Brave

Brave postato il 03/04/2024 10:03:34 nel forum di tutto un pò

Quasi tutti i browser che conosciamo si basano su Chromium, tra cui anche Microsoft Edge ed Opera, che è un progetto open source
Significa che il codice sorgente è accessibile a tutti e chiunque può vedere cosa c’è dentro. Poi c’è Firefox dal quale deriva ad esempio Tor Browser ed infine c’è il browser di Apple, Safari.
Terminata la premessa vi diciamo che secondo noi Brave è la migliore alternativa simile a Chrome che potete trovare su desktop. Così come Chrome, infatti, anche Brave si basa sul progetto open source Chromium del quale è un cosiddetto fork. Assomiglia dunque molto a Google Chrome e può essere quindi per molti un passaggio meno drastico rispetto a Firefox. Le impostazioni di default di Brave proteggono la privacy meglio di qualunque altro browser lasciando pressoché intatta la navigazione sui siti. Brave utilizza infatti degli algoritmi e delle tecniche ispirate al mitico uBlock Origin e a Cliqz per bloccare pubblicità e traccianti. Oltre ai cookie ci sono tanti altri metodi per tracciare il profilo di una persona da parte, ad esempio, dei social network. Il web ne è, purtroppo, disseminato.Brave è stato sviluppato da Brendan Eich e da Brian Bondy. Brendan Eich è anche il creatore di JavaScript. Il principio sul quale si basa è molto interessante: il browser nasce infatti con un completo sistema di blocco delle pubblicità integrato, di blocco dei traccianti e anche un’ottima resistenza al fingerprinting.
Brave è un browser molto sicuro e offre una serie di protezioni attive di default molto interessanti. Le trovate all’interno dello scudo a forma di leone sulla barra degli indirizzi. Questo scudo vi dirà quanti traccianti sta bloccando all’interno di quel sito. Cliccando su Vista avanzata potrete anche scoprire quali sono i traccianti bloccati. Ci sono molte altre impostazioni che potete settare per ogni sito come ad esempio il blocco degli script o dei cookie. Sono dei minuscoli file di testo che contengono preziose informazioni. Ci sono quelli di prima parte: generalmente innocui e che servono a navigare correttamente il sito. Ci sono poi quelli di terze parti: significa che un dominio diverso da quello che avete visitato vedrà quello che state facendo. Non solo, vi seguiranno poi per tutti i siti che visiterete da quel momento in poi. È il caso delle statistiche e delle pubblicità. . Con le impostazioni di base e senza toccare nulla è comunque molto valido.
Andando in Impostazioni – Protezioni, potete cambiare le impostazioni base di tutti i siti: se volete maggiore protezione potete decidere di alzare il livello su Aggressivo e mettere su Rigido il blocco del fingerprinting, la nostra impronta digitale virtuale. Ogni computer ed ogni smartphone ne lascia una e proprio come le impronte digitali con questa si può riconoscere un computer in mezzo a milioni. Anche con le restrizioni maggiori ci è capitato di rado che un sito non si aprisse correttamente. Se vi piace la visualizzazione avanzata da qui potrete attivarla per tutti i siti che visitate. Brave inoltre ha delle impostazioni e delle caratteristiche lo rendono davvero un browser unico.
Alcuni esempi:
Ha la connessione Tor incorporata nella modalità anonima. Non è come usare Tor Browser ma è probabilmente meglio di utilizzare solo la navigazione anonima. Quando finite su una pagina con errore 404 vi chiederà in automatico se volete cercare una versione esistente di quella pagina sulla Wayback Machine di Archive.org
Ha incorporato un client Torrent che è basato su WebTorrent. Potete quindi ad esempio scaricare i video da PeerTube e condividere la vostra banda con il portale!
È il primo (e per ora unico) browser ad aver integrato il nuovo protocollo di comunicazione IPFS. Un nuovo protocollo per rendere il web un posto decentralizzato e quindi migliore. Un esempio? Alcune pagine di Wikipedia lo sono e in questo modo è possibile evitare le censure di Stati dittatoriali.
Infine ci sono i BAT ma questo lato di Brave non vogliamo segnalarlo in questo portale perchè sembrerebbe una sorta di "spinta" verso una cryptomoneta del tutto legata al browser motivo per cui, per chi volesse le info le troverete in rete.

quota

04/04/2024 12:24:26

Mi sento in dovere di fare diverse considerazioni a mio avviso importanti in merito a Brave di modo che chi incappa in questo post possa averne una visione a 360 gradi.

