Ennesima Chiusura

Ennesima Chiusura postato il 22/11/2016 17:05:12 nel forum giochi online e modificato da gdr-online.com il 22/11/2016 17:13:11

Salve a tutti. Come ho + volte scritto, mi era passata la voglia di GDR a causa delle chiusure dei giochi ai quali mi affezionavo. Magari porto sfiga io eh? Capisco 1 volta, 2, 3, tutti abbiamo dei problemi e la vita sempre riserva sorprese incalcolabili ma... Ma chi crea giochi ( riduttivo il termine, li chiamerei piuttosto mondi fantastici o come dico io " di sogno" ) perchè poi chiude tutto di colpo fregandosene dei player che ci hanno perso ore, mesi e magari anni? Poi le persone giustamente non se la sentono di ricominciare d'accapo per l'ennesima volta e la voglia la si perde, forse come è accaduto a me. E ci va di mezzo questo fantastico hobby, la gente scappa. Perchè creare una land dal nulla presi dall'eccitazione iniziale per poi chiuderla magari dopo poco? Stavolta "non mi sono lasciato fregare" e non ho iniziato nuovamente, anche se avevo scelto la land ( Naaa nessun nome ). Ho osservato e atteso nella speranza di... E poi come già accaduto... Pum!

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22/11/2016 17:10:16

I fallimenti precoci sono dovuti ad una miriade dei fattori, spesso riassumibili nel "non mi ero reso conto di quanto fosse fottutamente complicato".

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22/11/2016 17:18:42 e modificato da ombresbruges il 22/11/2016 17:19:19

Gestire richiede impegno, costanza, una dose pressochè infinita di pazienza e di rospi da ingoiare.
Come dice musicamusa è "fottutamente complicato" e dispersivo in termini di energie mentali.
Spesso si prende alla leggera l'impegno che rappresenta la gestione di una land, altre magari si fa affidamento su uno staff che svanisce alla prima difficoltà.
Chiudere una land è più doloroso per un Gestore che spesso spende anni, lavorando giorno dopo giorno nella propria land, che per i giocatori per quanto affezionati siano, ma quando si arriva al limite, non c'è altra scelta.

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22/11/2016 17:26:47

Dipende, giusto.
Ho parlato per le mie esperienze passate senza prendere in considerazione altre realtà.

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22/11/2016 17:38:01

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22/11/2016 17:48:53

In tale libro una delle prime frasi da scrivere è:

Il gestore è un essere umano, non è un dio e non viene pagato per fare questo lavoro. (Di solito, alcune volte viene pagato eccome...)

Certo arrivare al caso estremo espresso da Owli dovrebbe fare nascere qualche dubbio.

Piu che altro una domanda: La land che "ha chiuso" ha più o meno di 5 giocatori serali? Perchè nel primo caso, concediamolo al gestore la possibilità di riconoscere di avere fallito. E cio non vuol dire "essere" un fallimento, ma semplicemente che quel progetto, quella idea, in questo contesto storico e sociale, non suscita alcun interesse.
E ci sta chiudere in tal caso eh...

E spezzo una ulteriore lancia in favore del gestore che passa da studente-universitario-prelavorodisoccupato a lavoratore-famiglia-figli... il tempo a disposizione si riduce e non tutti sono in grado di proseguire l'avventura gestionale.

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22/11/2016 17:54:48

L'unica cosa che posso dire è che si, quando giochi in una land, che è riuscita a prenderti, a farti venir voglia di giocare, che sia poi che ci giochi da 5 anni o uno solo, o anche solo un paio di mesi, è un colpo mica da ridere quando chiude. Specialmente se accade all'improvviso.

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22/11/2016 18:49:18

Dipende dal perchè si chiude.. Ci sono chiusure mal ponderate, altre inevitabili..

Non si può fare dei gestori e degli utenti tutta una cosa. Mi spiego meglio... Comprendo owli nel suo dire, con i gestori che chiudono un progetto per riaprirne un altro con un'altra gestione/staff, fregandosene se nella sua land ci giocava qualcuno che magari aveva perso mesi, anni per far crescere un personaggio.
Mi capitò dopo poco tempo che ero tornata a giocare qualche anno fa che, dopo 3 mesi che mi ero iscritta in una land questa chiuse all'improvviso senza sapere nemmeno il motivo. Una pagina vuota, bianca, senza nemmeno un messaggio da parte dei gestori. E li si che mi arrabbiai molto..

Ho visto la chiusura inevitabile di land aperte per ripicca nei confronti di altre gestioni, ma nel momento in cui quelle persone si sono ritrovate a dover gestire una land... Diciamo che non sono stati all'altezza come quelle persone che denigravano.. e li la chiusura è inevitabile, soprattutto se poi inizi a perdere utenza.

E poi ci sono quelle chiusure dolorose, in particolare per i gestori.. Perchè ci sono land che vengono costruite passo passo, pezzettino per pezzettino (sia dal fronte grafica/programmazione che di gioco e documentazione), nella quale una persona ci mette il cuore sia che si è gestore che staff che player.. Ma se manca il tempo per poter gestire e non hai qualcuno che ti supporta... Difficilmente si riesce a rimanere aperti.

https://mycharbook.it/
https://gdrcdanneth.altervista.org/

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22/11/2016 18:59:14

Spesso e volentieri non ho potuto fare a meno di notare come i gestori messi più alle strette, fossero quelli che si lasciavano prendere la mano in maniera eccessiva, dal loro stesso progetto.

Mi spiego: se hai fretta di aprire, a tal punto da non darti il tempo di finire tutto fin nel minimo dettaglio, è normale che nel momento in cui andrai ad aprire ci saranno utenti da seguire, che riscontreranno problemi e quant'altro. Questa è quella fase conosciuta per lo più come Alpha. Una fase che a mio avviso andrebbe fatta con persone capaci e fidate. Cosi da potercisi prendere tutto il tempo che necessità.

