (quando erano davvero belli e si pensava a giocare, non a far soldi) io giocavo contemporaneamente a 5 o 6 gdr, in tutto frequantavo assiduamente una decina di gdr.

quota

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