Già questo da solo è un valido argomento su come il 90% del web sia monopolizzato da scelte di Google e la cosa non è che vada tanto bene, sia per gli sviluppatori ma ancora di più per gli utenti comuni (anche se non se ne rendono conto).
Serve maggiore diversificazione per poter operare delle scelte davvero libere e questa può venire soltanto da una maggiore sensibilizzazione sul tema, ma è un altro discorso che lasciamo per una prossima volta.



Come definizione di open source ci siamo, ma forse sarebbe bene specificare che parliamo strettamente del browser e il discorso non è automaticamente applicabile a tutti i suoi addon installati di default.



Questo è come vorrebbero venderlo, ma in realtà la loro storia è un continuo di pratiche anti-consumer e anti-privacy che sarebbero in vigore ancora oggi se non fossero mai saltate fuori dalle ombre.

Tipo:
. Quella volta che installava vpn terze parti senza nanche fartelo sapere https://www.reddit.com/r/brave_browser/comments/17bqfua/vpn_installed_out_of_the_blue_goodbye_brave/
. Quella volta che il loro motore di ricerca ha venduto dati protetti da copyright per il mercato dell'IA training https://stackdiary.com/brave-selling-copyrighted-data-for-ai-training/
. Quella volta che inseriva autonomamente link di affiliazione alle url delle cryptovalute https://www.theverge.com/2020/6/8/21283769/brave-browser-affiliate-links-crypto-privacy-ceo-apology

In sostanza ci sono una moltitudine di esempi su come la loro politica non sia tanto privacy-first, quanto più apologize-later.



L'implementazione di TOR su brave non aiuta in alcun modo la sicurezza o l'anonimato. Maschera il tuo ip, ma non fa niente di più. Se la tua sicurezza dipende dal tuo anonimato, devi usare comunque the OG TOR.


Infine ci sono i BAT ma questo lato di Brave non vogliamo segnalarlo in questo portale perchè sembrerebbe una sorta di "spinta" verso una cryptomoneta del tutto legata al browser motivo per cui, per chi volesse le info le troverete in rete.

Dal momento che vengono chiamati per nome, viene detto di cosa si tratta e che tutto questo lo leggo in un post del forum di questo portale, temo che l'intento di non volerne parlare sia fallito in partenza.

quota

07/05/2024 18:45:54 e modificato da kasa il 07/05/2024 18:48:50

Parole sante.

La maggior parte dei browser che vanno per la maggiore sono quasi tutti basati su Chromium che, per quanto sia un grandissimo progetto, non diversifica il mercato e accentra tutto nelle mani di Google.

Google che non ha mai mancato di mostrare interesse verso il traffico di informazioni e sistemi di indicizzazione/ricerca non sempre così free e su cui questi fork possono a loro volta fare poco.


Sicuramente Brave ha senso, e lo consiglio anche, se avete intenzione di sostituire Google Chrome con una alternativa, così come ci sono anche Arc (solo su Windows e macOs) e simili...



... MA LUNGA VITA A FIREFOX!

Kasa.

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quota

07/05/2024 20:02:57 e modificato da pharros il 07/05/2024 20:05:57

In questo senso forse sono uno che va controcorrente, quindi farò una premessa affinché le mie parole non vengano fraintese: penso a mia volta che diversificare sia un bene; i monopoli sono sempre sbagliati. Avere una più vasta possibilità di scelta non è che una cosa positiva.

Detto questo, però, c'è da dire che sulla questione browser la faccenda si fa un po' delicata: diversificare rappresenta un'arma a doppio taglio.

Se da una parte è un bene che esistano realtà come firefox (che personalmente non utilizzo da anni per tutta una serie di motivi; fondamentalmente non è il browser che fa per me. Non più), che non si basa su chromium e sull'engine di rendering che tendenzialmente tutti i browser chromium condividono (blink, mentre firefox utilizza gecko), dall'altra c'è da dire che gli sviluppatori DEVONO avere certezze dal punto di vista della compatibilità o il loro lavoro si farà sempre più complesso e/o si renderà sempre necessario costruire strumenti, librerie e tools appositi per sopperire alle mancanze o alle differenze di questo o quell'altro engine. Chromium è già di per se un progetto open source, e come tale dovrebbe coinvolgere gli sviluppatori affinché ci sia uno sforzo comune per portare un buon prodotto ad essere il punto di riferimento per altri sviluppatori, ma sappiamo bene che spesso la parola "open source" è soltanto un ennesimo modo per aggiungere competitività inutile in un ambiente in cui non dovrebbe esserci e c'è sempre chi vuole creare una cosa nuova che soppianti la vecchia per i motivi più assurdi (tra cui troviamo l'ego personale). E a rimetterci sono sempre gli sviluppatori e gli utilizzatori di un software.