Se un gestore inizia ad impazzire dietro a tutti già dall'Alpha è la fine. Dura due mesi e tanti cari saluti. Per non parlare della nomea che il gioco stesso si fa attraverso quei player che se ne vanno prima che questo apra. E' una sorta di rotolamento a valle che si trascina via tutto.

Un gestore dovrebbe preoccuparsi di fare tutto. Prima di offrire il prodotto alla land deve esere assolutamente certo, o almeno all'80%, che in land sia stato messo tutto quello che andava messo e che la tematica comporta. Se apri una land fantasy non aspettare che sia l'utenza a chiederti il sistema crafting. Lo devi saper prevedere che certe cose ti verranno chieste. Anticipa.

Fare il gestore non è mai stato semplice, ma a mio avviso può cercare di alleggerire il carico. Anche attraverso uno Staff solido. Non come i gestori che pretendono di avere il controllo di ogni singola cosa. E' normale che poi le spalle non sono sufficientemente larghe, e che la struttura crolli assieme alla carica "emotiva" che in principio era bastata a mandare avanti i lavori, ma che poi venendo a mancare, toglie le basi alla land.

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22/11/2016 20:11:08

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22/11/2016 22:16:12 e modificato da ghennadi72 il 22/11/2016 22:30:31

Avendo chiuso un annetto fa una land, un paio di cose posso dirle. Col senno di poi, considerando quello che è successo nell'anno successivo alla chiusura, mentre lavoravamo al nuovo progetto e per qualche mese abbiamo smesso di guardarci intorno, col cavolo che avremmo chiuso. Considerando quel che è rimasto in giro, su certe "depressioni" ci avremmo riso allegramente sopra.

Alla fine poco male, visto che è stata l'occasione per una revisione profonda di regole e sistema di gioco e l'occasione per la (non dichiarata, non particolarmente cercata, ma ugualmente ottenuta) uscita da un paio di vicoli ciechi in cui ci siamo imbattuti dopo circa 7 anni di gioco. I discorsi che leggo sull'utenza e i gestori, estremizzazioni solite che trovo un po' ridicole e "ideologiche" (in senso marxiano: ideologia = falsa coscienza della realtà), sono molto pittoreschi ma raramente le cose sono tanto lineari.

Quasi sempre c'è un concorso di colpa, quando si crea un problema con l'utenza, e le responsabilità dei gestori nel non essersi accorti prima del consolidarsi di dinamiche negative in senso all'utenza (o peggio, in certi casi, averle incoraggiate) non cancella nè allevia il giudizio sulle dinamiche che l'utenza ha messo in atto. Si può giustamente e doverosamente, lato gestore, fare autocritica se ci si accorge di aver permesso o incoraggiato certe dinamiche. Questo non toglie che sia l'utenza ad averle messe in atto quelle pratiche.

In una ipotetica situiazione in cui io, ipotetico gestore della land XYZ, mi accorgo di aver permesso a X utenti sclerati di dettare legge nella mia land, faccio benissimo a mettermi sotto processo, mettermi i ginocchio sui ceci e pormi delle domande sulle mie capacità di gestore. Ma questo non rende meno sclerati quegli utenti.

Ed esattamente come non è sempre semplice e immediato capire se una gestione è valida o se è tutta fuffa, chiacchiere, distintivo e magagne, lo stesso vale per gli utenti "sclerati" (sostituire con qualsiasi altro aggettivo adatto), che raramente si rivelano come tali appena arrivano e vengono coinvolti nel gioco.

Il quadretto del giocatore sempre vittima della gestione è molto pittoresco ma quasi mai fondato. Anzi diciamo pure che è una cagata pazzesca. E' un'immagine che oltre ad essere posticcia ormai ha un po' il sapore di quelle barzellette ripetute, ripetute e ripetute che ormai non fanno ridere più nessuno se non quelli che le raccontano.

Detto questo anche nelle motivazioni che spingono ad aprire una land oltre a quelle un po' sordide di cui ho letto più sopra, ce ne metterei anche di meno sordide ma ugualmente devastanti, sia per l'entusiasmo del gestore improvvisato, sia per l'utenza che magari ci crede e poi si ritrova "orfana", sia per l'ambiente del PbC in generale. Ossia la faciloneria con cui si pensa fin troppo spesso che mettere in piedi una land e gestirla richieda solo una idea decente e originale su un'ambientazione, l'installazione e personalizzazione di un cms come GDRCD e poi si parte.

Questa è una delle motivazioni principali per cui l'elenco dei giochi pubblicati da questo portale somiglia a un cimitero pieno di lapidi fra le quali spiccano ogni tanto, quasi come fantasmi intrusi, pochi sparuti viventi che si aggirano fra le tombe.

Aprire una land, progettarla seriamente e tenerla aperta richiede la disponibilità a sforzi, capacità di cooperazione in gruppo e spese di tempo ed energie mentali che si avvicinano molto a quelle di una attività professionale e che esattamente come una qualsiasi attività professionale è esposta al rischio di improvviso abbandono di un socio, al collega di una vita che si sposa con una figlia dei fiori e va a vivere in Nepal e che non puoi sostituire in modo indolore con l'ultimo stagista appena arrivato, al socio con cui litighi per una questione qualsiasi e ti molla coi remi in barca, e via dicendo.

E come tale richiede capacità e disponibilità che troppo spesso vengono sottovalutate nel momento in cui si decide "ci provo anch'io". O che possono portarti a chiudere senza proprio alcuna magagna dietro le quinte.

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