È pur vero che al giorno d'oggi a occuparsi di beghe legate alla compatibilità sono per lo più gli sviluppatori di framework e librerie che utilizziamo ormai nel quotidiano, ma bisogna comunque fare attenzione.

In sostanza: sì alla diversificazione, ma bisogna andarci cauti o si rischia di fare disastri. Nessuno vuole tornare a vivere in un'era in cui sviluppare un'applicativo che fosse compatibile con i browser più utilizzati era un vero incubo.. figuriamoci se dovessero nascere decine di realtà che riescono a conquistare delle buone fette di utenza.

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quota

08/05/2024 11:07:08

Vi è anche da dire che sotto questo punto di vista si sono fatti notevoli passi in avanti e le divergenze sotto il profilo delle compatibilità sono state per lo più appianate.
Nel mio quotidiano, sono rari i casi in cui mi imbatto in questo genere di problematiche e per lo più non sono proprio legate all'engine in sé, ma alla versione dello stesso in uso dal cliente finale che magari tende non sempre ad aggiornare.

Sicuramente, non è nell'interesse di tutti quello di aggiungere entropia nel mercato, ma quanto meno non vedere monopolizzata la scena da una sola società che accentra su di sé il traffico: poichè, per quanto sia appunto open-source, Chromium è sempre Google.

Dal mio punto di vista, è importante valorizzare le alternative, senza fomentare una corsa a crearne di nuove, per sensibilizzare l'utente sul mercato che lo attornia dal punto di vista dei browser web, dato che privacy e dati sono termini molto di moda di questi tempi.




Detto questo...
Sono molto felice che nel 2024 non devo necessariamente preoccuparmi di testare una webapp su n browser per vederne la compatibilità. Brutto il periodo dei 5 browser installati.

Kasa.

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quota

08/05/2024 18:05:58 e modificato da pharros il 08/05/2024 18:07:45

Concordo, anche se c'è da dire che sono state appianate 1: perché la maggior parte dei browser girano con i soliti 2-3 engine engine ormai, o 2: perché di base non esistono 750 engine, quindi è già più facile; i principali sono appunto 3. Poi ci sono i browser "alternativi" e poco usati. Lì spesso ho riscontrato problemi nei casi in cui ho avuto a che farci per curiosità (non per esigenza vera e propria).

Per il resto non posso che concordare, diversificare come ho detto anche io è un bene.

Vorrei però portare un'altra riflessione che mi è pervenuta rileggendo la conversazione: uno dei grossi motivi per cui i browser chromium-based e firefox sono i più utilizzati è perché - e qui prendo un po' le parti del capitan ovvio della situazione - l'utilizzatore medio di internet al giorno d'oggi è tristemente ignorante in materia. La maggior parte delle persone utilizza il browser predefinito che arriva col sistema operativo e - soprattutto in italia - per lui "internet" è "la pallina azzurro/verde che ho sul desktop" (vale a dire edge, o "il pallino bianco/azzurro" se siamo in ambito mac). Non hanno nemmeno idea di cos'è un "browser" e se glielo dici ti guardano come se fossi un alieno.

Poi ci sono quelli che sanno installare altri browser, ma che non sono interessati alle novità o a provarne di nuovi e si limitano a installare il solito firefox o il solito chrome, oppure ad accettare i suggerimenti di amici magari più esperti (che gira che ti rigira consigliano comunque sempre firefox o chrome... o a volte opera).

In tutto questo, mettici anche l'ecosistema legato al browser, che è troppo comodo per taluni per rinunciarci: le password salvate, i segnalibri, la sincronizzazione automatica tra browser su pc e su smartphone/tablet...

Insomma, è soprattutto per questo - purtroppo - che non c'è abbastanza diversificazione; alla gente stanno bene le cose così come sono. Diversificare in ambito browser è una cosa che fanno più i power user che non gli utilizzatori medi di internet. E anche i power user vogliono una certa stabilità nell'utilizzo quotidiano. Prendi me: conoscevo già Brave, l'ho anche provato. Ma non ho intenzione di usarlo (nonostante sia chromium-based) perché - che sia per esigenze lavorative, personali o di "ecosistema" - al momento utilizzo per lo più il binomio edge/opera e mi trovo bene così.

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quota

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